Carlisle entrò in camera,dove Esme guardava – assorta in chissà quali pensieri – dalla finestra,illuminata dalla pallida luce grigia delle nuvole di Forks,che quel giorno sembravano promettere un bell'acquazzone.
Era pensierosa,inquieta,e oramai riusciva a capirla anche con un solo sguardo.
Le circondò le spalle con una stretta rassicurante,ricevendo un sorriso che bastò a farlo rasserenare.
-l'inquietudine è davvero una brutta cosa...-disse poi,senza lasciarla.
Lei non rispose,ma si limitò a prendergli la mano,stringendola con forza e tornando a guardare fuori dalla finestra.
Carlisle sapeva che pensava a suo figlio,a quel bambino che era morto pochi giorni dopo averlo dato alla luce.
Forse ci pensava spesso,ma un altro sorriso lasciò le sue domande senza una risposta.
Diede una rapida occhiata al giardino che si poteva intravedere dalla finestra della loro camera: Edward e Bella erano seduti sul dondolo,e scherzavano con Emmett e Alice,intenti in un'allegra discussione su chissà quale argomento.
C'erano anche Rosalie e Jasper,accanto ai rispettivi partner.
Carlisle ed Esme si guardarono,in uno sguardo che sembrò spiegare tutto.
Forse aveva perso un figlio,ma adesso che aveva una famiglia splendida come quella,il futuro sarebbe stato migliore.
Ed Esme lo sapeva,anzi. Se lo sentiva.
Come una vera madre.