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Autore: myavengedsevenfoldxx    11/03/2015    1 recensioni
il suicidio non è mai la soluzione giusta, anche nei peggiori dei casi, la vita va avanti, non fermarti al primo ostacolo davvero difficile, vivi la vita, cogli ogni attimo perché ne vale la pena e non avere paura, sii forte, sii te stesso, sempre e comunque.
Genere: Generale, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I
I pray by the Grace of God
That there’s somebody listening



 

Gennaio 2005


 

-fate girare quella cazzo di bottiglia- sbraitò la ragazza bionda seduta a fianco di me, era mezza ubriaca e nonostante questo aveva in mano un bicchiere colmo di un liquido tendente all’arancione, non era di certo aranciata quella roba lì.
Il ragazzo alla mia destra girò la bottiglia, aveva i capelli rossi e le lentiggini, era magrolino, si chiamava Carl, mi pare. Il collo della bottiglia continuò a girare, fissavo imperterrita la bottiglia di Jack Daniel’s che girava in quel sudicio pavimento sporco della villa della mia amica. La mia amica, Elizabeth aveva appena compiuto 18 anni e aveva invitato metà paese e oltre alla sua festa, io la conoscevo da un paio d’anni, era una via di mezzo tra una secchiona e una puttana. Avete presente quelle persone che hanno ottimi voti, ma vanno con tutti? Ecco, lei era così. Aveva una media alta, la migliore dell’istituto ed era una morta di cazzo, di sicuro in quel momento si stava trombando qualcuno nella sua camera, era un peccato sciupare così tanta bellezza e intelligenza per una vita misera come la sua, se fossi stata in lei avrei fatto ben altro. Invece no. Avevo lasciato la scuola per mancanza di soldi, avevo un lavoro part time al negozio di dischi e vinili al paese affianco ed ero asociale, e odio parlare di me. Anzi no, non è che lo odio, ma preferisco che gli altri mi conoscano per come sono quando hanno davvero imparato cosa vuol dire vivere davvero e non saper cosa fare quando il mondo vuole che tu scelta immediatamente, senza ripensamenti e devi fare la scelta giusta sennò avrai una brutta fine.

“fa che non si fermi a me ti prego”, era quello che speravo, quel ragazzo lo odiavo, e non lo conoscevo nemmeno. Già il fatto che fosse rosso di capelli mi irritava, per di più toccava il culo a tutte quelle che passavano; come sperato il collo si fermò davanti alla ragazza bionda ubriaca di prima che fissò prima la bottiglia e poi Carl, fece spallucce, si alzò e andarono al bagno a pomiciare o fare qualche cos’altro per 10 minuti, quella era l’obbligo se capitavi girando la bottiglia. Prima una aveva dovuto fare un lavoretto poco consono ad uno sfigato con l’apparecchio e gli occhiali, mentre un’altra ancora ha dovuto sverginarsi, sì era vergine e l’ha dovuto fare, sennò sarebbe finita male. Da noi tutti conoscono tutto di tutti, tutti sanno con chi parli, se sei un pervertito, se hai rapporti sessuali, la situazione economica dei tuoi … le cose non passavano inosservato. Bene, quella ragazza che hanno sverginato aveva il padre che molestava la madre e il fratello che spacciava, se non avesse fatto quanto il gioco richiedeva, avrebbero fatto una chiamata anonima alla polizia e denunciato il fratello, non scherzavano, l’avrebbero fatto davvero. dato che la situazione economica della povera ragazza girava attorno al guadagno del fratello, lei dovette farlo col ragazzo che le capitò, un giocatore di football di 23 anni con i capelli rasati. Tornò paralizzata, ma viva. Dopo 10 minuti era scappata via piangendo. 

Non avevo scelto io di giocare a quel gioco, mi ci avevano tirato in ballo contro il mio volere, odiavo quei giochi anche se in quel momento non prestavo molta attenzione, ero concentrata sul ragazzo che stava di fronte a me: alto, capelli neri, zigomi affilati, braccia muscolose e tatuate e il nostril, cazzo se ispirava sesso . le sue mani erano abili e veloci come se suonasse la chitarra, aveva uno sguardo che ti inchiodava al pavimento ei il petto andava su e giù al ritmo del suo respiro calmo. Aveva anche le nocche tatuate, aveva la scritta Marlboro e al capo portava una semplice bandana nera.  Se ve lo state chiedendo, sì ho accettato di giocare solo per lui, non l’avevo mai visto in paese ed era quindi la prima volta che lo vedevo. Aveva in mano un bicchiere di birra che sorseggiava di tanto in tanto e quando sorrise al suo amico, una strana sensazione mi pervase le viscere, aveva le fossette ed era bellissimo.

Carl e la bionda tornarono dopo 10 minuti, lei più sbronza e lui macchiato di rossetto, avevano solo pomiciato, bene non dovevo trovarmi nessun residuo maschile nel bagno.
-metallara tocca a te- fece Carl dandomi una pacca sul braccio, vidi il ragazzo sorridere leggermente e ruotare la testa dall’altra parte, io mi scossi dai miei pensieri e tornai al presente, tutti mi stavano fissando, dovevo girare la bottiglia. Sospirai, mi sporsi e la fece ruotare. Girava veloce, poi sempre più piano fino a che non si fermò davanti al ragazzo col nostril, spalancai gli occhi. tutto d’un tratto non volevo più pomiciare con lui o altro, mi immobilizzai, lui alzò lo sguardo e i suoi occhi neri si inchiodarono ai miei, non avrei più scordato quello sguardo in vita mia.
- pomiciare duro per 15 minuti e toccarvi- non ce l’avrei mai fatta.
-vai Syn!- incoraggiò un ragazzo del gruppo, e così si chiamava Syn, abbreviazione di cosa? Sinistro? Beh da com’era vestito e l’atteggiamento spavaldo sembrava davvero una persona sinistra.

Mi tirai su in piedi e mi incamminai dietro a lui, era alto una decina di centimetri più di me e aveva anche un bel culo, lo seguii nel bagno e mi chiusi la porta alle spalle.
-sei sobria?- mi chiese
-non bevo mai se sono i mezza a gente che non conosco-
-perché?- mi chiese piegando la testa di lato, cazzo quanto era carino. La luce nel bagno era flebile, ma la stanza era sempre più illuminata rispetto a dove si giocava.
-perché non si sa mai cosa ti possono mettere negli alcolici e non voglio morire a 18 anni- risposi facendogli l’occhiolino e stringendomi le braccia al petto come per proteggermi da qualche cosa che era più forte di me.
-comunque io sono Brian Haner, per gli amici Synyster Gates o semplicemente Syn- mi disse rivolgendomi un sorriso complice.
-piacere Hannah- dissi ricambiando la stretta di mano che mi voleva concedere. Aveva la mano forte ecalda, una presa ferrea che mi lasciò di stucco, pur essendo forte era aggraziata e non era in tensione e sembrava a sup agio.

-se vuoi possiamo anche non farlo- lo guardai di traverso, da una parte lo volevo, mi ispirava, dall’altra no perché mi ero giurata di non toccare mai più un ragazzo in vita mia se non col mio consenso completo.
-beh…- iniziai a farfugliare quando lui scattò verso di me, mi prese per il fianco e mi attirò a se, avevamo le labbra a pochi centimetri di distanza quando la porta del bagno si aprì e apparve la faccia di Carl
-stai interrompendo- disse Synyster
-allora state facendo, bravi ragazzi … - e richiuse la porta. Syn si voltò nuovamente verso di me, avevo le mani appoggiate al suo petto e sentivo il cuore battere calmo, a confronto del mio che invece era frenetico come se mi stesse per scoppiare da un momento all’altro. Aveva un buon profumo di colonia e la barba che stava crescendo piano piano sotto il mento, un ciuffo ribelle gli usciva accanto all’orecchio, quanto cazzo volevo metterglielo a posto, ma non lo feci, alla fine non lo conoscevo nemmeno e non dovevamo nemmeno essere così vicini. Restammo a fissarci ancora per alcuni minuti, poi fu lui a rompere  il silenzio
-sono passati venti minuti, andiamo- mi lasciò andare.
Scossi la testa per tornare alla normalità ero sconvolta, mi avviai verso la porta, ma quando fui sul punto di aprirla lui mi prese, mi girò e disse:
-fanculo-  mi attirò a se e mi baciò.

Era la prima volta che toccavo un ragazzo da quando mio padre era morto.

nota dell'autrice: buonasera :) si ho iniziato una nuova FanFic, non perché l'altra mi abbia stufato, ma perché in questo periodo mi sono venute così tante idee che non potendole aggiungere nell'altra ne ho dovuta creare una nuova e non vedevo l'ora di pubblicarla. e niente, spero che il primo capitolo vi piaccia e lasciate un commento per farmi sapere il parere. grazie :3
   
 
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