3 – Shisui e Minako

Shisui aveva mostrato più della metà del villaggio di Konoha a Minako, perché le aveva fatto visitare i quartieri dei vari clan soltanto dall’esterno.
Anche quello degli Uchiha, siccome la bionda non voleva far infuriare sua madre più di quanto già non fosse.
Era così arrivata l’ora di pranzo e Shisui si diresse verso uno dei ristoranti che lui reputava uno dei migliori.
Una volta che i due presero posto e ordinato da mangiare, il moro fece la domanda che gli premeva fin dall’inizio del tour.
<< Minako, posso sapere perché hai voluto che ti accompagnassi io? >>
<< Per dimostrare che non tutti gli Uchiha nascono per nuocere >>
<< Che intendi dire? Per caso uno di noi ha forse fatto un torto al tuo clan? >>
<< Nah... Ha solo decimato il nostro clan una cosa come mezzo secolo fa >>
<< Cosa!? >>
<< Tranquillo, Shisui-san, non ce l’ho con te o nessuno del tuo clan per ora. In fondo, è una cosa del passato, no? >>
<< ... >>
<< Non fare quella faccia, su! Rilassati, noi ora siamo alleati >>
<< Ne sei sicura? >>
<< Di sicuro l’Hokage-sama avrà parlato di questo con i membri del mio clan. E poi, la Terza Grande Guerra Ninja è finita e non si ha assolutamente voglia di farne scoppiare un’altra >>
<< Già, hai ragione >>
I due si sorrisero e poi cominciarono a parlare del più e del meno scoprendo, così, di avere molte cose in comune.
Una fra tutte era quella di sonnecchiare sotto un albero in tranquillità, dopo un buon pranzo che aveva riempito le loro pance vuote (dimostrazione di tutti gli impegni che dovevano svolgere dei chūnin estremamente bravi nel loro lavoro come loro due – e questo soltanto la mattina, figurarsi quando ne avevano anche al pomeriggio!).
Così Shisui portò Minako al campo zero, che non era quasi mai usato per gli allenamenti. 
Andò sotto il suo albero preferito (quello che lo nascondeva agli occhi di tutti) e si stese sul prato all’ombra invitando la Namikaze a fare lo stesso.
La giovane seguì l’esempio dell’Uchiha e gli si mise affianco.
<< Shisui-san, ti dispiace se dormo? >>
<< No, tranquilla. Anzi, ti seguo volentieri nel mondo dei sogni >>
Era strano come quei due perfetti sconosciuti che dovevano detestarsi, andassero, invece, perfettamente d’amore e d’accordo.
Fu così che Minato e Itachi li trovarono due ore più tardi: Shisui e Minako che se la dormivano alla grande con la testa di lei appoggiata alla spalla di lui, mentre si tenevano per mano.
<< Questo è... >> cominciò Itachi.
<< ... Imbarazzante, ma romantico >> concluse Minato.
<< Ma... Perché? >>
<< Perché al cuore non si comanda. E, magari, questa è la volta buona che i nostri due clan si riappacifichino >>
<< Beh, non ha tutti i torti... Però... Che si fa, Minato-taichō? >>
<< Lasciamoli così... >>
“... E speriamo che vada tutto bene. Soprattutto per voi due, Shisui-kun e Minako-tan!”

Il primo a svegliarsi fu l’Uchiha; infatti, un uccellino azzurro si posò sulla sua testa che – probabilmente – aveva scambiato per un nido.
<< Ma che... >> sussurò Shisui.
Fu in quel momento che si accorse della posizione ambigua in cui aveva dormito: la testa di Minako era posata sulla sua spalla, la mano destra di lei sul petto di lui, mentre Shisui con la destra le cingeva la schiena e la sua mano sinistra era posata su quella della bionda.
Arrossì istantaneamente e scostò con delicatezza la ragazza che piano piano si svegliò.
<< Mmh... Shisui-san? >> lo chiamò lei strofinandosi gli occhi.
<< S-Sì? >>
L’uccellino cinguettò prima che Minako potesse parlare.
La kunoichi lo guardò (il volatile era ancora sopra la testa del ninja) e strabuzzò gli occhi catapuldandosi a prendere l’uccellino e facendo finire schiena a terra Shisui con lei seduta sopra di lui. 
<< M-Minako, c-che ti prende? >> le chiese diventando rosso in viso.
<< Un messaggio da parte del mio clan >> disse in tono grave prendendo una pergamena dalla zampa dell’uccellino blu e srotolandola.
Man mano che la leggeva, il suo sguardo diventava sempre più preoccupato.
<< M-Minako? >> la richiamò alzandosi a sedere, per quanto poteva con lei sopra.
<< Devo tornare subito indietro >> annunciò guardandolo negli occhi nero pece.
<< E, se possibile, vorrei venissi anche tu >>
<< Cosa? Perché io? >>
<< Perché c’è un grave problema >> sospirò la ragazza << si sono aggravate le condizioni di Uchiha Obito >>
<< Ti seguo >>
E i due sparirono come fulmini.