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Autore: isina4everyoung    14/12/2008    12 recensioni
Quando è finito breaking dawn mi sono chiesta "cosa faranno adesso?"
Ho cercato di rispondere a questa domanda e 'Lullaby of Love' è la risposta Sette anni dopo Breaking Dawn, nuovi amori e vecchi amori, ma tutti coninvolgenti e, a volte, divertenti...
Posso dire che la mia vita, la parte che più mi ha segnata, è iniziata quando ho deciso di venire qui a Forks. Ricordo ancora la tristezza quando ho lasciato la mia Phoenix, la paura di venire in una città dove non conoscevo nessuno, l’imbarazzo di vivere con Charlie, ma se avessi saputo a cosa avrebbe portato quella sola decisione l’avrei compiuta anni prima.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The beginning

 

 

Entrò nella cabina armadio di malavoglia. Anche se erano passati sette anni dall’inizio del suo primo e unico giorno come vampira, Bella aveva ancora qualche difficoltà nell’accettare di usare tutti quei vestiti e soprattutto di doversi allontanare dal corpo perfetto di Edward dopo solo una notte insieme. Sbuffando annusò l’aria in cerca dell’odore ormai familiare di jeans e magliette e si voltò a guardare suo marito che la osservava sorridente.

- Reneesme.- Rispose alle sue lamentele mentali con l’unica parola che era in grado di placarle. Edward la conosceva molto bene.

- È già tornata?- Il tono di sorpresa della sua voce era evidente. Sapeva che sua figlia era a caccia con Jacob fuori dai confini dello stato e si stupiva che fosse già di ritorno dopo solo una notte.

- Jacob ha voluto tornare.- Fece una smorfia che non si addiceva per niente al suo viso perfetto e continuò - Ha avuto una rivelazione. Sai che ha sempre considerato Reneesme come una sorella da proteggere perché era ancora piccola, ma adesso che si è fermata ha cominciato a vederla da un’altra angolazione-

- Ah- Bella guardava il viso di Edward per calmarsi. Improvvisamente le ritornarono alla mente le immagini del suo primo incontro con Jacob dopo la trasformazione, la rabbia nell’aver scoperto che il suo migliore amico aveva avuto l’imprinting con sua figlia e il desiderio di protezione che provava. Adesso le sensazioni erano molto più forti.

Senza parlare si lanciò nella foresta e corse verso casa Cullen. Edward le fu subito al fianco. Cercava di controllare la velocità per stare al passo della maglie ma la rabbia lo pervadeva infondendogli una carica extra.

- Vai io ti raggiungo- La voce di Bella arrivò limpida alle orecchie di Edward che in una frazione di secondo scomparve.

Quando Bella arrivò erano tutti lì. Emmett ghignava. Alice, Jasper, Esme  e Carlisle ascoltavano Edward e Rosalie era rannicchiata in posizione di attacco. All’arrivo di Bella però tutti si girarono verso di lei.

Senza poterne farne a meno Bella sussultò alla vista di quei sette modelli che le sorridevano. Non avrebbe mai pensato di essere tanto felice, ma era così. Adorava tutti loro, sentì la risata provocatoria di Emmett, in un modo o nell’altro.

Alice che le era stata sempre accanto. Jasper che aveva il potere di calmare gli stati d’animo delle persone. Esme così dolce e materna. Carlisle con la sua bontà e la sua generosità. Rosalie che aveva imparato pian piano a conoscere e che si era presa cura di Reneesme sempre. Emmett con la sua forza e il suo carattere da bambino capriccioso sempre pronto a scherzare e a mettere in imbarazzo gli altri con le sue frecciatine. Edward. Ancora non riusciva a credere che fosse vero. Amava quel vampiro con tutta se stessa ed era stato per lui che aveva affrontato la morte ed aveva varcato le soglie dell’immortalità. Il suo viso era la cosa più bella che avesse mai visto e non avrebbe mai smesso di pensarlo, non si sarebbe mai stufata di quella perfezione. Non dopo tutto quello che avevano passato prima di potersi amare pienamente.

 

- Anche stanotte non avete spaccato niente vero?- Emmett guardava Bella strafottente.

Ringhiò.- Piantala. Ci sono cose più gravi a cui pensare-

- Oh oh,che paura sorellina.- Emmett sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori, quelli che ti lasciavano a bocca aperta. Continuò:

- Non ci vedo niente di male, Bella. Jacob non è più un bambino e anche Nessie. È normale, è la natura-

- Me ne infischio della natura! Il solo fatto che siamo tutti qui significa che la natura può cambiare. È ancora piccola. Ha solo cinque anni di vita-

- Ma è come se ne avesse diciassette. Tu a diciassette anni ti sei innamorata della creatura più pericolosa che potessi incontrare e a diciotto sei rimasta incinta- Logica schiacciante.

-È diverso. Io non sono lei. È nata solo sette anni fa. È una bambina, la mia bambina- Bella si girò verso Edward. Se fosse stata ancora umana sarebbe scoppiata a piangere, ma il suo corpo perfetto non glielo permetteva così cercò appoggio nel suo amore.

 

- Bella ha ragione. Reneesme è ancora una bambina. Non riesco a capire come abbia fatto quel cane a pensarci. Lo uccido.-

Bene. Almeno qualcuno che ragionava c’era.

Emmett sbuffò ma non disse niente. Sapeva che mettersi contro Edward in certe situazioni era rischioso e in più sapeva che per quei due era diverso, in fondo Nessie era la loro figlia biologica. Forse era giusto appoggiarli…

-Grazie Em- Edward sorrise ai pensieri del fratello e strinse la mano a Bella.

- Non ti preoccupare tesoro prima che possa anche solo decidere consciamente di toccarla io l’avrò ucciso-

Sussultò ma la rabbia era troppo forte.- Grazie. Era quello che volevo sentire-

Alice alzò gli occhi al cielo ma non disse niente.

Il rumore di una corsa. Passi pesanti e disordinati si alternavano a balzi leggeri e precisi. Erano tornati.

Si irrigidirono tutti. Jasper e Alice uscirono seguiti da Carlisle ed Esme, Emmett sogghigno, Rosalie si irrigidì ancora di più ed Edward andò incontro ai due viaggiatori. Bella trattenne il respiro. Sapeva che erano arrivati davanti ad Edward, sentiva il cuore di Reneesme battere leggermente più veloce del normale, affaticato dalla corsa tra stati.

Nessuno parlava. Uscì e si affiancò al marito lanciando a Jacob uno sguardo assassino.

Il licantropo capì. Si allontanò per riprendere sembianze umane e si avvicinò ad Edward con un’espressione interrogativa nel volto.

- Si. Tutto- Edward rispose severo alle domane silenziose di Jake.

- Ah-

- È  molto peggio- un’altra domanda che solo Edward parve sentire. Ce ne fu subito un’altra e la risposta di Edward suonò ancora più minacciosa.

- Anche lei, si-

- Ah-

- Mamma, babbo cosa succede- la voce di Reneesme fece ricordare a tutti che c’era anche lei. Automaticamente tutti e tre si voltarono verso quel miracolo. Fisico alto e slanciato. Occhi di un marrone intenso, i capelli boccolosi perfetti e lunghi fino alla vita. La pelle più bella che nessuno avesse mai visto. Perlacea e setosa ma calda, ancora in grado di arrossire. Nessie era la degna figlia di suo padre e sua madre. I tratti del volto di Edward, gli occhi di Bella, i capelli di Charlie.

- Niente Nessie, solo un piccolo problemino che io e tuo padre dobbiamo risolvere-

Bella ringhiò.

- Anche Bella vuole risolvere lo stesso problema- come al solito Jacob era il primo che aveva risposto. L’istinto di proteggerla era più forte di tutto.

- Vai in casa tesoro. Non c’è niente di cui preoccuparsi- Edward parlò con un tono calmo e pacato

- Mamma…-

- Vai in casa tesoro, per favore- vedere la figlia impaurita e inconsapevole fece stringere lo stomaco a Bella.

- Edward- con il suo passo elegante Bella si avvicinò ad Edward e gli prese il viso tra le mani poi allontanò il suo scudo protettivo e lasciò che il marito le leggesse i pensieri.

- Sei sicura?-

- Si, non voglio che soffra-

- Ok. Peccato. Avevo molti conti in sospeso con lui e questa era un occasione perfetta-

- Lo so, dispiace anche a me-

- Allora sono salvo?- Jacob sprizzava gioia da tutti i pori

- Per il momento- Lo ammonì Bella.

- Si, per il momento. Adesso mi accontento di una passeggiata-

Il volto di Jacob si incupì. – Ok-

E così il licantropo e il vampiro si allontanarono insieme.

 

- È andato a farlo fuori da un’altra parte?- la voce di Rosalie era piena di desiderio.

- Per il momento non credo-

- Uffa- Rosalie si allontanò avvilita…

 

 

Charlie si voltò nel letto sicuro di trovare Sue accanto a lui ma sentì solo la superficie piatta e fredda del lenzuolo. Si alzò spaventato da quell’assenza ma sentì subito il profumo di uova e pancetta. La sua Sue gli stava preparando la colazione come tutte le domeniche. Felice e rilassato si lasciò cadere sul letto in attesa della colazione.

- Ciao, sei già sveglio?-

- Si, oggi vado a pesca con Billy-

- Giusto è domenica-

- Già…-

- Prima ha chiamato Bella. Ha detto che oggi pomeriggio non possono venire perché è successo un piccolo problema…-

- Cosa? Qualcuno sta male?-

Lo sguardo interrogativo di Sue gli fece ricordare che era impossibile che stessero male fisicamente. Riformulò la domanda in modo più adeguato.

- Cosa è successo?-

- Non lo so, è rimasta sul vago ma sembrava irritata-

- Ah-

- Non vuoi chiamarla?-

- No, se era qualcosa di grave l’avrebbe detto.- Si alzò ed entrò nella doccia.

 

 

Edward e Jacob camminavano tranquilli nella foresta. Ne avevano passate talmente tante insieme che l’antico risentimento se ne era andato.

- Allora?-

- Jacob sta zitto. Solo perché ho deciso di non ucciderti non significa che mi sia passata. Sto cercando di non ucciderti.-

- Sei ancora convinto che vinceresti tu?-

Lo sguardo che ricevette in cambio lo fece trasalire.

Continuarono a camminare. In silenzio.

- Ok Jacob parla! Non ce la faccio più a sopportare i tuoi pensieri!-

- Potresti sempre ignorarli-

- Potrei se tu non pensassi in continuazione a mia figlia-

- Sai che non posso farne a meno…-

- Si lo so.-

- Senti Edward io lo so che deve essere difficile per te. Ma devi sapere che non farei mai niente per cui lei non sia pronta. Io l’amo più della mia stessa vita. Non potrei fare niente per ferirla, non farò niente fino a quando non sarà lei a volerlo.-

- Lo so Jacob. Il suo amore, il desiderio, il bisogno che ha di te sono travolgenti. È come se li urlasse invece che pensarli e questo è ancora peggio. Come posso proteggerla da una cosa che desidera così ardentemente? Non posso. Il desiderio di farla felice, la paura di quello che potrebbe succedere sono estenuanti per me. Non posso ritenermi un padre normale. Non posso metterla in punizione, proibirti di vederla ma non posso neanche darti la benedizione, non sapendo quello che provi. So che non le faresti mai del male, che la ami quanto lei ama te ma so anche che sei un uomo ed hai certi bisogni. Non posso ignorare il desiderio con cui la guardi ma non posso neanche tenertela lontana. Per la prima volta nella mia vita non so cosa fare.-

- Lascia che me ne prenda cura io. Non voglio portarla via. Non ho intenzione di farle del male.-

- Lo so Jacob. Lo sento.-

- Mi dispiace-

- Anche a me.-

- Ti chiedo solo di fidarti. Niente di più…-

- Non dire facile. È tutto il contrario.-

- Fidati di me. Te lo chiedo da amico, non le farò del male.-

- Lo so. So che sarai più protettivo di me e so che è giusto così, ho solo bisogno di un po’ di tempo…-

- Per pensarci hai tutta l’eternità-

- Niente di più vero.-

- Torniamo?-

- Si. Bella sarà nervosissima-

- Quindi adesso ho la tua benedizione?-

- Una cosa del genere…-

- Perfetto-

- Non farmene pentire-

- Si-

 

 

 

 

- Mamma…-

- Dimmi tesoro-

Reneesme si avvicinò a Bella e le toccò il viso con la mano. Rividero insieme la scena che si era conclusa pochi secondi prima nel giardino.

- Non so se posso…-

La faccia di Jacob si materializzò nei pensieri di Bella.

- Si hai ragione te lo direbbe lui quindi…- Bella fece un respiro profondo e fissò gli occhi marroni di sua figlia che erano stati i suoi per tanti anni. – Adesso che la tua crescita si è fermata Jacob… ecco, diciamo che ti guarda in un altro modo e tuo padre l’ha sentito quindi... Sai che per lui è difficile-

- Anche per te, ma non sei andata con loro.-

- Non ho voluto. Mi fido di tuo padre ciecamente. So che non farebbe niente per ferirti, ne per ferire me…-

- Un giorno mi racconterai come vi siete conosciuti? Tutta la storia per intero intendo-

- Un giorno- Bella sospirò. Non aveva mai detto niente a sua figlia del prima e nessuno dei suoi fratelli lo aveva fatto per lei. Era una conversazione che dovevano fare da sole ma non ne aveva mai avuto il coraggio.

Una volta perché Reneesme era troppo piccola.

L’altra perché non era il momento giusto.

La verità è che aveva sempre temporeggiato. Non aveva mai provato l’amore che provava per sua figlia. Si sentiva in costante dovere di proteggerla e aveva paura che sapere esattamente quello che aveva passato per lei, il dolore, la morte l’avrebbero fatta soffrire.

Inoltre aveva paura della reazione che avrebbe avuto nel sentire la parte di Jacob. Ma doveva farlo. Era sua figlia, glielo doveva.

 

Sentì il profumo di Edward. Si alzò dal divano seguita da tutti gli altri e aspettò che entrassero.

- Edward - non poté fare a meno di saltargli addosso provocando l’ilarità di Emmett. lo sentì bofonchiare un “è tutta scena” ma non ci fece molto caso era troppo impegnata a guardare suo marito. Gli occhi ambrati stavano incollati a quelli nocciola della loro figlia mentre la stringeva tra le braccia.

- Jacob ti sta aspettando-

Reneesme fissò suo padre un’ultima volta e uscì.

 

- Andiamo a casa- Edward prese per mano Bella e con un cenno agli altri entrarono nel bosco diretti a casa loro.

- Voglio sapere tutto-

- Lo so tesoro, è per questo che stiamo tornando a casa, non volevo che sentissero tutti. È stata un’esperienza interessante.-

 

 

 

 

 

 

Allora cosa ne pensate? Spero che vi sia piaciuta…recensite…un grazie a tutti in anticipo.

  
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