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Autore: Lenir    12/03/2015    0 recensioni
Francis è una persona molto metodica, si sveglia sempre alla stessa ora, giorni feriali e non, ci impiega sempre 15 minuti a farsi la doccia, che sia di fretta e non, si fa sempre caffè e biscotti la mattina, se no non riesce a svegliarsi. Francis è schematico, fa sempre la stessa strada per andare a lavoro.
Quella mattina qualcosa non andava, si era svegliato prima… che cosa insolita per lui.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Francis, Mark e Phil uscirono dal nascondiglio per cercare viveri e superstiti, tornarono al punto dove Francis si trovò col gruppo di superstiti e presero la macchina della polizia. Nel baule misero i borsoni per i viveri e tennero le armi a portata di mano per ogni evenienza, Francis era ormai inseparabile da quel crick, era sempre nella cinta pronto per essere usato.
Accesero la macchina e si diressero verso nord, scrutavano bene ogni via, ogni strada, ogni negozio, ogni cosa. Cercavano negozi di alimentari ancora intatti o persone, armerie e farmacie, volevano essere pronti a tutto. Dopo 15 minuti di viaggio, nei quali Francis smanettava con la radio della polizia, Mark accostò e assieme a Phil scese per controllare un negozio di alimentari lì vicino, “tu stai in macchina e fa attenzione” disse Mark a Francis. Phil andava per primo, lui e la sua mazza da baseball erano prontissimi con Mark dietro di lui con un piede di porco. Le luci erano spente e il locale era abbastanza poco illuminato nonostante fosse giorno.

“Lo senti anche tu?” chiese Phil a Mark, “Sentire cosa?” replicò lui. Phil sembrava molto confuso, sentiva come se un rubinetto perdesse acqua ma non aveva ne piovuto il giorno prima quindi non ci potevano essere infiltrazioni né c’ erano rubinetti nel negozio, era molto strano quel rumore, non riusciva a capire da dove venisse.
“Sono qui”…
“Mark so che sei qui.” chiese Phil a Mark, il quale lo guardò con aria stupita ed incredula, “come scusa?” domandò Mark molto preoccupato, “L-L’ h-ho s-s-s-sentito solo io?”-“Sentito cosa?”-“Come sentito cosa? “Sono qui”, non lo hai sentito?”-“Phil va tutto bene?”-“Non lo so Mark, mi gira la testa”-“Vado a chiamare Francis, tu rimani qua e stai in guardia”.
“FRANCIS” urò Mark preoccupatissimo, “FRANCIS!”-“Sono qui” disse Francis uscendo dalla macchina “Che succede?”-“Phil sta male, gli gira la testa e sente delle voci, corri”. Francis uscì dalla macchina di corsa, prese il crick e si diresse verso l’ alimentari dove si trovara Phil, sentiva urla strazianti provenire dall’ interno del negozio e aumentò la velocità. Entrò e vide una scena raccapricciante. Phil, o quel che ne rimaneva, era lacerato in diversi punti del corpo, sul volto, sul petto, non aveva più una gamba e un braccio e dal collo era stata rimossa la pelle e tutto il sangue grondava su di lui, seduto come Mark lo aveva lasciato, morente.
“Phil guardami” disse Mark, “Guardami e rimani sveglio, FRANCIS FA QUALCOSA”-“Cosa dovrei fare? Sta morendo.”-“Non può morire!”-“Mark, guarda in faccia la realtà, guarda come è ridotto, non possiamo salvarlo.”-“Phil guardami” ripeté Mark “Guardami e parlami, cosa ti ha ridotto così?”-“U-un es-s-ere st-trano” sbiascicò Phil che ormai faceva fatica a respirare, stava perdendo tutte le forze. “Come era fatto?” domandò Francis che voleva sapere di più su questi mostri, era la seconda persona ridotta così e chissà cos’ era successo a tutte le altre sparite, “M-Molto a-a-lto… ar-rtigli e z-z-zanne.”-“Non ricordi altro?”-“N-No, è s-s-successo c-così in f-fretta…”-“E…”-“Basta!” disse Mark a Francis “Nelle condizioni in cui è non puoi tartassarlo di domande”-“Hai ragione, ho sbagliato”.
Francis e Mark fecero compagnia a Phil per i rimamenti minuti che gli restavano da vivere, presero ciò che potevano dal negozio e caricarono Phil in macchina, non volevano lasciarlo lì e dietro al palazzo vicino al loro nacondiglio si trovava un giardinetto, un ottimo posto per seppellirlo. Durante il viaggio di ritorno non parlarono molto, Mark era tristissimo per la perdita subita e Francis riorganizzava i pensieri, tentava di capire cosa accadesse e tentava di dare una forma a questi esseri.
Dopo 15 minuti circa arrivarono al nascondiglio, Mark andò a chiamare gli altri membri del gruppo e Francis iniziò a dirigersi verso il giardino con Phil tra le sue braccia. Prese un paio di rami e li legò tra di loro con la stringa della scarpa di Phil e fece una piccola croce commemorativa, andò anche lui nel nascondiglio, prese una vanga dal magazzino lì vicino e iniziò a scavare nel giardino per creare una fossa.
Mark e gli altri raggiunsero Francis dopo un paio di minuti dal completamento della tomba, giusto il tempo di spiegare l’ accaduto. Non si dilungarono troppo in addii, non era sicuro lì fuori e poi non si conoscevano molto l’ un l’ altro, c’ era una forte aria di malinconia però, alla fine era del loro gruppo e si erano aiutati a vicenda. Mark fu il più colpito dalla perdita, forse perché aveva deciso lui di portarlo, in fondo non è che si conoscessero molto anche loro.
Dopo venti minuti circa decisero di rientrare, era molto più sicuro il nascondiglio che il giardino di un palazzo, Qualcosa aveva ucciso Phil e molte altre persone, non era sicuro lì fuori. Una volta rientrati Francis si sedettero intorno al tavolo e Francis prese la parola “Dovremmo capirne di più”-“Hai qualche idea?” chiese Anne-“Si, uscire in cerca di indizi”-“Ma sei impazzito?” disse John “Hai visto cosa è successo a Phil o no?”-“Si e non è successo solo a lui e qualunque cosa sia va fermata”-“E se ce ne fossero molti?” domandò Suzanne?-“E se ce ne fossero molti troveremo un modo per abbatterli”-“Tu sei impazzito.” disse Mark alzandosi dalla sedia molto pacatamente. “Uscire là fuori? Con quello che accade? Non sappiamo nemmeno cosa siano quei cosi e vuoi trovare un modo per abbatterli? E se fossero resistenti ai proiettili?”-“Troveremo un modo, possono essere duri da abbattere ma niente è immortale.”
Francis e il resto del gruppo si guardarono per un paio di minuti, finché Mark non disse “E allora andiamo. Se qualcuno vuole tirarsi indietro che lo faccia ora” nessunò parlò, il gruppo era deciso a continuare e non si sarebbe fermato per nulla al mondo.
Si divisero in gruppi e andarono alla ricerca di qualunque cosa potesse servire, John e Mark trovarono un armeria e trovarono 3 tenute antisommossa, “colpo grosso” disse John tutto contento. Una volta tornati misero il gran bottino sul pavimento, 3 tenute antisommossa, 2 casse d’ acqua, cibo in scatola e armi corpo a corpo di qualunque tipo. Mark, Francis e John misero le tenute, Suzanne e Anne avrebbero viaggiato al centro del gruppo per evitare ogni possibile pericolo. Dopo 15 minuti spesi a prepararsi il gruppo era ormai pronto e deciso a partire.
   
 
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