Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Mentos E CocaCola    06/03/2015    1 recensioni
Lei è una ragazza con la passione del pugilato, una brutta storia alle spalle che influenza la sua vita e le sue decisioni.
Lui è un ragazzo con la passione del canto, deve fare il doppio gioco per proteggere chi ama, ma l'unica persona che non può proteggere è se stesso.
Due ragazzi completamente diversi ma accomunati dallo stesso destino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



Mia madre entrò quella domenica mattina in cucina saltellando, quasi a voler dimostrare che la sua evoluzione avesse avuto origine da un coniglio.
Si fermò subito quando mi vide china sul mio frullato giornaliero, con una faccia da funerale.
-Ehm, com’è andata la festa? Ti sei divertita?-
Non alzai neppure lo sguardo, indicai solo il post-it che avevo attaccato al frigo.
-Che vuol dire “Non sposerò mai un tale idiota!”?- mi chiese scaldandosi.
-Proprio quello che c’è scritto- dissi bevendo il mio frullato.
Si sedette di fronte a me, corrugando la fronte.
-Chi sarebbe il “tale idiota” che non vorresti rposare?-
-Liam Payne-
Lei sospirò.
-Avevi detto che eri disposta a farlo, che non ti sono mai interessate cose come l’amore…ed ora? Hai cambiato radicalmente la tua idea?-
Scossi la testa.
-Assolutamente no, ma pretendo che mio marito abbia un cervello e invece quel…quell’essere non è né un uomo né un essere dotato di encefalo-esclamai senza mai prendere fiato.
-Come avete potuto fare una cosa del genere? È un idiota mamma, davvero l’economia della nostra famiglia è più importante della mia felicità?- chiesi sentendo le lacrime che scorrevano lungo le guance.
Lei mi guardò per un attimo.
-Cara, ne abbiamo già discusso-
-E allora?- urlai-Cosa significa questo? Preferisco diventare una barbona ed abitare in via Sottoilponte piuttosto che sposarmi con qualcuno che non mi rispetterà mai!-
Mi guardò turbata per poi avvicinarmisi e abbracciarmi.
Le raccontai tutto quello che era successo alla festa.
-È svenuto?! Che…-
Sentimmo la porta sbattere e delle risate: una era di mio padre, ma l’altra era sconosciuta.
Mia madre si affacciò dalla cucina e m guardò subito dopo molto turbata.
-Chi è mamma?- le chiesi, asciugandomi le lacrime.
-Quello scemo di tuo padre ha portato qui tuo suocero-
Spalancai gli occhi.
-Cosa?! Mamma, guardami sono impresentabile-
Avevo i capelli legati in una treccia laterale e portavo solo un reggiseno sportivo e dei pantaloncini da calcio.
-Cosa faccio? Se corro a cambiarmi quello mi vede…ma è proprio pazzo quell’uomo che ti sei sposata!- esclamai disperata.
-Comincio a crederlo anch’io, sai cosa facciamo? Andiamo di là così-
-Così?! Mamma, penserà che sono una scostumata!-
Lei scosse la testa.
-Fregatene di ciò che gli altri pensano…gli diremo semplicemente la verità e poi quando dirà a suo figlio delle curve che ti ritrovi, chissà cosa dirà quel maleducato…- mi disse, facendomi l’occhiolino.
-Mamma!-
Quella pazza si precipitò in salotto trascinandomi a forza.
Mi venne un colpo quando i due ci guardarono completamente sbalorditi, lasciando i bicchierini a mezz’aria.
Il signor David Payne era un uomo di media statura abbastanza paffutello e con due occhioni che ricordavano tremendamente quelli di suo figlio, ma lui, invece di guardarci come se fossimo due aliene, ci sorrise e si alzò subito per stringerci la mano e augurarci il buongiorno.
Insomma un uomo adorabile, tutto l’opposto di quel mentecatto del figlio!
-Scusatemi per l’abbigliamento signore, di solito a quest’ora vado a correre e …- dissi timidamente.
-Non vi dovete scusare di niente, sono io che dovrei chiedervi perdono per l’intrusione, vostro padre aveva detto di avere un ottimo rum ancora imbottigliato e così non abbiamo resistito-
Ridemmo insieme.
-Devo dire che era proprio eccellente- disse mio padre.
-Caro, cosa vuol dire “era”? non vi sarete finiti un’intera bottiglia di rum, spero- disse mia madre lanciando uno sguardo minaccioso a suo marito.
I due si affrettarono a rispondere di no tanto da indurci a ridere di nuovo. Ah, gli uomini!
-Allora Margaret, posso chiamarti per nome?- mi chiese.
-Ma certo…-
-Questo non è l’unico motivo per cui sono qui…-
Ed ecco la seconda fine di Margaret Playcastle! Se suo padre avesse tirato fuori la storia della festa mi avrebbe sicuramente denunciata per molestie ed aggressioni.
-Mio figlio mi ha raccontato di come vi siete conosciuti ieri-
Patapum! Ecco la morte!
Cosa potevo dirgli ora? Non avrebbe mai creduto al fatto che volevo solo delle semplici scuse da parte di suo figlio, per avermi fracassato un fianco e quasi buttato a terra.
-Le chiedo…-
Lui mi interruppe con un gesto della mano, notando la mia espressione a dir poco disperata.
-Mi devo complimentare con te, Margaret Playcastle- disse lui sorridendo e stringendomi a mano.
Lo guardai sbalordita: si complimentava con me per aver fatto svenire suo figlio?!
-Devo dire che sei una ragazza di notevole forza d’animo, di decisione, che non si fa spaventare facilmente: mi piaci e devo dire che per mio figlio non potevo desiderare di meglio-
Feci una smorfia.
-Peccato perché credo proprio che a suo figlio io non piaccia-
Lui rise.
-Diciamo che lo hai colpito, ti assicuro che non è come sembra, migliora quando lo conosci meglio-
-Speriamo- sussurrai ma non così piano come avrei voluto.
Il signor Payne sorrise di nuovo.
L’idea di sposare quel maleducato non sembrava poi così male, insomma con un suocero così potevo anche avere il permesso di usare suo figlio come sacco per la box.


ALLORA, CIAO A TUTTI, SPERO CHE FIN A QUI LA MIA STORIA VI PIACCIA PURTROPPO PERò NON VEDO MOLTE RECENSIONI O PERSONE CHE SEGUONO:(((

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Mentos E CocaCola