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Autore: lapoetastra    14/03/2015    3 recensioni
Due anziani, un uomo ed una donna, sono alla ricerca del loro grande amore conosciuto e perso durante la Seconda guerra mondiale.
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Sidney arrivò di fronte alla casa di lei nel primo pomeriggio.
La valigia che teneva in mano, contenente i pochi averi che gli erano davvero cari, gli cadde di mano improvvisamente, aprendosi sul duro asfalto con un tonfo sordo e disperdendo il suo contenuto tutto attorno sulla strada.
Sidney non se ne curò.
Non gli importava niente di nulla, adesso.
I suoi occhi erano puntati sulla casa di lei, e qualcosa si stava inevitabilmente spezzando dentro di lui, con una lentezza estenuante.
Perché l’edificio non era come quello di una volta.
Bello, monumentale, vivace.
Pieno di vita.
No, ora era in rovine.
Cadeva a pezzi, e quasi era un miracolo che alcune parti fossero ancora in piedi.
Era chiaro che ormai non vi abitava più nessuno ed una pesante transenna lo confermava vietando l’ingresso per pericolo crolli.
Sidney guardò quella catapecchia e gli sembrò di sgretolarsi in mille pezzi lui stesso.
Lei non c’era.
Non viveva più lì da anni.
Non aveva rispettato la promessa.
Con gli occhi soffocati dal dolore, vide un uomo camminare lentamente a pochi passi da dove si trovava.
< Mi scusi, sa per caso se questa era la casa di una ragazza bionda? Si chiamava Gwen, o Ginevre, adesso non riesco esattamente a ricordare… Viveva con i genitori. >, gli chiese, tremante.
< Oh, certo >, rispose lo sconosciuto affabile, con un sorriso. < Tutti in città conoscevano la famiglia Shelton. Davvero brave persone. Ed anche quando i genitori sono morti, la loro unica figlia ha continuato ad abitare qui. >
Poi l’uomo si fece improvvisamente serio. < Era proprio una brava donna >, mormorò, con gli occhi rivolti verso terra.
< Era? Cosa…? >, chiese Sidney, con il cuore a pezzi.
Non voleva sapere la risposta, ma era consapevole di non poterne fare a meno.
< È morta quindici anni fa, per un brutto male. Era così giovane e bella che… >
Ma Sidney non ascoltava più, ormai.
Come poteva?
Le sue orecchie erano completamente ovattate dall’agonia che lo dilaniava fin nel profondo con la sua morsa inallentabile di dolore soffocante.
< Dov’è… dov’è..? >, balbettò, incapace di formulare una domanda di senso compiuto.
< È sepolta al cimitero che si trova dietro quel palazzo >, rispose l’uomo accanto a lui, che fortunatamente aveva capito ciò che voleva dire, indicando un enorme edificio che si stagliava con la sua maestosa imponenza di fronte alla misera casa diroccata, quasi per scherno.
Sidney ringraziò il signore e si diresse con passo malfermo verso il cimitero.
Trovò immediatamente la tomba di lei.
Era la più bella e la più ricoperta di fiori di tutte le altre, segno che la dolcezza di quella ragazza dai capelli di Sole e gli occhi di notte non aveva conquistato solamente lui, una vita prima.
Si inginocchiò lentamente accanto alla bianca lapide e, tra le lacrime che gli rigavano copiose il volto magro, lesse l’elegia.
Qui giace Ginevre Shelton, teneramente amata e compianta dal marito e dai due figli.”
Sidney improvvisamente sentì una rabbia dirompente dilagare dentro il suo cuore.
Era irato con se stesso perché aveva dimenticato il nome di lei, quel nome dolce e melodioso che un vero innamorato non avrebbe mai dovuto scordare o confondere con un altro.
Era irato con lei, perché si era creata una famiglia ed aveva sposato un uomo che l’aveva amata come lui non era mai stato in grado di fare.
E piangeva, Sidney.
Piangeva perché sapeva che in fondo era stata solo colpa sua se Ginevre si era unita ad un altro uomo, ed era consapevole del fatto che era davvero da stupidi ed egoisti biasimarla.
Sarebbe dovuto tornare da lei prima, appena finita la guerra, e non lasciare passare tutti quegli infiniti anni.
Ma erano solo rimorsi, appartenenti ad un tempo che mai sarebbe tornato.
Ed ora Ginevre non era più niente, solo polvere tra la polvere, e lui non aveva avuto neanche l’occasione di rivederla.
Almeno una volta, almeno prima della fine.
Rimase lì, accovacciato sulla fredda e dura tomba che era l’unico legame che lo univa a lei.
< Non hai rispettato la promessa >, singhiozzò tra le lacrime incessanti, spezzando il silenzio irreale del cimitero.
Era vero.
Ginevre non era rimasta ad aspettarlo in quella casa dove aveva assicurato sarebbe sempre vissuta attendendo il suo ritorno.
Se n’era andata, lasciandolo solo con il suo ricordo ed il suo rimpianto.
< Non ho rispettato la promessa >, sussurrò ancora Sidney.
Era vero anche questo.
Non era mai ritornato da lei.
Ed adesso che si era deciso a farlo, era troppo tardi.
 
   
 
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