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Autore: Claudiac91    16/03/2015    1 recensioni
La storia narrata in prima persona da Jodelle.All'inizio è una ragazza ricca,ma solitaria.A causa della morte dei suoi genitori,la sua vita cambierà totalmente.Sta a voi scoprire come.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Ryo Ishizaki/Bruce Arper, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Abbiate pietà!Gli impegni chiamano!Ma finalmente questo nuovo capitolo è pronto!Come sempre ringrazio infinitamente chi mi lascia una recensione,mi segue o si limita a leggere!Dai che manca a poco alla conclusione di questa storia!So già che mi mancherà!Godetevi il capitolo,spero vi piaccia!Un bacio a tutti*
 
Fissavo la scena al centro della stanza,seduta comodamente sulla mia sedia dove mi ero accomodata per cenare,a braccia e gambe incrociate.Tom si ritrovava circondato dalla maggior parte dei ragazzi,sotto le effusioni amichevoli di Holly e di un curioso Rob.Era stato un colpo vederlo d’improvviso nell’ufficio del Mister.Sia quest’ultimo che Parson erano del tutto ignari della sua scappatella in patria.Infatti,approfittando della pausa dalla terapia che avrebbe ripreso solo il prossimo mese,si era imbarcato sul primo aereo per il Giappone.Ma non avrebbe fatto parte della nazionale,a meno che questa non sarebbe arrivata agli sgoccioli del nuovo campionato.Cosa che,poi,avvenne.Prima che interrompessi la sua conversazione col Mister,stava appunto discutendo di ciò.Si aggiungeva il fatto che Gamo non lo considerasse uno degli elementi principale per la squadra,dal momento che lo considerava come un’ombra di Holly.Secondo il mio modesto parere si sbagliava di grosso e a lungo andare il mio pensiero ebbe la conferma.Dopo il nostro incontro fugace,non avevo avuto modo di conversare con lui.Ero rimasta totalmente spiazzata dalla cosa,dal momento che avevo anche deciso di dargli i suoi spazi,così come mi aveva chiesto nella mail.Dopo che avevo consegnato i miei appunti al Mister,mi seguì nella sala della mensa,sotto invito di Parson,senza rivolgermi la parola ed  io feci altrettanto.I miei pensieri s’interruppero quando Benji,seduto al mio fianco,poggiò il braccio destro sulla mia spalla.Sorpresa mi voltai a guardarlo e quando i nostri occhi s’incrociarono ci scambiammo un sorriso.
 
–“A che pensi ragazzina?”- mi chiese con tono pacato.
 
Feci spallucce –“Non me l’aspettavo”- risposi.
 
Tornò a guardare anch’egli il compagno,preso dalle chiacchiere e dalle risate con gli altri.
 
 –“Nemmeno io”- aggiunse –“Ma non mi infastidisce.Non provo nessun rancore”-
 
Allungai gli angoli della bocca e poggiai il capo sulla sua spalla –“Meglio così!”-
Chiusi per un momento gli occhi e quando li riaprii notai che Tom mi stava osservando.
 
Conclusa la cena e le lunghe cerimonie al visitatore inatteso,ognuno si diresse nelle proprie stanze,poiché il giorno seguente sarebbe iniziato un altro e lungo allenamento.Mister Gamo non ammetteva distrazioni e pretendeva che i suoi giocatori si mantenessero leggeri riguardo il cibo e che andassero a letto presto,in modo tale da dormire per le ore necessarie.Come sempre,avevo una stanza tutta per me,dato che all’allenatore non gli era passato minimamente per il cervello di farmi condividere la camera con Benji,nonostante sapesse della nostra relazione.Entrambi accettammo la cosa senza fiatare.Sia io che il portiere non dovevamo permettere alla nostra relazione di influenzarci sul campo professionale.Ero intenta a sistemare le mie varie cartelle compilate quel giorno quando bussarono alla porta.Convinta che fosse mio cugino o il mio ragazzo,andai ad aprire senza chiedere di chi si trattasse.Ma mi ritrovai Tom,davanti a me,ancora vestito elegantemente.Sbattei le palpebre perplessa.Mi diede un rapido sguardo,constatando che ero ancora vestita in modo sportivo.
 
–“Posso aiutarti?”- gli chiesi cercando di restare distaccata.
 
Annuì –“Non credevo fossi ancora sveglia.Comunque vorrei poterti parlare”- disse.
 
Sospirai allargando la porta –“Ok”- gli feci cenno con la testa di entrare,ma scosse il capo.Lo guardai interrogativa
 
–“Andiamo in sala bar.Così non mi sentirò a disagio”-
Annuii,presi una giacca e chiusi la porta.Lo seguii senza dire nulla e arrivati al bar ci accomodammo ad un tavolino non molto distante dal bancone.La sala era completamente vuota se non fosse stato per i due baristi intenti a sistemare le varie cose.A fare da sottofondo c’era la tv,rimasta accesa,che stava trasmettendo un fiction spagnola.
 
–“Desideri bere qualcosa?”- mi chiese. –“Un cappuccino grazie!”-
 
Annuì e si rialzò per avvicinarsi al barista e chiedere l’ordine.Poco dopo si riaccomodò.
 
–“Allora”- cominciai poggiando la schiena sullo schienale ed incrociando le braccia –“Di cosa devi parlarmi?”-
 
Si passò una mano tra i capelli castani dando un rapido sguardo alla tv alle mie spalle,tornando poi a fissare me.
 
–“Credo che dovremmo chiarirci riguardo quello che è successo”- disse.
 
Feci un sorriso ironico -“Certo”-
 
Il barista si avvicinò servendo i nostri ordini,dopodichè si congedò senza dire nulla.Bevvi un sorso del mio cappuccino,mentre lui si zuccherava il caffè.
 
–“Ammetto di non aver preso bene la notizia della tua relazione con Benji”- cominciò –“Ma mi sarebbe piaciuto che le cose fossero andate diversamente”-
 
 Inarcai un sopracciglio,posando la tazza ancora piena sul tavolo. –“Vorrei che ti spiegassi meglio”- chiesi,non comprendendo che cosa voleva intendere.
 
Sospirò. –“Negli anni in cui sono stato di nuovo a Nankatsu stava nascendo una simpatia tra noi due”- affermò.
 
–“Non lo nego”- commentai.
 
–“E mi chiedo come sarebbe andata a finire se io fossi rimasto”- aggiunse.
 
Presi nuovamente la tazza per bere un altro sorso.Lentamente mi gustai il mio cappuccino fino a finirlo del tutto.Quando la risposai sul tavolo,tornai ad osservare Tom che,nel frattempo,era rimasto in silenzio in attesa di una mia risposta.
 
–“In verità questa domanda non mi ha mai sfiorata”- dissi –“Sei andato via senza che fosse successo nulla e abbiamo mantenuto i rapporti come due amici qualunque”-
 
Prese un tovagliolo per pulirsi delicatamente il muso
 
–“Finchè non ti sei messa con Benji”- commentò.
 
–“Arriviamo al dunque”- aggiunsi,cominciando ad innervosirmi –“Parte della tua mail di rimprovero si riferiva alla scarsa considerazione che ti ho dato ultimamente e questo posso comprenderlo.Ma la tua delusione nei confronti della mia relazione non mi sta bene.C’era una simpatia tra noi,ma nulla di più.Nulla che mi spingesse a desiderare di più da te,nemmeno una volta partito”-
Spalancò gli occhi come spiazzato da ciò che gli avevo appena detto.Pian piano si ricompose osservandomi serio
 
–“E se fossi rimasto?”- mi chiese d’un tratto.
 
Fui io a strabuzzare gli occhi.Scossi il capo sbuffando e passandomi una mano tra i lunghi capelli
 
–“Non lo so Tom.Non posso sapere cosa sarebbe successo…So solo che ora ho Benji e non c’è altro che possa allontanarmi da lui”- affermai.
 
Poggiò la schiena sulla sedia -“E’ andata così”- disse sospirando –“Inoltre non sei l’unica ad avere qualcuno nella sua vita”-
 
Incuriosita mi misi dritta a sedere –“Ti sei fidanzato anche tu?”- gli chiesi.
 
Scosse il capo sorridendo. –“Frequentando è il termine giusto”- rispose.
 
Poggiai il mento su una mano continuando ad osservarlo –“Monique?”- chiesi.
 
Rise. –“E’ felicemente fidanzata con uno del suo calibro ora.Per la gioia di Pierre”- commentò sarcastico
 
–“Si tratterà di una prorompente francese allora”- affermai convinta.
 
Rise di nuovo scuotendo il capo –“A dire il vero è giapponese ed abita a Parigi da parecchi anni.La conosco da quando sono approdato in Francia per la prima volta”- disse.
 
Spalancai gli occhi incredula a ciò che avevo ascoltato.
 
–“E la scintilla è scoccata all’improvviso?”- gli chiesi.
 
–“Beh”- rispose,alzando lo sguardo riconcentrandolo sulla tv con aria quasi pensierosa –“mi sono accorto che le sue attenzioni durante il mio ricovero andavano ben oltre l’amicizia…così mi sono detto perche nò?E’ carina,intelligente e molto timida.Mi piace”-
 
Sospirai,quasi sollevata.Poi gli sorrisi
 
–“Mi fa piacere per te”- dissi.
 
Tuttavia non ricambiò il mio sorriso,tornando a guardarmi serio
 
-“Almeno ci siamo chiariti credo”- si limitò a dire.
 
Delusa annuii e mi alzai –“Vado.Domani mi aspetta un’altra giornata di lavoro”- dissi.
 
Si alzò anche lui e mi strinse la mano
 
–“Non credo che le cose torneranno come prima.”- mi disse.
 
Lo guardai interrogativa –“Come prima?”- chiesi.
–“Quando eravamo amici e basta.”- rispose.
 
–“Ah…già”- Con un gesto della mano lo salutai per poi andare via.
 
 
La partita amichevole arrivò presto e si sarebbe disputata nello stadio di Yokohama.Ad assistere la squadra vennero metà dei parenti di ogni singolo giocatore.Tra cui Maggie col piccolo Daichi,in assenza di Micheal ripartito per il lavoro ed i miei zii,quest’ultimi vestiti coi colori della nazionale giapponese.Per non parlare degli amici e delle varie fidanzate.Erano presenti,infatti ed ovviamente,Patty che non vedeva il suo Holly giocare in patria dal paleolitico.Seduta,tra l’altro,al fianco di Amy,la ragazza di Julian,e Jenny,quella di Philip,di cui riuscii a fare la conoscenza solo quella mattina in modo fugace.Non molto distante c’era Evelyn,accomodatasi tra i suoi genitori,affiancati da quelli di Clifford.Persino i vecchi componenti della New Team accorsero allo stadio,tra cui Arthur,riconoscibile grazie agli occhiali le cui lenti erano grosse quanto il fondo di una bottiglia.Parson era comodamente seduto nella tribuna d’onore insieme a Marshall e un esponente della Federazione Calcio Olandese.Riguardo Tom,invece,partì qualche giorno dopo la sua venuta.Come mi aspettavo le cose tra noi rimasero stabili,senza alcun miglioramento.E a dirla tutta a me stava bene così.Amici non me ne mancavano,inoltre non avrei fatto nulla per allontanare Benji da me.Aveva detto di non essere infastidito dalla sua presenza,né di provare rancore,ma in fondo pensavo che il suo orgoglio era almeno “punzecchiato” e non avrei permesso a questo imprevisto di alterare la nostra relazione.Questa proseguiva serena senza intoppi e probabilmente ci saremmo dedicati molto più tempo,se non fosse stato per il campionato imminente.Gli Olandesi,sbarcati in Giappone il giorno precedente,erano dei veri e propri colossi.Nulla a che vedere in foto,anzi quelle non rendevano giustizia.Sospirando,seduta in panchina al fianco del Mister,pensai che sarebbe stata una vera sfida riuscire ad abbattere il muro olandese.Dopo un’attesa interminabile,le due squadre sfilarono sul campo per poi mettersi in riga mentre lo speaker annunciava i nomi di tutti i giocatori,seguito dal numero della maglia.L’adrenalina che solitamente m’invadeva prima di una partita rinacque.Era mancata da anni e quel giorno fece la sua ricomparsa.L’arbitro fischiò il calcio d’inizio e lo stadio scoppiò in un boato.Holly riuscì subito a prendere palla,ma grazie ad una stretta marcatura di un gigante olandese,la perse,così che gli stranieri partirono in contropiede.Nonostante l’altezza,erano molto veloci e persino Bruce aveva difficoltà nel ricorrerli.Philip tentò di sottrarre la palla al biondo calciatore che prontamente la passò al compagno con la maglia numero nove.Quest’ultimo,completamente isolato in area di rigore,riuscì a segnare a Benji,nonostante questi si fosse tuffato per acciuffare la palla.Dopo neanche dieci minuti di gioco,l’Olanda aveva realizzato il goal che li aveva portati in vantaggio sul risultato di uno a zero.Sbuffai scuotendo il capo,mentre Mister Gamo,che fino ad allora era rimasto seduto in tranquillità,si accostò alla linea sbraitando e urlando indicazioni.Un mormorio da parte degli spalti,composto nella maggior parte d’incredulità,si fece spazio nelle mie orecchie.Scossi nuovamente il capo cercando di non farmi distrarre e affiancai il Mister dandogli la cartella che avevo in mano.Ci diede una rapida occhiata e successivamente urlò un nuovo suggerimento in difesa.Non volevo disperare.La partita era appena iniziata e di tempo ce n’era a sufficienza.I miei giocatori ancora una volta non riuscirono a superare l’incredibile cerniera a centro campo degli olandesi che ripartirono all’attacco.Era impressionante il modo in cui i giocatori olandesi attaccassero tutti insieme,prendendosi quasi gioco degli avversari con passaggi micidiali.Il numero undici lanciò un potente tiro che,però,si concluse tra le mani salde di Benji.Sorrisi.Il mio ragazzo rilanciò la palla ad un compagno,ma fu subito rubata da un olandese che senza perdere tempo tentò un altro tiro.Con un scatto felino,Benji tentò di raggiungere la palla,ma la sfiorò appena con le dita.Stava per entrare in rete,quando Holly,con un salto riuscì a scalciarla,mandandola fuori campo.Sia io che il Mister tirammo un sospiro di sollievo.L’Olanda rimise in gioco il pallone.Dopo l’ennesima parata Benji passò a Mark che avanzando di poco,regalò la palla ad Holly.Quest’ultimo fu circondato da tre difensori olandesi e non riuscì in nessuno modo né a smarcarsi né a passarla a Mark che si ritrovava poco distante pronto a partire contro la porta avversaria.Un difensore gliela sottrasse,passandola ad un compagno che,avanzando,tentò un altro tiro contro Benji,il quale parò senza problemi.Passò di nuovo a Mark che riuscì a dirigersi in area di rigore e provare un tiro.Tuttavia fu inutile,dato che il portiere olandese parò semplicemente.Il primo tempo si concluse,e in quell’arco di tempo,il Giappone aveva dimostrato di subire e non poco dalla squadra avversaria.Ci dirigemmo negli spogliatoi e il Mister parlò chiaro coi ragazzi.
 
–“Siamo sotto di un solo goal.Tuttavia se continuiamo a giocare in arretrato l’Olanda avrà sempre spazio per segnare ancora.Julian Ross entra al posto di Mellow e così darà una mano alla difesa.”- disse.
 
–“Dovremmo spostare il baricentro della squadra in avanti,quindi il centro campo giocherà più avanzato.E dovremmo mettere l’attacco olandese in fuori gioco”- aggiunsi,sfogliando le mie carte.
 
–“Fate in modo che mi arrivi il pallone,a tutto il resto penso io!”- esclamò Mark.
 
–“L’Olanda è uno squadrone,ma dobbiamo smetterla di avere paura”- affermò Bruce.
 
D’un tratto Rob Denton saltò sulla panca in legno dello spogliatoio urlando a squarciagola che li avremmo battuti poiché eravamo invicibili.Scettica lo osservai,mentre il Mister alzò gli occhi al cielo.
 
–“Abbiamo quarantacinque minuti”- disse Holly –“Pareggiamo,dopodichè ribaltiamo la situazione!”-
 
Tutti risposero al suo incoraggiamento.Il mio sguardo andò ad incrociarsi con quello di Benji,che per tutto il tempo era rimasto serio senza dire una parola.Gli accennai un sorriso che ricambiò.In un’altra situazione mi sarei avvicinata e lo avrei confortato.Ma in quel momento dovevo mantenere una distanza professionale.Per il bene di entrambi.Tornammo in campo e il secondo tempo cominciò.L’Olanda non aveva effettuato sostituzioni e battè il calcio d’inizio.Holly con un rapido gioco di gambe riuscì a rubare la palla ed ingannare la difesa,passandola a Mark.Fu bloccato da un difensore che non riuscì a mantenerla,presa dai piedi di Ted che senza indugio passò a Philip.Avanzò per un bel tratto,ma la difesa olandese sbaragliò il suo percorso,impossessandosi della palla e partendo in attacco.Con un gioco ineguagliabile,Julian intervenne e fece scattare il fuorigioco.Si prestò ad abbattere la punizione.Passò a Mark che sbaragliò due avversari e partì in contropiede.Credevo che ad un certo punto avrebbe provato a tirare,ma con grande sorpresa mia e di tutti,passò ad Holly che si recò in avanti.Lanciò,ma contro ogni mia aspettativa,il tiro fu parato.Il Mister si voltò verso la panchina
 
–“Denton”- disse –“Riscaldai,entrerai”-
 
L’interessato balzò in piedi e cominciò subito a riscaldarsi.Subito dopo fece la sua entrata in campo,sostituendo Carter.Riuscì immediatamente a prendere palla e partire.Scartò più volte i difensori,facendoli correre.Fu poi fermato con un brusco intervento
 
–“Ma non è fallo?”- chiesi ad alta voce,mentre il Mister diede un’occhiata torva all’arbitro che fece procedere il gioco.
 
Rob si rialzò e rincorse il calciatore fermandolo col corpo.Tirai un altro sospiro di sollievo.Ripreso il gioco,prese nuovamente possesso della palla,correndo in punti non esatti del campo,con la difesa che lo rincorreva senza mai riuscire a fermarlo se non coi falli.Sembrava più un “prendimi se ci riesci” che una partita di calcio.Poi riflettei.Era veloce.Stava sfruttando questa sua dote per stancare la difesa avversaria.Sorrisi tra me e me.Ad un certo punto,Holly e Rob partirono per il contropiede insieme.Tra i due ci furono rapidissimi scambi e il secondo avrebbe passato volentieri a Mark,che nel frattempo si era posizionato in area di rigore.Ma un colosso olandese gli fece fallo così da riuscire a rubare la palla.Diedi uno sguardo veloce all’arbitro che ancora una volta non aveva fermato il gioco.L’Olanda partì contro la nostra porta e un giocatore stava per segnare di nuovo,se non fosse stato per Rob che in un attimo si ritrovò a giocare il ruolo di difensore e prendere in pieno volto la palla che finì tra le braccia di Benji.Strinsi i denti.Temevo che si era fatto del male sul serio.Un po’ mi ricordo Bruce quando prendeva pallonate in faccia e per un attimo pensai se non fosse stato lui stesso a consigliare quella tecnica,se così può essere definita,al nuovo arrivato.Successe tutto in attimo.Benji lanciò la palla a centro campo.Holly la prese per poi proseguire in area di rigore.Scartando un difensore passò a Mark che,con un colpo di testa,passò a sua volta a Rob,giunto dal nulla.Colpì la palla con la testa e segnò il goal del pareggio.Un boato si alzò dallo stadio.Sorrisi soddisfatta,spostando il mio sguardo su Benji che aveva la mia stessa espressione.Neanche cinque minuti dopo,la partita si concluse.Mister Gamo si avvicinò all’allenatore olandese per stringergli la mano.Entrai in campo alla ricerca di mio cugino,mentre giocatori della mia squadra e non si sparpagliavano per il capo a fare reciprocamente varie cerimonie amichevoli.Quando riuscii a trovare Bruce mi fermai sul posto mentre lo osservavo chiacchierare amichevolmente con un giocatore olandese alto il doppio di lui.Ero indecisa se proseguire o meno,quando mi sentii tirare una ciocca di capelli.Mi voltai stupida,ritrovandomi alle spalle Benji,stanco e sudato.
 
–“Pensi a lui e non a me?”- mi chiese,fintamente infastidito,indicando Bruce con un ceno del capo.
 
Risi –“Ma se per tutta la partita non ho guardato che te?”- affermai.
 
Ma non sembrava convinto –“Ne dubito”- disse –“Avevi lo sguardo fisso altrove”-
 
Inarcai un sopracciglio –“Eri attento a me e non alla partita?Ecco perché ti hanno segnato”-
 
Con uno scatto mi cinse la vita con un braccio,facendomi sollevare da terra e avvicinando le nostre guance
 
–“Ti tengo d’occhio ragazzina”- mi sussurrò all’orecchio.
 
Sorridendo gli cinsi il collo con le braccia. –“Ti amo”- gli dissi senza pensarci su,lasciandomi andare a quella dolce sensazione di contatto restando con gli occhi chiusi.
 
–“Ti amo anch’io!”-
 
 
 
   
 
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