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Autore: Bab1974    17/03/2015    3 recensioni
Storia partecipante al contest a turni indetto da DonnieTZ sul forum di EFP, 'Qui comandano i pacchetti (Multifandom & originali)'
Step 1- Harry rivela alla sua amica Hermione di essersi finalmente dichiarato al ragazzo di cui si è innamorato, Draco Malfoy, ma che il risultato non è stato quello che sperava.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Step 2:
Step 2: Una relazione clandestina



Hermione si strinse nel cappotto, grigio come il suo umore. Davanti a lei Harry fissava l'orizzonte, lo sguardo perso nel vuoto.
"Amico mio, dobbiamo smetterla di vederci di nascosto, o qualcuno potrebbe pensare male." Il tentativo di umorismo cadde nel vuoto, così come il gesto fatto alle spalle per mandarlo al diavolo.
"Harry, non ti capisco, non sei contento? Sono passate due settimane da quando Draco ha minacciato di rivelare la tua omosessualità al mondo, eppure nessuna rivista, nemmeno la più infima, ha pubblicato la notizia. Forse ha pensato che nessuno gli avrebbe creduto senza prove, tranne che la sua parola." cercò di consolarlo Hermione.
Harry si voltò verso l'amica, l'espressione più abbattuta del mondo. La ragazza capì che doveva essere accaduto qualcosa di davvero grave, poiché la sua faccia era ancor peggiore di quando gli aveva rivelato la propria avventura nei bagni del Paiolo Magico. E attese che lui si decidesse a parlarle.
Dovette aspettare solo un attimo, per fortuna.
"Tu non puoi capire, Herm, credo che nessuno si possa immaginare come sto in questo momento. Sono depresso ed euforico allo stesso tempo, sembro affetto da qualche rara sindrome bipolare, mentre in realtà sono solo in una situazione letamosa che non auguro a nessuno. Tu sei l'unica a cui ho raccontato tutto, perciò non ho altri per confidarmi."
La ragazza si arrese a dover ascoltare i piagnistei di Harry, anche se si chiese perché, questa volta, aveva scelto quel luogo abbandonato da Dio e da qualunque essere con un minimo di cervello, piuttosto che un caldo e accogliente locale Babbano.



"Ero nel mio ufficio, due giorni dopo il fattaccio, cercando di concentrarmi su un documento, quando entra Milly, la mia segretaria, e mi dice che ho un appuntamento in agenda. Io non ricordavo nulla, poi controllo e noto con terrore che è proprio con Draco che devo vedermi. Si trattava di lavoro, roba da poco in realtà, ma lo avevo completamente rimosso, come se la mia mente rifiutasse l'idea di discutere con lui dopo la figuraccia fatta qualche sera prima. Cerco di  tenere un certo contegno, anche se è difficile. In realtà ero davvero stupito che nessun giornale riportasse la notizia, ho visto come stampano nel Mondo Magico e sarebbe stato sufficiente un granello di sabbia di clessidra per aggiungere un paio di pagine dal nulla. Draco entra con una faccia seria da far paura e io ne rimango stecchito. Rifiuto di accennare anche in minima parte a ciò che è accaduto qualche sera prima e mi butto a parlare di lavoro. Con l'impegno che ci metto, entro pochi minuti abbiamo finito e faccio per salutarlo, ma mi accorgo che lui deve dirmi altro e mi arrendo all'evidenza che non sia facile liberarsi di un'azione così azzardata come quella che ho fatto.
-Ok, mi arrendo.- dico -Se ne vuoi discutere sono qui. Vuoi minacciarmi ancora di rivelare tutto alla Gazzetta del Profeta? Hai intenzione di denunciarmi per averti baciato senza preavviso? O, forse, preferisci un indennizzo senza che nessuno ne sappia nulla? Fammelo sapere, così ne possiamo discutere.-
Vedo che lo sguardo di Draco è strano, ma non mi rendo conto di quello che vuole finché non aggira la mia scrivania e mi dice:
-Vorrei che mi baciassi di nuovo.-  mi dice a un palmo dal naso e io, come uno scemo alla prima cotta, beh infondo è il mio primo amore gay, mi butto subito su quelle labbra invitanti e comincio a succhiarle come se fossero due lecca lecca al sangue... ma senza il sangue."
Hermione, che arrivata a quel punto si sarebbe aspettata qualcosa di negativo, non capì, di nuovo, dov'era il problema.
"Ma allora state insieme?" Gridò piuttosto, con la vocetta stridula di quando si emozionava "Complimenti! Come mai non se ne sa ancora nulla?"
"I guai cominciano ora. Fammi proseguire un attimo nel racconto e capirai." la implorò Harry, con lo sguardo abbattuto"A proposito, per il gridolino, spero che avrai capito perché sono voluto venire in un posto così isolato. Voi ragazze dimostrate in maniera esagerata i sentimenti." Hermione arrossì: non si era mai considerata come le altre, di certo era meno sciocca, troietta e vanesia, ma in fondo anche lei era una ragazza!
Harry proseguì. "L'ho baciato fino a lascialo senza respiro, ricambiato senza alcuna remora. Appena ci siamo staccati, mi ha sussurrato in un orecchio se potevo prendermi qualche ora di riposo da passare con lui. Tu mi conosci, non sono il genere di persona che scappa dal lavoro, ma avevo un'imbarazzante e dolorosa erezione che mi pulsava e il fatto di aver rinunciato alla classica tunica da mago per un paio di comodi pantaloni non faceva che metterla in evidenza, quindi ho deciso di seguire l'istinto, ho fatto uscire Draco, mi sono preso il resto della giornata libera e siamo andati nel mio appartamento Babbano, dove abbiamo fatto l'amore. Suppongo che non ci sia bisogno di scendere in particolari."
Hermione scosse la testa, pregandolo con un gesto di proseguire. Ormai era talmente intirizzita, che non sentiva neppure più il freddo e cominciò a preoccuparsi per sua circolazione.
"Ti spiace se mi riscaldo con un incantesimo, piuttosto? Non mi voglio ammalare." Non attese il permesso di Harry, ma con un colpo di bacchetta rese quell'angolo meno freddo, tanto che la neve cominciò a sciogliersi. Non si preoccupò, quella magia sarebbe presto finita e la neve avrebbe ancora ricoperto quell'angolo sperduto.
"Fino a che eravamo impegnati in effusioni le cose sono andate abbastanza bene, poi, appena abbiamo cominciato a parlare, tragedia, ma tanto doveva venire fuori, presto o tardi. Mi ha detto che ha fatto un sogno. Stava fuggendo da me, correndo come un forsennato. Voleva raggiungere la salvezza, ma quando mi ha seminato ed è riuscito ad arrivare dove voleva, si è accorto che c'ero io ad aspettarlo.
"Ho cercato di negare che il tuo bacio mi avesse sconvolto, ma non si può scappare da se stessi. Non puoi decidere di non vederti più. Non puoi decidere di spegnere il rumore nella tua testa. Il tuo nome mi rimbombava nella testa senza sosta e non ho potuto fare altro che cedere."
Non mi sembrava molto contento di quello che aveva scoperto di se stesso. Infatti la sua richiesta, dopo questa dichiarazione che i ha lasciato senza fiato è stato che tutto rimanga fra noi. In pratica, siamo amanti in segreto da due settimane e io ci sto male."
A quella notizia Hermione volle consolarlo, anche se non era certa di ciò che avrebbe potuto dire per farlo stare meglio.
"Sono certa che tutto si sistemerà." esordì la ragazza "Non c'è nulla di male a soffrire di confusione all'inizio."
"Non c'entra la confusione. I suoi genitori gli hanno trovato moglie, la donna che dovrà sposare appena la faccenda dei Mangiamorte si sarà conclusa e lui e la sua famiglia non saranno più così in pericolo come ora. Fra qualche settimana annunceranno il fidanzamento di Draco con Astoria Greengrass e io non posso fare nulla per evitarlo. Sono destinato a vivere per sempre nell'ombra."
"Tu non sei il tipo. Dovunque vai non si può fare a meno di notarti. Sei l'Eroe del Mondo Magico, non uno sconosciuto qualsiasi."
"Ma lo amo, come devo fare?"
"Dai retta a me, solo il tempo ti darà la soluzione." lo consolò Hermione "Per ora continua così e sono certo che la soluzione ti apparirà davanti prima che tu te ne renda conto. Ora andiamo, nonostante la magia ho gli abiti tutti bagnati e sono certa che anche tu non sei da meno. Andiamo ad asciugarci prima di ammalarci."
Harry obbedì, ma prima di andarsene diede una lunga occhiata al paesaggio: era bello, ma triste e malinconico, come il suo umore.
  
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