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Autore: Chocolate_xxx    13/12/2008    4 recensioni
Leggendo nella descrizione "nuovo personaggio",e notando poi che questo è una ragazza, cosa verrà mai da pensare? MARY SUE. Per forza. In novanta casi su cento è così. E forse anche in questo, lo lascio decidere a voi. Solo, concedetevi il beneficio del dubbio.
"Capelli impossibili, bassa, aria goffa, piatta come una tavola. Non era la più bella, ma nemmeno un mostro. Non era la più studiosa, ma era intelligente. Non era la più simpatica, ma sapeva farsi voler bene. Sciocca, ingenua, frivola, tre aggettivi perfetti per lei. Subito seguiti da fanatica, lunatica, stramba, tetra, disadattata. Ilary Word, sedici anni. Tassorosso sfigata"
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inquietanti Sbalzi D’umore

 

 

Blaise Zabini non era, al contrario di come chiunque avrebbe potuto immaginare, guardandolo, un tipo sportivo. La sua mole l’aveva ereditata dal padre, un noto e ricchissimo mago che lui non aveva mai conosciuto, dato che era morto in misteriose circostanze prima della sua nascita, lasciando alla moglie vedova e al figlio per metà orfano, e come piccola consolazione una cospicua fortuna in liquidi, ville, azioni e chi più ne ha più ne metta.
Zabini jr. era alto 1.83, dalla figura esile ma decisamente non scheletrica, con spalle piuttosto larghe che, nel complesso, gli dava un aria decisamente rispettabile, che, per certi tratti, ispirava quasi deferenza.
Nell’alto della sua figura e del suo status svettava tra gli altri studenti, della sua e di altre case, bisogna ammetterlo, grazie ad una buona dose di fascino. Sua madre aveva dato il suo personale contributo alla mancanza di quieto vivere del figlio, dato che gli aveva generosamente concesso tratti gentili e affilati, una buona dose di eleganza, delle movenze delicate, e, per certi tratti, feline, degli occhi blu e profondi, liscissimi e setosi capelli corvini che il ragazzo si divertiva a portare lunghi, legati in una morbida coda attraverso un nastrino verde (come a rimarcare la sua appartenenza, mai fonte di dubbio, alla casa di Salazar) oltre che, ultimo ma non per importanza, un buon riflesso di popolarità.
Tutto ciò aveva contribuito, nel corso del tempo, a tenere lontani alcuni tipi di scocciatori, ed avvicinarne irrimediabilmente altri, di che genere si può immaginare. La situazione sarebbe stata piuttosto imbarazzante, se non per un’ulteriore, ultimo particolare che completa definitivamente il quadro del bel Serpeverde. Ossia che costui, con grande scorno della popolazione femminile di Hogwarts, aveva un carattere decisamente impossibile. Irritante, freddo, arrogante, antipatico, altezzoso, ironico, incivile, rompiscatole. Questi aggettivi erano solo l’inizio. Se si fosse trattato solo di ciò, non avrebbe fatto desistere tante agguerrite fan dai loro scopi. Molte erano abituate a trattare con gente del genere, l’arroganza, dopotutto, non si sprecava tra le file verde-argento. Sfortunatamente il ragazzo rovinava tutta la sua quasi perfetta immagine di bel tenebroso col peggiore dei suoi difetti: non stava mai, mai, mai, mai, mai tranquillo. O almeno. Chiariamoci. In silenzio poteva restare per ore, senza alcun problema. E naturalmente non soffriva di iperattività, anzi, era decisamente un intellettuale,ed anche piuttosto pigro.
Ma il tormento nasceva quando gli si rivolgeva la parola in maniera anche lontanamente sgarbata. L’ironia, ecco cosa gli mancava. Era permaloso in una maniera che rasentava l’inverosimile. Prendeva tutto sul serio, ogni battuta, ogni sarcasmo, e il dramma oltretutto s’intensificava dacchè lui si sentiva in diritto, in contrapposizione, ad usare fino all’ultimo ogni dannato centimetro della sua lingua biforcuta. Snervante, ecco cos’era.
In sostanza, le ragazze di Hogwarts ancora, dopo sei lunghi anni, si mangiavano le mani al pensiero di tanto mascolino spreco.
Del canto suo, lui, non se ne faceva un problema, dato che l’autocontrollo non gli mancava, come pure la paraculite. Infatti, l’infame doppiogiochista, se restava in astinenza per più di un mese, si sentiva in dovere di usare tutte le sue viscide doti recitative al fine di rimediare una, seppur momentanea, dolce compagnia. Dopotutto era umano. Più o meno. Ma da cosa, si sa, nasce cosa, e un piccolo numero di sue fans, a causa di ciò, non demordeva. Le sventurate facevano parte di quel gruppetto di ragazze, neppure troppo esiguo, con un enorme spirito di sacrificio, e ben poca materia grigia, che non poteva fare a meno di sospirare al pensiero di poter redimere, con la forza del loro purissimo amore, cotanto deviato ragazzo, fino a quel momento, e con ogni probabilità anche in futuro, senza alcun minuscolo risultato.
Daphne Greengrass era tra queste. Non che ci fosse da andarne fiere, anzi, ma in un certo senso lei si considerava, e veniva considerata, a pieno titolo, presidentessa dello Zabini Fan Club. Com’è ovvio, c’era una ragione. La Serpeverde migliore amica della Parkinson era tra le più belle studentesse di Hogwarts. Piuttosto alta e longilinea, magra, con lunghi capelli color miele e accattivanti occhi azzurro pallido, circondati da lunghe ciglia da cerbiatta. Forme perfette, pelle perfetta, sembrava che l’eleganza fosse radicata in lei come un rampicante su un albero, tanto che la metà delle mode lanciate nella scuola avevano lei come fonte d’ispirazione. Nonostante ciò, come era presumibile, Daphne era un’oca. Anzi, un’oca ha un’idea fissa piuttosto valida: mangiare. Il suo unico scopo nella vita, invece, sembrava essere quello di sperimentare tonalità di magismalto per le unghie, indossare nuove scarpe ogni giorno, e correre dietro ad un povero disperato che, palesemente, cambiava con la luna. Tutto ciò la rendeva odiosa al 90% della popolazione femminile, e inevitabilmente attirava il 99.9% di quella maschile. Tra quell’0.1% c’era Zabini. Non tanto perché fosse immune al fascino della bella Serpeverde, era un uomo dopotutto, per quanto strano, ma perché aveva appena passato una brutta avventura con Tracey Davis, se non amica, intima conoscente della Greengrass. La situazione, dunque, volgeva a sfavore della bionda Serpe.
Non che a Ilary cambiasse molto, in quel momento, di sapere esattamente con chi aveva a che fare. Anzi, ciò la rassicurava ancor meno, data la mole di colui che le stava davanti. C’erano almeno venti centimetri di differenza, che dalla sua terrorizzata ottica non erano pochi.

Osservò l'imponente figura che la osservava con cipiglio infastidito, ma non ebbe il tempo (né la prontezza) di proferir parola, perchè un secondo dopo i due mostri che la inseguivano la raggiunsero, con un'espressione malefica e occhi fiammeggianti.
*Ma che ho fatto di male?*
Pensò con un moto di esasperazione a sollevare momentaneamente il terrore.
La situazione si capovolse talmente in fretta che Ilary non avrebbe potuto crederci, se non l'avesse visto con i suoi occhi.
Un attimo prima due belve la fissavano con aria omicida, quello dopo un angelo biondo sbatteva freneticamente le ciglia verso di lei, assestando una gomitata all'amica.
La Tassorosso sgranò gli occhi facendo un passo in dietro a quella vista che pareva ancora più minacciosa della precedente, finchè non si accorse che, in effetti, non era esattamente lei l'oggetto di tante sdolcinate attenzioni.
Titubante, voltò lo sguardo verso Zabini, che osservava la Greengrass con aria di inorridito raccapriccio.
Ilary ci mise qualche secondo per riprendersi, mentre una voce tanto zuccherata da far venire il diabete trillava verso il ragazzo a fianco a lei.
-Oh, Blaise, che fortunata coincidenza!-
Quel tono mieloso fece correre dei brividi lungo la schiena della Word, e parve avere il medesimo effetto anche sul serpeverde alla sua destra, che fece un gesto come per coprirsi da un'improvvisa folata di vento gelido.
-Daphne, Pansy...-
Rispose con un tono apparentemente calmo, ma con una nota ben udibile di rammarico. Un attimo dopo sembrò realizzare la situazione, girandosi verso Ilary e indicandola con il pollice.
-E' una vostra amica, questa?-
Incredibile come certe ragazze potessero cambiare repentinamente umore da un secondo all'altro. Ilary sobbalzò nel vedere un brillio malvagio in due paia di occhi che si socchiudevano verso di lei, come a volerle sputare veleno addosso con un'occhiata.
-A dire il vero, questa ragazza ha spaventato a morte Pansy, poco fa, con uno scherzo tremendo-
Annunciò teatralmente la Greengrass tornando al tono di voce che nella sua mente Larry aveva già imparato ad associare a Zabini. Entrambe le serpi fecero un piccolo broncio e assunsero un'aria innocente. Nel caso di Daphne la faceva somigliare ad una bambina a cui hanno sottratto la bambola preferita, Pansy invece aveva mutato la sua faccia da carlino in una da labrador. Pittoresco.
In ogni caso c'era poco da stare a fare similitudini... di quale scherzo stavano parlando?
-Oh... Ah... No... C'è un malinteso...-
Farfugliò lei spostando velocemente lo sguardo dai suoi tre interlocutori, due delle quali avevano assunto un'aria scettica (di nuovo Larry si ritrovò a pensare alla volubilità dell'animo femminile), mentre Zabini sembrava interessato.
-Magari se foste più chiare riuscirei a capirci qualcosa, non che mi interessi. in effetti se non c'è altro, io ho di meglio da fare.-
*Spregevole, spregevole individuo!* Come poteva lasciarla in pasto a quei due mostri?

Vabè che era un serpeverde (ed un serpeverde D.O.C) ma che diamine!
Era necessario trovare una soluzione immediata, dato che sembravano tutti entusiasti all'idea di lasciare le tre ragazze per i fatti loro. Tutti meno che Larry, ovviamente.
Urgeva intervento oratorio.
-Scusate!-
Disse ad alta voce bloccandoli momentaneamente
-I-in realtà io ho solo visto la scena... E non ho potuto fare a meno di ridere... Ma non ce l'ho messo io lì quel ragno, lo giuro!-
Disse ad alta voce impappinandosi un po’. Norma. Chissà perchè, poi alla parola "risate" l'atmosfera si freddò notevolmente. Le due ragazze impallidirono, mentre Zabini mise su un cipiglio attento, mentre già si stava voltando per andarsene. Un fulmine a ciel sereno colpì dritta dritta la Tassa, il cui cervellino cominciò velocemente a ragionare. Ovvio, le due principessine altezzose non avrebbero mai voluto che si spargesse la voce, soprattutto davanti a lui, che si erano messe a strillare come due aquile davanti a un ragnetto.
Ilary, per quella che forse era la prima volta nella sua vita, ghignò.

 

.                                                                                                                                           .

.                                                       SPAZIO AUTRICE                                                         .

Spero che questo capitolo sia dei vostro gradimento. Per chi non lo sapesse, Zabini è nero. Nero, ed anche molto figo (U_U)

Il chappy è slunghino rispetto ai primo due, ma come vedete ho messo molta attenzione nel descrivere Zabini…Oltre a ciò, spero piaccia (^o^)

 

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.                                             SPAZIO RINGRAZIAMENTI                                                   .

Sanboo_: come farei senza questa ragazza? *o* Grazie per tutto l’auiuto che mi hai dato, e per il supporto morale nella stesura di questo capitolo, per odiare le MS, per avere i miei stessi gusti in praticamente qualunque cosa…GRAZIE ç_ç *commossa*

 

roxy_black: me lo sento ripetere spesso, in effetti o___o Ma quante Larry ci sono al mondo?? XDD

A parte gli scherzi, sono contenta che ti piaccia!

  
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