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Autore: Nejisfan    05/03/2015    3 recensioni
Ragazzi che si amano nei modi più disparati, negli istanti più vari. Incontri, scontri, passione e liti, difficoltà comuni e caratteri complessi.
L'amore è il centro di tutto, anche quando è confuso o a senso unico o difficile da esternare.
Riguarda loro come riguarda noi.
Questa raccolta parla di questo: dell'amore. Nulla di più facile e di più difficile insieme.
(Ambientazione: AU. Frasi ispiratrici prese dalle canzoni bellissime di Daniele Silvestri).
Conclusione: capitolo 30, Shikamaru e Ino alle prese con una manifestazione e qualche coro, tanti lamenti e tanto amore nascosto (ma neanche troppo).
Raccolta dedicata a chiunque abbia apprezzato e incoraggiato il mio percorso su Efp: ciao amici, mi prendo una pausa, e questo è il mio saluto.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Team 10, Team 7, Team 8, Team Gai
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Amarsi in modo cosmico.


Capitolo quarto.
Titolo:  Non come gli altri.
Introduzione: Sguardi diversi e storie tristi e silenziose che si incrociano fuori da una discoteca, persone distanti ma fin troppo simili, debolezze a lungo nascoste che si sgretolano di improvviso, un gesto inconsueto, qualche lacrima e un paio di sorrisi- SasuHina- "perché ogni volta che tu sospirando mi stringi di più , sgretolando le cose che so..."


/////
4: Non come gli altri.
perché ogni volta che tu 
sospirando mi stringi di più , sgretolando le cose che so...

 

Hinata non è la ragazza che noti per prima, in mezzo a una pista da ballo.
Noti prima Ino, con i suoi capelli appariscenti e le gambe scoperte, poi Sakura, che balla dondolandosi in modo sensuale, e poi Tenten, con la risata sguaiata e l'agilità che si ritrova.
Hinata non è la ragazza che noti per prima, forse neanche per seconda o per terza, perché Hinata se ne sta in disparte, seduta su un divanetto, i jeans stretti e la maglietta nera che mette sempre, l'aria corrucciata, gli occhi timorosi.
Sembra sia sempre lì lì per alzarsi e andare con le sue amiche in mezzo al caos, ma poi ci ripensa.
Probabilmente pensa di essere troppo diversa da tutte loro, di non essere adatta.



Sasuke è uno che noti subito, ovunque si trovi, ma una discoteca non è il luogo in cui preferisce andare, e si vede.
Se ne sta immobile accanto alla porta, la sigaretta in bocca sotto a un divieto di fumo molto evidente, l'espressione piena di disinteresse.
Non deve lasciarsi più convincere da Naruto ad andare in posti in cui non vuole mettere piede, pensa, mentre soffia il fumo fuori dalla bocca con non chalances.
Sasuke se ne sta immobile accanto alla porta, non fa niente, eppure tutte lo hanno notato- e gli dà terribilmente fastidio.
Un passo, ed è fuori dal locale.



Hinata, desolata, decide di uscire a fare due passi, di smetterla di torturarsi guardando le sue amiche essere loro stesse mentre lei non ha neanche il coraggio di alzarsi e muoversi a tempo di musica.
Cammina decisa, recupera il giaccone invernale che ha lasciato nel guardaroba ed esce, senza pensarci, impulsivamente, anche se sa che fuori non ci sarà nessuno ad attenderla ad eccezione di un freddo gelido che entra nelle ossa.
Si siede sugli scalini di una casa situata a due passi dalla discoteca- sfigati, gli abitanti- e si fissa i piedi, sbuffando sonoramente e stringendosi nei suoi abiti invernali.
"Non ti piace, ballare, eh?".
La voce scura e improvvisa la attraversa come una lama, la ragazza, stupita, si volta a guardare chi è che ha parlato e se davvero sta parlando con lei.
Sasuke Uchiha è in piedi, in maniche corte, e la sta fissando.
"Non...no" cerca, senza risultato, di sorridere, di mostrarsi sicura, di fargli capire che va tutto bene, che non c'è alcun problema, che può andarsene e lasciarla lì da sola.
Il ragazzo la osserva, negli occhi ha una nota di interesse divertito: non è una da scoparsi nel cesso di un locale, Hinata, è una da amare con una forza tale da mettere paura, è una da guardare crescere senza per forza farle perdere tutta l'innocenza che ha, è una che, in pratica, con lui non c'entra proprio niente.
"Sei diversa da tutte le altre, tu, ma non è detto che sia un difetto. Ricordatelo" mormora inaspettatamente l'Uchiha, le labbra serrate e la sua consueta espressione, quella che cozza terribilmente con ciò che ha appena detto.
Dopo aver mormorato una specie di complimento- per lui è una cosa molto strana- si incammina nella direzione opposta alla discoteca.
La giovane Hyuga lo guarda sparire dietro l'angolo, arrossisce tutto insieme, nasconde la faccia tra le mani, e poi realizza che l'altro se ne è andato in maniche corte e a piedi- era in macchina con Naruto, li ha visti arrivare.
Si alza, timorosa,  e si incammina nella sua direzione.




"Sasuke!" la voce di Hinata è armoniosa, è un peccato che non parli molto.
Sasuke si volta a guardarla, affannata dopo una corsa, in mezzo a una strada buia di campagna in cui lui cercava di chiarirsi le idee.
"Ti ammalerai, Sasuke, non fare cose stupide" borbotta la ragazza, quando riesce a raggiungerlo.
L'Uchiha la guarda e basta, senza dire niente, e poi sorride.
Sorride.
Un sorriso vero.
Guardando davanti a se', prende a parlare.
"Sai, i miei genitori sono morti e mio fratello se ne è andato, ogni tanto ho bisogno di pensare, e questo è un bel posto" dice, e la Hyuga fissa il suo sguardo dove lo sta fissando lui.
Alla fine della strada in cui sono, c'è un punto talmente in salita da cui si può guardare tutto: si ha la sensazione di avere di fronte insieme tutto il brutto e il bello del mondo, di potersi lasciare cadere giù o di ammirare il panorama in un gioco sottile di scelte complesse.
Lo capisce come non lo capirebbe nessuno, Hinata, e inizia a piangere.
Il suo è un pianto lento, sussurrato, che non vuole disturbare.
"Mio padre vuole una figlia diversa, vuole che mi comporti in un certo modo e che faccia certe cose, le mie amiche sembrano volermi incoraggiare a essere come loro e io...io non so chi sono, non so se servo a qualcuno, a qualcosa" dice, piano, tra i singhiozzi.
Il momento è davvero strano, perché Hinata non ha mai detto niente di simile a nessuno e mai avrebbe pensato di dirlo a Sasuke, ma il panorama e il suo sguardo denso e sicuro ma al contempo fragile le hanno permesso di parlare.
L'altro la guarda, ha voglia di fare una cosa, poi pensa che non è il caso, che non è da lui.
La guarda ancora.
E poi... 'fanculo cosa è da lui e cosa no, si avvicina e la abbraccia. Forte.
In quell'abbraccio si perde tutto, dimentica ogni cosa che credeva di sapere su se stesso, ogni sicurezza e ogni muro che si è costruito in tanti anni.
"Grazie" sussurra la Hyuga, che ha il coraggio di essere fragile, un coraggio che non è da tutti- non è da lui.
La ragazza lo abbraccia ancora, lo stringe sempre di più, e continua a piangere e a sussurrare "grazie, Sasuke, e scusami e... grazie" mentre l'altro pensa che non credeva che niente lo avrebbe fatto vacillare.
Quando si staccano sembra che l'abbraccio sia durato un'eternità.
"Tu non sei proprio come gli altri" mormora, quando la guarda, dopo.
Hinata arrossisce, perché lei ha il coraggio anche di arrossire.
"Neanche tu" risponde, e ha ragione.
In solo mezz'ora ha fatto crollare le certezze di una vita intera.
Tutto questo è troppo, pensa Sasuke, mentre tornano indietro in silenzio, mentre rientrano nella discoteca, mentre per un secondo se ne stanno accanto, immobili, vicino alla porta.
Hinata sa che se ne andrà, che si è aperto anche troppo, e lo accetta: le ha già fatto un gran dono.
In effetti, l'Uchiha chiama Naruto a gran voce e gli urla contro perché è l'ora di andarsene.
Prima di uscire però la guarda e sorride.
E, al di là di tutto, questo le basta.





/////
Classico mix di scuse e deliri post-capitolo:

Il colore del mondo.


Parto col dirvi che vi chiedo scusa perché dall'ultimo capitolo è passato più tempo di quanto vi ho promesso inizialmente, ma ho una motivazione valida: mi era scaduto internet.
Con questo non posso dirvi che non succederà mai più, io sono una che arriva ovunque in ritardo e con le scadenze ha qualche problema, però mi sto sforzando di essere piuttosto puntuale almeno in questo frangente, quindi cercate di perdonarmi, ahah.

Poooi...la SasuHina è una coppia complessa perché è complicato non essere OOC: io ci ho provato, ma scrivere una fic fluff con protagonisti questi due è dannatamente difficile restando sempre nei parametri dei loro caratteri.
Questo è il motivo per cui finisce come finisce; non sarebbe stato credibile, a mio avviso, che Sasuke Uchiha non tornasse sui suoi passi dopo uno slancio affettuoso come un abbraccio del genere.
L'abbraccio ve lo giustifico con un momento particolare, un paesaggio suggestivo e degli occhi belli che ti guardano con comprensione.
Tutto qua.
Spero che la dolcezza non sia stata eccessiva, che abbiate voglia di leggere anche i prossimi capitoli, che commenterete.
Vi ringrazio tanto per le tre recensioni e per chi ha cliccato sul tasto "preferisci" o "segui" o "ricorda".
Continuo a volervi bene a prescindere.

(Dico una cosa che non dovrei dire: la prossima è una delle fic a cui tengo di più. Semplicemente perché è sulla coppia a cui tengo di più, e chi mi conosce o ha uno spirito di osservazione elevato sa qual è, mentre chi non lo sa si tiene la suspence, che forse è meglio).

Abbraccioni (?)
Frà.

  
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