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Autore: Ram92    08/03/2015    1 recensioni
Sono passati circa dodici anni dall'inizio della Grande Era della Pirateria. Tra pirati e Marina lo scontro è aperto. Nel frattempo, su una remota isola del Mare Occidentale, una bambina dai capelli rossi cresce con un piccolo, grande sogno.
(Storia ideata ai tempi di Punk Hazard)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benn Beckman, Ciurma di Shanks, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Yasopp
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La leggenda del fantasma rosso'
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Capitolo trentatré.

Midori continuò a camminare. Un passo dopo l’altro, senza correre e senza voltarsi.
- Ma mamma, io voglio restare a giocare! – piagnucolava un ragazzino opponendo resistenza al braccio che lo trascinava con sé.
La spadaccina abbassò lo sguardo e affrettò un po’ il passo continuando a farsi largo tra la gente.
- …i pirati di Shanks, mi chiedo che cosa facciano da queste parti.
- Non dimenticare che è qui che è stato ucciso Roger, sono passati dodici anni, forse…
Gli stralci di conversazione che arrivavano alle sue orecchie le suggerivano che decisamente la loro incursione non era passata inosservata. Sembrava che ogni singolo abitante della città stesse parlando di loro. Alzò lo sguardo verso le vetrine dei negozi, mentre i proprietari si affrettavano a sbarrare le porte. Era probabile che nel giro di pochi minuti ognuno di loro si sarebbe chiuso nella propria casa. Il giro delle farmacie per quel giorno poteva dirsi concluso. Senza contare che presto per strada sarebbero rimasti soltanto pirati e Marine e sarebbe stato fin troppo facile capire chi aveva una taglia sulla testa, in una vita o nell’altra. Era una mossa furba, segno che la Marina prendeva le cose molto seriamente nella “città dell’inizio e della fine”. E tutti i cittadini sembravano collaborare.
Midori aggrottò la fronte. I primi anni dopo la morte di Roger dovevano essere stati davvero terribili per cambiare la città a tal punto. E pensare che proprio quella gente un tempo…
- Quell’uomo! – gridò una donna alle sue spalle. – Io lo riconosco! E’ uno di loro! E’ un pirata!
Decine e decine di occhi si spostarono sulla possente figura di Vargas.
Midori si voltò con il volto contratto, memore di un antico istinto. Lo sguardo del timoniere rimase impassibile quando incontrò il suo, mentre intorno la folla gridava e correva e si preparava a combattere. Sarebbe stato facile liberarsi di quella gente, erano anni che non la usava ma aveva la netta sensazione che la sua Shingetsu continuasse a godere di ottima salute. Però… Lo sguardo di Vargas era tranquillo e immobile. Se la sarebbe cavata da solo, era quello il piano. Lei doveva pensare soltanto a non farsi scoprire. E sapeva esattamente come fare. Respirò a fondo, si voltò e riprese la sua strada. Fece scorrere le dita lungo la cintura e sfilò il sottile pezzo di carta che continuava a consumarsi con lentezza quasi impercettibile. Puntava leggermente verso destra.

Non era la prima volta che vedeva qualcuno imbracciare otto katane contemporaneamente. Tuttavia, non poteva negare che l’improvvisa comparsa di quelle sei braccia nere e scheletriche da sotto la scura chioma del suo avversario lo avesse colpo di sorpresa.
Onigumo ghignò con aria visibilmente soddisfatta. Da una delle lame al di sopra della sua testa cadde qualche goccia di sangue.
- Pensavo di averli lasciati nel Nuovo Mondo, i mostri. – mormorò Benn a denti stretti.
- Le ultime notizie giunte alla Marina sulla ciurma di Shanks vi davano per impegnati in uno scontro tra imperatori nel Nuovo Mondo. – ribatté l’altro, indifferente. – Ed eccovi adesso ad assaltare le farmacie di Logue Town. E’ un lungo viaggio.
Benn disegnò sulla propria faccia un largo sorriso.
- Solo per il piacere di incontrati. – disse candidamente.
Il nuovo attacco a otto mani non lo trovò impreparato.

Ryoku si era sempre chiesto cosa spingesse i soldati della Marina a rialzarsi e continuare a gettarsi in scontri palesemente impari. Se lo chiese una volta di più vedendo una nuova formazione avanzare tremante verso di loro.
- Ma non si arrendono mai? – chiese, amareggiato.
- Immagino cerchino di prenderci per tedio. – commentò acidamente Gale, spedendone a gambe all’aria una decina.
Era chiaro che la Marina non stesse utilizzando le sue armi migliori. Quelli che avevano davanti non erano che reclute e soldati semplici mandati allo sbaraglio. Non avevano alcuna speranza di vincere, era evidente. Ciononostante continuavano a rialzarsi e imbracciare le armi. Il loro unico obbiettivo sembrava essere guadagnare tempo. Gale aggrottò la fronte. Non era sua intenzione fare una carneficina. E fuggire avrebbe significato condurli alla nave.
- Punta alle armi. – gridò a Ryoku. – Cerchiamo di lasciarli disarmati e si dovranno arrendere.
E con un colpo mandò in pezzi i fucili della prima fila di soldati.

- Signore…
Un ufficiale si affacciava timidamente dal corridoio.
Ansanti, i due sfidanti si studiavano a distanza pronti per un nuovo scontro. La più piccola distrazione sarebbe stata fatale.
- Signore... è stato avvistato un altro componente della Ciurma dell’Imperatore Shanks nell’area est della città. Pare si tratti del pirata ricercato Vargas. Abbiamo inviato la seconda truppa di istanza al quartier generale. Inoltre… - il tono telegrafico dell’uomo sembrò incepparsi.
- C’è altro, sergente?- chiese Onigumo.
- I pirati nel quartiere ovest, la truppa chiede rinforzi… - balbettò l’ufficiale. – Il distaccamento disposto lungo le mura della città… noi potremmo…
- Nessuno si muoverà dal proprio posto. – rispose con voce gelida il capitano.
- Ma signore, la situazione è…
- Ricorda a quegli incapaci qual è la punizione per un fallimento.
Benn avvertì chiaramente un brivido percorrere la schiena del Marine. Gli occhi di Onigumo, fissi su di lui, non tradirono la minima emozione.
- A-altri ordini, signore? – chiese terreo l’ufficiale.
- Se non ho finito con Beckmann nella prossima mezzora, attuate il piano di emergenza H109.
L’attonito silenzio dell’ufficiale parve riempire il corridoio.

Si nascose dietro una parete con il cuore che le martellava nel petto. Appena in tempo. I due Marine a guardia dell’ampia porta in pietra non l’avevano vista per un pelo. Adesso che le strade erano del tutto deserte, uscire inosservati non sarebbe stato facile.
Midori cercò di riflettere. Le mura non erano particolarmente alte né spesse, aprire un varco o scavalcarle non sarebbe stato difficile. Il problema, semmai, era allontanarsi dalla città. Entrando insieme a Vargas aveva notato come il paesaggio si presentasse del tutto deserto per almeno un paio di chilometri attorno alla città, eccettuando ovviamente la carovana di mercanti e viaggiatori che si avviavano verso le diverse porte sorvegliate. Dove un tempo sorgevano i quartieri poveri, le strade erano state spianate, gli edifici distrutti. Era ironico che le devastazioni delle incursioni piratesche della Nuova Era finissero per favorire proprio la Marina.
Un rumore sordo di zoccoli sul selciato interruppe questi pensieri. Midori si affacciò cautamente.
- Alt! – intimò una delle guardie.
Carro e cavallo rallentarono la corsa frenando proprio davanti alla porta. Un vecchio dal volto rubizzo sedeva a cassetta tenendo le briglie.
- I vostri documenti, prego.
- Spero sia tutto a posto, comandante. – biascicò allegramente l’uomo sul carro porgendo le carte.
- Sono solo misure di sicurezza. – ribatté l’altro esaminando i fogli e rilassandosi visibilmente. – Dobbiamo solo controllare il carico e poi…
- Non credo proprio. – bisbigliò il vecchio con un ghigno.
Midori fece appena a tempo a vedere la canna di un fucile spuntare dal carro e puntare verso il secondo uomo alla porta.
Due colpi di pistola riecheggiarono all’unisono nella strada deserta e le guardie caddero a terra.




Ram’s corner

Avviso: ho leggermente modificato il capitolo precedente.
Non importa che lo rileggiate tutto, vi basti sapere che ho modificato la parte in cui Gale sconfigge Rasputin e l’altro pirata senza nome. Anziché fargli usare l’Ambizione, l’ho riportato al livello di semplice (ma abile) spadaccino. Ho trovato poco credibile che nella ciurma di Shanks in troppi avessero l’haki del conquistatore. Bravi sì, ma non esageriamo!

Ram.
  
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