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Autore: Najara    10/12/2008    9 recensioni
(Stargate Sg1) Una piccola disattenzione può avere effetti imprevisti, soprattutto se si ha a che fare con tecnologia aliena…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Prologo

“Attivazione da mondo alieno non programmata”, le luci rosse si attivarono e l’allarme si mise a suonare, Jack scattò in piedi, uscì dal suo ufficio e si precipitò nella sala di controllo “Allora? Sono loro?” “Sì, signore, abbiamo il codice d’identificazione” “Bene, aprite l’iride” L’addetto eseguì l’ordine e pochi istanti dopo dalla Porta sbucarono Sam, Teal’c e Daniel. Lo Stargate si richiuse e Jack li raggiunse nella sala d’imbarco. Andò direttamente da Sam “Colonnello cosa è successo? Siete in ritardo di due ore!” Sam lo guardò stupita “Non è successo niente signore, Daniel voleva terminare la traduzione di un testo così abbiamo perso un po’ di tempo e siamo giunti in ritardo allo Stargate…” “Carter, avrebbe dovuto comunicarcelo!” Daniel intervenne “Jack, con te eravamo sempre in ritardo, non vedo il problema!” “Esattamente!” Jack alzò il mento sfidandolo ad aggiungere altro, quest’ultimo lo guardò ancora più stupito “Ma cosa…” Teal’c, che era rimasto in silenzio, pensò fosse il caso di intervenire “Daniel Jackson credo che dovremmo recarci in infermeria” Sam, che non capiva l’atteggiamento di Jack, ma che poteva già prevedere lo scontro che sarebbe seguito gli diede man forte “Sì, generale, credo che dovremmo andare…” Jack smise di guardare male Daniel e si voltò verso di lei “Giusto, in infermeria, un po’di punture e poi tutti da me…” guardò l’orologio, ci picchietto un po’ sopra poi continuò “Facciamo tra mezz’ora” “Bene signore”, Sam partì, seguita da Daniel, Teal’c inchinò leggermente la testa verso O’Neill poi li seguì. Jack, rimasto solo, tornò nel suo ufficio.

Mezz’ora dopo Sam fece il suo rapporto, poi fu il turno di Daniel che spiegò cosa avesse scoperto. Alla fine Jack li guardò e riassunse “Quindi niente di interessante!” “Beh non direi che aver scoperto un sito della civiltà dei…” Jack lo stoppò alzando la mano “Intendevo dire niente di interessante per far fuori i nostri amici, è ovvio che la pietra…” “Stele!” “Sì certo che quella stele  sia di notevole importanza!” Sam dovette trattenersi dal ridere, quei due erano davvero incorreggibili, erano pronti a morire l’un per l’altro, erano come fratelli, ma non potevano fare a meno di litigare e provocarsi continuamente. “Bene, potete andare” “Grazie signore, le farò avere il mio rapporto il prima possibile” “Oh non ce n’è bisogno…” Sam lo guardò con aria interrogativa “Signore?” “Non ve l’ho detto?” Daniel stava uscendo, concentrato sul testo che aveva sotto mano, mentre Teal’c si era alzato e lo stava seguendo, entrambi si voltarono, Daniel con la curiosità nel volto, mentre Teal’c aveva leggermente alzato un sopraciglio. Jack si godette il suo momento “Vacanze!” disse poi tutto orgoglioso di se stesso. “Avete lavorato un bel po’ quindi vi concedo una settimana di vacanza, per questo Carter hai tutto il tempo di redigere il rapporto!”. Jack li guardava raggiante, “Allora cosa farete di bello?” Daniel che aveva ancora gli occhi sgranati, fu il primo a rispondere “Beh ho molto arretrato, l’Sg4 mi ha portato 10 pagine di un manoscritto, finalmente potrò darci un occhiata…” Detto questo uscì dirigendosi verso il suo studio, Jack lo guardò con una smorfia poi riportò l’attenzione su gli altri due “Colonnello?” Sam gli sorrise un po’ dubbiosa “Devo fare delle analisi sulla nave degli antichi che abbiamo trovato…” “Ma Carter ho detto vacanze!” “Signore, è un po’ di tempo che volevo farlo, potrebbe essere fondamentale per combattere i Goau’d! Con le sue armi abbiamo distrutto un vascello madre!” “Ok ok! Teal’c?” Jack lo guardò con aria supplichevole “Credo che raggiungerò mio figlio…” “Meno male! Almeno tu! E vi farete una bella settimana padre e figlio?” Teal’c inarcò leggermente un sopraciglio “Devo verificare il suo addestramento” Jack scosse la testa “Nessuno che sa come divertirsi in questa base! Un bel lago, una canna da pesca…” la voce di Jack si fece sognante, Sam sorrise “Signore noi andiamo” Jack, riportò di nuovo l’attenzione su di loro “Bene Colonnello, buona settimana, non si diverta troppo con quella navicella, potrei diventare geloso!” Jack si rese conto di quello che aveva detto vedendo Sam arrossire “Voglio dire…” “Certo Generale” Jack rimase in silenzio, certo Sam sapeva come rimetterlo in riga, ricordargli i gradi gettava immediatamente del gelo tra loro due. Teal’c, che si era accorto della gaffe di Jack decise ancora una volta, saggiamente, di intervenire “O’Neill quando potrò partire per raggiungere mio figlio?” “Oh sì…” Jack distolse lo sguardo dai limpidi occhi azzurri di Sam “Appena sei pronto, non abbiamo partenze o arrivi previsti per le prossime tre ore…” Inclinò la testa ed uscì. “Signore vado anche io…” “Certo Carter” Entrambi si sorrisero, ancora un po’ insicuri. Appena fu uscita Jack si morse una mano, accidenti come poteva una semplice allusione metterli in quello stato?! Avrebbe dovuto imparare a stare zitto! No al contrario! Doveva smetterla di stare zitto e digli che era pazzo di lei! Se non fosse stato per quel maledetto regolamento! Ma era davvero solo per il regolamento? Se si fosse fatto avanti lei cosa avrebbe detto? L’avrebbe respinto? Sapeva che anche lei provava qualcosa per lui, ma forse i suoi sentimenti erano cambiati? Ora stava con quel Pete no? Però…

Così Jack si perse nel circolo di pensieri che ormai lo teneva occupato da anni.

Da parte sua Sam non stava facendo di meglio, perché una semplice battuta riusciva a farla arrossire in quel modo? Jack… per lui provava ancora qualcosa? Se i gradi non li avessero separati? Strinse le mani, perché lo aveva chiamato generale? Accidenti non poteva stare zitta? Il gelo che aveva creato era stato terribile! Si sedette nel suo laboratorio, doveva fare chiarezza nel suo cuore, aveva lasciato Pete… ricordava ancora quello che lui gli aveva detto: “Sarai felice con lui?” lei era rimasta sbalordita ma a quel lui la sua mante aveva immediatamente formato l’immagine di Jack, il suo sorriso… cosa provava? Ripensò al suo volto, conosceva così bene ogni sua espressione, sapeva interpretare ogni suo gesto, spesso non avevano neanche bisogno di parlare, ma lo amava? Le balenarono alla mente varie immagini: una barriera azzurra che li separava, lui steso su un letto in coma a causa di un’antica malattia, una lancia jaffa che lo colpiva… le emozioni che aveva provato e che lei aveva a fatica nascosto esplosero, aveva avuto così tanta paura di perderlo! Con Pete aveva cercato di negare, non lo lasciava per un altro uomo… ma lui aveva scosso la testa “Sam, credo di aver sempre saputo che avevi qualcun altro nel cuore… speravo che un giorno avrei avuto io l’amore che provi per lui… ma è chiaro che sono stato uno stupido” Poi se ne era andato lasciandola sola. Si chiese se quello fosse il suo destino, rimanere sola… l’uomo che amava e che forse provava gli stessi sentimenti per lei, gli era accanto, ma non avrebbe mai potuto averlo. Si gettò nel lavoro, quello era il miglior modo di non pensare.

  
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