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Autore: f9v5    06/03/2015    3 recensioni
Per chi lo stava attendendo, ecco a voi l'attesissimo (da chi?) sequel di "Sonicpuff Adventure Doujinshi 2"!
Sono passati ormai cinque mesi da quando Sonic e i suoi amici hanno definitivamente sconfitto i Metarex e sono tornati alla loro vita di tutti i giorni.
Ma una nuova minaccia giungerà a sconvolgere la routine del gruppo di eroi... una minaccia come nessun'altra prima d'ora.
Per Sonic e i suoi amici niente sarà più lo stesso.
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-Sonic the Hedgehog… presto ci incontreremo! Sarà il punto di partenza… per la nascita di un nuovo mondo?! No, sarebbe troppo riduttivo. Meglio così: sarà il punto di partenza… per la rinascita!-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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-Ma per piacere. Gli offro l’opportunità di diventare un guerriero potentissimo e mi ripaga in questo modo. Lui e quell’altro sempliciotto del suo migliore amico.-

Quel giorno, nella Landa delle anime tentate, serpeggiava un’aria di desolazione più accentuata di quella che vi era solitamente, probabilmente dovuta al nervosismo del suo Padrone di casa.

Stravaccandosi alla “bell’è meglio” sul suo trono, che dava su un’immensa distesa di landa vulcanica intervallata da crateri fumanti e colonne di lapilli (uno spettacolo per lui rilassante), Him si ritrovò a riflettere sulla situazione generale.

Materializzando un portale magico delle dimensioni di un piatto, se ne servì per dare una rapida occhiata della situazione.

-Idioti, di questo passo quei due gironzoleranno per quella città fino a creparci di noia.- e non poteva dire di esserne felice.

Non che dal suo punto di vista fosse un impedimento, i suoi poteri gli avrebbero permesso di raggiungere quell’universo senza problemi (seppur la diversa posizione nel continuum spazio/tempo gli sarebbe potuta costare qualche energia in più), ma se quei due non tornavano su Mobius Nazo chi lo ammazzava?

Probabilmente i loro amichetti avrebbero anche potuto riuscirci da soli, ma non era in vena di prendersi quel rischio.

Diede un’ultima occhiata al portale magico prima di dissolverlo.

-Se non ricordo male, quel mondo è collegato all’universo degli…- nell’arco di pochi secondi il suo ghigno mellifluo sostituì presto l’incurvatura negativa delle sue labbra.

-Beh, magari non affretterà i tempi, ma chissà che non permetta a quei due di migliorarsi ancora.- e quello sì che gli sarebbe piaciuto, soprattutto riguardo colui che aveva indirettamente addestrato.

In quell’universo l’energia sovrannaturale era più facilmente rintracciabile, Nazo li avrebbe trovati di certo, quindi avrebbero avuto modo di dargli qualche problema anche da lì.

-È ora di chiamare un vecchio amico.-

 

 

 

Eggman accese con un verso di speranza i televisori mostranti le riprese delle telecamere esterne.

Nell’arco di quell’ultimo anno non gli era stato possibile effettuare neanche una delle sue solite operazioni, perché non mancava giorno in cui almeno due membri della banda di Sonic non passassero nelle vicinanze per assicurarsi che il baffuto scienziato mantenesse il “patto di non belligeranza” che aveva stipulato con Sonic un anno addietro.

E sapeva che, se avesse messo anche un solo robot all’esterno della Techno Base, questi sarebbe stato ridotto a brandelli seduta stante e che poi sarebbero venuti per fare una visita anche a lui.

Ma Ivo Julian Robotnik non era uno sprovveduto che non sapeva ovviare a certe situazioni.

Nell’arco dei mesi precedenti aveva liberato alcuni microscopici robot/telecamera al fine di recarsi in alcuni luoghi specifici del pianeta per trovare ciò che gli occorreva.

Una volta trovato l’obbiettivo del suo interesse (un antico tempio sperduto tra le minacciose montagne della zona est di Chun-Nan) lo scienziato si diede da fare per la costruzione di una squadra non molto grande di robot scavatori e cercatori, al fine di recarsi lì di persona per cercare l’antica reliquia che aveva attirato il suo interesse.

Ovviamente la cosa, fino a quel momento, si era rivelata impossibile, con Sonic e i suoi amichetti a pattugliare i dintorni della sua base con una costanza per lui sgradevole.

Ragion per cui il suo sorriso fu immenso quando potè constatare che attorno alla Techno Base non vi era nessuno di quegli sgradevoli mostriciattoli.

Era ormai una settimana che nessuno di loro mostrava più il muso lì in giro e se in un primo momento lo scienziato aveva maturato il comprensibile sentore che potesse trattarsi di un tranello, dopo quei sette giorni di calma piatta poteva ormai dare praticamente per certo che avessero smesso di girare lì intorno.

-Molto bene. FERRI VECCHI!- chiamati a raccolta, i suoi tre robot assistenti arrivarono per mettersi sull’attenti a tempo di record.

-Dopo un anno, dopo un lurido anno passato nell’incapacità di uscire da qui… e soprattutto in compagnia di voi tre (nessuno tra Decoe, Bocoe e Bokkun sembrò prendersela, quelle offese erano così quotidiane che non le prendevano neanche più in considerazione), finalmente oggi potrò tornare ai miei antichi fasti!-

-Certo, se vogliamo considerare tali gli insuccessi continui contro Sonic.- commentò Bokkun a bassa voce, stando come al solito attento affinché la sua voce non giungesse alle orecchie del dottore.

-Il tempo del riposo è finito e altrettanto sarà per la noia su questo pianeta, perché Ivo Julian Robotnik sta per scendere nuovamente in pista!- dichiarò teatralmente alzando le braccia.

-In quest’ultimo anno era stato tutto così calmo per noi che quasi mi mancavano i suoi deliri di onnipotenza.- commentò distrattamente il robot dorato.

-Per l’appunto, quasi.- aggiunse quello argentato.

-Bene, basta con le chiacchiere, è ora di effettuare i preparativi. Al più presto possibile si partirà per le montagne di Chun-Nan!-

E quando mezz’ora dopo circa lasciò la sua base a bordo della sua immancabile navetta di trasporto ovoidale, in compagnia dei suoi tre assistenti e del suo mini-esercito di aneroidi, Eggman pensò felicemente di essere sul punto di segnare a suo favore un punto importante per i suoi desideri di conquista.

Non immaginando minimamente che un paio di occhi rossi bionici ed inespressivi lo stessero osservando da lontano.

E-123 Omega, ultimo robot della serie E creato dallo stesso Eggman e ribellatosi al suo creatore, si convinse che quanto visto fosse sufficiente e attivò la ricetrasmittente incorporata nei suoi circuiti.

-Qui Omega. Shadow… era come pensavi.-

 

 

 

-Ricevuto Omega, tu occupati di andare a sorvegliare l’altro obbiettivo, io penserò alla situazione. Evita di farti scoprire.- con un gesto secco, Shadow the Hedgehog spense la ricetrasmittente.

A braccia incrociate e col solito sguardo imperturbabile, il riccio nero stava di guardia all’entrata di un misterioso tempio sperduto tra le montagne del continente di Chun-Nan.

Alla fine le sue previsioni si erano rivelate esatte: Eggman aveva davvero trovato la sua locazione e non avrebbe esitato a recarvisi una volta che gli si fosse aperto uno spiraglio.

Chiaramente l’obbiettivo era ciò che stava dentro il tempio.

Ma non sarebbe mai riuscito ad entrarci, non finchè lui sarebbe rimasto lì.

Shadow gettò un’occhiata all’orizzonte frastagliato da cime appuntite e sentire di roccia scoscesi, un brivido percorse la sua schiena dandogli un’insolita sensazione di nervosismo.

-Molte cose… non saranno più le stesse!-

 

 

 

All’interno della sua base nel continente di Shamar, Nazo sorrideva soddisfatto stravaccato sul suo trono.

Quel giorno aveva indetto un’altra riunione con gli Alphabet Warriors, le notizie ricevute dal suo sottoposto Dankrad gli erano piaciute.

-Quindi, Dankrad, mi stai dicendo che il soggetto ha mostrato interesse per la nostra causa, giusto?-

-Esattamente signore, ma se posso permettermi un commento, penso sia stato più allettato dalle promesse dai noi fattegli, più che dal progetto in sé.- commentò con professionalità l’Alphabet Warrior interpellato, portando il suo padrone a ridere selvaggiamente.

-Mi sembra ovvio che abbia accettato per questo. È nella loro natura pensare al proprio guadagno personale, mi sarei meravigliato del contrario, detto sinceramente.- concluse Nazo con un’altra grassa risata.

Una timida mano si alzò tra quelli dei 21 guerrieri al cospetto del riccio.

-Sì, Flora?- chiese Nazo.

La timida ragazza dovette fare appello a tutte le sue forze per reprimere l’impulso di scappare per la paura causatagli dagli sguardi dei colleghi puntati su di lei.

-Ecco, signore… mi chiedevo… come stanno Winston e gli altri del suo gruppo? Erano… tornati malconci.- chiese la femmina di furetto con sincera apprensione, guadagnandoci sguardi infastiditi da molti dei suoi colleghi.

Nazo tuttavia non sembrò prendersela, poggiò la testa sul pugno destro e la guardò con sguardo carico di falsa affabilità.

-Non preoccuparti per loro. In questa settimana sono stati a riposo totale, certo, avrei anche potuto mandare Hinrich a curarli, ma lasciare che le proprie ferite guariscano da se è un ottimo modo per temprare il corpo e lo spirito. E in ogni caso, una volta che avrò finito quello che devo fare tra qualche minuto, andrò a parlare con loro personalmente.- lo sguardo del riccio non presagiva nulla di buono, ma bastò per spingere la sua sottoposta a non aggiungere altro.

-Ha dei nuovi ordini per noi, Padrone?- apatica e priva di qualsiasi sfumatura vocale, fu la successiva domanda di Quirin, anche se un attento osservatore avrebbe potuto notare che la femmina di quercino rivolgeva periodicamente uno sguardo impassibile nei confronti di Egil che sapeva di provocazione; evidentemente non era “vuota” quanto il pachiderma credeva se continuava a serbargli rancore per averla sfidata.

-Più che altro, ho delle disposizioni. Dankrad, prima di occuparti di ultimare gli accordi col nostro “nuovo alleato”, dovrai localizzare l’attuale posizione di Sonic the Hedgehog e Miles Prower, non sarà certo un problema per te.-

-Certamente signore.-

-Bene, una volta che li avrai localizzati riferiscimi tutto. A quel punto, io selezionerò tra voi gli 8 che riterrò più idonei per raggiungerli nell’universo in cui si trovano ora per… intrattenerli durante la loro assenza da Mobius.-

Ben presto numerosi sguardi e occhiatacce cominciarono a saettare tra i suoi adepti, avevano capito che era un’occasione per mettersi in mostra dinanzi a lui e solo 8 di loro avrebbero avuto quella fortuna.

-Coloro che non verranno scelti, comunque, non dovranno azzardarsi a saltare gli allenamenti, che anzi verranno intensificati. Quando arriverà il momento, dovrete essere preparati. Non si accettano discussioni.- seppur il tono quasi giocoso da lui usato sembrava preludere a qualcosa di divertente,  lo sapevano tutti, lì dentro, che si stava facendo tutto fuorché giocare.

-Ne discuteremo meglio nei prossimi giorni, miei seguaci. Siete congedati.-

Dovette aspettare che uscissero tutti dalla sala, prima di concedersi un perverso sorriso maniacale.

-È il momento… del grande annuncio!-

 

 

Città di Central City, nel continente di Empire City.

Albert era convinto che quello sarebbe stato un giorno come tanti altri.

-Che noia, mai che accada qualcosa di diverso e interessante.- borbottò il maschio di lontra reprimendo uno sbadiglio, ormai rassegnato all’idea che la routine giornaliera che conduceva non sarebbe stata infranta certo quel giorno.

Con una scrollata di spalle, si piazzò dietro la telecamera per riprendere il suo lavoro di cameraman.

“Informations for Mobius” era probabilmente il più famoso telegiornale di Mobius, la rete di diffusione occupava tutto il pianeta e le notizie giungevano in ogni suo angolo.

Albert vi lavorava come cameraman e, a discapito del lavoro non esattamente eccezionale, se l’era sudata l’assunzione.

Purtroppo però le ue aspettative non erano state esaudite; aveva avuto modo di rendersi conto, nei tre mesi di lavoro passati, che la vita dietro una telecamera non dava poi molte emozioni e per quanto non fosse mai stato uno che amava i rischi, non poteva negare che un briciolo di eccitazione nella vita non guastasse mai.

-Beh, pazienza. Bisogna pur campare, quindi bisogna sapersi accontentare.- rassegnato ormai dalla consapevolezza che quel lavoro gli serviva, decise di accantonare i suoi pensieri e prepararsi per riprendere.

Ma quel giorno “Informations for Mobius” avrebbe, all’insaputa degli addetti e dei presentatori stessi, trasmesso un servizio del tutto speciale.

E si presentò sotto forma di una colonna di luce che distrusse una sezione di pavimento e la parte della scrivania sotto di essa.

E in quel momento Albert compresa che qualcosa stava cambiando.

Dal buco uscì fuori la figura di un riccio azzurro, con un ghigno che all’arroganza mischiava una sorta di follia perversa.

Non curandosi minimamente del presentatore terrorizzato di fianco a lui, il misterioso intruso si assicurò che le telecamere fossero puntate tutte su di lui prima di cominciare a parlare.

-Salve, abitanti di Mobius. Sono qui per comunicarvi una speciale notizia dell’ultimo secondo.- dichiarò in tono solenne, conscio che le sue parole sarebbero state ascoltate da milioni di mobiani data la grande popolarità del programma e che, in virtù di ciò, la notizia sarebbe presto stata nota a tutto il pianeta.

-Presumo di dovermi presentare, in effetti non bisogna mai mettere da parte l’educazione: molto piacere, il mio nome è Nazo! E…- in un gesto fulmineo, afferrò il presentatore per il collo e affondò la mano nel suo petto, trapassandolo.

Il terrore misto alla nausea, si diffuse presto tra i presenti, quando il corpo morto del gatto cade sulla metà del tavolo rimasta, in una pozza di sangue.

In mano Nazo ne stringeva il cuore.

-… questo era per farvi capire che quanto sto per dire non è uno scherzo.- strinse l’organo fino a spappolarlo.

Albert sentì il forte impulso di rigettare anche l’anima in seguito a quell’atrocità, ed era certo che anche i suoi colleghi non si trovassero in una situazione migliore, eppure qualcosa gli impedì di distogliere occhi e telecamera da quel misterioso riccio apparso dal nulla.

-Sarò diretto e verrò subito al dunque: il mio obbiettivo è conquistare Mobius!- attese qualche secondo prima di riprendere il discorso, il tempo di immaginarsi gli sguardi sconcertati di chiunque stesse osservando quelle riprese.

-Sorpresi? Non dovreste, io sono un tipo come tanti altri, come voi. Beh, forse il modo esatto per definirmi.- ridacchiò follemente.

-Il motivo per cui voglio farlo… è sovvertire il sistema! Creare un mondo dove ipocrisia e falsità non esisteranno più, un mondo onesto e sincero sotto ogni aspetto… liberarvi dall’illusione in cui tutti voi siete intrappolati. Io voglio aprirvi gli occhi!-

Ci fu qualche secondo di oscuro silenzio.

-Ma il mio obbiettivo non deve necessariamente macchiarsi di sangue e starà a voi determinarlo. Tra circa due mesi i miei seguaci si recheranno nelle vaie città del pianeta, tranquilli, sarà facile riconoscerli. Chiunque lo vorrà, potrà unirsi alla mia causa, chi non lo vorrà… verrà spazzato via… e in maniera molto dolorosa aggiungerei. Se volete combattermi fate pure, ucciderò chiunque ci proverà. Ma chi sarà abbastanza assennato da fare la scelta giusta vedrà il nascere di qualcosa di nuovo. Pensateci bene, miei cari Mobiani. La Guerra di Mobius non è che all’inizio!-

 

 

 

Lo schermo della televisione divenne un ammasso informe di grigio, nero e bianco che si muovevano con frenetico caos e un suono di disturbo si diffuse presto nel salone della casa di Amy.

Ma duro ben poco, prima che il pugno di Knuckles si abbattesse impietoso sullo schermo, infrangendolo in un botto che produsse una piccola nube di fumo dal suo interno.

L’echidna si scambiò un’occhiata con tutti i presenti, dalla piccola Cream fino a Rouge.

Ne era convinto, stavano tutti pensando alla stessa cosa.

E alla fine la esplicò a parole.

-Stavolta siamo invischiati in qualcosa più grande di noi. Non possiamo evitarla.-

Era ormai prossima, incombeva su di loro col suo oscuro mantello e la sua aura putrida e corrotta.

Una parola, una sola parola che, sempre ed esclusivamente nel male, aveva scritto la storia di tanti pianeti.

Una parola: Guerra!

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore:

Ehm, è finita anche questa?! Vuol dire che ho finito anche “Conflict’s beginnings”? Ma non era ieri che avevo postato il primo capitolo di “Sonicpuff Adventure Doujinshi 2” pensando che sarebbe stata una storia come tante altre, solo che poi si è evoluta fino a portarmi a questo punto?

Cavolo, come vola il tempo, tra 16 giorni sarà passato un anno esatto  da quando è cominciata questa mia folle saga che è ancora ben lontana dal vedere il “FINE” definitivo.

Beh, ragazzi, non penso ci sia bisogno di aggiungere altro, oltre a ciò che è già stato detto nel capitolo.

Quello che sta per accadere su Mobius è destinato a sconvolgerne la storia, quando Sonic e Tails torneranno vedranno un pianeta completamente diverso da come l’hanno, roba che, a confronto, l’avventura che vivranno loro sarà una bazzecola.

E come già detto, basta una parola, quella orribile parola, per riassumere il futuro del loro pianeta: Guerra!

Quello che Nazo sta portando è lo sconvolgimento totale.

E avete avuto modo di vedere che vi sono altre parti in gioco: Eggman è tornato alla carica, ma Shadow è pronto a riceverlo; basterà l’intervento dell’Ultimate Life Form per fermare i piani dello scienziato? E quali sono le altre “parti in gioco che devono ancora arrivare”? Questo lo so solamente io.

Adesso però è il momento di una piccola notizia che potrebbe piacervi come non piacervi: come ho fatto quando ho completato “Sonicpuff Adventure Doujinshi 2”, mi prenderò un mese di pausa anche stavolta, solo che, una volta finito questo periodo di riposo dalle long, ne comincerò un’altra che non sarà relativa alla saga di Mobius’War, ad essere precisi, non c’entrerà niente neanche con Sonic e co.

Il fatto è che quest’idea alloggiava nella mia mente ormai da parecchio tempo, ma volevo aspettare di completare “Conflict’s beginnings” per evitare di commettere l’errore che ammetto di aver compiuto già più di una volta: cominciare una nuova long quando ne sto già facendo un’altra e va a finire che non riesco più a finire nessuna delle due.

Comunque, se siete fan di Full Metal Panic(a te, Phantom, non c'è bisogno di chiederlo, visto che sei stata tu ad indirizzarmi verso questo fantastico anime) la mia prossima storia potrebbe anche interessarvi, dove vedremo la bella Kaname Chidori e il “guerrafondaio” Sosuke Sagara alle prese con una “semplice” banda di fattorini che ogni tanto si scontrano con la legge, col suo mozzo cacasotto e la sua psicotica (quanto sexy) pistolera.

Detto questo, spero che la lunga attesa a cui vi costringerò non faccia ammortizzare in voi la passione che spero di avervi fatto maturare per questa saga che oggi ha visto ultimarsi il suo secondo capitolo.

Accidenti, i saluti finali sono sempre complessi… ma si dai, facciamolo alla “Favij” per chiudere in bellezza.

Come al solito ragazzi se la storia vi è piaciuta  lasciate un commento (tralasciamo il “mi piace” perché non siamo su un certo sito video), anche ai capitoli che magari avete saltato il cui elenco trovate a inizio e fine pagina, se non avete ancora letto la storia leggetela (se volete), noi ci rivediamo alla prossima fanfiction.

Bella ragazzi!

 

  
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