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Autore: kanejvibes    15/03/2015    7 recensioni
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
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Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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 Lui lo sa?

Il lunedì successivo al ballo mi sentivo ancora stanca e spossata per quella serata da dimenticare.
In più, avevo un forte mal di testa.
"Buongiorno, raggio di sole", esclamò Niall, porgendomi un bicchiere.
Lo guardai con un'espressione confusa e lui sorrise.
"E' latte macchiato. Come ai vecchi tempi, ricordi?", fece, allargando il sorriso.
Lo afferrai, assottigliando gli occhi.
"Ricordo che ogni volta che mi offrivi la colazione, volevi qualcosa in cambio", mormorai, sorseggiando il latte, alzando un sopracciglio.
Niall ridacchiò e si morse il labbro.
"Beh, potresti darmi qualche...consiglio con Amanda", disse, mentre riprendevamo a camminare.
"Ah, no. Non mi voglio immischiare in questa storia", mormorai, anche se in realtà avrei potuto dirgli che non avrebbe neanche avuto bisogno dei miei consigli. Amanda era già cotta di lui.
"E poi tu non eri il re della seduzione?", ridacchiai, ricordando come lo chiamavano.
"Oh, e dai, Greer, non ti chiedo tanto. Dammi una dritta: una sola".
Mi fermai e lo guardai negli occhi.
"Non fare lo stronzo. Ti va bene come dritta?", borbottai, sorridendo, mentre me ne andavo.
"Ah, e grazie per il latte", conclusi, sventolando il bicchiere, senza nemmeno voltarmi.
Feci ancora qualche passo prima di rendermi conto che Zayn era a pochi metri da me e mi stava fissando: ricambiai lo sguardo, dopotutto, non avevo niente per cui essere in imbarazzo, anzi, era lui che si era comportato in modo inspiegabile.
Passò un secondo, forse due, e lui si avvicinò velocemente a me.
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
Per un attimo rimasi passiva, anche perché non avevo realizzato bene cosa stesse accadendo, poi gli misi una mano tra i capelli e lo attirai più verso di me, dandogli quasi il permesso di approfondire il bacio.
Farfalle nello stomaco, elefanti che fossero me lo stavano distruggendo.
Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre. 
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia con il pollice.
Presi la sua mano per farla fermare sulla mia guancia.
"Zayn...", iniziai, ma lui mi mise un dito sulle labbra.
"Shh...non rovinare questo momento", sussurrò, scambiando il dito con le sue morbidissime labbra.
Mi abbandonai a lui, circondandogli il collo con le braccia.
Restammo abbracciati per un po'.
"Mi dispiace per la sera del ballo...ero geloso. Insomma vederti baciare Styles non è stato esattamente come credevo", disse, sciogliendo l'abbraccio.
Lo guardai.
"Non pensavo mi avrebbe dato fastidio, ma, credimi, ho dovuto lottare con tutte le forze per non venire a separarvi".
Sorrisi appena.
"Se solo mi avessi lasciata parlare, dopo, ti avrei detto che non aveva significato niente. Insomma non c'è stato...non c'era nulla. Solo un insignificante bacio", dissi, alzando le spalle.
Zayn sorrise.
"E c'è davvero stato bisogno di quel bacio per capire che Styles non è per te?".
Ricambiai il sorriso e non risposi.
Il moro mi circondò le spalle con un braccio.
"Chi l'avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuta una perfettina come te?", mormorò, ridacchiando.
Gli tirai una spinta.
"Stronzo".
"Sempre", ribatté, ammiccando.

*

Ormai stavo insieme a Zayn da una settimana e più trascorrevo del tempo con lui, più lo apprezzavo.
Finalmente, avevo davvero capito cosa significasse non giudicare un libro soltanto dalla copertina.
Quel giorno era stata radunata un'assemblea in palestra per dare la possibilità ai candidati per l'elezione a presidente del comitato studentesco di farsi conoscere.
Solitamente, non duravano molto queste assemblee, anche perché negli ultimi tre anni c'era sempre stato un solo e unico vincitore: Harry Styles.
C'era qualcosa in Harry che inspirava le persone, non so se fosse il suo modo così affascinante di presentarsi, l'impressione che facesse, le parole che utilizzava, la sua grinta o, forse, in alcuni casi, soltanto il suo meraviglioso aspetto fisico; ma Harry riusciva sempre a convincere i suoi compagni di essere quello giusto per fare il loro presidente.
Quest'anno, però, sarebbe andata diversamente.
Io e Harry non ci eravamo parlati molto dalla sera del ballo e incontrarci era imbarazzante, ma Amanda era rimasta sua amica e si erano accordati sul fatto che Harry le avrebbe lasciato le luci della ribalta, quella mattina.
Mandy era veramente elettrizzata e anche un po', anzi, molto, nervosa.
"Pensi che i miei capelli siano carini? E il trucco? Non si è sbavato, vero? Oddio, sto sudando!", esclamò, senza nemmeno darmi il tempo di risponderle.
"Mandy? Mandy! Sei perfetta. Stai tranquilla, non sei sola su quel palco, c'è anche Harry e ti ha detto che ti darà il suo completo sostegno, quindi rilassati, andrai alla grande", la rassicurai, facendole un dolce sorriso.
Amanda annuì, ricambiandolo, e si scompigliò appena i folti ricci neri.
"Hai ragione. Sono calma. Augurami buona fortuna".
"Vai a spaccare i culi a tutti!", le urlai, mentre scompariva tra la folla in palestra.
Poi, presi un lungo respiro.
Ero anche io un po' in ansia per lei, dopotutto.
"Tranquilla, coach, l'hai addestrata bene", commentò la voce di Zayn, mentre lui mi lasciava un bacio sulla guancia.
"Uhm, ma ciao", lo salutai, portandogli le braccia al collo.
"Ci andiamo a sedere sugli spalti?", chiesi, dopo averlo baciato.
Zayn mi sorrise e annuì con la testa.
"Tu vai, io arrivo subito", disse, sparendo.
Mi sedetti il più possibile vicino al palco per dare meglio il mio sostegno ad Amanda e, presto, il chiacchiericcio diminuì, appena il Preside fece ingresso e iniziò un piccolo discorso.
Poi, vidi salire sul palco anche Harry e Mandy.
Quando il riccio prese il microfono e salutò i presenti, la folla ricambiò con un grande boato di assenso.
"Compagni...o amici, lasciatevi chiamare così", disse, facendo un sorriso a trentadue denti, ricevendo di nuovo urla e applausi.
Sorrisi appena e lo ringraziai mentalmente per quello che stava per fare.
Dopotutto, anche lui amava fare il presidente e lasciare il posto a Mandy era davvero una cosa gentile.
"Io vi sono davvero, davvero grato per la fiducia che mi date ogni anno. Avete sempre contato su di me e spero di non avervi mai delusi. In questi anni sono cresciuto e maturato anche grazie al ruolo che tutti voi avete contribuito a farmi avere e ormai non so più come ringraziarvi. Posso solo dirvi che questa scuola, tutti voi, avrete sempre il mio completo rispetto e la mia gratitudine...", riprese, sincero, sorridendo di tanto in tanto verso quel pubblico che pendeva decisamente dalle sue labbra.
Sorrisi anche io, di nuovo.
Sembrava quasi che quelle parole gli stessero venendo dal cuore, quasi improvvisate al momento, ma sapevo che in realtà ci aveva lavorato giorno e notte in quell'ultimo periodo.
Comunque, gli stava davvero riuscendo un ottimo discorso d'addio.
Harry si fermò un attimo, pensieroso, mentre non volava una mosca in palestra.
"Beh...non c'è altro da dire...se non che se quest'anno mi rinnoverete questa fiducia cercherò di lavorare sodo e darvi il massimo, che è tutto quello che meritate. Grazie!", gridò, scatenando la folla, ma facendo congelare me e, soprattutto, Amanda, che vidi soltanto sgranare gli occhi, pugnalata alle spalle.
"Comunque, basta parlare di me. E' il momento che vi presenti la mia avversaria, Amanda Darling!", esclamò, poi, Harry, lasciando il palco.
Amanda, ancora scioccata dal tradimento di Harry, era rimasta immobile in un angolino del palco e sembrava non essere in grado di pronunciare un suono.
Furiosa, mi alzai e seguii Harry, che stava sgattaiolando fuori dalla palestra, ancora seguito dagli occhi di molti presenti.
"Ma che cazzo fai?", sbottai, alle sue spalle, quando ormai fummo fuori dalla palestra.
Harry si fermò e si voltò a guardarmi, mettendo le mani in tasca.
"Ho fatto il mio discorso, come ogni anno, Greer", disse, serio.
Mi avvicinai, irritata.
"Avevi detto ad Amanda che ti saresti ritirato!", esclamai.
"Già...beh...ho cambiato idea. Mi immagino che adesso saranno i nostri compagni a decidere chi eleggere, come è giusto che sia", concluse, andandosene.
"Sai? Voltare le spalle alla gente ti riesce molto bene, ultimamente!", gli urlai dietro, per poi raggiungerlo di nuovo.
"Amanda si era preparata per mesi a questo giorno, se pur credendo che non avrebbe mai vinto contro di te, poi a pochi giorni dalle elezioni le dici che le avresti lasciato il posto e adesso hai cambiato idea? Se proprio volevi vincere non ci sarebbe stato bisogno di questo sporco inganno, hai già tutta la scuola ai tuoi piedi!", ringhiai, delusa, come mai, facendo per andarmene.
"Beh, tutta tranne me", aggiunsi, senza neanche guardarlo.

*

"Ehi". Zayn mi prese per mano, sorridendomi appena, sperando di risollevarmi il morale, ma ero a pezzi.
"Dai, non pensare a ciò che ha fatto Styles, lasciagli vincere queste stupide elezioni, è l'unica cosa che gli rimane", mormorò il moro con nonchalance.
"A me non importa nulla delle elezioni! Ma di quello che ha fatto a Mandy, adesso sarà distrutta. Dimmi che almeno ha pronunciato qualche parola all'assemblea...", sussurrai, facendo una smorfia.
"Beh...se consideri balbettii e lettere disconnesse qualche parola, allora...", rispose, toccandosi i capelli.
"E' stato pessimo, vero?".
Zayn alzò le spalle e mi guardò con compassione.
"Ma come cavolo...come è potuto succedere? Insomma...perché Harry avrebbe dovuto...?", mi bloccai, osservando come alcuni ragazzi stessero sistemando dei cartelloni con la faccia di Harry sopra e le parole: Il cambiamento è un bene, ma il progresso è altro. Vota Styles.
Sentii ribollirmi il sangue nelle vene.
"Ok, ragazzi. Va bene, ma non metteteli tutti appiccicati, spaziate un po'. Non vorrei che il mio viso venisse a noia", esclamò la voce di Harry, mentre lui usciva da una stanza con un altro cartellone e lo passava a dei ragazzi.
Sbuffai pesantemente e strinsi i pugni.
"Senti, ci vediamo a pranzo, ok, Zayn?", mormorai al mio ragazzo, lasciandogli un veloce bacio agli angoli della bocca, e mi avvicinai a Harry.
"Non per interrompere la tua frenetica attività pubblicitaria, ma noi due dobbiamo parlare", borbottai, acida, alle sue spalle.
Il riccio mi osservò e mi fece segno di entrare in una classe in quel momento piena di cose per la sua campagna.
"Dopo di te", disse.
Entrammo e lui chiuse la porta, iniziando ad armeggiare tra quella montagna di roba.
"Allora...devi dire qualcosa o intendi startene lì a fissarmi?", mormorò, senza neanche rivolgermi uno sguardo.
"Beh, è ovvio che ci sono tante cose di cui parlare, non credi?".
"Ah, sì? Tipo cosa?", continuò, irritante, controllando dei volantini in uno scatolone.
"E' inutile che tu continui a fingere che non ci sia niente di male in ciò che hai fatto, perché non è così e lo sai bene. Se non volevi ritirarti dalle elezioni, perché non l'hai semplicemente detto a Mandy?", chiesi, agitando le braccia.
"Te l'ho detto, Greer, ho cambiato idea", sibilò, spostandosi in un'altra parte della stanza.
"E non potevi avvertirla? Lei è tua amica e l'hai umiliata davanti a tutti".
"E tu ti sei comportata diversamente con me, mmh?", ringhiò, scattando, rovesciando alcuni scatoloni.
Rimasi interdetta per qualche secondo.
Allora ce l'aveva con me, ecco perché si era comportato in quel modo. Ma ancora non capivo.
"Si può sapere cosa ti avrei fatto mai?", esclamai, col suo solito tono infuriato.
Se l'avevo ferito, perché non me l'aveva semplicemente detto?
"Lo chiedi anche, Greer?", sbottò, avvicinandosi.
"Mi sono sempre comportato bene con te, ti ho sempre dato tutto, ci sono sempre stato per te. Lo sai, farei di tutto per te. Ho lasciato Layla, per te, ma tu hai preferito quel coglione di Malik a me. Così ho pensato: Cos'ha lui che io non ho? Ed ho semplicemente realizzato che è uno stronzo. Ma forse è questo ciò che ti piace in un ragazzo; che sia fottutamente stronzo, che spezzi il cuore alle ragazze, che le usi e le butti, che giochi con i loro sentimenti, che preferisca se stesso a loro. E' questo che ti eccita, Greer Smith? Bene, eccoti la versione più stronza e crudele di me", ringhiò, con una luce nei suoi occhi che mai avevo visto.
Restai immobile per un attimo, sconvolta, poi mi ripresi e scossi la testa.
"Quindi mi stai dicendo che hai sabotato la candidatura di Amanda soltanto per me? E pensavi che questo ti avrebbe fatto apprezzare?", gridai, incredula della persona che avevo davanti.
Io non lo conoscevo. Non era Harry Styles.
"Non è una cosa che avrebbe fatto il tuo ragazzo?", ribatté a tono, avvicinandosi di più a me.
"Se pensi che Zayn mi piaccia per questo ti sbagli di grosso. Quello che mi piace di lui è che è cambiato per me, è maturato, non sarà un santo, ma ha fatto un grande cambiamento. Non mi è mai piaciuto per le crudeltà che faceva. E se proprio vuoi saperlo, all'inizio mi sono messa insieme a lui per farti ingelosire. Tu stavi con Layla, io ero furiosa perché non riuscivo a capire cosa ci trovassi in lei e volevo che provassi lo stesso. Poi però ho capito che Zayn stava cambiando e chiunque stesse diventando mi piaceva e mi piace. Ma per primo mi sei piaciuto tu, per come eri, e adesso non so più nemmeno chi tu sia, ma posso solo dirti che ti disprezzo", sputai velocemente, tirandogli addosso una valanga di ciò che veramente pensavo.
Harry non disse niente. Mi fissò, probabilmente non aveva capito una parola di ciò che avevo detto.
"Che c'è? Hai perso la lin-". 
Non riuscii a finire la frase, che lui mi si fiondò sulle labbra, baciandomi violentemente.
Furiosa, scioccata, spaventata e sorpresa, non mi accorsi che la porta della classe si era appena aperta e qualcuno era entrato.



 
Ehilà
Come va, meraviglie?
Finalmente, Zayn si è deciso a dichiararsi, MA (un ma ci deve sempre essere, quando si tratta delle mie storie lol, spero non mi odierete) Harry si è messo in mezzo, rovinando tutto.
Eee si accettano scommesse su ciò che succederà.
Comunque, ringrazio chiunque segua o recensisca la mia storia.
Grazie davvero.
Baci,
Vale. :)





  
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