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Autore: Al_Alexis    04/03/2015    2 recensioni
Alexis, conosciuta da tutti con il soprannome di Al, insiste nel festeggiare il suo diciottesimo compleanno in una stupenda villa con bordo piscina. La festa va alla grande e tutti si divertono, ma, alla fine della festa quando non ci sono più invitati, nella villa qualche cavo va in cortocircuito, e scoppia un incendio, Al, nella macchina dei suoi genitori, si accorge troppo tardi delle fiamme che stanno divampando nella villa, e che ormai hanno divorato i suoi genitori.
Così viene separata dai servizi sociali dal fratello, Xavier, che ha 16 anni e viene affidato ai parenti dall'altra parte del paese. Lei ora vive sola nella villetta al centro del bosco, che era la casa di villeggiatura. Come se non bastasse, a qualche giorno dall'incidente, si rende conto che qualcosa non va in lei.. sarà grazie all'aiuto di un amico e di sua madre che riuscirà a controllarsi..
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al
Era un giorno di scuola come tanti altri, si, come no. Cercavo di convincermi sempre più che era così, ma ogni volta che ci pensavo ottenevo il risultato opposto rispetto a quello sperato, continuavo a pensare a me, non riuscivo a smetterla. Ed eccomi arrivata già al cancello della mia scuola, le mie mani tremano sopra il volante della mia auto, esito un attimo, e se rinunciassi? No, penso, ormai è l'ultimo anno, posso farcela. Poso la macchina nel parcheggio proprio nel momento in cui suona la campana, scendo, prendo la borsa e il mio foglietto con gli orari, chiudo la macchina e mi dirigo nella prima aula: Storia. Chissà se il professor Chelder si sarebbe accorto che c'era qualcosa che non andava in me, lui era sempre molto attento sui comportamenti degli alunni, ma, infondo, i miei genitori erano morti, ed io ero rimasta da sola, qualunque mio comportamento anomalo sarebbe stato coperto da quello che lo precedeva.
Arrivata davanti l'aula, chiusa ovviamente, vedo i volti di tutti i miei compagni, che si girano nello stesso momento quando mi avevano vista arrivare, non li vedevo tutti dal giorno del funerale dei miei genitori, mi guardavano con compassione, e poi, di colpo, tutte le ragazze, quelle con cui scherzavo e ridevo, mi hanno abbracciata, con le lacrime agli occhi, chiedendomi se stavo bene, io rispondevo di si, anche se non era vero, non avevo superato la loro morte, nè tantomeno la verità su di me.
C'erano pure due delle mie più care amiche, fra cui una a cui volevo molto bene, eravamo legatissime. Ma l'estate ci ha allontanate, io mi sono allontanata, tagliando i contatti con chiunque, e lei si era avvicinata con l'altra mia amica, ne sono contenta, forse un tempo avrei preferito la sua compagnia, ma ora no, voglio che tutti mi stiano lontani. Non è più un problema per me stare accanto agli umani, non lo è più da tempo, mi controllo benissimo, ma semmai ho qualche contrasto con un mio simile ho paura che la sua ira si scateni su di loro.
Arriva il prof. Chelder, con il suo solito sorriso da "buon inizio d'anno a tutti!", una grandissima presa in giro.
Prendiamo tutti posto, io mi siedo da sola, negli ultimi banchi, mantenendo le distanze, solitariamente.
Gli insegnanti pensavano sempre che fossi distratta, ma, ogni volta che provavano a sorprendermi chiedendomi qualcosa, io rispondevo perfettamente, tante grazie intelligenza innata, pensavo sempre dopo ogni risposta. E così passano le settimane, sino all'arrivo dell'inverno, "uno dei più gelidi della storia" si sentiva dire per strada, anche se io non giravo molto. Ma una mattina, quando stavo per partire, inizio ad avere una brutta sensazione, che mi tormenta per tutto il tragitto da casa mia, sino ad i semafori poco distanti dalla scuola, poi capisco, capisco tutto. Sono ferma attendendo che il semaforo diventi verde, quando un SUV arriva e si ferma accanto alla mia auto, io, istintivamente mi giro, ed è lì, lì dentro che sento odore di lupo. C'erano due ragazzi avanti, e due ragazze dietro che, purtroppo, conoscevo benissimo. Ashley, la mia migliore amica che avevo escluso dalla mia vita, solo per proteggierla, era un lupo, era diventata un lupo. Accanto a lei c'era pure Valery, un'altra nostra cara amica. Si accorgono subito della mia attenzione verso di loro, e mi salutano con la mano, io giro subito lo sguardo e punto gli occhi sulla strada, ma senza vedere niente. Poi scatta il semaforo e parto velocemente. Ashley era un lupo, in quell'auto c'erano un capobranco e il suo secondo, o come meglio definirli alfa e beta. Se si fossero accorti di qualcosa per me sarebbe stato un grande problema.
Per fortuna non hanno detto nè provato a fare nulla. Era un grande vantaggio che sottoforma umana avessi un odore umano.
Entro nel cortile della scuola ed il SUV non mi segue, anzi non mi seguiva da un pò, meglio, penso, volevo avere a che fare con loro il meno possibile. Nel cortile ci sono poche macchine, poso la mia, entro in aula, dove non c'è nessuno, e prendo posto.
Continuo a pensare ad Ashley e al fatto che fosse un lupo, ma perchè tutte le cose assurde succedono a me? Mi domando, mentre tiro la sedia indietro e appoggio i piedi sul banco.
Poi sento questo nuovo odore, anche un pò sgradito. Mi metto subito in piedi e nello stesso momento arriva Ashley, siamo da sole.
- Al...- comincia Ashley ma si blocca notando la mia espressione, aveva provato diverse volte a parlarmi, ma io avevo sempre mantenuto le distanze.
- Cosa vuoi?- rispondo scontrosa.
- Vorrei sapere cosa ti ho fatto?!- mi grida contro, io spalanco gli occhi, per quella sua reazione improvvisa.
- Capisco che per te è un brutto periodo, ma io ho sempre cercato di aiutarti e starti vicina, ma tu mi hai sempre respinta, e non capisco il perchè.- riprende, più calma e malinconica.
- Non dipende da te.- dico io abbassando lo sguardo.
- E allora perchè?- mi chiede lei mentre si avvicina.
- Non ti deve importare.- dico io acida mentre mi risiedo.
- Ma perchè fai così?! Non sembri neanche tu!- mi dice urlando di nuovo, stavo per risponderle gridando che doveva lasciarmi in pace, ma la professoressa Gennis entra in aula.
- Qualcosa che non va ragazze?- ci guardava con indifferenza, come se non le importava niente ma era obbligata a chiedercelo lo stesso, non mi era mai piaciuta.
- No.- dico io mentre appoggio i gomiti nel banco, Ashley esita, come se volesse andarsene, ma poi si siede, in un'altro posto, in fondo all'aula nell'ultimo banco, alla mia sinistra. Si voleva allontanare il più possibile da tutti, come avevo fatto io all'inizio dell'anno.
La professoressa si siede dietro la cattedra nel momento in cui suona la campana, si vede appena, visto che è piuttosto bassina.
Iniziano a entrare tutti i nostri compagni, poi entra Sandra, che si guarda in torno, in cerca di Ashley, e quando la vede le si avvicina, sussurando:
-Perchè ci sediamo qua?-
- Io mi siedo qua, tu vai pure al tuo solito posto.- risponde Ashley con un tono di voce acido.
- Cosa!?- chiede Sandra sorpresa.
- Collins!- la richiama la professoressa, e lei si siede al suo posto, riesco a fiutare le sue emozioni, confusione e rabbia.
La professoressa si era alzata davanti la cattedra, i suoi piccolissimi occhi da serpe azzuri che ci scrutavano da dietro le lenti degli occhiali. 
- Al! Vorresti parlarci tu della lezione del giorno?- mi chiede, grazie tante stronzetta.
- Ma certo! Sarà un piacere!- dico io maliziosamente, ed inizio il mio discorso sulle molecole e tante altre cose noiose che ricordavo perfettamente grazie a una spiegazione seguita a mala pena. La prof mi fissa gelidamente una volta che io ho finito e mi siedo. Lei riprende a spiegare le pagine successive del libro di testo.
Finite le lezioni, mentre riprendo la mia auto, mi si avvicina di nuovo Ashley, tentando di parlarmi.
- Al, potremmo continuare il discorso di questa mattina?- mi chiede nervosamente.
- No, non ho tempo adesso,- dico mentre apro lo sportello. -e poi non voglio avere niente a che fare con te!- dico mentre faccio per sedermi. Poi un odore familiare attira la mia attenzione, erano appena arrivati i lupi con il SUV di quella mattina, Ashley si gira subito sentendosi chiamare, erano venuti a prenderla. Si rigira verso di me, per continuare il discorso, ma io ero seduta nel sedile e avevo già chiuso lo sportello e messo in moto, me ne vado con Ashley che rimane paralizzata fissando la mia auto che si allontana.

Den
Ashley era rimasta come paralizzata dopo un ennesimo tentativo di discussione con la sua amica, sentivo Valery che dietro mormorava:- Gli e l'ho avevo detto!
Nick abbassa il finestrino e la chiama:- Ashley! Dai sali!-
Ashley si riprende e sale in auto, io parto, diretti al rifugio.
Dopo qualche minuto di silenzio, Valery comincia a parlare ad Ashley, con tono rimproveratorio
-Ashley, adesso smettila di cercare di parlarle!-
-Ma Valery...- sento dire ad Ashley, che poi sospira
-E' inutile! E' sempre stata testarda! E lo sappiamo entrambe!- dice lei
-Ma ci dite com'è questa situazione? Dopo tante volte che abbiamo assistito a queste scene siamo curiosi di sapere il motivo!- dice Nick
-E'... complicato.- dice Ashley, tristemente
-Lo dico io allora.- comincia Valery -Ashley e Al sono, scusa, erano amiche da qualche anno, si volevano bene, ma, poi, il giorno in cui Al compie 18 anni, i suoi genitori muiono, le allontanano il fratello più piccolo di lei, che viene mandato al nord, e, da allora, Al evita Ashley, nel frattempo lei è diventata un lupo, e forse è meglio mantenere questa lontananza, per il bene di Al, proprio come ho fatto io con le mie vecchie amiche!- dice Valery, sembrava quasi si stesse lamentando con Ashley del suo comportamento.
-Smettila di parlare così Valery! Sai benissimo che per me non è lo stesso! Tu non avevi delle amiche con cui eri molto affezzionata, l'unica a cui tenevi ero io! Ed ora siamo sempre insieme, visto che siamo lupi! Io invece ho dovuto rinunciare ad Al e Sandra! Non è stato bello!- grida Ashley
-Chi sarebbe Sandra? Non te l'ho mai sentita nominare.- riflette Nick, ma come mai tutto questo interesse per Ashley? Ho già da tempo qualche sospetto, su come si comporta Nick nei confronti di Ashley.
-Quando Al si è allontanata da me, quando mi ha cacciata e non mi ha voluta più intorno,- comincia tristemente Ashley -io, sia a scuola, sia nelle uscite, stavo con Sandra, un'altra mia cara amica, ma poi, quando sono diventata un lupo, ho dovuto rinunciare a starle accanto, e mi sono comportata allo stesso modo freddo con cui si comportava Al con me, mi si è spezzato il cuore a trattarla in quel modo, e allora ho deciso di capire cosa fosse successo ad Al, poterla aiutare, ed, infine, ignorarla, per il suo bene.-
-A quanto pare il tuo piano non sta funzionando per niente!- dice Valery
-Lo so!- grida Ashley, da allora cadde il silenzio, ogniuno pensava a qualcosa, con la testa fra le nuvole, essendo il capobranco non mi sarebbe dispiaciuto a volte sapere cosa pensassero i membri del mio branco, ma, in certi casi, è bello poter essere liberi di pensare quello che si vuole, anche se, molto spesso, riesco a cogliere le emozioni dei membri del mio branco in base alle loro espressioni o i loro comportamenti. Ci fermiamo ad un semaforo, quando, all'improvviso, mi cogli un brivido, inizio a guardarmi intorno, ma non vedo nulla, allora apro il finestrino, fuori c'è un gelo, ma mi serve aperto per poter annusare l'aria e capire se c'era qualche intruso.
-Tutto bene, Den?- mi domanda Nick, confuso, anche le ragazze dietro cominciano ad allarmarsi
-Non saprei.- rispondo io, mentre annuso l'aria, non sentivo nessun odore. Poi i clackson dietro cominciavano a suonare, era scattato il verde, allora riparto, sempre in allerta però, arriviamo al cortile del rifugio, poso la macchina, e scendiamo tutti. Io mi fermo in direzione del bosco che c'è alle spalle del nostro rifugio, in attesa di qualche segno di presenza non gradite.
-Den...- comincia Nick, ma io lo anticipo
-Ascolta Nick, credo ci sia qualche lupo da queste parti, non sono sicuro però, è stata solo una sensazione, ma, credo sia meglio controllare.- dico
-Si- dice Nick, abbassando la testa
-Chiama Josef e Clark, andiamo a fare una ricognizione.- ordino, senza distogliere lo sguardo dal bosco
-Okay vado!- grida Nick, mentre si allontana
   
 
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