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Autore: Helmyra    08/03/2015    3 recensioni
Credevo di aver impostato le mie giornate sullo studio, sulla morigeratezza ed ore ed ore passate a ripetere la stessa formula magica... intanto, una tempesta di cenere s’è appena abbattuta sulla mia vita.
E l’ha resa... ridicola.
___
Dorisa è l'ennesima dunmer che si ritrova a studiare magia al Collegio di Winterhold. Ad illuminare il grigiore della monotonia compare Sam, uno stregone che le offre un boccale di idromele e il futuro da lei desiderato. Purtroppo non può affatto immaginare che dietro il sorriso affabile dell'amico si nasconda Sanguine, per nulla disposto a lasciarsi sfuggire l'occasione di uno scherzo... e la sua nuova "ancella".
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dovahkiin
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Daedric Maidens'
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S’inginocchiò ai suoi piedi, abbracciando le gambe muscolose, estasiata dal profumo di olio di rose e sambuca.
Sanguine le posò una corona sui capelli sciolti, un delicato intreccio di tralci d’uva e rose screziate. Dorisa, la sua ancella. Il rito d’iniziazione suggeriva una voluttà proibita, al re della dissolutezza. Concessioni sensuali, fantasie stravaganti serbate sotto una campana di vetro. Di rispettabilità, innocenza, ossequio.
“Accetto di servirti, di seguirti nel tuo regno ed essere parte di te. Sempre e per sempre, o mio Principe e Padrone.”
Sanguine si terse le labbra con la lingua, anticipando il piacere che avrebbe tratto dal suo corpo, dalla sua anima. Strinse una ciotola dorata, una processione di uomini e donne ammaliati da una divinità cornuta, e fece ricadere su di lei l’agognata pioggia di rugiada e petali di rose.
“Amore...” Gemé Dorisa, con la mente altrove.
“Pazienta ancora.” Sussurrò l’altro, col volto dipinto e la mano sulla cintura di seta.
Una cascata di stoffe, un allegro gorgoglio d’acque cristalline, una risata gioiosa.
SI muoveva sopra di lei, delicato, sicuro. Un turbine di carezze, di sospiri; Dorisa sollevò le mani e si soffermò ad ammirare le linee nette dei tatuaggi, le labbra sottili, percorse con le dita il declivio della spina dorsale, il petto muscoloso e picchiettato d’olio.
Il dolore, quel dolore. La consolava in un’inefficace distrazione: piccoli morsi sul collo, sulle punte delle orecchie. Unghie lunghe a sfiorarle i seni, quelle dell’altra mano fin dentro le ossa delle gambe, per raggiungere la morbida piega tra le cosce e le natiche.
“Fa... fa male.” I teneri petali, l’arabesco delicato di rose erano sì olio, ma olio ustionante, esigente.
“Pazienta.” Ripeté l’altro, interrompendo una nenia ormai nota.
Per quanto tempo strinse i denti, resistendo all’incanto che le prosciugava le forze? Svanì in un singhiozzo, nel sospiro rinfrancato che le rivelò la vera natura della cerimonia. Nulla era importante, mentre si arrendeva a Sanguine. Nella solenne conquista di corpo, sangue, anima.
Il principe dei Daedra suggeriva un nuovo divertimento, lei ubbidiva.
“Ti seguirò ovunque, mia cara.” Ripeteva, mettendo in atto una delle tante fantasie.
La corona di fiori era un turacciolo senza utilità, giaceva ai piedi dell’altare tutta malandata.
Quando emerse dal bosco fatato non era più la stessa: aveva un nuovo io, un nuovo scopo.
L’intrico di fiori e foglie sulla pelle irretiva e sgomentava. Ogni volta che si slacciava i gambali e la corazza, qualche bambina incuriosita si soffermava ad osservare la bellezza del marchio sulle mani, sugli avambracci, il ricciolo impertinente che le accarezzava le orecchie e culminava in una rosa stilizzata.
Solo i giovinetti avevano il coraggio di avvicinarsi a lei, senza pretendere alcunché e protetti dall’innocenza dell’età. Invece, locandiere e garzoni si mostravano circospetti, nervosi, sebbene non osassero scacciarla via di proposito.
Temevano la forza del dio, non la sua sacerdotessa, che era la benvenuta in ogni dove. Di giorno, la città fingeva di non notarla e perseverava in una forzata coesistenza. Di notte, paesani e viaggiatori le si presentavano innanzi con umiltà, chiedendole di accogliere le sue preghiere.
Vagheggiava la quiete di casa, l’ozio e le strade dimesse di Winterhold; ma il principe l’aveva spinta a partire, a salutare momentaneamente gli amici al Collegio, a compiere la missione per ambire al titolo di Sangue di Drago.
“Signora...” Bisbigliava un nuovo accolito, tra la marmaglia rissosa della locanda. “Ti raccomando i miei sogni, i piccoli crucci, le notti insonni...”
Dorisa lo invitò a sedersi. Era un giovane appena ventenne, figlio di un pezzo grosso di Riften con la fama di speculatore e tagliagole. Si era invaghito di una giovane sacerdotessa in prova al tempio di Mara, e temeva di essere respinto.
“Parla, è qui ad ascoltarti.” Lo rassicurò la dunmer, alzando lo sguardo a lato, verso l’alto.
Sanguine era lì, sempre con lei, ed annuiva compiaciuto. Soppesava le preghiere in silenzio, posandole una mano sulla spalla. Invisibile a chiunque, ma non a lei.
Attendeva che si coricasse su un guanciale di piume, d’erba. E in quei momenti tornava ad amarla, ad abbracciarla.
“Dopo aver fatto erigere il tempio, e sterminato i draghi, ti porterò con me in un posticino speciale... una deliziosa veranda, su uno sconfinato oceano di lava. Che ne pensi?”
Spesso non rispondeva. Era troppo impegnata ad adorarlo, a smarrirsi nei suoi occhi, a giurargli eterna fedeltà. Come la prima volta, perdeva ogni privilegio e si limitava a contemplarlo.
A rivivere l’inizio di un sogno.

 
Finalmente, siete giunti alla fine! Grazie per aver sopportato i miei sproloqui, le mie lungaggini, i parti malati della mia mente. Mi ha ispirato molto leggere i romanzi di Tanith Lee, in questo periodo. E ascoltare la solita musica: Great God Pan di Endura, Fata Morgana, Telepath dei Samael, Bathory, Die Form, Empyrium. Solo per entrare nella storia. :) Senza contare quanta ispirazione mi abbiano dato la quest di Sanguine e la mia autrice preferita di fan art. <3 Ci si accontenta di poco, è proprio vero.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, che leggeranno, che lasceranno un commento. A presto con le altre storie! 


 
  
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