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Autore: TooSixy    12/12/2008    1 recensioni
Bella, finalmente divenuta una vampira, ora è parte integrante della famiglia Cullen, e la prospettiva dell’eternità accanto a Edward è meravigliosa. Ma il viaggio della neovampira è appena all’inizio: la sua discendenza umana le ha lasciato un ultimo Dono, una Chiave per accedere al regno dei desideri e degli spiriti, un regno in cui risiede la speranza di due creature solitarie e disperate, profondamente diverse tra loro… Un regno da secoli dimenticato, il cui accesso sconvolgerà il mondo. (Questa è la mia seconda fan fiction, per cui non sono espertissima, un po’ di clemenza!)
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Facing the Enemy

 “We stand invincible
Real heroes
We're indestructible
Raise your swords
[…]
We'll face the enemy
Together
The horns are calling out to the
Strong fighters.”

Together

 
Alice imprecò tra sé e sé. L’ultima visione fluttuava nella sua mente come una tetra nuvola di tempesta: due vampiri indistinti che correvano agilmente attraverso la foresta. Non da soli: con loro avevano l’anziana donna umana già apparsa nelle sue precedenti visioni, e anche Tanya, che giaceva inerte tra le braccia del vampiro maschio.

«Hanno catturato Tanya» mormorò.

«E chi se ne importa? È una traditrice» sibilò Rosalie.

Tutti i Cullen erano seduti nella sala da pranzo, il luogo dove solevano tenere le riunioni di famiglia. Avevano aggiunto una sedia in più per Leslie, ma la giovane vampira non era granché partecipe: continuava a fissare il vuoto, i begli occhi nocciola-dorati vaganti nel nulla.

Edward lesse senza difficoltà i suoi pensieri: erano perlopiù cupe riflessioni e ognuna di esse stillava tormento. Si sentiva doppiamente in colpa: per non essere stata capace di intuire le intenzioni di Tanya, per non averla fermata prima che finisse nei guai. E ora a causa della sua debolezza sua sorella sarebbe morta…

«Che sciocchezza» brontolò Edward.

Rosalie affilò lo sguardo. «Non credi che sia una traditrice?»

Edward scosse la testa e si rivolse a Leslie. «Ha cercato di ucciderti, Les, non merita la tua compassione, e meno che mai la tua sofferenza. Non addolorarti se il pugnale che ti ha ferito si è spezzato.»

A Leslie sfuggì un risolino isterico. «Che metafora bellicosa, Edward… ma se è lo stesso pugnale che ti ha sempre difeso, è difficile non soffrire.» Increspò le labbra in un sorriso triste. «E avevo pure la presunzione di sapere tutto di lei… A quanto pare non ho mai capito niente di Tanya.»

«Non importa se è una traditrice, Rose» intervenne pacatamente Esme. «Per tanti anni è stata un’amica fidata e una gentile sorella, per noi. Non l’abbandoneremo al proprio destino.»

«Incontreremo i nomadi…» Bella digrignò lievemente i denti. Aveva lottato così tanto per ottenere quel che ora aveva… Non avrebbe permesso che accadesse qualcosa di male alla sua famiglia.

«Li faremo a pezzettini!» Emmett le diede una pacca sulla spalla, con tanta forza da mozzarle il fiato.

«Hanno due ostaggi… Tanya e la donna umana.» Carlisle disegnò una vaga forma col dito sulla lustra superficie del tavolo. «Ma la possibilità di combattere è tutt’altro che scarsa. Jasper, tu ti occuperai di potenziali emobestie, mentre Rosalie e Bella avranno il compito di badare alla nomade femmina. Emmett e Alice, vi affido l’incarico di rendere inoffensivo il maschio in caso la contrattazione vada male. Esme, tu e io cercheremo di convincerli a ragionare, e in caso extremis dovremo portare via gli ostaggi dal campo di battaglia. Edward, tu e Jasper siete i migliori combattenti» - Emmett sbuffò - «e poiché tuo fratello è impegnato, dovrai leggere le intenzioni degli avversari e spostarti a seconda dei rischi del combattimento. Leslie, segui le sue istruzioni e fai lo stesso.»

«Impossibile perdere» commentò Leslie con voce atona.

Alice socchiuse gli occhi. «Bene, e questa è fatta. Andiamo a prenderli o aspettiamo che le pecore vengano al macellaio?»

 

Tucker emerse dal fogliame di slancio, in un vortice di aghi verdi e rametti, stringendo a sé il corpo immobile di Tanya. Da quel che le aveva raccontato la vampira, la chiaroveggente dei Cullen era in grado di vedere solo le immagini, senza captare anche i pensieri, e non poteva sapere che dietro l’apparente cattura Tanya sorrideva sotto i baffi. Il problema maggiore sarebbe stato il telepatico, ma aveva già incontrato vampiri di quel genere e conosceva un sistema infallibile: concentrarsi intensamente su qualcosa, un suono o un’immagine. I telepatici non erano in grado di perforare la verità, o almeno così credeva.

Non può nemmeno sapere per certo di quali doni siamo dotati, pensò, lanciando una rapida occhiata a Izzy che sfrecciava pochi passi dietro di lui. Izzy poteva essere potente come Alec o brutale quanto Jane: che ne sapevano, i Cullen?

E passo dopo passo il confronto si avvicinava.

 

Jacob sollevò la testa di scatto. Un fioco ululato echeggiava nel boschetto dietro la casa di Angela… Un ululato inconfondibile.

Seth!

Assopita sul materasso, Angela sbatté le palpebre e soffocò uno sbadiglio.

«Cosa…?»

«Vampiri» ringhiò Jacob. «Devo andare.»

Angela trasalì, guardandolo con gli occhi ingigantiti dalla paura.

«Andrà tutto bene» la rassicurò Jacob, ma il lieve sorriso non gli illuminò lo sguardo.

Fu un attimo.

Un momento prima era lì di fronte ad Angela; l’attimo dopo era scomparso nel nulla, un’ombra scagliata oltre la finestra spalancata.

 

Si scrutavano dai lati opposti dello spiazzo. Con diffidenza, ostilità, dubbio, interesse. La tensione era come una corrente elettrica in mezzo a loro, un velo labile e pronto a infrangersi. Bella era al fianco di Edward, le braccia incrociate con aria protettiva. Avrebbe fatto l’impossibile per proteggere la sua famiglia, non si sarebbe fermata di fronte a niente, nemmeno alla situazione più strana e spaventosa. Appuntò gli occhi sul vampiro nomade, che la fissava con sguardo bruciante. Se fosse stata umana si sarebbe sentita sciogliere sotto la disperata follia di quegli occhi, ma la forza vampira che le divampava nelle membra le infondeva nuovo vigore.

«Signori» esordì Carlisle in tono fermo, muovendo un passo avanti «avete invaso il nostro territorio, ucciso umani su di esso e sequestrato una nostra compagna. Come giustificate il vostro esecrabile comportamento?»

La vampira nomade più giovane snudò i denti in un ghigno pericoloso, rafforzando la presa sul corpo esanime di Tanya. La reggeva con un solo braccio, notò​ Bella: l’altro era piegato in una curva impossibile e pendeva come senza vita sul fianco esile. Vedendo la sorella al giogo di quei due mostri, Leslie emise un sordo ringhio di ammonimento. La vampira bambina la fissò con aria beffarda e non fece una piega.

«Cerchiamo qualcuno» rispose il maschio accanto a lei. La sua aria adulta e selvaggia era terrificante; ai suoi piedi giaceva il corpo tremante di un’anziana donna umana. «Un qualcuno che voi non cedereste mai se non sotto ricatto… Isabella Swan.»

A quel nome, la vecchia trasalì, ma nessuno vi fece caso.

Celando a stento la propria furia, Edward si posizionò automaticamente davanti alla propria compagna.

«Che volete da lei?» domandò con voce secca e gelida.

Il nomade ribatté nello stesso tono: «Quello che solo il più giovane erede della famiglia McAlpine può avere, quello che solo un discendente dei sacerdoti della perduta Avalon può conservare.»

«Cosa stai dicendo?!» sibilò Edward.

«Il patto è questo» continuò l’altro con calma. «Voi mi consegnate Isabella Swan e noi vi concediamo la vostra compagna bionda viva e vegeta. In caso contrario, lei» indicò con un cenno Tanya «patirà sofferenze terribili, i più brutali tormenti mai generati da una mente intelligente. Non avete mai visto Izzy all’opera…»

Il ghigno della vampira si allargò.

 

Mentre parlava, Tucker prestò particolare attenzione a mantenere il pensiero fisso sull’immagine di Tanya che si dimenava nella sua morsa letale. Anche solo il più fragile dei pensieri avrebbe permesso al telepatico dai capelli rossicci di scovare la loro menzogna. Pensando con forza a Tanya, Tucker sperava di poter cancellare la falsità dalle proprie affermazioni…

 

…Non fu sufficiente.

«Izzy non ha poteri simili» sentenziò Edward. «E nemmeno tu, Tucker. Ah, e credo che Tanya possa anche smettere di fingere… Non è un gioco, questo, Tanya, in cui recitare la parte della morta vivente.»

E in una frazione di secondo accaddero molte cose.

Tucker scattò, e come secondo i piani di Carlisle Alice ed Emmett lo intercettarono al volo e lo rispedirono indietro, ringhiando. Izzy affrontò direttamente Bella, ma la sua inesperienza la rendeva ancora incerta nei movimenti dell’attacco, e ben presto si ritrovò costretta a saltellare qua e là per evitare le offensive incatenate di Bella e Rosalie. Tanya invece si avventò su Leslie, obbligando Edward a correre in aiuto della vampira non ancora completamente in forze. Nel caos dello scontro, sottili figure evanescenti apparvero tra gli alberi galoppando verso di loro, ma bastò un tocco dei poteri di Jasper a sciogliere le emobestie in azione. I Cullen stavano schiacciando i loro avversari. Non più preoccupati per le sorti dello scontro, Esme e Carlisle balzarono dalla donna umana, la sollevarono senza sforzo e cercarono di allontanarla dal campo di battaglia, ma quella si sollevò in piedi di scatto e urlò: «Isabella!!»

Bella si voltò a guardarla per un attimo interminabile. Anche a quella distanza, distinse nitidamente ogni singola ruga che le solcava il volto, ogni capello rinsecchito dall’età, ogni pagliuzza smeraldina che le inondava gli occhi azzurri. Occhi uguali a quelli di Renée.

Nonna!

Quello che solo il più giovane erede della famiglia McAlpine può avere, quello che solo un discendente dei sacerdoti della perduta Avalon può conservare.

Bella sentì come se una scintilla di fuoco le stesse divampando all’altezza del petto. La percepiva con chiarezza assoluta, era lì, era parte di lei, una chiave sepolta nei recessi della sua anima, il Dono della Chiave.

E tutto fu luce.

 

Faceva freddo e c’era un’umidità pazzesca, ma Angela non desisteva. Ora sapeva di essere completamente folle, ma per qualche strano motivo la cosa non la turbava. Aveva indossato le prime cose capitatele sotto mano – blue jeans, una giacca dello stesso materiale e una maglietta nera – e ora correva attraverso il bosco, inseguendo l’eco degli ululati risuonante nell’aria, col scivoloso tappeto di foglie morte che rimbombava di secchi sciak-sciak-sciak sotto le scarpe da ginnastica. Al diavolo l’università, al diavolo le critiche chioccianti di sua madre, al diavolo tutto!

Ma non lui.

Jacob. Lo conosceva da pochissimi giorni, ma già era disposta a mandare ogni cosa a quel paese per lui. Se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonata, lo sapeva.

Un altro ululato. Più freddo, più vicino.

E una luce abbagliante oltre il fitto fogliame.

*********************************
sembra che finalmente questo benedetto Regno Occulto sia stato rivelato ^-^
ormai inizia il countdown per la fine...


  
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