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Autore: Draco394    15/03/2015    3 recensioni
Ultimo anno per Fred Weasley, uno dei ragazzi più conosciuti della Scuola insieme al suo gemello.
Ultimo anno anche per Caty Roxel, Grifondoro piena di vita.
L'Esercito di Silente sarà fondamentale durante il settimo anno dei due protagonisti che impareranno a combattere e conoscere sé stessi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Caty dormì poco quella sera.
Era ovvio che non riuscisse a smettere di pensare alla proposta di Fred. Si rese conto che non desiderava altro, eppure non aveva idea di cosa fare: andare lì significava qualcosa di importante.
Sicuramente per Fred era così, lei se ne accorse da come, poche ore prima, glielo aveva proposto.
Caty avrebbe detto di sì, senza esitare. Eppure pensò per un momento di declinare l’invito.
L’insicurezza si stava di nuovo impossessando di lei e il pensiero di non piacere a nessuno in quella dimora di amici e combattenti, la bloccò. Come la bloccò anche il pensiero di incontrare persone mai viste, piene di coraggio. Coraggio che lei non era sicura di avere, nonostante avesse per prima incitato Harry Potter a proseguire con il progetto dell’Esercito di Silente.
Poi si addormentò e, in fede al detto Babbano  “la notte porta consiglio”, sognò Fred.
Nel sogno erano ad Hogwarts, soli. Non vi abitava nessuno, né studenti né insegnanti, e loro erano gli unici ad avere a disposizione tutto il castello.
Fred le mostrava tutti i passaggi segreti e le proponeva, d’improvviso, di andare a vivere da lui, con la sua famiglia. Poi scomparve e non tornò più.
Nel sogno, Caty non aveva avuto il tempo di rispondere al ragazzo.
Quando si svegliò, capì cosa doveva fare.
 
 
«Allora, cosa hai deciso?»
«FRED WEASLEY! SE COMPARIRAI ANCORA UNA VOLTA IN CASA MIA COSI’, GIURO CHE TI UCCIDO!»
Era seduta sul suo baule ed era bellissima.
I capelli, raccolti in una mezza coda, le cadevano leggermente ondulati sul seno. Un maglioncino grigio e una camicia bianca, le davano un’aria da “brava ragazza” e il jeans le fasciava perfettamente le gambe. Con il giubbotto tra le mani disse : «Che c’è? Hai cambiato idea?» notando la titubanza del ragazzo.
«Sei.. Sei bellissima!» le disse Fred avvicinandosi per accarezzarle i capelli e baciarla.
«C’è qualcosa che devo sapere prima di combinare pasticci?» chiese la ragazza, ovviamente in ansia.
«Non sanno e non devono sapere nulla dell’Esercito di Silente. Per il resto, sii te stessa, ti adoreranno!»
Caty prese un pacco che era sul tavolino nella cucina ed esclamò: «Se porto questa, forse mi adoreranno un po’ di più!»
Caty chiuse la sua casa dall’interno, consapevole che si sarebbero smaterializzati. Sperò almeno che non si sarebbero fatti trovare improvvisamente nel salotto della casa.
 
 
Fred sapeva che Caty non avrebbe digerito una Smaterializzazione in casa, così si trovarono fuori la porta, dove Caty attese, impressionata, che i palazzi Babbani si aprissero per dare posto al numero 12 di Grimmauld Place.
Suonarono e fu una signora panciuta, con un grembiule giallo consumato dal tempo, ad aprire. I capelli rossi e il sorriso di lei, lasciavano poco spazio ai pensieri su chi lei potesse essere.
«Ohhh cari! Prego, entrate! Tu devi essere Caty, che piacere conoscerti! Io sono Molly, la madre di Fred.. e George e… oh, insomma, tutti gli altri!»
Caty rise, un po’ per sfogare la sua tensione, un po’ perché già adorava quella donna.
«Signora Weasley, le ho portato una crostata. L’ho fatta stamattina, spero le piaccia.»
«Cara, chiamami Molly, ti prego. Sei stata gentilissima, non dovevi scomodarti. Freddy, ma dove hai trovato questo angelo?» chiese la premurosa madre, mentre faceva sistemare i ragazzi nel salone.
Caty sobbalzò, quando sentì delle voci provenire da un quadro, alla sua destra.
«Ancora Babbani in casa mia… Traditori del sangue magico…..»
Caty era visibilmente in imbarazzo, così Molly si affrettò a spiegarle: «Vedi, cara.. Questa casa apparteneva ai genitori di Sirius Black, da sempre purosangue. I purosangue odiano i Babbani e in questa casa tu non sei l’unica. Purtroppo non riusciamo a tenerla sempre zitta e così..»
«Mi scuso a nome di quella vecchia. Sono mortificato.»
Fu un la voce di un uomo ad interrompere Molly, un uomo che Caty aveva visto solo sui giornali.
Il famoso Sirius Black, si stagliava davanti a lei, vestito completamente di nero, con i capelli ribelli e un bicchiere in mano.
«Tu sei Caty, Fred mi ha parlato molto di te. Piacere, io sono Sirius Black e, posso giurartelo, non ti farò del male.» concluse, ridendo, dopo averle stretto la mano.
«Anche Fred mi ha molto parlato di lei, signor Black e mi creda, non mi aspetto che lei mi faccia del male!»
Il salone aveva più o meno la stessa fantasia dell’ingresso: tutto era molto cupo, i colori prevalenti erano il nero, il grigio e un viola molto scuro. Solo qualche decorazione natalizia rendeva l’ambiente più luminoso.
Dopo qualche minuto arrivarono nel salone tutti, o quasi, gli abitanti dell’appartamento: George corse ad abbracciare la ragazza, così pure Ron, Hermione ed Harry. Ginny la salutò affettuosamente, poiché avevano avuto meno modo di conoscersi. Arrivò anche quello che Caty riconobbe come il padre di Fred, accompagnato su di una sedia a rotelle, da un uomo che Caty conosceva bene.
«Professor Lupin! Che piacere rivederla!»
«Ciao Caty, sono felice di vederti qui tra noi. Chi l’avrebbe mai detto!»
Dopo aver abbracciato il professore, Caty si rivolse al padre di Fred: «Mi permetta di presentarmi, sono Caty Roxel. Mi dispiace tanto per quello che le è successo, si sente bene ora?»
Il signor Weasley non rimaneva mai senza parole, e questo lo sapevano tutti. Eppure, per un momento, parve come incantato dall’educazione e dalla bellezza di Caty.
«Sto benissimo Caty, ti ringrazio. Sei molto gentile a chiedermelo. Spero tu possa trovarti bene qui, sappiamo che avresti passato le feste di Natale da sola.»
«Ohh cara, era fuori discussione!» continuò Molly. «Abbiamo tutti insistito affinché tu venissi qui. Tutti avevano solo cose carine da dire sul tuo conto!»
«Sento puzza di bruciato o sbaglio?»
Fu Ron ad interrompere quel momento “lirico”. La signora Weasley stava dimenticando sul fuoco il tacchino per la sera e si precipitò a limitare i danni.
Fred si aspettava quell’accoglienza ma si rilassò ancora di più quando vide che Caty, anch’ella più distesa da quando erano arrivati, parlava con tutti e con tutti era felice.
Hermione e Ginny guidarono Caty verso la loro stanza che, da quella notte, avrebbe accolto una persona in più.
«Come sono andate le feste fin’ora?» domandò Hermione una volta all’interno della stanza.
Caty si guardò intorno: i tre letti erano posti ognuno su di una parete diversa, in modo da lasciare libero lo spazio al centro della stanza. Poster di squadre di Quidditch e sciarpe consumate, erano affisse sulla parete alla sua destra e capì che quel letto doveva appartenere a Ginny. Il letto alla sua sinistra era stato abbandonato da poco, così andò spedita verso quello di fronte a lei.
«Fred è venuto a trovarmi spesso, ieri ci siamo anche scambiati i regali!»
Nessuna di quelle tre ragazze era una sentimentale o una pettegola. Eppure rimasero così tanto tempo sul letto di Caty a parlare del più e del meno, che furono Harry e Ron a bussare alla loro porta per portarle alla realtà.
«C’è bel tempo questo pomeriggio, chi vuole giocare a Quidditch?» propose Ron.
Ginny scattò subito in piedi. Hermion e Caty si guardarono, sapendo che non erano per niente portate e dissero ai ragazzi che li avrebbero raggiunti poco dopo.
Hermione doveva scrivere una lettera ai genitori, così Caty ne approfittò per scrivere ad Angelina, che in quei giorni l’aveva chiamata spesso.
Non erano ancora riuscite a sentirsi prima di quel momento, così decise di aggiornarla sulla notizia del “trasferimento momentaneo” a casa Weasley.
Una volta terminate le rispettive lettere, le ragazze raggiunsero gli altri in giardino, che era nascosto ai Babbani grazie ad un incantesimo ideato da Sirius.
George, Fred, Harry, Ginny, Ron e Sirius stavano giocando, mentre Lupin era intento a guardarli su di un’altalena, dove invitò Hermione e Caty.
«Quest’anno avete i G.U.F.O e i M.A.G.O, signorine?» chiese l’ex professore.
Annuirono entrambe.
«Cosa vuoi fare, una volta conclusa la scuola, Caty?» le domandò  Hermione.
«Oh, mi piacerebbe insegnare ad Hogwarts in futuro. Ma chi può dirlo..»
«Che nobile idea» intervenne Remus.
Dopo poco una voce urlante richiamò la loro attenzione: «PREPARATEVI, TRA CINQUE MINUTI A TAVOLA!»

 
  
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