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Autore: alicehorrorpanic    03/03/2015    2 recensioni
Serie di Missing Moment della storia Voglio te nel mio letto.
Consigliabile averla letta.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'killkisskill'
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Work hard







Un mese.
Un mese e quella brutta bagascia, con affetto, della professoressa di arte ci assegnava una ricerca da fare in gruppo.

Nulla in contrario se solo avessi avuto altri compagni, più intelligenti e per bene, invece no, ovviamente dovevo capitare in gruppo con quella pazza di Mara, con più capelli rosa che biondi, e un altro amichetto «bad boy» del mio ragazzo, Guglielmo.

Per pietà o forse dopo avermi letto nel pensiero la suddetta professoressa aveva inserito come un tassello mancante del puzzle il mio Ken-ragazzo.

Sbuffavo e sbuffavo.

E quella megera aveva pure sottolineato di lavorare con «diligenza e determinazione» altrimenti il lavoro sarebbe stato inutile, come darle torto.

La cosa che mi seccava altamente però era il fatto, più che sicuro, anzi assicurato, che tutta la ricerca l'avrebbe dovuta fare interamente la sottoscritta visto i soggetti che mi erano capitati.

Sbuffavo e sbuffavo.
Tamburellavo nervosa le dita sul tavolo della cucina, ci eravamo trovati proprio quel giorno a casa della «regina rosa» per iniziare ad abbozzare qualcosa su Caravaggio, poiché a breve saremmo andati a una mostra dei suoi quadri. 

E sbuffavo.
Mara continuava a ridacchiare a ogni parola di Guglielmo, che ci metteva del suo per dire cavolate, e a ogni occhiata del mio ragazzo.

E io guardavo con sguardo omicida tutti e tre quegli esseri strani e pazzi che mi erano capitati.

Ero l'unica che stava realmente facendo il lavoro, salvavo pagine su pagine di internet sul mio portatile che sarebbero poi state utili per l'approfondimento.

Dovevamo rispondere a delle domande centrali che riguardavano il periodo di appartenenza del pittore, le caratteristiche dei suoi dipinti e il suo tipo di pittura.

Tutte informazioni facilmente reperibili su  un qualsiasi libro di testo senonchè il nostro era peggio dei riassunti delle elementari: una sintesi della sintesi, imbarazzante.

Ogni tanto ricevevo occhiate dal mio ragazzo e da Mara, che mi guardava come se fossi un'aliena.

All'ennesima cavolata sparata da re Guglielmo lei era scoppiata in una risata odiosa e da oca collaudata.

«Non per interrompere il vostro momento idilliaco» mi schiarii la voce e continuai «ma dovremmo fare questa benedetta ricerca per dopodomani» li guardai negli occhi e constatai che tutti si stavano trattenendo dal ridere.

Alzai gli occhi al cielo e chiusi il mio portatile, decisa ad andarmene da quei trogloditi impertinenti.

«Che stai facendo?» mi chiese quell'essere di fianco a me afferrandomi un polso proprio nel momento in cui mi ero alzata per andarmene.

«Me ne vado, non vedi?» risposi retorica e sarcastica, volgendo un largo sorriso di scherno agli altri due piccioncini.

«Oh, lasciala andare, ci divertiremo un sacco insieme» squittì la bambola rosa e la trucidai con gli occhi per quanto mi fosse possibile.

«Bucci dai, un po' di divertimento non fa male a nessuno» provò Guglielmo dando man forte a quella squinternata, probabilmente pensando a un proprio tornaconto.

Le loro parole mi entrarono da una parte e mi uscirono dall'altra, inesistenti.
«Resta dai» fu quella voce che mi destabilizzò, sembrava quasi una preghiera, una supplica per non lasciarlo da solo.

Ma io ero stufa, ero venuta lì per lavorare non per fare tutto il lavoro al posto degli altri che se ne infischiavano.

Scossi la testa, irremovibile, non sarebbero bastati i suoi occhi da cucciolo per farmi capitolare.

«Devi sempre fare la perfettina tu?» intervenne lei con aria altezzosa e antipatica.

«Non sono perfettina» sottolineai impettita «anche io so divertirmi credimi, ma prima si lavora e poi ci si diverte» ribattei decisa la mia tesi che non faceva una piega, era perfetta.

Lei accennò una risatina e volse lo sguardo verso il mio ragazzo, in versione gatta morta alla riscossa «è così tesoro, è capace di divertirsi la tua ragazza perfetta o devi fare tutto da solo?»  

Boccheggiai e avvampai per la rabbia, stringendo fra le mani lo schienale della sedia per non saltarle addosso e strapparle tutti quei capelli colorati.

«Mara non fare la stronza» questa fu la risposta del mio principe che avrebbe dovuto salvare la sua principessa, dicendo una frase ad effetto e zittendo la matrigna cattiva, invece se ne era uscito con quella frase che non voleva dire una beata mazza.

«Dai ragazzi, facciamo questa ricerca del cazzo così poi siamo liberi» per mia sorpresa quella risposta era di re Guglielmo che dopo mi rivolse uno sguardo furbo «mi devi un favore Bucci» e sorrise sghembo, facendomi comparire degli occhi a cuoricino solo per essersi schierato dalla mia parte.

Rinvigorita mi risedetti allegra e avvicinai la sedia al mio compare, scatenando gli sguardi gelosi e furenti degli altri due zombie.

«Allora» iniziò lui stropicciando di gli occhi e passandosi una mano fra i ricci scuri «cazzo c'è da fare?» 

Storsi il naso, in realtà mi sarei aspettata un'altra frase dal mio salvatore ma dovevo accontentarmi anche se provavo un certo compiacimento nel vedere il mio ragazzo squadrarmi e osservare ogni minimo movimento di Guglielmo.

«Dobbiamo fare una ricerca su Caravaggio» spiegai mostrandogli la pagina web su cui ero capitata.

«Mh, cosa in particolare?» strano ma vero, lui sembrava perfino felice di fare qualcosa di utile, al contrario degli altri che avevano espressioni cupe e se ne stavano in silenzio tombale, erano perfino inquietanti.

«Tutto» dissi in un sospiro.
Lui si voltò di scatto e sorrise malizioso «che respiro Bucci, sembrava qualcos'altro, a che stavi pensando?» 

Alzai gli occhi al cielo e gli diedi un pugno leggero su un braccio «cretino»
«E voi stareste lavorando?» si intromise Mara, uscita dal suo stato di emarginata.

Annuii convinta «con diligenza e determinazione» ripetei a memoria le parole della professoressa di arte, da perfetta e odiosa secchiona, e misi un braccio sulle spalle di Guglielmo.

In tutta risposta lei in un attimo si sedette sulle gambe del mio ragazzo suscitando la mia rabbia incontrollata «e tu che stai facendo?» dissi, apparentemente calma e rilassata.

«Mi sto divertendo con diligenza e determinazione» mi schernì poggiando una mano sulla sua gamba facendolo sussultare «meglio che ti togli» parlò finalmente, facendomi respirare di nuovo.

«Si, scansati tesoro» ripetei ringhiando.
Lei ridacchiò e rispose «sennò che fai?»
Avevo cercato di stare calma ma Mara mi faceva salire il crimine a mille, come facevo a stare ferma e buona?

Mi alzai di scatto quasi senza rendermene conto e mi diressi verso la vittima che avrei fatto a pezzi.

Prima di raggiungere l'obiettivo però fui agguantata alle spalle e fermata con delle parole sussurrare all'orecchio «non fare cazzate, sai com'è fatta» seguito da un bacio sul collo che mi fece dimenticare perfino il mio nome e dove mi trovavo.

«Direi che io lavoro con Mara e tu con Nic, così resterete vive entrambe» propose l'amico bad boy sorridendo nervoso e mordendosi le labbra.

«Meglio, dai vieni qui» mi prese per i fianchi facendomi sedere sulle sue gambe   e stringendomi a sè con diligenza e determinazione.




[avevo anche preso in in considerazione il prendersi per i capelli ma mi sono limitata ahah]



  
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