Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lullaby1992    08/03/2015    2 recensioni
Una misteriosa donna, vestita con gli abiti della gendarmeria, arriva nell'ufficio di Erwin, citando una vecchio patto che ci sarebbe stato tra i due, e incitandolo a mantenere la parola data, pena, la sua vendetta.
Inoltre, tra lei, una bellissima e affascinante donna, di nome Astrid e il Capitano Levi sembra esserci una certa conoscenza, nonchè forse, vecchi rancori. è forse un amore andato a male, o solo incomprensioni dovute alla separazione delle scelte di vita?
I membri del corpo ricognitivo non conoscono per niente questo nuovo personaggio, eppure il capitano sembra conoscerla piuttosto bene. E il suo improvviso trasferimento dalla gendarmeria al corpo ricognitivo solleva alcuni sospetti, eppure il comandante sembra fidarsi di lei...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irvin Smith, Nuovo personaggio, Rivaille, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I titani sembravano stranamente tranquilli, mentre che vagavano tra la città mezza distrutta di Shiganshina. D'altra parte ormai nella città non c'era più neppure un umano, per cui i titani non avevano alcun motivo per restarci.

La squadra Levi, supportata da alcuni altri uomini aveva fatto piazza pulita dei giganti troppo vicini e ora c'era solo Hanji che si 'divertiva' a investigare presso i resti dei titani morti e un classe tre metri che avevano legato e le sentinelle che tenevano d'occhio la situazione da sui tetti.

Levi stesso si avvicinò ad Erwin che da su un tetto controllava una mappa e al contempo lanciava, di quando in quando, occhiate da falco nei dintorni.

Allora, idee?” domandò Levi.

No, al momento no. Per fermare i titani bisognerebbe, ovviamente, tappare il buco nelle mura. E per farlo abbiamo bisogno di risorse di cui non possiamo disporre così facilmente.

Portare mattoni, pietre, calce, eccetera richiede mezzi pesanti. Non possiamo difendere mezzi che si muovono così lentamente. Anche perché il buco aperto nelle mura richiede ben più che una semplice 'stuccatura'”

Quindi niente di nuovo” constatò Levi, bofonchiando tra sé.

Sarà forse solo una mia impressione, Erwin, ma ti vedo pensieroso” disse il capitano, cercando di non pensare con rabbia alle vite che avevano perso per venire sino a lì.

Anche se... era indiscutibile dire che a Levi piaceva stare fuori da quelle soffocanti mura piene di 'umanità'. La verità era che il più delle volte l'uomo era nemico di sé stesso.

O almeno, era così che lui la pensava.

Una nostra vecchia conoscenza mi ha fatto visita” rispose il biondo. Levi aveva notato che durante il tragitto aveva avuto spesso la fronte aggrottata, e questo era insolito per lui. Anche nel bel mezzo di una missione.

Chi?” chiese incuriosito.

Prima che potesse prendere fiato per rispondere fece la sua comparsa Erd.

Signore, i titani si dirigono tutti a nord. Hanno un comportamento strano”

Confermo è inusuale” convenne Hanji. “Ci stanno deliberatamente ignorando, anche se dovremmo essere gli unici umani in zona e si dirigono verso nord”

Potrebbe trattarsi di... preparate subito i cavalli!” ordinò Erwin con la mente che galoppava già verso la prossima mossa che doveva fare.

I titani avevano colpito da sud, cinque anni prima, demolendo la città.

Se ora si dirigevano tutti a nord... poteva essere successo qualcosa nel Trost, e in qualsiasi caso, dubitava fosse una buona notizia.


Astrid invece, si trovava dentro le mura di Sina quel giorno, passeggiava distrattamente nella caserma che faceva da appoggio a buona parte della polizia militare interna.

Odiava stare alla capitale. Così chiusa, monotona, servile e mielosa e... pericolosa.

Già.

Stare in mezzo ai nobili era come prendere in mano un mazzo di fiori senza essere certi che non fossero pieni di spine o di vespe pronte a pungere a tradimento.

La maggior parte delle volte usava la semplice politica del silenzio.

Quando qualcuno ti chiede qualcosa, sorridi e annuisci. O ignoralo. In nessun caso, mai dare corda ai nobili.

Poi, ovviamente, c'erano nobili e nobili. Alcuni avevano troppo potere per poter essere ignorati. O erano troppo astuti per essergli apertamente ostili. Con alcuni era meglio usare i guanti. C'erano sempre delle eccezioni al caso.

Ma, per lo più Astrid era conosciuta da superiori e personaggi importanti come un lupo solitario.

Il suo voto negativo sin dall'accademia era stato proprio l'incapacità di relazionare o di affidarsi ad altro.

Era una solista ma... che solista!

A cosa serviva un orchestra quando uno strumento solo può fare un'opera così sopraffina da incantare chiunque? In quel caso, l'orchestra si limita ad un pacato sottofondo con il solo scopo di valorizzare ulteriormente quell'unico strumento.

Questa era Astrid.

La voce fuori dal coro.

Nelle missioni pericolose, era sempre quella con la carta bianca, che entrava o usciva dalle righe a piacimento.

Si, perché sebbene gli addestratori (e i capi squadra in seguito) avrebbero voluto sopprimerla sul nascere vedendo che non era in grado di seguire le istruzioni come ci si aspetterebbe da un buon soldato, finirono con il rendersi conto che non potevano distruggere una simile opera d'arte.

Perché il valore di quel soldato, era quello di un plotone intero. E per quanto dovessero sopportare il suo 'essere diversa' capivano infine tutti che sopprimere un simile soldato sarebbe stato un delitto contro l'umanità.

No, quello che spaventava davvero segretamente i superiori era la sua volontà e la capacità di pensiero libero. Perché poi, alla fin fine, non è che fosse incapace di eseguire gli ordini. Quando voleva, sapeva essere diligente. Il problema sorgeva quando riteneva gli ordini delle cretinate e iniziava a fare di testa sua.

Nessun discorso di fedeli, fanatici, burocrati, politici o quant'altro aveva mai attecchito dentro la mente di lei.

Nessuno sapeva cosa la motivava, o il perché di ciò che faceva. Ma nessuno era riuscito a piegarla.

Una volta qualcuno l'avvicinò tentando di iniziarla al 'culto delle mura', ma fu bruscamente respinto.

Sette segrete intestine alla Gendarmeria tentarono di accaparrarla nei loro ranghi, promettendole oro, gloria, e di svelare alcuni misteri da sempre legati alle mura e ai giganti. Certo, non lo dissero direttamente, ma le velate promesse erano quelle.

Ma lei lo capì, e troncò il discorso sul nascere.

Le tornò in mente quella conversazione che aveva avuto due anni prima con uno di questi:


So già cosa vuoi propormi” disse all'uomo in divisa che si era presentato nel suo studio, prima ancora di lasciargli aprire bocca.

Cosa?” sobbalzò lui, che stava tentando di racimolare le idee per esporle al meglio.

Lascia che ti dica quello che penso e risolviamola alla svelta. Sono a conoscenza delle sette che si celano dietro il corpo di Gendarmeria. O per meglio dire, non so nulla di loro, ma so che esistono. Ci sono voci e mi ritengo abbastanza furba da sapere che la maggior parte delle cose che la gente mormora sono panzane ma, un fondo di vero spesso c'è”

Prese il fiato.

Per Astrid era stato uno dei momenti in cui aveva dovuto usare maggiormente il suo sangue freddo. Sapeva che se avesse dato delle risposte sbagliate la avrebbero uccisa. E per quanto abile che fosse, non avrebbe potuto nascondersi per il resto della vita dalla gendarmeria, e non voleva di certo vivere come un coniglio braccato!

Sebbene fosse pronta a morire per le sue idee e per le sue motivazioni in qualsiasi momento... alla fine tutti gli esseri umani campano oggi per vivere domani.

Astrid aveva la sua meta in mente, e voleva vivere per vederla.

Non saresti pronta ad offrire la tua fedeltà e il tuo cuore al Re? Ti facevo scaltra ma non codarda” tentò l'uomo cercando di sondare il terreno per capire cosa aveva in mente la donna.

Il viso di lei si fece serio. “Vacci piano con le parole, Karl. Ci sono cose peggiori della morte, e non ho paura di morire” la risposta fece rivelare all'uomo che lei sapeva di essere in quel momento nel mirino dei loro agenti, e che sarebbe morta avesse detto o fatto qualcosa di 'sbagliato'.

Non sono codarda. Il punto è che... non me ne frega assolutamente niente del Re. Potrebbe crepare domani, per quanto mi riguarda... alt! Fammi finire”

L'uomo si era alzato con le mani pronte sulle armi.

Io ho un mio obbiettivo personale. Un... sogno, per così chiamarlo, che sto inseguendo da anni. Perché mi sono unita alla gendarmeria se non m'interessa il Re? Perché al momento, gli interessi del Re collimano con i miei. Tutto qua.

Per cui ritirati tu, con la tua setta e tutta la tua banda, io dimenticherò questa conversazione, nessuno si sarà fatto male e io non saprò nulla che possa danneggiarvi.

Tutti felici e tutti con la testa sul collo. Che ne dici?” controbatté lei. Lanciandogli la proposta con la spensieratezza con cui un venditore ti offre un chilo di mele a prezzo ribassato, ma stava studiano l'uomo con viso serio.

Dentro di sé era pronta a scattare in piedi, prendere il pugnale che portava nascosto nello stivale e freddare il tizio sul posto. Dopo sarebbe morta anche lei, probabilmente, ma almeno quello che aveva di fronte l'avrebbe portato con sé.

L'uomo esitò.

Aveva studiato la sua 'preda' abbastanza da sapere che Astrid non avrebbe ceduto. Se aveva detto no, era no. Con lei il più delle volte mezze misure non esistevano. Ora il problema era accettare il no o ficcargli una pallottola nelle cervella. Le soluzioni erano solo queste.

Decise di temporeggiare.

Cosa ti dice che io non proverò a metterti a tacere più tardi?” domandò lui, tenendo un'espressione cordiale, visto che anche la sua ospite ostentava serenità.

Di fatto... nulla. Ci saranno di certo dei tiratori appostati nelle vicinanze, pronti ad un tuo cenno ad agire. Certo, se ti muovessi ora, probabilmente avrei la tua testa, anche se morirei.

Ma nulla ti vieta di provarci più tardi, quando avrò la guarda abbassata. Sono abile ma sono ancora umana, ho bisogno pure io di dormire, e mangiare. Non posso avere occhi ovunque né prevedere ogni cosa.

Tuttavia, ho due vantaggi su di te”

Davvero? E quali?” tentò di sogghignare l'uomo, mostrandosi spavaldo.

In verità, il modo calmo e freddo in cui stava esponendo i fatti la donna lo stava spaventando, eccome.

Chi poteva essere così calmo sapendo che la propria vita è in pericolo?

Quella donna o era pazza, o era soprannaturale. In entrambe i casi erano guai per lui.

Primo. Tu sei un uomo di sua maestà sino al midollo. Due, io sono una risorsa per l'umanità. Se vuoi ti spiego anche a parole semplici come il primo punto si collega al secondo” il sorriso di lei si fece voluttuoso, quasi dolce.

Come una mamma che si accinge a spiegare al figlio una semplice lezione.

Non per vantarmi ma sono uno dei soldati migliori di cui disponete se non il migliore. Non sapete il più delle volte come gestirmi, ma fin ora ho obbedito con risultati eccellenti.

Io non so nulla che possa compromettere te o la tua 'associazione' o gilda o quel che è. So della vostra esistenza, ma credo che molti di quelli di grado appena un po' più alto dei cadetti lo sappiano, ma sai bene anche che so tenere la bocca chiusa.

Fin tanto che io obbedisco agli ordini e resto un ottimo soldato sono ancor sempre una risorsa troppo preziosa per poter essere buttata via per un semplice sospetto.

E questo tu lo sai”

Forse ti stai sopravvalutando”

Forse” ammise lei, con calma, versandosi del vino nel calice.

Osservò le belle mani con le dita affusolate strette introno alla bottiglia. Non tremavano. Erano ferme. Così come rimase fermo il vino nel calice quando lo sollevò.

Non aveva paura. Non c'era nessun cenno di cedimento o paura in lei.

Quanto sai di noi?” domandò lui infine.

Nulla. So solo che operate segretamente. Il più delle volte lavori sporchi. E prima che me lo chieda, sappi che ne sono venuta a conoscenza semplicemente svolgendo i miei soliti incarichi.

Ho sentito il mormorare di persone spaventate da misteriose 'sparizioni'. Nobili con la lingua troppo sciolta che parlavano a vanvera su cose di cui sapevano poco ma su cui infioravano bellamente, credendo di vantarsi.

Capirai che, qualcosa sono riuscita a metterla insieme. Ma questo è tutto”

Rimasero entrambi in silenzio per un lungo tempo.

Alla fine l'uomo prese la sua decisione.

Fece un secco sospiro “Molto bene. Da quanto ne so non sei solita mentire deliberatamente. Io non ti conosco, tu non mi conosci. Questa conversazione non è mai avvenuta. Ti terremo d'occhio”

Ovviamente” fu la sua pacata risposta.


Riprendendo a camminare in modo secco lungo il cortile di pietra, Astrid mugugnò tra i denti. “Se non farai quello che voglio io Erwin... troverò il modo di fartela pagare per tutti questi anni”

In quel momento venne un messo di corsa.

Subito lei non focalizzò. Era troppo presto per il rientro delle truppe del corpo di ricognizione. A meno che qualcosa non fosse andato male...

Signora! È terribile Signora!”

Il giovane era un suo fan spietato e lei gli aveva lasciato il compito di comunicarle immediatamente se fosse stato avvistato il rientro della truppa di ricognizione.

Calmati cadetto. Rapporto!” gli intimò con serietà.

Il ragazzo si rimise nei ranghi, porgendole il saluto militare e prendendo fiato.

è comparso di nuovo il titano colossale signora. Il distretto di Trost sta cadendo, anche se la guarnigione sta cercando di fare del suo meglio per contenere l'avanzata dei titani e dare tempo ai civili di evacuare. Stanno anche già mettendo in allarme tutti i cittadini del Wall Rose per un eventuale fuga sino al Wall Sina. Il comandante Pixis sembra abbia un piano di riconquista che prevede di tappare il buco creato nel muro del Trost. Non so altro signora. Stava organizzando il tutto mentre sono venuto ad avvisarvi”

Diverse parolacce diverse salirono alle labbra della donna, anche se non trovarono sfogo, visto che queste si serrarono in un'espressione severa e tesa.

Corri a prepararmi il cavallo più veloce che trovi”

Subito!” aggiunse vedendo l'incertezza nel modo di fare del giovane.

Questo schizzò verso la scuderia.

Dannazione, questa non ci voleva! Mugugnò tra se e sé.

Il problema era... la squadra di ricognizione! Realizzò di colpo lei.

Era andato verso Shiganshina, il distretto più a sud delle mura Maria. Avrebbero tentato di rientrare dal Trost. La porta più vicina. Se l'avessero trovata tappata... potevano rimetterci la pelle tutti.

Salendo a cavallo e spronandolo al massimo in direzione del Trost, Astrid ruggì al vento che le fischiava nelle orecchie “Non provare a morire ora dannato Erwin! Ho altri progetti per la mia vita!”


Angolo d'autore.


Oilà. Bene bene, stiamo iniziando a dare una 'linea' a questo nuovo personaggio. Direi che è una tosta. A quanto pare mi vengono bene le donne con un certo carattere... vabbè.

Questi comunque sono capitoli di partenza, mi ci vuole sempre due o tre capitoli per dare veramente il via alla storia... spero che comunque vi piaccia, o quanto meno vi incuriosisca... lasciatemi pure un commento con le critiche, sono quelle che più di tutte aiutano a migliorare!

Ditemi pure cosa ne pensate del mio modo di scrivere, dei personaggi, cosa vi piace e cosa no!

  
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