Serie TV > The Big Bang Theory
Segui la storia  |       
Autore: Hilary94100    20/03/2015    5 recensioni
Sheldon e Amy si sono finalmente uniti in matrimonio, ma entrambi sono ancora vergini. Cosa succederà una volta varcata la soglia della loro camera? Ci sarà finalmente un'intimità fisica e non solo mentale tra i due scienziati? E se si, come cambieranno le loro vite?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

LA NOTTE PIU’ BELLA NEL MONDO L’HO VISSUTA CON TE

 

Una volta che la porta si chiuse, Amy realizzò di trovarsi sola con Sheldon e iniziò ad avere paura, talmente tanta da tremare.

Lo guardò, potendo notare che il suo corpo non si era mosso di un millimetro da quando era uscita dal bagno conciata in quel modo. Un’altra donna sarebbe soddisfatta di se stessa per aver mandato in tilt un uomo. Ma lei era diversa e ,soprattutto,  Sheldon lo era ancora di più.

<<  Sheldon…ecco… è tutta colpa di Penny! E’ stata lei che mi ha costretta a vestirmi così, non ne avevo alcuna intenzione, credimi. Io adesso vado a dormire su quel divano, tu, se vuoi, continua a fare quello che stavi facendo… >> disse, cercando di giustificarsi in qualunque modo.

Fu allora che il fisico teorico ritornò in sé. Vide la PSP a terra chiedendosi quando le fosse sfuggita tra le mani, riportando lo sguardo su sua moglie che si stava allontanando sempre di più da lui.

<< No, aspetta >> disse, mentre posava la console sul comodino, facendola fermare.

<< Ti va di sederti vicino a me per un po’? >>

La neurobiologa sgranò gli occhi per lo stupore. Davvero le avevo chiesto una cosa del genere o era tutto frutto della sua immaginazione?  Per sicurezza si diede un pizzicotto sul braccio. No, non stava sognando. Vedeva ancora Sheldon che la fissava con la mano appoggiata sul lato sinistro del letto, come per invitarla a venire.

<< D… dici davvero ? >>

<< Si Amy, te lo sto chiedendo veramente, ti prego non farmelo ripetere una seconda volta >>

Fu allora che la ragazza capì che non deve essere stato affatto facile domandarglielo, così si avvicinò, ancora scossa, al letto, sedendosi al bordo di esso e coprendosi le gambe con il lenzuolo.  Era talmente nervosa che iniziò a torturarlo con le mani.

Rimasero in silenzio per diversi minuti, fin troppi.

<< Amy ? >>

Sentendosi chiamare, le venne naturale  alzare lo sguardo, che fino  a quel momento era tutto concentrato sul telo di stoffa.

  << Sai, in questi ultimi mesi stavo pensando a noi e a come il nostro rapporto abbia superato diversi livelli nel corso degli anni. Non posso negare che hai avuto un grandissimo impatto su di me e senza che me ne accorgessi ho fatto in modo che mi alterassi la personalità trasformandomi in una persona più affettuosa e di larghe vedute >>

<<  Perdonami, non volevo  >> mormorò Amy, con un filo di tristezza nella voce.

Sheldon alzò gli occhi al cielo.

<<  Non volevo affatto rimproverarti  >>

Amy rimase davvero sorpresa. Di solito ci prendeva gusto a richiamare le persone.

<< Non mi dispiacciono i tuoi abbracci, baciarti e dirti che ti amo, quindi…>>

Fece un respiro profondo.

<< … in conclusione, voglio dire che… ehm… sono pronto a far salire ulteriormente la nostra relazione di un livello e voglio che accada stanotte, sempre se ti sta bene anche a te >> disse, la voce appena udibile.

La ragazza improvvisamente si bloccò. Aveva capito benissimo a cosa si riferisse, ma prima di farsi stupide  illusioni, decise di chiedere conferma. Con Sheldon, era meglio non sbagliare.

<< Stai per caso affermando che ti senti preparato ad entrare… ehm… in intimità con me, anche fisicamente? >> disse Amy, la sua voce un miscuglio di paura e speranza.

Il fisico teorico annuì.

La ragazza, tuttavia, si accorse che era molto agitato, così lo rassicurò.

<< Sheldon, solo perché siamo sposati ed è la prima notte di nozze, non significa che dobbiamo per forza giacere insieme, lo sai, vero?  >>

<< Amy, pensi che abbia preso questa decisione solo poche ore fa? E’ da quando che ti ho chiesto di sposarmi che lo voglio fare però, mi sembrava più giusto aspettare >> rispose, deciso, Sheldon.

La neurobiologa sgranò gli occhi, incredula, mentre nella sua mente iniziarono a formularsi diverse domande.

Perché negli ultimi mesi non aveva mai tirato in ballo l’argomento e soprattutto, come aveva fatto a non accorgersi di niente?

Credeva che dopo tanti anni avesse imparato a conoscerlo abbastanza bene. Realizzò, invece, che ci sarà sempre una parte di lui che non scoprirà mai.

Più il tempo scorreva, più non sapeva come comportarsi.

Poi pensò a cosa le aveva detto solo pochi minuti prima.

Non mi dispiacciono i tuoi abbracci.

Lo abbracciò con tutto l’amore di cui era capace e sentì gradualmente le braccia di Sheldon circondarle il corpo. Sentì gli occhi inumidirsi ma cercò in tutti i modi di non piangere completamente.

<< Devo prendere questo tuo gesto come un si ? >> chiese il fisico teorico.

La ragazza annuì, mentre aveva ancora il  viso appoggiato sul suo petto.

<<  Beh, allora…se vuoi… ehm…  puoi spogliarmi, ti do il permesso >> mormorò.

Amy sorrise ed eseguì gli ordini. Lentamente gli sfilò la parte di sopra del pigiama scoprendo il suo corpo così perfettamente muscoloso, tanto da rimanerne incantata. Si domandò come fosse possibile per uno come lui, che passava le sue giornate tra lavoro e videogiochi. Si, forse era grazie all’impegno che ci metteva quando giocava con la Nintendo Wii. Se questi erano i risultati, d’ora in poi non se ne sarebbe più lamentata.

Gli appoggiò una mano sul torace potendo sentire il cuore battere incessantemente.

Solo ora realizzò che anche lui, alla fine, aveva le sue insicurezze e le sue paure, come tutti gli esseri umani e quando mostrava questo suo lato nascosto lo amava ancora di più.

Sheldon posò una mano sulla sua guancia, così calda e morbida, costringendo Amy ad alzare lo sguardo. Con l’altra libera, le tolse gli occhiali, appoggiandoli sul comodino vicino alla PSP.

Si avvicinò  pian piano sempre di più a lei, per immergersi completamente nei suoi occhi verdi, alle loro labbra mancavano pochi millimetri per unirsi, ormai.

Il tempo sembrava essersi fermato improvvisamente per entrambi, forse, però,  più per Amy.

<< Lo sai che il bacio alla francese in realtà era nato come “bacio alla fiorentina” che i soldati inglesi avevano imparato a conoscere durante la Prima Guerra Mondiale in Francia?  Sembrerebbe che sempre loro abbiano confuso l’aggettivo “fiorentino” con quello “francese” e quindi abbiano coniato il termine “ French Kiss”>> sussurrò Sheldon.

Amy scosse la testa. La sua mente aveva smesso di ascoltarlo dopo bacio alla francese, troppo occupata a contemplare i suoi occhi azzurri, troppo occupata a pensare se, oltre a strani aneddoti, conoscesse soprattutto la pratica di quel tipo di bacio.

<< Beh, adesso lo sai >> sussurrò, sorridendo appena,  appoggiando finalmente le labbra sulle sue ,ricoprendola, lentamente, di tanti piccoli baci, regalandole piccoli brividi lungo la schiena.

Intuì che non le dispiaceva, così schiuse un po’ le labbra, accarezzandole il labbro inferiore con il suo superiore.

La lingua iniziò a cercare disperatamente la sua.

Una volta incontrata, stranamente non sapeva cosa fare, ma fu l’istinto ad aiutarlo.

Lo aveva sempre odiato e ogni giorno cercava di reprimerlo continuamente ma puntualmente, ogni volta che c’era di mezzo Amy, riemergeva in superfice.

Realizzò, così, che l’unico modo per renderla felice in quel momento, fosse quello di farsi guidare completamente da esso.

E anche dal libro sul sesso che i ragazzi gli avevano regalato qualche anno prima nonostante non lo abbia terminato, poiché solo le prime pagine gli avevano procurato incubi allucinanti.

Delicatamente, la fece stendere sul letto, mettendosi sopra di lei, mentre continuava ancora a baciarla.

Se ne staccò appena, giusto per riprendere fiato, posando la fronte alla sua.

<< Le tue labbra sanno del brownie che abbiamo preso prima, hanno lo stesso identico sapore di quando ti ho baciato sul treno la sera di San Valentino >> bisbigliò.

<< Lo so. I brownie mi fanno ricordare sempre quel giorno, per questo li ho fatti inserire nel menù >> disse Amy, mentre cercava ancora di riprendersi dal quel bacio favoloso. Si, decisamente era straordinario anche nella pratica.

<< Ti piace proprio manipolarmi, in modo da farmi dire cose che non pronuncerei mai e poi mai, di’ la verità >>

La ragazza annuì, divertita.

<< Lo sai che adesso dovrei farti una bella ramanzina? >>

<< Procedi pure. Ti ascolto >>

E ancora una volta, per colpa di sua moglie, Sheldon non sapeva cosa dire. La sua sola visione riusciva a mandarlo in confusione impedendogli di mettere insieme frasi che abbiano un senso logico.

La sua mente geniale ormai era sopraffatta soltanto da strani pensieri, che per lui risultavano così bizzarri tanto da vergognarsene.

Addio rimprovero, pensò.

Ma di sicuro glielo avrebbe fatto in un altro momento, di questo ne era certo.

Così finì col baciarla appena sulle labbra, sentendole sorridere per non aver ricevuto alcuna predica, per poi darle tanti piccoli baci sulla guancia e sul collo mentre con le dita le sfiorava dolcemente la coscia, per poi salire lungo tutto il suo corpo.

La neurobiologa chiuse gli occhi per godersi appieno quel momento, che per lei risultava così impossibile, tanto che credeva che stesse sognando tutto.

Più Sheldon continuava a baciarla e toccarla, più Amy sentiva il respiro farsi irregolare e il ritmo cardiaco accelerare.

Avvertì tutto il suo corpo andare in fiamme, e la sensazione era così forte da non permetterle di ragionare con lucidità.

No, non stava sognando. Tutto quello che stava provando era vero.

Prese la mano di Sheldon, non seppe neanche come, e gliela appoggiò sul petto.

Il fisico teorico rimase sorpreso da quel gesto e la guardò con occhi interrogativi.

<< Adesso tocca a te svestirmi >> sussurrò, con quel poco di fiato che le rimaneva.

<<  O… ok >>

La sua mano, tuttavia, non azzardava a muoversi. I suoi occhi andavano alla ricerca di qualche cerniera, bottone o laccio, senza ottenere alcun risultato.

Amy lo guardava divertita, era così impacciato, così… Sheldon!

<< Vuoi che ti dia un indizio, Signor quoziente di intelligenza di 187 ? >>

<< Ecco, appunto, proprio perché il mio intelletto è superiore alla norma, non ho bisogno di alcun indizio, però se proprio ci tieni a  dirmelo… >>

Amy, per tutta risposta, inserì un dito sotto il bordo del tessuto della camicia da notte, facendolo tendere.

<< E’ elastico>>

<< Lo sapevo benissimo >> rispose con ovvietà.

No, non lo sapevi affatto, pensò la neurobiologa, ridendo tra sé e sé.

Sheldon ,così, ripeté il gesto di Amy e lentamente le sfilò la camicia da notte, facendola scendere lungo tutto il corpo, provocando alla ragazza piccoli fremiti.

Il fisico teorico poté finalmente ammirarla in tutto il suo splendore e ne rimase ipnotizzato.

Tutto ,intorno a lui, in quel momento, sembrava non proprio normale. Si sentiva più forte e più debole allo stesso tempo, eccitato e allo stesso tempo terrorizzato. Non sapeva più cosa provava.

Si, si sentiva proprio come Peter Parker quando guardava Mary Jane. Adesso finalmente capiva il vero significato di quelle parole.

<< Sheldon, se non te la senti, non ti devi preoccupare, ci saranno sempre altre occasioni, non… non dobbiamo farlo soltanto perché la convenzione sociale lo impone … >> balbettò la neurobiologa, vedendolo non muovere un muscolo, insicura di sé.

Sentendo quelle parole, Sheldon ritornò in sé.

<< Amy, se non volevo arrivare al compimento del coito, non avrei neanche cominciato. Tu staresti riposando sul divano mentre io avrei continuato a giocare con la PSP, dopodiché mi sarei addormentato, invece stranamente non ho affatto sonno e siamo entrambi nudi nello stesso letto. E poi… >>

Gradualmente, eliminò quella poca distanza che li separava, premendo il corpo contro il suo.

 

<< … sai perfettamente che odio rimanere le cose a metà e che tutto, per me,  deve avere una conclusione >>

Il cuore di Amy iniziò nuovamente ad accelerare e sentì il respiro farsi sempre più irregolare. Averlo così vicino, inoltre, non la aiutava di certo a calmarsi.

Avvertì le dita di Sheldon che scendevano delicatamente lungo le braccia fino a raggiungere le sue mani. Si intrecciarono in un gesto saldo ma allo stesso tempo protettivo.

<< Da quanto in qua mi prendi per mano di tua spontanea volontà? >> disse la neurobiologa, sorpresa e incuriosita allo stesso tempo.

<< Da quel che ho sentito dire, la donna, durante un amplesso, ha la cattiva abitudine di conficcare le unghie nella pelle dell’ uomo, mentre prova piacere. Non mi  va di ritrovarmi pieno di graffi sul corpo, quindi  ti autorizzo a stritolarmi le mani >>

Amy, sentendo quelle parole, non sapeva se trovarle romantiche o ridicole. Ma forse lo erano tutte e due.

<< Sei davvero sicuro che riuscirai a farmi provare piacere? >> disse, maliziosamente, riacquistando improvvisamente tutta la sua sicurezza.

Il fisico teorico, per tutta risposta, posò le labbra sulle sue, donandole un unico ma deciso bacio, avvicinandosi, dopodiché  al suo orecchio.

<< Si ricordi, Dottoressa Fowler, che ha qui davanti il Dottor Sheldon Lee Cooper, strabiliante genio con un quoziente intellettivo di 187. Non si deve mai e poi mai azzardare a sottovalutare le sue capacità. >> sussurrò, sorridendo appena, con un tono decisamente da falso rimprovero.

Finalmente i loro corpi si unirono, in un modo così perfetto, tanto da meravigliare sia Sheldon che Amy.

Iniziarono a muoversi insieme, trovando un ritmo comune, e più crescevano e ardevano il desiderio e la passione dello strano, ma vero amore, dei due scienziati, nei loro animi, più i movimenti dei loro corpi diventavano decisi e sicuri, mentre le loro mani, ancora intrecciate, non si azzardavano a lasciarsi.

La neurobiologa sentì improvvisamente tutti i suoi pensieri e le sue paure degli ultimi mesi scivolare via e si sentiva così leggera tanto che credeva di stare sulle nuove.

 Chiuse gli occhi per godersi la sensazione dei muscoli duri di suo marito a contatto con la sua morbida pelle . Poteva sentire il suo odore di talco attraversarle le narici, mandandola ancora più in confusione, il suo respiro che cresceva sempre di più e il suo cuore che batteva ininterrottamente senza sosta.

<< Tu sei la chiave della mia felicità >> sussurrò, debolmente Sheldon, improvvisamente, guardandola intensamente nei suoi occhi verdi.

La ragazza non sapeva se quella frase fosse di qualche film di supereroi o se provenissero dalla sua mente. Optò per la prima scelta. Ma non le importava, perché in quel preciso momento, capì che Sheldon l’amava profondamente, così tanto da essere pronto a compiere quel gesto così intimo che, prima di incontrarla, non era minimamente presente nei suoi piani futuri.

Poteva non essere perfetta, ma di sicuro, in quell’istante, si sentiva la donna più felice e realizzata del mondo. E lo sarebbe sempre stata.

**********

Quando i loro corpi decisero finalmente di separarsi, i due sposi si abbandonarono sul letto, sfiniti da tutta quell’attività fisica, a cui i due non erano affatto abituati.

<< E’ stato bello >> disse Amy, senza fiato.

<< Bene >> rispose Sheldon, facendo un respiro profondo, cercando di smettere di respirare con affanno.

Restarono in silenzio per diversi minuti, in sottofondo si potevano sentire solo i loro respiri che diventavano poco a poco sempre meno pronunciati.

<< Amy ? >>

Sentendosi chiamare, la ragazza si distese su un fianco per guardare meglio suo marito, così bello e così perfetto, i suoi occhi così profondi che, nonostante tutto quello che era successo, conservavano ancora purezza e  spontaneità.

<< Stavo pensando al giorno in cui ci siamo incontrati… >> disse la neurobiologa, avvicinandosi un po’ a lui.

<< … dicendoti che preferivo evitare accuratamente qualsiasi forma di contatto, coito compreso… >>

<< Invece guardaci, adesso siamo addirittura sposati e siamo di nuovo a letto insieme! >> la interruppe Sheldon.

Di nuovo a letto insieme. Amy, sentendo quella frase, non poté far altro che sorridere.

Perché si, per Sheldon, essere a letto insieme significava semplicemente stare entrambi seduti su di esso. Si ricordò quando accadde e si ricordò anche che, nel frattempo, stavano terminando una partita a Dungeons &  Dragons facendo interagire i loro personaggi come se fossero una coppia in intimità, a causa di Penny e degli altri che iniziarono a darle corda.

La loro primissima prima volta, pensò.

Istintivamente lo abbracciò e il fisico teorico non poté far altro che stringerla ancora di più a sé.

Semplicemente come tutto era iniziato.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Big Bang Theory / Vai alla pagina dell'autore: Hilary94100