18/03/2015
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E' da dieci minuti che sta fissando il citofono dell'appartamento in cui vive Lily, le letterine scritte alla bell'e meglio che compongono il suo nome aspettano di essere premute.
Harry sa che sembra uno stalker, e pure piuttosto idiota, ma ha paura che Lily non lo faccia salire e che tutto ciò che sente nel petto non riesca ad uscire proprio ora che è tutto così chiaro e che domani quando potrà vederla all'Università sarà troppo tardi.
Ma d'altra parte ha deciso di preferire i rimorsi ai rimpianti, perciò preme il dito sulle lettere e aspetta trepidante.
Passano dieci secondi si silenzio meccanico, quando finalmente la voce di Lily esce dal citofono. Un pò robotica, ma sempre lei.
<< Chi è? >>
<< Sono io >> risponde in automatico, per poi correggersi << Sono Harry. Lily, fammi salire, devo parlarti e- >>
Lo scatto del portone lo fa sobbalzare, e si precipita su per le scale scordandosi dell'ascensore decisamente più invitante che farsela a piedi fino al quinto piano. Non che gli freghi qualcosa, è talmente agitato che potrebbe scalare l'Everest.
Quando si ritrova davanti alla sua porta, si prende due secondi per calmare il respiro e guardare per un secondo la sua migliore amica.
I capelli rosa ci sono sempre, sono più brillanti, deve essersi fatta di nuovo la tinta. Indossa dei pantaloni di una tuta sdruciti e neri, insieme ad una maglia larga che le nasconde le forme.
E' bella, pensa Harry, osservandole il viso pulito e un pò stanco.
<< Cos'è, sei venuto per replicare l'altra notte? >> lo aggredisce.
Non sembra intenzionata a farlo entrare, ma la conosce bene: la sua resistenza iniziale funziona con tutti tranne che con lui.
Le si avvicina piano, e lei non retrocede perchè troppo orgogliosa, ma sente distintamente il suo cuore battere forte. Non sa se di rabbia o qualcos'altro, ma vuole scoprirlo.
<< Anche se fosse, avresti qualcosa da ridire? >> chiede, morbido, allungando una mano per sfiorarle il viso.
Lei gliela schiaffeggia, allontanandolo.
<< A che razza di gioco stai giocando? >> alza la voce, offesa << Pensi che sia la tua puttana?! >>
E' il suo turno di mostrarsi offeso: lui non penserebbe mai questo di Lily, anche se lei andasse con un ragazzo diverso ogni sera.
<< Non sto giocando a nessun gioco, e non penso che tu sia una puttana >> mette in chiaro, cercando di mantenere un tono di voce basso.
<< Non riuscirei mai a pensare questo di te. Lo sai che ti voglio bene >>
<< Stronzate >> sibila lei.
Harry sente di star perdendo la pazienza, e fa per entrare nell'appartamento quando lei lo blocca con uno spintone.
Sbuffa: perchè diavolo deve sempre farla così difficile?
Riesce a prenderle un polso ed entrare in casa, chiudendosi la porta alle spalle con un calcio.
<< Sono andato da Louis >> cambia discorso, non è venuto lì per litigare, anzi.
<< Se sei venuto qui per dirmi le posizioni in cui avete scopat- mpfh >> Lily annaspa sotto la sua mano. Certe volte è talmente irritante.
<< Fammi finire: sono andato da Louis per capire, e l'ho trovato con Nick Grimshaw e non voglio dilungarmi su quanto la cosa mi abbia fatto schifo. >>
Sente che Lily ha aperto la bocca per gridare qualcosa, ma lui l'anticipa:
<
Lily sembra essersi improvvisamente calmata, e lo sta guardando negli occhi come in attesa.
<< Sono venuto qui perchè mi manchi, ok, da morire. E tutta questa merda che è successa mi ha fatto capire che voglio stare con te. Insomma, ti conosco, conosco i tuoi difetti e i tuoi pregi e mi piaci per ognuno di questi. >>
Harry non può resistere alla pressione soffice delle labbra di lei sul palmo della sua mano, e vedendola docile e attenta lascia scorrere i polpastrelli su quella carne liscia.
Lily lo guarda con la bocca socchiusa e gli occhi sgranati, e senza la solita aria graffiante e dura appare veramente per ciò che è: una giovane donna piccola e un pò bambina.
<< Ho capito. Ho capito tutto. >> dice con calma << Mi sono sentito un verme per averti lasciato da sola in quel letto, come una qualunque. Ma devi perdonarmi, devi farlo. E' stato tutto un dannato casino e mi dispiace. >>
Passano secondi di silenzio.
<< ...Quanto sei stupido >> sussurra contro le sue dita, per poi depositarvici sopra un bacio.
Harry sente il cuore sobbalzargli nel petto, davvero, non sta scherzando: si sente felice, così completo.
<< Lo so, ma ci tengo così tanto a te. Ti voglio bene e ti amo. >> Lily trema tra le sue braccia e lo bacia, lo stesso bacio impalpabile che aveva posato sulle sue dita.
Ma le sue labbra sanno come ricambiarlo, e si ritrova a divorarle la bocca mentre si trascinano in camera da letto.
***
E' lunedì mattina quando Harry e Lily vedono Louis all'Università, incrociandolo in un corridoio.
Louis apre la bocca, come tentato di andare da Harry e riconquistarlo, ma Harry è più veloce e bacia Lily ignorandolo palesemente.
Ha rifiutato il principe, e non è che Louis non gli piaccia: ad Harry piacciono ancora i ragazzi, ma gli piacciono anche le ragazze.
Lily, guarda caso, è sempre stata un maschiaccio in un corpo da femmina ed Harry ne è innamorato in ogni singola curva e difetto.
Louis Tomlinson allora si ricompone in un gesto di stizza e passa oltre, Nick Grimshaw già dimenticato e classificato come "scopata occasionale" nella sua classifica di cuori spezzati, cercando altri giovani da piegare al proprio fascino.
Ovviamente non sa che il giovane con una chitarra e capelli multicolore diventarà la sua prossima vittoria ma anche la sua rovina.