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Autore: kiza    07/03/2015    0 recensioni
In un periodo non meglio specificato vi era una gigantesca isola con un enorme vulcano morto al centro. In questa isola divisa da varie sezioni, gli umani sotto i loro normali istinti non facevano altro che farsi guerra. Una dea, scocciata da questo creò delle creature per poter moderare gli umani. Il dio della guerra però divenne debole, prima di perire creò a sua volta dei demoni per influenzare negativamente gli umani.
la storia parla di un ragazzo che si ritrova a dover scescere in fretta in quel mondo, costretto a star lontano di casa, prese a viaggiare cercando chi come lui possedeva poteri come i suoi e in questo viaggio di pericoli e mondi assurdi, hiyoko diventa man mano una pedina importante per l'equilibrio di tutto il mondo.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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presero piede immediatamente, si parlò di un demone o un mostro, lo chiamarono il mietitore. Tutti avevano paura cheda un giorno all'altro, egli sarebbe apparso e li avrebbe uccisi. Si domandarono anche se fosse in grado d'apparire dinnanzi il re. Inutile dire che le guardie ao cospetto del re erano numerosissime e tra le loro fila vi erano soldati di prima scelta con qualità e forza sorprendenti. Accanto sua maestà, proprio alla destra in piedi un ragazzo di giovane età stava in piedi a braccia conserte. Il suo sguardo era concentrato i suoi occhi fissavano un punto fisso ma pareva subito chiaro che non era lì che stava guardando aveva lo sguardo altrove come perso in chi sa quali pensieri, ogni tanto le sue pupille rosse si muovevano di pochi centimetri ogni tanto. Il re ogni tanto gli rivolgeva uno sguardo ma poi continuava i suoi affari.

Il ragazzo aveva vestiti di ottima fattura, un lugo abito che scendeva fino a coprire i piedi. Color verde acceso, una cintola verdone scuro teneva fermo la vestaglia e sul torace aveva dei legacci dello stesso colore, su quest'ultimi, nella schiena erano presenti dei ganci argentati, dove fissate vi erano due falci ad una mano, con la lama simile alla forma di una saetta ma con la punta rivolta verso il basso. Erano entrambe verdi come il vestito ma presentavano delle scritte più scure. Erano dei sigilli, quelle armi infatti potevano benissimo contenere il potere del ragazzo. Tutti lo conoscevano, il giovane ne diede mostra durante l'arruolamento militare. Ovviamente fù subito accolto e in pochi anni scalò gradi su gradi divenentanto a soli sedici anni la prima guardia imperiale. Era diverso da quando era un "bambino del ceppo" il giovane hiyoko. Non vedeva quasi mai i suoi amici d'infanzia e la donna che amava, soprattutto perché anche lei era tra le fila militari ma a capo di un plotone di fanteria, poiché anche lei aveva mostrato doti del tutto degne di nota.

La giovane guardia del re aveva fatto crescere i capelli, lunghe chiome nero corvino raggiungevano la zona lombare, libere di svolazzare dove le aggradava poiché sciolte da corde o legacci.

<< sua altezza! Una sospettosa donna s'aggira nei boschi armata! >>

<< descrivimela immediatamente! >> ordinò l'uomo sollevandosi dallo schienale portando l'indice e il pollice sotto il suo mento barbuto.

<< sembra giovane, della mia età, porta vesti da villicca, corazze di metallo e cuoio con pelli d'animale, una lunga... >> hiyoko fece silenzio e strizzò gli occhi. << alabarda, purtroppo come sa non posso dirle che colori porta! >> aggiunse in fine.

Il re si mise a valutare la situazione, era una semplice donna, magari a caccia! Era proprio il caso di interveniere? 

<< abbiamo guardie nei paraggi? >> Domandò ancora

Hiyoko aspettò qualche secondo prima di rispondere. Cercava con lo sguardo concentrato

<< negativo sire, il primo reggimento più vicino è a diversi chilometri, se accetta un consiglio si fa prima a mandare alcuni uomini più tosto che un messagero al reggimento, le tempistiche si accorcerebbero drasticamente! >>

Il re annuì guardando il giovane ragazzo che s'improvvisava stratega.

Era felice d'avere un soldato del suo calibro tra le sue fila.

<< capisco! Cosa suggerisci allora? >> chiese con fermezza. 

A quel punto si vide come un cerchio luminoso allargarsi per poi dissolversi proprio a qualche centimetro dagli occhi del ragazzo.

<< lasciate andare me, sono il più veloce dei vostri uomini! >> tuonò sicuro di se porgendo il palmo della mano per ricevere la benedizione.

<< ma servi qui, come faro! >> a quel punto la voce del ragazzo si fece più forte.

<< ne sono conscio ma nel tempo che le guardie viaggiano ella potrebbe essersi allontanata di molto, io invece la raggiungerei in tempi ottimali, vi prego potrebbe sapere qualcosa o potrebbe essere lei stessa la responsabile di tanti massacri, del resto i pochi sopravvissuti parlano di una donna! >>

Il re abbassò lo sguardo, purtroppo sapeva quanto in suo brillante soldato avesse ragione, così sfiorò le dita di lui, segno che era stato benedetto.

<< vi ringrazio sire! Vedrete che non vi pentirete! Datemi ordini! >>

A quel punto il re si passò una mano sulla barba, indeciso sul dafarsi anche se le scelte erano ben poche e chiare. 

<< portala al mio cospetto, se si rifiuta uccidila senza pensarci un attimo, non lasciare che scappi! >> 

Hiyoko corse verso la porta dando le spalle al sire, mentre le altre guardie lo guardarono andare via, con accenno di disprezzo poiché era il fiore all'occhiello del loro re, tutto merito dei poteri cui disponeva.

Anche quando corse tra le strade della città il giovane veniva guardato, in quel regno tutti sapevano dei poteri del ragazzo. I pettegolezzi ovviamente non mancavano, da chi diceva che il giovane fosse maledetto a chi fosse un discendente degli idei asceso a difendere l'umanità. La madre del ragazzo kirai diceva che qualunque fosse stata la natura dei poteri del figliol quest'ultimo doveva usarli come meglio credeva per lui e chi li stava attorno. Mentre il diretto interessato se ne infischiava e mentre tutti lo guardavano, lui correva incurante dello strascico di pettegolezzi che si lasciava dietro. Percorrendo uno stradone molto affollato prese da dentro la tunica un fichietto d'orato legato al collo da una corda marroncina, quando ci fischiò dentro si percepì un suono molto esile appena udibile dal ragazzo stesso. Sembrò comunque che non accade nulla fin quando egli saltò sul muro di una casa e si diede uno slancio all'indietro facendo una capriola, qualcosa di grosso sbucò da da una via traversa. Un enorme pulcino con un enorme becco ricurvo e grosse ali. Portava un piumaggio giallo vivo con piumaggio nero all'estremità della coda e delle ali, gli occhi erano grossi e azzurri. Sullemsue gambe possenti, simili a quelle di uno struzzo, vi erano legati a metà altezza, dei laccetti verdi e arancioni con dei campanellini d'orati. Legata sul dorso aveva una sella color mogano, proprio su questa hiyoko atterrò finita la capriola, il grosso pennuto per non sbattere contro i muro saltò su esso dandosi poi la spinta verso destra per poi riprendere a correre nella Grossa strada che essendo sterrata si riempì di polvere investendo la gente che la percorreva.

In pochissimo tempo hiyoko e il suo "fido destriero" di nome kiokko uscirono dalle mura delle città, più velocemente di qualsiasi altra guardia. Da li a breve, dopo un pezzo di strada pianureggiante, raggiunsero la foresta dove precedentemente era stata avvistata l'intrusa. La luce che aveva creato nella stanza del re si riaccese appena qualche centimetro dai suoi occhi, colorando i suoi occhi da gialli a rossi. Nello stesso modo in cui un colore ne copriva un'altro nell'acqua. Ora egli aveva una percezione di spazio totalmente soggettiva, oggetti lontani chilometri erano visibili dettagliatamente come vicini a due passi, l'unico punto a sfavore era che in quel momento i suoi occhi non percepivano alcun colore, rendendo quindi tutto quanto una scala di grigi.

La donna si era spostata di parecchio dall'ultima volta ma con kiokko raggiungerla non sarebbe stato un problema...

Ella si chinò a raccogliere dei funghi nati nei pressi di un albero, sapeva riconoscere quelli commestibili da quelli pericolosi e oltre i tre conigli morti legati alla sua vita avrebbero fatto parte della cena, un bottino sostanzioso per la giovane Allie, una cacciatrice amazzone dai capelli color mogano e gli occhi verde smeraldo.

Indossava un reggiseno cucito di pelle e tinto di un rossiccio sporco, le spalle erano coperte da spallacci di metallo rivestiti di pelliccia d'orso che scendeva a metà braccio. 

Sugli avambracci invece portava delle borchie metallizzate arrotolate dal polso al gomito e le mani erano coperte da guanti dello stesso materiale di cui era fatto il reggiseno.

In vita una cintola con tre borchie rotonde emargentee teneva legata un gonnellino con uno spacco centrale di tigre dai denti a sciabola che raggiungeva le ginocchia. Dallo spacco si intravedevano delle mutande uguali al reggiseno. Come sugli avambracci le borchie arrotolate erano presenti dalle caviglie fino a metà gamba e le calzature erano semplici sandali di paglia e corda.

Allie apparteneva ad un villaggio di cacciatori, distrutto dai dissennati, lei e pochi altri erano riusciti a salvarsi, nonostante fossero abilisimi nel combattere.

Mentre s'alzo riponendo i funghi in una sacca sentì che qualcosa non andava, qualcuno la stava spiando, era il sesto senso a dirglielo, una sensazione crescente che non la mollava un attimo, teneva stretta la sua alabarda quando d'un tratto dietro ei lei sentì passi pesanti, si girò di scatto e vide un enorme pulcino da guerra, da questo un ragazzo stava smontando fissandola.

<< da che villaggio arrivi donna? >> le chiese. Allie guardò i suoi occhi rossi, impressionanti poiché sprovvisti di pupilla.

<< cosanti importa? >> rispose lei acidamente.

Lui sorrise e scosse la testa, i suoi occhi in un batter di ciglio erano divenuti gialli.

<< sono una guardia imperiale, hai superato i confini del regno di Ranara, sono obbligato a chiedere le tue credenziali! >> 

La risposta della donna però fu soltanto, puntare la lama dell'alabarda verso il ragazzo. Lo sguardo innervosito della ragazza era come se desse fuoco all'imperiale.

<< non ho un villagio, mi è stato distrutto e voi schifosi ve ne siete lavati le mani! >> ringhiò lei.

A quel punto hiyoko fece spallucce e s'avvicinò non voleva dover usare la violenza su una ragazza ma sapeva che l'avrebbe fatto se necessario. Porse le mani in avanti per rassicurarla, farle capire che nessuno voleva farle del male. Mostrò un sorriso, certo i suoi canini erano più lunghi del normale e probabilmente non erano di certo rassicuranti, me egli innocentemente ci provò.

<< ascolta, mi basta che esci dai confini del mio regno, nessuno si farà male ed entrambi andremo a casa! >> le disse molto diplomaticamente.

Lei però non la prese molto bene, strinse ancor di più l'alabarda e si imputò di guardia guardandolo piu male che poteva.

<< mi hai appena minacciato per caso? >> domandò stizzita.

A Ellie davano fastidio gli imperiali e il loro atteggiamento, si importavano soltanto dei fatti nel loro regno e il resto poteva anche morire, infatti i popoli che più morivano e i più poveri erano quelli indipendenti, come lo era il suo.

<< no... No guarda io non ti sto minacciando se... >> hiyoko dovette smettere di parlare, in pochi secondi si trovò costretto ad estrarre le due falci e incrociarle per parare un colpo verticale da parte della donna che in un attimo divenne ostile.

<< questo cambia le cose... >> gridò hiyoko battendo un piede per terra questo si crepò, nelle crepe si intravedeva una luce rossa fortissima, Allie dovette saltare via notando solo successivamente che lo squarcio creato dal ragazzo, era ripieno di lava incandescente.

<< cos... >> non ebbe tempo di parlare, il ragazzo la colpì in pieno volto con il manico di una delle falci, evitando volontariamente di ucciderla, il colpo la fece sbalzare stordita di qualche passo, ma poi lei girò rapidamente l'alabarda muovendola in avanti e avendo il vantaggio di un'arma più lunga colpì il ragazzo alla bocca dello stomaco con il bastone, roteò ancora l'arma per infilzarlo con la lama ma trovò soltanto il metallo di una falce, sollevata verso l'alto, i disegni sull'arma brillarono di azzurro e dalla stessa uscì un getto potentissimo d'acqua così forte che disarmò la donna e andò a tagliare in due il tronco di un'albero che cadde lentamente al suolo.

<< che stregonerie sono mai queste? >> gridò lei incredula, intanto il ragazzo le stava puntando una delle sue due falci.

<< non ti riguarda, ubbidisci a ciò che ti ho detto o ti arresto! >> disse lui serio, scatenando l'ira di lei che scattò sfoderando il coltellaccio con cui scuoiava gli animali. S'avventò su di lui cercando di accoltellargli il petto dall'alto verso il basso, il ragazzo afferrò il braccio e lo usò come perno per sollevarsi in aria e fare una capriola sopra la testa di lei atterrando alle sue spalle, i due ora erano uno di schiena all'altro ma quando si girarono lei fece un urlo che venne strozzato dalla mano del ragazzo che le strinse la gola
   
 
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