Facing
the Enemy
Real heroes
We're indestructible
Raise your swords
[…]
We'll face the enemy
Together
The horns are calling out to the
Strong fighters.”
Alice imprecò tra sé e sé.
L’ultima visione fluttuava nella sua
mente come una tetra nuvola di tempesta: due vampiri indistinti che
correvano
agilmente attraverso la foresta. Non da soli: con loro avevano
l’anziana donna
umana già apparsa nelle sue precedenti visioni, e anche
Tanya, che giaceva
inerte tra le braccia del vampiro maschio.
«Hanno
catturato Tanya» mormorò.
«E chi se
ne importa? È una traditrice» sibilò
Rosalie.
Tutti i Cullen
erano seduti nella sala da pranzo, il luogo dove
solevano tenere le riunioni di famiglia. Avevano aggiunto una sedia in
più per
Leslie, ma la giovane vampira non era granché partecipe:
continuava a fissare
il vuoto, i begli occhi nocciola-dorati vaganti nel nulla.
Edward lesse senza
difficoltà i suoi pensieri: erano perlopiù cupe
riflessioni e ognuna di esse stillava tormento. Si sentiva doppiamente
in
colpa: per non essere stata capace di intuire le intenzioni di Tanya,
per non
averla fermata prima che finisse nei guai. E ora a causa della sua
debolezza sua
sorella sarebbe morta…
«Che
sciocchezza» brontolò Edward.
Rosalie
affilò lo sguardo. «Non credi che sia una
traditrice?»
Edward scosse la
testa e si rivolse a Leslie. «Ha cercato di
ucciderti, Les, non merita la tua compassione, e meno che mai la tua
sofferenza. Non addolorarti se il pugnale che ti ha ferito si
è spezzato.»
A Leslie
sfuggì un risolino isterico. «Che metafora
bellicosa,
Edward… ma se è lo stesso pugnale che ti ha
sempre difeso, è difficile non
soffrire.» Increspò le labbra in un sorriso
triste. «E avevo pure la
presunzione di sapere tutto di lei… A quanto pare non ho mai
capito niente di
Tanya.»
«Non
importa se è una traditrice, Rose» intervenne
pacatamente
Esme. «Per tanti anni è stata un’amica
fidata e una gentile sorella, per noi. Non
l’abbandoneremo al proprio destino.»
«Incontreremo
i nomadi…» Bella digrignò lievemente i
denti. Aveva
lottato così tanto per ottenere quel che ora
aveva… Non avrebbe permesso che
accadesse qualcosa di male alla sua famiglia.
«Li
faremo a pezzettini!» Emmett le diede una pacca sulla spalla,
con
tanta forza da mozzarle il fiato.
«Hanno
due ostaggi… Tanya e la donna umana.» Carlisle
disegnò una
vaga forma col dito sulla lustra superficie del tavolo. «Ma
la possibilità di
combattere è tutt’altro che scarsa. Jasper, tu ti
occuperai di potenziali
emobestie, mentre Rosalie e Bella avranno il compito di badare alla
nomade
femmina. Emmett e Alice, vi affido l’incarico di rendere
inoffensivo il maschio
in caso la contrattazione vada male. Esme, tu e io cercheremo di
convincerli a
ragionare, e in caso extremis dovremo portare via gli ostaggi dal campo
di
battaglia. Edward, tu e Jasper siete i migliori combattenti»
- Emmett sbuffò -
«e poiché tuo fratello è impegnato,
dovrai leggere le intenzioni degli
avversari e spostarti a seconda dei rischi del combattimento. Leslie,
segui le
sue istruzioni e fai lo stesso.»
«Impossibile
perdere» commentò Leslie con voce atona.
Alice socchiuse gli
occhi. «Bene, e questa è fatta. Andiamo a
prenderli o aspettiamo che le pecore vengano al macellaio?»
Tucker emerse dal
fogliame di slancio, in un vortice di aghi verdi
e rametti, stringendo a sé il corpo immobile di Tanya. Da
quel che le aveva
raccontato la vampira, la chiaroveggente dei Cullen era in grado di
vedere solo
le immagini, senza captare anche i pensieri, e non poteva sapere che
dietro
l’apparente cattura Tanya sorrideva sotto i baffi. Il
problema maggiore sarebbe
stato il telepatico, ma aveva già incontrato vampiri di quel
genere e conosceva
un sistema infallibile: concentrarsi intensamente su qualcosa, un suono
o
un’immagine. I telepatici non erano in grado di perforare la
verità, o almeno
così credeva.
Non
può
nemmeno sapere per certo di quali doni siamo dotati, pensò,
lanciando una rapida occhiata a Izzy che sfrecciava pochi passi dietro
di lui. Izzy
poteva essere potente come Alec o brutale quanto Jane: che ne sapevano,
i
Cullen?
E passo dopo passo
il confronto si avvicinava.
Jacob
sollevò la testa di scatto. Un fioco ululato echeggiava nel
boschetto dietro la casa di Angela… Un ululato
inconfondibile.
Seth!
Assopita sul
materasso, Angela sbatté le palpebre e soffocò
uno
sbadiglio.
«Cosa…?»
«Vampiri»
ringhiò Jacob. «Devo andare.»
Angela
trasalì, guardandolo con gli occhi ingigantiti dalla paura.
«Andrà
tutto bene» la rassicurò Jacob, ma il lieve
sorriso non gli
illuminò lo sguardo.
Fu un attimo.
Un momento prima
era lì di fronte ad Angela; l’attimo dopo era
scomparso nel nulla, un’ombra scagliata oltre la finestra
spalancata.
Si scrutavano dai
lati opposti dello spiazzo. Con diffidenza,
ostilità, dubbio, interesse. La tensione era come una
corrente elettrica in
mezzo a loro, un velo labile e pronto a infrangersi. Bella era al
fianco di
Edward, le braccia incrociate con aria protettiva. Avrebbe fatto
l’impossibile
per proteggere la sua famiglia, non si sarebbe fermata di fronte a
niente,
nemmeno alla situazione più strana e spaventosa.
Appuntò gli occhi sul vampiro
nomade, che la fissava con sguardo bruciante. Se fosse stata umana si
sarebbe
sentita sciogliere sotto la disperata follia di quegli occhi, ma la
forza
vampira che le divampava nelle membra le infondeva nuovo vigore.
«Signori»
esordì Carlisle in tono fermo, muovendo un passo avanti
«avete
invaso il nostro territorio, ucciso umani su di esso e sequestrato una
nostra
compagna. Come giustificate il vostro esecrabile
comportamento?»
La vampira nomade
più giovane snudò i denti in un ghigno
pericoloso, rafforzando la presa sul corpo esanime di Tanya. La reggeva
con un
solo braccio, notò Bella: l’altro era piegato in
una curva impossibile e pendeva
come senza vita sul fianco esile. Vedendo la sorella al giogo di quei
due
mostri, Leslie emise un sordo ringhio di ammonimento. La vampira
bambina la
fissò con aria beffarda e non fece una piega.
«Cerchiamo
qualcuno» rispose il maschio accanto a lei. La sua aria
adulta e selvaggia era terrificante; ai suoi piedi giaceva il corpo
tremante di
un’anziana donna umana. «Un qualcuno che voi non
cedereste mai se non sotto
ricatto… Isabella Swan.»
A quel nome, la
vecchia trasalì, ma nessuno vi fece caso.
Celando a stento la
propria furia, Edward si posizionò
automaticamente davanti alla propria compagna.
«Che
volete da lei?» domandò con voce secca e gelida.
Il nomade
ribatté nello stesso tono: «Quello che solo il
più
giovane erede della famiglia McAlpine può avere, quello che
solo un discendente
dei sacerdoti della perduta Avalon può conservare.»
«Cosa
stai dicendo?!» sibilò Edward.
«Il patto
è questo» continuò l’altro
con calma. «Voi mi consegnate
Isabella Swan e noi vi concediamo la vostra compagna bionda viva e
vegeta. In
caso contrario, lei» indicò con un cenno Tanya
«patirà sofferenze terribili, i
più brutali tormenti mai generati da una mente intelligente.
Non avete mai
visto Izzy all’opera…»
Il ghigno della
vampira si allargò.
Mentre parlava,
Tucker prestò particolare attenzione a mantenere
il pensiero fisso sull’immagine di Tanya che si dimenava
nella sua morsa
letale. Anche solo il più fragile dei pensieri avrebbe
permesso al telepatico
dai capelli rossicci di scovare la loro menzogna. Pensando con forza a
Tanya, Tucker
sperava di poter cancellare la falsità dalle proprie
affermazioni…
…Non fu
sufficiente.
«Izzy non
ha poteri simili» sentenziò Edward. «E
nemmeno tu,
Tucker. Ah, e credo che Tanya possa anche smettere di
fingere… Non è un gioco,
questo, Tanya, in cui recitare la parte della morta vivente.»
E in una frazione
di secondo accaddero molte cose.
Tucker
scattò, e come secondo i piani di Carlisle Alice ed Emmett
lo intercettarono al volo e lo rispedirono indietro, ringhiando. Izzy
affrontò
direttamente Bella, ma la sua inesperienza la rendeva ancora incerta
nei
movimenti dell’attacco, e ben presto si ritrovò
costretta a saltellare qua e là
per evitare le offensive incatenate di Bella e Rosalie. Tanya invece si
avventò
su Leslie, obbligando Edward a correre in aiuto della vampira non
ancora
completamente in forze. Nel caos dello scontro, sottili figure
evanescenti
apparvero tra gli alberi galoppando verso di loro, ma bastò
un tocco dei poteri
di Jasper a sciogliere le emobestie in azione. I Cullen stavano
schiacciando i
loro avversari. Non più preoccupati per le sorti dello
scontro, Esme e Carlisle
balzarono dalla donna umana, la sollevarono senza sforzo e cercarono di
allontanarla dal campo di battaglia, ma quella si sollevò in
piedi di scatto e urlò:
«Isabella!!»
Bella si
voltò a guardarla per un attimo interminabile. Anche a
quella distanza, distinse nitidamente ogni singola ruga che le solcava
il
volto, ogni capello rinsecchito dall’età, ogni
pagliuzza smeraldina che le
inondava gli occhi azzurri. Occhi uguali a quelli di Renée.
Nonna!
Quello
che
solo il più giovane erede della famiglia McAlpine
può avere, quello che solo un
discendente dei sacerdoti della perduta Avalon può
conservare.
Bella
sentì come se una scintilla di fuoco le stesse divampando
all’altezza del petto. La percepiva con chiarezza assoluta,
era lì, era parte
di lei, una chiave sepolta nei recessi della sua anima, il Dono della
Chiave.
E tutto fu luce.
Faceva freddo e
c’era un’umidità pazzesca, ma Angela non
desisteva. Ora sapeva di essere completamente folle, ma per qualche
strano
motivo la cosa non la turbava. Aveva indossato le prime cose capitatele
sotto
mano – blue jeans, una giacca dello stesso materiale e una
maglietta nera – e
ora correva attraverso il bosco, inseguendo l’eco degli
ululati risuonante
nell’aria, col scivoloso tappeto di foglie morte che
rimbombava di secchi sciak-sciak-sciak sotto
le scarpe da
ginnastica. Al diavolo l’università, al diavolo le
critiche chioccianti di sua
madre, al diavolo tutto!
Ma
non lui.
Jacob. Lo conosceva
da pochissimi giorni, ma già era disposta a
mandare ogni cosa a quel paese per lui. Se gli fosse accaduto qualcosa
non se
lo sarebbe mai perdonata, lo sapeva.
Un altro ululato.
Più freddo, più vicino.
E una luce
abbagliante oltre il fitto fogliame.
sembra che finalmente questo benedetto Regno Occulto sia stato rivelato ^-^
ormai inizia il countdown per la fine...