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Autore: Draco394    13/03/2015    3 recensioni
Ultimo anno per Fred Weasley, uno dei ragazzi più conosciuti della Scuola insieme al suo gemello.
Ultimo anno anche per Caty Roxel, Grifondoro piena di vita.
L'Esercito di Silente sarà fondamentale durante il settimo anno dei due protagonisti che impareranno a combattere e conoscere sé stessi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Quando Caty arrivò nel suo dormitorio, tutte dormivano, anche Angelina.
Avrebbe voluto svegliarla e raccontarle tutto ma decise di lasciar riposare la ragazza, decidendo di rivelarle tutto il mattino seguente.
Ovviamente il sonno non fu clemente con lei, che non riuscì a chiudere occhio. Le emozioni erano troppe e si erano presentate alla ragazza tutte troppo velocemente. In meno di cinque minuti aveva baciato Fred, e non desiderava altro da mesi ormai. Ma non riusciva a smettere di pensare al signor Weasley. La professoressa non aveva aggiunto altro e Caty sperò solo che fosse stato un incidente, che non fosse nulla di premeditato.
Aveva sempre avuto un sesto senso, Caty. Sapeva che stava accadendo qualcosa di oscuro e sapeva che non poteva fare altro che aspettare. Odiava l’attesa e, quando finalmente il nero della notte si schiarì, decise di alzarsi, vestirsi e andare nell’ufficio della McGranitt.
 
*
 
Al San Mungo c’erano maghi che si lamentavano ad ogni ora del giorno e della notte. Solo all’alba fu permesso ai ragazzi dai capelli rossi di vedere il loro padre.
«Oh ragazzi, sto bene. State tranquilli» disse Arthur, faticosamente.
I figli presero posto, ognuno in un angolo del letto, cercando di non toccare il padre che era stato attaccato.
«Ti sembra il caso? Farci venire qua nel bel mezzo della notte?» disse George.
«Io stavo… Ero molto impegnato a dormire, sai?» continuò Fred.
Il ragazzo non avrebbe mai e poi mai ammesso cosa stava facendo. Per quanto volesse rompere il ghiaccio e portare un po’ d’allegria, non avrebbe detto nulla.
Fred era molto riservato, soprattutto se paragonato a George. Nessuno dei suoi fratelli, fatta esclusione per il suo gemello, conosceva molto della sua vita privata. Semplicemente perché era Fred a volerlo.
«Meno male che ci siete voi ragazzi!» disse Molly. Era davvero un sollievo che fossero lì e che tutti stessero bene.
«Almeno abbiamo finito la scuola in anticipo» rise ancora George, ancora per sdrammatizzare.
Solo allora Fred capì. Non avrebbe rivisto Caty. Non sapeva neppure dove abitasse la ragazza per scriverle o andarla a trovare.
«Grazie pà! Ogni tanto sei utile anche a noi» disse Fred, allontanando quei pensieri, deciso di trovare una soluzione.
*
«Posso?»
«Avanti. Oh signorina Roxel, prego si sieda»
Si era fatta coraggio ed era andata nell’ufficio della McGranitt. Era molto presto, ma sapeva che neanche la professoressa avrebbe chiuso occhio.
«Professoressa, non vorrei disturbarla» diceva mentre prendeva posto. «Ma vorrei sapere se ha notizie del signor Weasley»
«Oh certo, l’avrei mandata a chiamare. Ora sta bene, è al San Mungo, l’ospedale per Maghi. Voleva essere ricoverato in un ospedale Babbano. E’ sempre così testardo. E’ fuori pericolo ora ma ha rischiato parecchio»
«Oh bene!». Caty fu sinceramente sollevata.
Ma poiché la professoressa McGranitt conosceva i ragazzi, aveva intuito la situazione e (che ci crediate o no), conosceva anche l’amore, aggiunse : «I figli di Arthur non verranno oggi, i loro bagagli sono già stati inviati al San Mungo. Ma non saranno lì per molto e non saranno nemmeno alla Tana. Mi dispiace Caty ma non posso dirle altro»
Caty rimase sorpresa da quello che le aveva detto la professoressa. Intanto perché non si aspettava che la McGranitt avesse capito che avrebbe voluto altre informazioni su Fred, e soprattutto perché non avrebbe nemmeno potuto scrivergli. Non sapeva dove cercarlo e se non fosse stata in compagnia di una docente, si sarebbe lasciata andare in un pianto di sconforto, dovuto alla prospettiva di un Natale in completa solitudine e alla consapevolezza che avrebbe rivisto Fred solo il mese successivo.
«Capisco, professoressa. La ringrazio, mi ha già detto troppo» mentre si alzava la professoressa la guardava dispiaciuta, avrebbe davvero fatto altro ma non poteva.
«Caty» disse. La ragazza si voltò, una volta vicino la porta. «Le auguro buone vacanze»
Lei le sorrise, ricambiando e tornando al dormitorio.
Incontrò Angelina in Sala Comune e le raccontò tutto. Rimase lì impalata, anche lei preoccupata per il signor Weasley. Dopo qualche minuto di silenzio, in cui parve metabolizzare tutto, Angelina disse a Caty, con occhi sgranati: «QUINDI VI SIETE BACIATI?!»
«Non c’è bisogno di urlare Angy. Sì comunque. Ma non conta, visto che ci rivedremo tra un mese e lui se ne sarà completamente dimenticato»
Non lo pensava davvero, ma la nottata e il nervosismo si fecero sentire. Decise di andare a preparare il baule ed Angy le diede una mano, come sempre, a metterlo in ordine.
 
 
«Ti chiamo tutti i giorni» disse Angelica una volta a Londra.
«Stai tranquilla, non sentirti obbligata»
«Non lo sono mai stata, lo sai»
E si salutarono.
Nella strada per il ritorno a casa, Caty capì davvero che era sola.
Il suo appartamento si trovava distante dal centro, in una via periferica.
Da piccola, con la sua famiglia, abitava in una villetta a cinque minuti dal centro e adorava quella casa. Ricordava quella casa enorme. Il padre da solo non riusciva più a mantenersi quel lusso, così comprò il piccolo monolocale dove ora si stava recando la ragazza.
Caty mon amava smaterializzarsi, non amava utilizzare la bacchetta a casa sua. Era fiera delle origini Babbane che la contraddistinguevano. Arrivò a casa e, una volta aperte tende e finestre, capì che sarebbe stato un bene per la sua mente, riordinare tutto: avrebbe avuto poco tempo per pensare. Decise che avrebbe fatto così per tutta quella settimana in attesa del 25 Dicembre, si sarebbe tenuta occupata cercando di non pensare a nulla.
Il monolocale era molto piccolo: una volta dentro, a destra c’era il divano letto dove dormiva Caty di fronte al quale era posizionata una piccola televisione e un lettore dvd che Caty utilizzava parecchio. A sinistra del divano, un piano cottura molto ridotto di fronte al quale un tavolo con due sedie riempiva quella parte della casa.
A sinistra dell’entrata, invece una scrivania e dei quadri attaccati alle pareti, con una libreria e una porta per il bagno. Tutto qui.
Non dobbiamo stupirci, quindi, se Caty impiegò solo un’oretta per riordinare tutto.
Decise di andare a fare compere nel supermercato di fronte, così da rimanere rifornita fino al giorno di Natale.
  
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