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Autore: Susy Malik    19/03/2015    0 recensioni
"Ho solamente capito che scappare non porta da nessuna parte. Cercare di essere un'altra persona non serve a niente. Nascondere i sentimenti non porta da nessuna parte. Credere che l'amore fa male ed è per bambini e per persone fragili è ridicolo. Lasciati andare Hannah! Non serve a niente respingermi. Ricorda in qualunque posto andrai io ci sarò sempre. Farò parte della tua vita anche se tu non vorrai. Non ti libererai facilmente di me"
Al quel punto potevo solo restare in silenzio ed ascoltare le sue parole che mi facevano un male tremendo,un male necessario. Aveva dannatamente ragione!
Possono due persone completamente diverse riuscire ad amarsi ugualmente?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero una normale diciassettenne che amava la solitudine, che amava restarsene a casa a leggere un buon libro,piuttosto che uscire al contatto di quei stupidi ragazzi che c'erano in giro. Non ho mai avuto dei veri amici,ero sempre circondata da persone false che cercavano solamente di prendermi per il cosiddetto culo,quindi avevo preferito allontanarmi da loro e iniziare a vivere a "fatti " miei. Riparandomi nei libri. Avevo scoperto che mi piaceva leggere quando avevo quindici anni,ero in biblioteca della scuola,ogni settimana dovevamo scegliere un libro da poter leggere e da recensire. All'inizio per me era una vera rottura di palle,ma un giorno,non avevo niente da fare, non avevo mai letto un libro da quando era iniziato il giro per prenderne uno. Quel giorno pioveva anche, quindi la giornata si prospettava ancora più noiosa del solito,mi ero distesa sul letto e avevo iniziato a sfogliare quelle pagine gialle consumate dal tempo. Avevo subito intuito che quel libro era molto vecchio e dietro di se chissà quante storie aveva vissuto. Chissà quante mani come le mie, lo avevano sfogliato quelle pagine e letto il suo contenuto. Era interessante,anzi la lettura era piacevole. Non era il solito romanzo in cui la ragazza si innamorava a prima vista del suo nuovo vicino di casa,anzi,questa era molto, ma molto più bella. La storia narrava di una ragazzina di ventun'anni che si era appena trasferita a Los Angeles, in cerca di fortuna. Veniva da una famiglia abbastanza ricca,ma lei non si era mai sentita parte in quel contesto familiare. Si sentiva un pesce fuor d'acqua,un palloncino pronto a scoppiare. Aveva trovato lavoro in un ristorante come aiuto cameriera,e li aveva conosciuto un ragazzo. Aveva scoperto che era il figlio di un uomo d'affari molto ricco e molto ambizioso. Amava le belle donne e amava la buona cucina. Tra i due era scattato subito l'odio. Lui pensava che lei era una delle tante ragazze facili,per via del suo bel fisico,che avrebbe pensato che bastasse subito un "Ehi bellezza ti va di andare un giorno sulla mia bellissima moto? " e lei sarebbe subito caduta ai suoi piedi. Mentre non era affatto cosi,aveva rifiutato quel misero invito,sapendo a che scopo e gli aveva detto che lo trovava volgare e molto rude nei suoi modi, che andando avanti cosi, anche le donne primo o poi si sarebbero stancate di lui. Alla fine dopo alcune vicende e fatti i due passarono una notte indimenticabile. Certo la piccola ragazzina,era stata sfiorata non poche volte, ma aveva scoperto che esisteva anche del sentimento quando si consumava l'atto e questo era l'amore. Alla fine, però, lui muore,un brutto incidente, e lei vive nel dolore, nella solitudine portandosi in grembo il frutto del loro strano amore. Una bellissima storia, per quanto mi riguardava mi era piaciuta molto,quindi avevo supplicato senza ottenere in cambio nulla,alla bibliotecaria di compare il libro,ma non me lo fece fare. Cercai in molte biblioteche del mio paese quei libro ma nessuno lo vedeva. Edizione vecchia e limitata. Mi dovetti arrendere,portandomi dentro,il fantastico racconto di quella fantastica storia. Da quel giorno è nata la mia passione per i libri. Io ero Hannah White. Ero una semplice ragazza che amava leggere,ma non amava studiare. Sembravo una ragazza timida e innocente,invece non era cosi. Non è perché amavo star da sola io ero timida,no! E tutt'altro. Non centrava nulla il fatto che amavo leggere, mi portava ad essere una brava ragazza. Anzi. Parliamo un po' di me. Avevo dei bellissimi capelli neri corvino, che mi arrivano fin sotto il seno. Non amavo i capelli corti,li avevo provati una volta e il risultato era al di poco scadete,quindi da quel giorno non avevo mai più tagliato i capelli,eccetto le punte. Avevo gli occhi azzurri,mamma li chiamava gli occhi del mare. Mia nonna invece li chiamava occhioni, il quanto erano grandi. Avevo le labbra piccole e carnose chiare. Avevo la carnagione color ambrata,come mio padre, così mi avevo detto mia madre. Ero abbastanza alta,credevo che un metro e sessantanove sia abbastanza alto. Avevo un fisico normale con un po' di pancia e odiavo il mio seno. Avevo una quarta abbondante,per la miseria più piccolo lo volevo. Ma va bene,madre natura così mi aveva creato e lo dovevo accettare. Vivevo con mia madre e mia sorella Chloe,più grande di me di due anni,a Sidney. C'eravamo appena trasferite a Sidney,perché mamma finalmente aveva trovato un posto fisso,come segretaria di una grandissima azienda di commerci. Prima abitavamo a Londra. Mia madre aveva sempre sognato che io entrassi a far parte nell'università di Oxford! Come mia sorella,ma lei si era ritirata arrivando solo al terzo anno. Spiacente mamma ma non era lo stesso che volevo io. E mio padre vi starete chiedendo dov'era? Che fine abbia fatto. Semplice,lui ci aveva abbandonati quattro anni fa,per correre dietro ad una ventunenne senza cervello,che pervertito di merda,non aveva proprio gusto nel scegliersi donne. Aveva tradito mamma, non solo una volta,mamma l'aveva sempre perdonato,perché lo amava tanto,mentre io l'avevo schifato sempre di più,ed avevo iniziato ad odiarlo. Non era una cosa bella ma era cosi. Non aveva più chiamato e ne si era fatto più sentire, se era morto io non lo sapevo. Per me era come se lo fosse. Ci aveva abbandonate, ci aveva tradite,ci aveva lasciate senza un soldo e mamma era stata costretta a lavorare di più e cercarsi un doppio lavoro,finché non avrebbero accettato quel posto,e finalmente aveva ottenuto il lavoro. Doveva lavorare sia di mattina che di pomeriggio,e avvolte anche di sera. Un lavoro al tempo pieno. Quindi toccava a me a cucinare e a Chloe doveva fare la spesa e tenere la casa pulita. Un piccolo sforzo lo dovrò pur sempre fare.
  
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