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Autore: willow11    14/03/2015    6 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.12
-Ecco si sta svegliando…-

Santana sentendo quelle voci aprì gli occhi con lentezza riconoscendo subito l’aria trasandata della Testa di Porco.
Non si ricordava neanche di essersi addormentata.

-Sannie… sei al sicuro adesso-

Santana girò la testa verso il ragazzo seduto su una sedia accanto al lettino dov’era distesa. Dietro di lui Alberfort la scrutava divertito.

L’ispanica sorrise all’uomo dalla lunga barba bianca.

-Quando mi sono…?-
-Non hai retto la smaterializzazione e sei svenuta- Spiegò il ragazzo toccandole la testa.

Santana per tutta risposta fece uno scatto e l’abbraccio con forza, come se avesse realizzato solo in quel momento tutto quello che era successo.

-Ehy tu non stringere così forte che fa male!- Lo ammonì Viktor che stava a pochi passi da loro proprio accanto ad Alberfort.

Santana sorrise con le lacrime agli occhi –devo ringraziare anche te suppongo-

-Amici di David sono amici miei- rispose il bulgaro.

-David?- Sussurrò sorpresa Santana che non aveva mai sentito nessuno chiamare il suo amico in quel modo.

L’ex compagno di squadra arrossì e si staccò dall’abbraccio.

-Fuori c’è una guerra, come ci sei finita la sotto?- Chiese il locandiere.
-Io stavo… e poi…- provò ad argomentare la latina –vi giuro che non lo so- concluse con gli occhi ancora terrorizzati.

-Come avete fatto a sapere che ero li?- Chiese poi.
Dave le afferrò il polso ancora marcato dai segni delle catene e le fece notare il bracciale che portava al polso.

-Non ho idea di come sia finito a te Sannie, ma ti ha salvato la vita-

-Me l’ha dato Kurt ieri, ha detto che ci tenevi molto- rispose la latina.
-Fortunata- commentò il bulgaro.

Dave sorrise –è un bracciale magico, se la persona che lo porta è in difficoltà, io lo vengo a sapere- spiegò il ragazzo mostrando il proprio bracciale gemello legato al suo posto.

-Per Salazar…- sospirò la ragazza.
-Ma perché non hai usato i tuoi poteri? Ti aveva fatto qualche incantesimo?-
Santana s’incupì appena –è da un po’ che non ho più i miei poteri…-
-Di che poteri parli?- Chiese Alberfort curioso.

-Santana leggi menti e cose del genere- rispose tempestivamente Krum.

L’ispanica guardò subito il suo amico –scusa gliel’ho detto-

-E perché non li hai più?- Chiese seccato il locandiere.

-Stress… Berry… o meglio l’infermiera della scuola- si corresse Santana –mi ha spiegato che dipende dallo stress e che mi sarebbero tornati da soli una volta guarita-

L’uomo sbuffò e si diresse verso la propria dispensa.
-Bazzecole! Dobby!!!!-

Santana corrucciò le sopracciglia.

-Rachel Berry e la sua omeopatia del piffero- continuò l’uomo prendendo un calderone.

-Hai chiesto di Dobby?- Chiese il piccolo elfo libero una volta che si fu materializzato in cucina.

-Sì, dovrebbe esserci della pelle di serpente in cantina… Me la prenderesti per favore-

-Ma certo- disse il folletto smaterializzandosi nuovamente.

Santana fece una faccia schifata.
Dopo qualche istante l’elfo si materializzò con in mano la pelle.
-Grazie Dobby- disse l’uomo prendendo la pelle per buttarla dentro al calderone che aveva cominciato a bollire.

-Dobby è felice di aiutare amici di Harry Potter- disse l’elfo guardando Santana.
-Tu conosci Harry?- Chiese la latina senza però alzarsi dal letto.
-Certo Harry è il migliore amico di Dobby e anche Ron ed Hermione…-

A Santana, sentendo quel nome, le si illuminarono gli occhi.

-La signorina Granger è sempre stata molto dolce con Dobby, ha fatto pure una petizione per rendere liberi tutti gli elfi…-
-Davvero?- Chiese sorpresa Santana.
L’elfo annuì sorridendo.

-Basta con le chiacchiere, bevi- ordinò l’uomo passando la tazza bollente alla ragazza –sarò pure un povero vecchio ma qualche trucchetto me lo ricordo ancora...-

La ragazza cominciò a bere il liquido giallo che sapeva di muffa.

-Farà effetto tra un paio d’ore-
Santana guardò l’uomo incredula, non poteva crederci, un paio d’ore?

Dopo circa una mezzora l’ispanica si alzò dal letto sorretta da Dave e Vicktor e si diressero verso il quadro di una ragazza dai lunghi capelli castani e lo sguardo dolce.

-La accompagnate voi?- Chiese Alberfort preoccupato.
-E chi la lascia più- rispose Dave sorridendo.
-Sto benissimo- replicò la latina che tuttavia non si reggeva in piedi.

-Tenetemi aggiornato- disse l’uomo non appena il quadro si spalancò lasciando intravedere il passaggio segreto.

-Vuoi che anche Dobby ti aiuta?- Chiese l’elfo.
La ragazza sorrise e scosse la testa –no ma… Grazie, grazie per tutto-

L’elfo sorrise alla latina che da subito le era stata molto simpatica.

-Ok ok andatevene adesso- li congedò l’uomo.

Senza aggiungere altro, i tre s’introdussero nel passaggio segreto e sparirono nell’oscurità.

Alberfort sorrise scuotendo la testa, poi una voce a lui conosciuta attirò la loro attenzione.

L’uomo si avvicinò allo specchio appeso a cui mancava un pezzo.

-Ti prego, aiutaci-


--


Dentro la stanza delle necessità, la gente era aumentata a dismisura, ormai era diventato il rifugio segreto per quasi tutti gli studenti di Hogwarts.

-La McGranitt sta arrivando!- disse Rachel avvicinandosi a Quinn.

La ragazza seduta in un angolino impegnata a leggere l’ennesimo libro di trasfigurazione annuì perplessa.

-Quinn la troveremo, stai tranquilla- disse l’infermiera mettendola una mano sulla spalla –però dovresti dormire un po’ adesso… Non fa bene a te e non fa bene al bambino- le suggerì con voce apprensiva.

-Per caso hai incrociato Noah?- Chiese la bionda che non vedeva il ragazzo da quando si era allontanato col diadema.
La ragazza scosse la testa mordendosi un labbro.

-Ragazzi arriva qualcuno!- Urlò Neville.
Le due donne si girarono a guardare verso il quadro del passaggio segreto che si era appena spalancato.

Dall’oscurità comparvero Dave Kurofsky, Santana Lopez e Viktor Krum.
Santana decisamente affaticata sorrise alla vista di quella stanza così gremita.

-Sannie…- disse incredula Quinn.
-Ciao Fabray-

La corvonero si alzò di scatto e si fiondò sulla latina ancora sorretta dai due.
Senza far caso al suo stato, la bionda l’abbracciò con forza.

-Ti prego ti prego perdonami, non le pensavo quelle cose-
-Quinn è tutto ok- farfugliò confusa Santana.
-No ma ti giuro Sannie…-
-Okok… solo ti stacchi?- Chiese con fatica.
Quinn si staccò velocemente notando che la ragazza era piena di lividi -scusa-

-Grazie mi stavi stritolando- disse Santana.
Quinn sorrise asciugandosi una lacrima ribelle.

-Stai piangendo Q?-
-Sono gli ormoni…-
Santana alzò il sopracciglio sano, visto che l’altro era stato sfregiato dalla mangiamorte, e le sorrise beffarda.
Quinn allungò la mano e le accarezzò i graffi che aveva in viso, poi rendendosi conto che la ragazza non era sola, spostò lo sguardo verso i suoi accompagnatori.

-Mi spiegate cos’è successo?-


--


-Quindi cos’era?-
-Un diadema con sopra uno zaffiro e una testa di corvo- Spiegò Quinn dopo aver raccontato a Santana come erano andate le cose.
-Il diadema di corvonero?- Chiese Dave incuriosito.
Quinn annuì.

-Faceva tutto parte del piano- convenne pensosa la latina.
-Si ma perché non portarti subito da tu-sai-chi?- Chiese Quinn.
-Bellatrix Lestrange aveva un conto in sospeso con me…-
Quinn la guardò curiosa.

-Più che conto in sospeso, adesso deve avercela proprio a morte…- ridacchiò Dave.

A Santana un brivido le percorse la schiena ripensando a tutto quello che aveva dovuto sopportare per colpa di quella donna.

-Dov’è il diadema adesso?- Chiese poi la latina.

-Non lo so, Noah si è infuriato e l’ha portato via- disse Quinn guardando in direzione di Rachel che se ne stava dall’altra parte della stanza a medicare uno studente del primo anno.

-E lei come sta?- Chiese l’ispanica dopo aver realizzato quanto la cugina si dovesse sentire in colpa.


-Sei proprio incasinata Fabray!-

A quel punto Quinn la guardò stupita –io non ho detto niente-
-Sì, hai detto che sai che ha sbagliato ma che non riesci ad odiarla…- replicò Santana.

Quinn sorrise -non l’ho detto Sannie… In realtà…-ci ragionò su -l’ho pensato!-
-Davvero?- Chiese la latina con gli occhi sbalorditi.
Quinn annuì.
Santana allora si alzò in piedi e si guardò intorno.
Improvvisamente tutta l’euforia e la paura e la voglia di vincere quella guerra la travolsero.

-Ci sento!-
-Ci senti!-
-Grande Alberfort- disse euforico Dave.
Santana non stava più nella pelle.

-Devo assolutamente trovare quell’essere immondo e scoprire cos’altro ha escogitato- disse Santana che era già pronta a lasciare la stanza.

-Scordatelo Santana!-

L’ispanica si girò verso quella voce familiare.

-Professoressa McGranitt-
-Quante volte ve lo devo dire che mi potete chiamare Minerva- disse la donna avvicinandosi a loro, poi vedendo l’enorme pancia della bionda si bloccò.

-Madama Berry, questa era una delle novità di cui dovevate parlarmi suppongo?-

L’infermiera si avvicinò al gruppetto di ragazzi e annuì.

-Quinn Fabray non posso credere che dopo tutto questo tempo e tutta l’incondizionata fiducia che ti ho mostrato in questi anni tu mi abbia tenuto allo scuro di una notizia così… Così-

La bionda guardò la donna perplessa.

-Meravigliosa…- disse poi la donna scoppiando in lacrime e andando ad abbracciare la ragazza.

Dopo mezz’ora di pianti di commozione, le due ragazze spiegarono alla loro ex insegnante quanto era accaduto fino a quel momento.

La McGranitt aveva ascoltato con attenzione il racconto e di una cosa era certa, se Quinn o Santana si fossero fatte vedere ad Hogwarts sarebbero state entrambe in serio pericolo.

-Diremo che siete in malattia senza specificare dove- disse risoluta la donna.
-Il preside Piton potrebbe sospettare- replicò Santana.
-Quell’uomo non c’è mai, ma se vi sostituiamo non avrà nessuna ragione di recriminare!- convenì la McGranitt.
-E con chi dovrebbero sostituirci?- Chiese Quinn.
La McGranitt allora spostò lo sguardo sui due ragazzi di fianco a Santana.
Dave subito fece no con la testa. Vicktor invece sembrava non aver afferrato il concetto.

-Se posso permettermi professoressa- disse Rachel attirando la loro attenzione.

-Credo che Dave sia perfetto come insegnante di volo… Ma ho un’idea migliore per l’insegnante di trasfigurazione-

La McGranitt, Quinn e Santana guardarono Rachel con curiosità.


--


Da un piccolo spiraglio che le due ex insegnanti erano riuscite a chiedere alla stanza delle necessità, si vedeva il grande cancello di Hogwarts.

Le due ragazze videro il cancello aprirsi davanti a due volti familiari.

Da una parte c’era Dave Kurofsky e dall’altra c’era Finn Hudson che venivano scortati con entusiasmo dalla professoressa McGranitt e da Rachel Berry, sotto lo sguardo indispettito di Sebastian.

-Ti ha giocato un tiro mancino- commentò sarcastica Santana.
-È colpa mia… Non riesco a lasciarla andare- rispose rammaricata la bionda.

-Pensavo fosse Puck l’amore della tua vita e che con Berry fosse solo… sesso…-
Quinn fece un respiro profondo riflettendo sulle parole dell’amica.
-Si possono amare due persone contemporaneamente?-

Santana ci pensò su e per un attimo provò a immaginare cosa sarebbe successo se Brittany fosse tornata nella sua vita in quel momento.

Senza dubbio sarebbe stato un gran casino.
-Non ne ho idea- disse con sincerità.

Quinn scrollò le spalle e si spostò verso l’interno della piccola stanza che le due si erano ritagliate all’interno dello stanzone delle necessità.

-Non vieni a dormire?-

Santana non rispose.
Qualcosa stava succedendo ed era qualcosa di grosso proprio li vicino al castello.
Quinn capì –Sannie cosa senti?-

L’ispanica chiuse gli occhi e lo vide: Voldemort stava scoperchiando la tomba di Silente.

Subito spalancò gli occhi terrorizzata, non le era mai successo di avere delle visioni così nitide.
E poi cosa voleva quell’essere da un corpo senza vita?
Forse era stata un’allucinazione?
Doveva assolutamente controllare, ma lei non poteva uscire era troppo rischioso.

-Allora?- Chiese preoccupata Quinn.

San si girò verso di lei rendendosi conto di aver appena trovato la soluzione.
-Quinn, ho bisogno delle tue ali!-





--
--




Eccoci qua!
Alberfort e Dobby,  non potevo non dare un piccolo tributo al nostro amato Dobby.
Nessuno di voi aveva indovinato chi ha fatto la soffiata a Dave, ma era impossibile...
Finalmente San ha ricominciato a sentire...
E di Quinn che ne pensate..?(che ragazza confusa)

Volete provare a indovinare cosa succederà nel prossimo capitolo?

;)

Grazie a tutti
a presto
Chiara




  
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