Daigorou: -Sai, piccola, avevo una fame da… Da leone!-
Hinata: -So… Sono felice che… Che abbia gradito la mia cucina-
Mentre si alzavano, però, l’uomo si bloccò, cadendo in ginocchio a terra. Hinata stava ferma in un angolo, non sapendo più che fare…
Daigorou: -Quell’idiota… Non mi aveva detto… Che c’erano effetti collaterali!-
Hinata: -S… Signor Daigorou!-
Ma lui non sembrava ascoltarla: era scosso da dei forti fremiti, gli occhi spalancati. La pelle sul viso si copriva di pelo marrone, che andava ad assottigliarsi poco più in là delle guance, sotto il mento una barbetta che a Hinata ricordò quella di un caprone, mentre la sua faccia si allungava, diventando sempre più simile al muso di un leone, un leone dal volto tirato e le orecchie appuntite. I capelli diventavano più lunghi e spessi, fino a coprirgli tutto il collo come una criniera. Il tailleur nero diventava sempre più stretto e si rompeva alla massa di muscoli che andava formandosi, mentre una lunga coda canina batteva sul pavimento. Le mani e i piedi diventarono misti tra quelli di un felino e un canide, mentre Daigorou si rialzava dal pavimento: era diventato un guhin*.
Daigorou: -Hai visto, piccola ingrata?!-
Disse lui, ringhiante, dalla bocca piene di zanne colava della saliva.
Daigorou: -… Ti pareva che non sapessi che nascondevi quel mostriciattolo?! Ho ascoltato quel che vi siete detti alla discarica… E così, sono andato a controllare di persona… Ed è questo il risultato! Chissà… Se anche a quella Zira è successo qualcosa?!-
Rise, una risata roca e sarcastica.
Daigorou: -Ti vedo sconvolta. Ora andrai a spifferare tutto in giro, eh…?-
Con un balzo… Felino, la raggiunse, sussurrandole…
Daigorou: -… Non credo proprio!-
Ma prima che Daigorou potesse affondare i denti nella carne di lei, qualcosa passò dalla finestra, mandandola in mille pezzi. Un luccichio e lui si allontanò come se l’avesse morso un ragno velenoso, tenendosi una zampa sul muso, su cui era inciso un profondo graffio.
Daigorou: -Chi osa…! Mi avrà lasciato una seconda cicatrice…-
???: -No, ma posso rimediare all’istante, Komainu!-
Minato, coperto di pezzi di vetro e sanguinante, si era messo tra Hinata e Daigorou, la katana sguainata.
Daigorou: -… Il samurai!-
Il guhin si aggirò cauto per arrivare vicino alla porta che andava al salotto, per poi correre via.
Minato: -Non mi importa come la pensa lui o come la pensi tu, ora vieni con me-
Lei obbedì. Finalmente sarebbe potuta stare con Naruto e suo padre, che l’avrebbero trattata certamente meglio.
*Guhin: Dovreste saperlo che vuol dire se avete letto le precedenti fic con Daicchan! (Daigorou)
Non è che un riferimento alle scorse fanfic.
Il Komainu invece è semplicemente un animale mitologico giapponese-cinese, ovvero un cane-leone.