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Autore: Maty Frost    16/03/2015    1 recensioni
Il titolo non ha molto senso, è il primo che mi è venuto in mente.... >.<
Passando alla storia...
Avete mai sentito parlare di Robert Louis Stevenson?
Si? Bravi.
No? Riproviamo.
Jekyll e Hyde?
Questa storia parla proprio di loro...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Pitch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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INSIDE OUT


Tutto quello che vedeva era la Luna.

 Un enorme disco dorato, le macchie scure dei crateri come occhi.

Sorrideva. 

“La luna non sorride, tutto questo non ha nessun fondamento scientifico,la luna è una roccia fredda e senza vita che si trova a chilometri e chilometri di distanza dalla terra” si ripeteva. Eppure sorrideva, lo sentiva, uno sguardo benevolo che lo osservava, come se non sapesse quello che lui aveva fatto. Quello che loro avevano fatto.

Ma doveva saperlo. Lei vedeva tutto, da lassù, circondata dalle stelle.

E allora perché l’ aveva fatto?

Perché l’ aveva risvegliato?


Alzati”

 

No. se si sarebbe alzato, tutto sarebbe cominciato di nuovo e lui non voleva.

 

Alzati!”

 

Stavolta non era una richiesta, era un’ ordine.

Poggiò le mani sulla terra fredda e si alzò; la testa prese a girare, ma non ci fece molto caso, in qualche modo sapeva di esserci abituato…

Si guardò intorno, stringendosi le mani intorno al corpo, anche se non aveva freddo, doveva essere un riflesso incondizionato, un’ abitudine di quando era vivo.

 

Aspetta…. era vivo?

Era?

Vuol dire che era morto?
Si toccò il viso, le braccia, era vivo, si diede un pizzicotto e sentì dolore. Lui era vivo.
Però non aveva freddo, ed era scalzo, disperso in qualche campo.

A proposito… dove si trovava? Non lo sapeva. Attorno a lui c’ erano metri e metri di campi incolti, avvolti dalla nebbia che rendeva tutto vago, lugubre, irreale. L’ unica cosa che si vedeva era la Luna.
Nessun segno di civiltà, almeno non di civiltà civile. Tra le ombre della notte ce ne erano alcune che si muovevano silenziose, soffi di vento nero.
Si avvicinavano sempre di più circondandolo.
 Aveva paura. E più aveva paura più esse si avvicinavano, diventando sempre più grandi, prendevano forma, fino ad assumere la forma di cavalli dagli occhi gialli.

“Magari non sono ostili…”

Come non detto.

Un cavallo scattò in avanti verso di lui: l’avrebbe preso impiego se non si fosse abbassato… o no?

Non era stato lui ad abbassarsi, il suo corpo si era mosso da solo. 

Ma non c’era tempo per pensare. Doveva correre.
Con un’ agilità che non credeva di avere saltò un cavallo e corse più veloce che poteva, il vento che gli sferzava il viso; i cavalli gli stavano dietro. “ Perché ce l’hanno con me?!?”
Arrivò al bosco e si arrampicò sull’albero più vicino:” Non sanno arrampicarsi, vero?…”
Fortunatamente no. Rimasero a fissarlo dal basso mentre lui riprendeva fiato.
Rimase li per un ora, poi i cavalli sparirono in una nube nera.

-Finalmente se ne sono andati. Non ce la facevo più a stare sopra questo maledettissimo albero. E poi, perché mi hanno inseguito? Tu hai qualche idea?….Perchè parlo da solo?-
Scese dall’albero e guardò la Luna:- Ne sai qualcosa?-
-Henry…-
-Cosa?-
-Il tuo nome… è Henry Jekyll…-



Angolo autrice
Salve!
Spero che questa storia vi piaccia, soprattutto per il personaggio.
Di sicuro avrete sentito perlare de "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde"
Bene, io lo adoro e mi è venuto in mente questa storia con i Guardiani (adoro anche loro :) )
Continuerò presto, ciao!
   
 
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