Charlotte's POV
 
Eravamo seduti da circa mezz'ora su quelle scomode sedie di legno scuro, a fissare fuori dalla finestra munita di sbarre, manco fossimo in carcere, sperando che qualcosa, qualsiasi cosa, arrivasse e ci tirasse fuori da lì.
Sentimmo il rumore della porta d'ingresso che si apriva e alcuni passi attutiti dal tappeto presente nel corridoio, magari era nostro padre che non era ancora partito per le Hawaii e ci stava venendo a salvare.
Quando la porta si spalancò le mie speranze si spensero istantaneamente: erano solo l'Ochetta e Harry-sono-strafigo Styles.
-Oh no! Diamantina è qui!- esclamai con tono melodrammatico
-Demente- sentii in risposta.
Stavano per insultarsi anche i nostri fratelli quando una signorina avvolta in un tailleur rosso fiammante come il rossetto e i tacchi 15 cm entrò spingendoci ad andare nell'ufficio del preside per essere “smistati” nelle varie camere.
Il preside Reyle ci accolse con un cordiale sorriso e un “Buon giorno ragazzi” spinto.
-Hey Reyle, come butta?- esclamò Gemma con fare impertinente.
Il preside non ci fece molto caso essendoci abituato e ci invitò a sederci vicino a Zayn, Niall e Liam che, scocciati, ci aspettavano nel suo studio.
Aspettammo cinque minuti prima che nostro padre e il sig. Styles entrarono nella stanza, forse non era ancora tutto perduto, questo pensiero doveva essere passato per la mente di tutti visto che una scintilla nei loro occhi si era accesa, ma scomparve non appena notarono le valigie alle loro spalle.
 
“Stanza 284, stanza 284, stanza 284... ma dove diavolo è?!” io e l'idiotessa stavamo cercando la nostra stanza... ma con tutta la gente che c'era proprio con lei dovevo capitare?!
 
#Flashback
-...Molto bene, arrivederci signor preside- i nostri padri uscirono dalla porta, lasciandoci soli con il nipote di Frankestin.
 
-Bene bene, passiamo all'assegnazione delle camere... Direi che mettere nella stessa stanza la signorina Styles e Tomlinson sia d'obbligo..- Ci guardò con uno sguardo furbo e pieno di divertimento e mentre quella testa di cavolo al mio fianco sbuffava come se non ci fosse un domani e imprecava qualcosa contro il mondo, io me ne stavo lì buona a pensare "perché la mia vita fa tanto schifo?". 
Il preside ci porse un mazzo di chiavi con inciso sopra un 284 e ci fece cenno con la testa di uscire, sbattendoci la porta alle spalle.               
Uscite riuscimmo a sentire delle urla dall'ufficio così ci affrettammo ad andarcene via di corsa.
                
#Fine Flashback
 
Gemma’s POV
Salimmo le scale di corsa come per gara e cercammo attentamente e frettolosamente la nostra stanza. La tipa lì mi urlò qualcosa come “credo di averla trovata, sembra questaaaa!” così la raggiunsi a malincuore con passo da zombie.
Arrivata da lei mi trovai davanti una porta marrone scuro, un po’ rovinata, con inciso nel legno, sopra al piccolo pomello scolorito che un tempo poteva essere dorato, un 284 nero con una semplice scrittura, senza decorazioni o cose varie, come per dire “non abbiamo neanche lo sbatti di renderlo accettabile”…. Woow!
Dopo un tempo infinito quella gallina cresciuta di corpo ma non di mente riuscì ad aprire la  bellissima porta, e ci si precipitò dentro con uno scatto felino.
Un buco, la stanza era un fottutissimo buco! 2 letti, un minifrigo panna in un angolino della camera, una porta che sembrava dovesse portare al bagno, un comodino munito di lampada scadente tra i 2 letti e una finestrella oscurata dallo sporco perenne. Basta.
Ora, vivere lì con qualcuno di simpatico o di almeno sopportabile ci sta, ma con lei proprio no,non ce la potevo fare! Eppure ci dovevo stare per almeno un anno… che vita!
Mentre riflettevo sulla mia sfiga, però, il grido acuto di quella vipera mi riscosse dai miei pensieri:
-Il letto vicino alla finestra è il miooo!- strillò e si precipitò sopra a quella sottospecie di sacco da farina con un tonfo che fece vibrare tutta la stanza.
No, no e no! Il letto accanto al letto non l’avrei avuto io; ma a Gemma Styles non si può dire di no e io pretendevo il letto sotto alla finestra. Punto.
Mi avventai come un ninja su di lei per poi scaraventarla per terra e mettermi in piedi a mo’ di gorilla conquistatore.
-EHY!!- sbraitò Charlotte –mi hai fatto male; e poi mi ci ero già messa io!-
-Sì, ma ora ci sono io, quindi ti levi- dissi io calma stravaccandomi sul piumone del letto tanto ambito.
La sentii sbuffare più di un treno e in seguito un udii un BOOM! così alzai la testa fin troppo pesante per vederla con un broncio esageratamente grande sul volto spalmata come burro sul letto così poco desiderato.
Annuii soddisfatta del mio risultato e mi alzai per guardare il bagno: c’era la toilette, un lavandino incrostato e un mini davanzale con sopra due asciugamani bianchi-ingialliti-dal-tempo e una candela con la fragranza di violette.  Supposi che c’erano le docce comuni e sbuffai al pensiero. Tornai in stanza e senza curarmi dell’occhiataccia permanente sula faccia di Charlotte, presi il cambio e andai a cercare i bagni comuni per una doccia rilassante.
 
Nota di Sole D’Estate
Non odiatemiJ
Ci ho messo tipo piu di un mese ad aggiornaree… SCUSATE TANTO
Giuro che non succederà più;)
Bene, che ne pensate del capitolo o della storia in generale?
Fatemi sapere
Sole Xx

Nota di Luna
Ciao a tutti! Siamo finalmente tornate!
Ci scusiamo tantissimo per il ritardo, ma non ricevere alcuna recensione ci ha demoralizzate... spero recensirete almeno questo capitolo...
Beh, a presto (credo)
Luna