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Autore: Lady Aileana    11/03/2015    0 recensioni
Cosa potrebbe accadere se un oggetto potente e pericoloso come una Giratempo cadesse nelle mani sbagliate?
Segreti nascosti verranno svelati, vite innocenti verranno salvate.
Ma ogni cosa ha il suo prezzo.
James e Rose si renderanno conto a loro spese cosa comporta intromettersi negli avvenimenti accaduti nel passato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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#SPAZIOAUTRICE

Buondì (o buonasera dipende dall'orario in cui leggerete questo breve post).
Allora che ne pensate del nuovo capitolo? E della storia in generale?
Sono curiosa di conoscere le vostre opinioni, sono aperta a qualunque commento, consiglio o critica che sia.
Attendo con trepidazione le vostre recensioni.

Detto ciò vi lascio proseguire con la lettura.

Lady Aileana 


Poche ore mi separavano dall’impresa che avevo deciso di compiere quella stessa notte.

Era ora di cena, così mi affrettai a raggiungere gli altri a tavola.

La Sala Grande era già gremita di gente, ma come varcai la soglia del portone due figure in particolare attirarono la mia attenzione. Una ragazza dalla folta chioma ramata che identificai come Rose Weasley stava parlottano animatamente con una Selene seduta compostamente al tavolo di Tassorosso.

Si accorsero del mio sguardo insistente ed entrambe si voltarono scoccandomi una strana occhiata per poi riprendere la conversazione interrotta.

Quando mi avvicinai mi ignorarono, ma smisero comunque di discutere momentaneamente al mio passaggio.

“Chissà cosa stanno complottando quelle due.” pensai incuriosito. “Ma ora ho altre cose a cui pensare, loro non sono esattamente in cima alla mia lista di problemi, possono aspettare.”

Una volta presa la decisione momentanea di ignorarle presi posto alla tavola di Grifondoro.

Un'energica pacca giunse sulla mia spalla. Voltandomi intravidi l’alta figura di Fred lasciarsi cadere pesantemente al posto accanto al mio.

Mi squadrò, ispezionò con lo sguardo il mio viso alla ricerca di risposte, ma poi ci rinunciò. Si limitò ad una alzata di spalle per poi tuffarsi a capo fitto sul cibo.

Finsi di non aver notato nulla e mi misi a spiluccare distrattamente qualche cosa dal piatto, ma la mia attenzione era riposta altrove.

Non appena scorsi l’esile figura di Selene seguire a ruota Rose fuori dalla Sala Grande rizzai la schiena e rimasi ad osservarla andarsene.

“Forse prendi questa storia un po’ troppo seriamente.” pensai accasciandomi nuovamente sulla panca.

Trascorsero i minuti, poi le ore e ormai mi trovavo in Sala Comune ad attendere da troppo tempo  l'arrivo della mezzanotte.

Lentamente la stanza cominciò a svuotarsi, finchè gli ultimi sopravvissuti rimasti si ridussero a me e a Fred.

Erano giunte le undici di sera quando Fred, in seguito a un sonoro sbadiglio, smise di scrivere e infilò tutte le sue cose nella cartella annunciando la sua decisione di andare a dormire.

Stava per andarsene quando si soffermò a chiedermi se volessi che aspettasse che finissi prima di salire. Abbozzai un sorriso e quando gli mentii rispondendo:

-   Aha,vai pure a letto, io preferisco fermarmi ancora per un po’ per portami avanti con i compiti. – 

La sua faccia venne stravolta da un’espressione di sorpresa volutamente esagerata.

- Chi sei tu? Chi ha rapito il mio migliore amico? –

Entrambi ci mettemmo a ridere, poi uno sbadiglio gli ricordò che voleva andare a letto, così lasciò la stanza dirigendosi alla propria camera.

Come avvertii la porta del dormitorio chiudersi dietro Fred mi lasciai sprofondare nella poltrona e mi permisi di chiudere gli occhi per qualche minuto, ma fu un errore.

“Non…non posso…addormentarmi…” pensai quando mi resi conto di star scivolando nel sonno profondo, ma ormai era troppo tardi e la stanchezza prese il sopravvento

Al primo rintocco della mezzanotte mi svegliai di soprassalto sussultando.Strofinai energicamente gli occhi per svegliarmi.

Quando mi resi conto dell’orario saltai sull’attenti e mi diressi immediatamente in camera.

Entrai nel dormitorio e silenziosamente presi il libro e il Mantello dell’Invisibilità, ereditato da mio padre,entrambi fedelmente custoditi dal baule ai piedi del mio letto.

Una volta prese quelle cose mi defilai fuori dalla Torre di Grifondoro passando per il buco del ritratto della Signora Grassa già reso perfettamente invisibile da sguardi indesiderati. 

***

Avvertii dei passi, poi il rumore di qualcosa che veniva urtato in corridoio giunse alle mie orecchie. Così portai il cuscino sopra la testa per attutire i suoni e tirai le coperte fin sopra il mento.

“Ma chi me lo ha fatto fare di intromettermi in questa maledetta storia!”

Un altro rumore proveniente dal corridoio mi convinse ad alzarmi. Sbattei energicamente il cuscino che rimbalzò sul materasso. Poi all’ennesimo rumore alzai gli occhi al cielo. 

“Caro cugino dovresti proprio apportare delle modifiche al tua idea di agire in incognito.” pensai scuotendo la testa contrariata. “Avrà già svegliato metà dormitorio.”

Mi tolsi le coperte di dosso e mi avviai perfettamente vestita fuori dal dormitorio.

Stavo scendendo l’ultimo gradino quando lo scorsi con il Mantello dell’Invisibilità tra le mani, ma un secondo dopo era già scomparso nel nulla.

Nonostante ciò, la sua goffaggine lo tradì: prima urtò una poltrona vicino al fuoco, facendo cadere tra le fiamme un giornale posato sopra e dopo intravidi da sotto il mantello spuntare una caviglia mentre cercava di varcare il buco del ritratto.

Alzai nuovamente gli occhi al cielo e pensai:

“Povero ingenuo, crede di essere furbo, ma finchè non curerà ogni cosa nel minimo dei dettaglio non lo sarà mai.”

Lo pedinai e lo scortai fino alla Sala d’Ingresso dove mi attardai sulla soglia ad osservarlo mentre percorreva il cortile.

Studiai le orme lasciate da James e mi assicurai che si dirigesse nella Foresta Proibita.

Quando sparì tra le folte chiome del bosco mi incamminai verso i sotterranei.

Durante il mio cammino evocai il mio Patronus per avvertire Selene del mio arrivo.

Una lince balzò fuori dalla bacchetta con un agilità felina e dopo aver deposto con grazia le zampe a terra partì al galoppo, alla volta del dormitorio dei Tassorosso. 

La osservai meravigliata e poi mi affrettai a seguire il suo esempio.

**** 

Sobbalzai boccheggiando. Spalancai immediatamente gli occhi e li sbarrai spaventata.

Due robuste zampe erano posate sul mio petto ansante. Gli occhi del muso di una lince mi stavano squadrando minacciosamente dall’alto.

Quando spalancò le fauci mi raggomitolai su me stessa, chiusi gli occhi e li strizzai intensamente e sollevai le braccia per difendermi.

Mi aspettavo di essere sbranata dalla bestia, ma quel momento non arrivò. Il suono di una voce femminile, invece, giunse fin sotto le coperte, portandomi ad aprire gli occhi per poter sbirciare.

“Selene, quell’imbecille di mio cugino si è inoltrato nella Foresta Proibita come da programma. Com’è prevedibile quel ragazzo.” commentò poi sbuffando. “Ad ogni modo mi sto incamminando verso i sotterranei. Ti aspetto; raggiungimi come il mio Patronus ti avrà riferito il messaggio.”

Adempito a dovere il compito assegnato la lince si tolse di dosso scendendo dal letto agilmente con un balzo. Si mise a girare su se stessa, finchè non trovò la posizione esatta per poi accoccolarsi sul tappeto della mia camera. E proprio mentre la stavo fissando, ancora sotto shock, lei inizò a svanire lentamente, lasciando dietro di sé un flebile bagliore argenteo.

Una volta che se ne fu andata scalciai via le lenzuola e uscendo dal letto già vestita da capo a piedi mi avviai con passo deciso fuori dal dormitorio.

“Gli inglesi e i loro modi burberi di fare.” pensai infastidita mentre attraversavo l’ennesima galleria stretta e scarsamente illuminata.  Era la quarta volta che sbagliavo a imboccare una galleria quando pensai irritata. “Un castello con i dormitori sotto terra! Non la definirei esattamente un’idea geniale!”

Finalmente potei spingere la botola che conduceva alla rustica Sala Comune.

Era una grotta ospitale dalle mura rocciose. Lunghi e sontuosi tendaggi dorati adornavano le finestre che si affacciavano sul cortile e che si abbinavano perfettamente al resto dell’arredamento nero e oro. Comodi divani e poltrone erano disposti intorno al camino dalle fiamme scoppiettanti, decorato da un gigantesco quadro raffigurante la figura tarchiata e bonaria di Tosca Tassorosso, la fondatrice della casa a cui mi avevano assegnato.

Mi lasciai alle spalle quell’accogliente salotto e mi addentrai nel corridoio adornato da quadri raffiguranti nature morte che conduceva all’uscita. 

Una volta oltrepassati le botti di aceto, sistemate di fronte all’entrata per difendere i Tassorosso dagli ospiti indesiderati, intravidi una figura femminile appisolata su una di esse in attesa.

I tacchi delle suole producevano un fastidioso suono come si scontravano con il pavimento rivelando così la mia presenza a Rose che con un sussulto si riprese dall'intontimento provocato dal sonno.

- Seguimi. – bisbigliò e insieme lasciammo le mura del castello di Hogwarts.

                                                                                       ***

Appena varcati i confini di Hogwarts una forza attrativa spinse le ragazze ad alzare lo sguardo. Sulla volta celeste splendeva nella sua maestosita una luna rosso sangue che riverso una luce inqietante sul viso delle ragazze abbagliandole.

Dopo essersi soffermate ad ammirare a lungo quel colore ipnotizzante assunto dalla luna distolsero finalmente lo sguardo. Si risvegliarono da quel momentaneo intontimento e decisero di seguire le orme lasciate da James, che in breve tempo le condussero fino al proprietario.

Avvertirono delle voci e decisero di avvicinarsi nascondendosi dietro un tronco d’albero. Si misero ad osservare in silenzio la scena come educate spettatrici di un teatro.

Si sporsero leggermente e sbirciando tra il folto fogliame si accorsero che James si trovava in difficoltà.

 

   
 
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