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Autore: Draco394    20/03/2015    3 recensioni
Ultimo anno per Fred Weasley, uno dei ragazzi più conosciuti della Scuola insieme al suo gemello.
Ultimo anno anche per Caty Roxel, Grifondoro piena di vita.
L'Esercito di Silente sarà fondamentale durante il settimo anno dei due protagonisti che impareranno a combattere e conoscere sé stessi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Il trio protagonista
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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La cena prevedeva tacchino,  contorni di tutti i tipi, leccornie dolci e tanta Burrobirra.
Caty era seduta accanto a Fred e Ginny e di fronte aveva Sirius ,Hermione ed Harry.
 Si unirono alla cena anche Ninfadora Tonks, che fu felice di fare la conoscenza di Caty, e Malocchio Moody.
Caty ricordò che era stato suo insegnante, ma ricordò anche dello scandalo che si venne a creare l’anno prima, così si presentò come se nulla fosse successo.
La tavola era decorata da fantasie rosse e bianche, in perfetto stile natalizio. Intorno al tavolo volavano renne che trainavano Babbo Natale e la sua slitta ed elfi che incartavano regali.
 All’angolo della cucina c’era un albero, sul quale cadeva neve profumata di mirtillo. Per Caty quella era una novità , quando se ne accorse, rimase a fissare l’albero, con il tacchino nel piatto.
«Che stai facendo?» le chiese Fred, mentre tutti stavano per prendere il bicchiere per fare il brindisi di inizio serata.
«Ma quella è neve..profumata!»
«Oh si, cara! Che te ne pare?» chiese Molly.
Il sorriso e lo stupore di Caty bastarono a far diventare mamma Weasley fiera d’orgoglio.
«Vorrei fare un brindisi.» cominciò Arthur. «A tutti noi. A Sirius, che ci ha concesso questa dimora, che ormai è casa nostra. A Remus, Tonks e Malocchio, che ormai sono la nostra famiglia. Alla nostra nuova arrivata Caty, affinché possa passare con noi le feste più belle di sempre. E ad Harry, senza il quale io, oggi, non sarei qui!»
I bicchieri che si incontravano, l’aria natalizia, una famiglia riunita, fecero commuovere Caty.
La serata trascorse piacevole, tra complimenti per la cena (tra cui anche quelli per la crostata fatta da Caty) e battute dei gemelli. Si fece ora di mettere in ordine, cosa a cui pensarono le bacchette di tutti i maggiorenni.
I ragazzi si spostarono in un salone, arredato con antichi mobili e pareti scure. Il camino scoppiettava e proprio sul divano di fronte ad esso, presero posto Fred, Caty, George e Ginny.
«Mamma si è superata» affermò George!
«Georgie! Hai scritto ad Angy?!» disse Ginny con uno scatto, come se si fosse ricordata qualcosa improvvisamente.
Caty guardò il ragazzo, notando che il suo sguardo che non incrociava quello dei presenti e alzò gli occhi al cielo, rassegnata : «George ma cosa aspetti? Vi piacete, oserei dire che vi amate. Sono anni che Angy aspetta un tuo passo avanti.»
Cominciò una discussione sulla timidezza di George, su un possibile invito a cena fino a che George non decise di salire in camera, stufo di tutto quel borbottare. Anche Ginny lo seguì, lasciando i “piccioncini” da soli.
«Finalmente un po’ di tempo per stare insieme!» disse Fred, mettendo un braccio intorno al collo di Caty, che si accoccolò accanto al ragazzo.
«Siete magnifici, hai una famiglia splendida.. E non so come ringraziarti!»
Fred la guardò negli occhi, le accarezzò i capelli e rimasero lì per un po’ prima di andare a dormire.
 
 
Trascorsero tre giorni.
Caty ormai si era ambientata benissimo. Aveva avuto modo di conoscere Sirius e Remus in particolar modo. Molly ed Arthur la adoravano e i ragazzi erano ogni giorno più contenti di avere un nuovo membro della famiglia.
Fu proprio quel pomeriggio che Harry propose ai ragazzi di andare a fare uno spuntino in qualche pub Babbano. Mentre stavano per uscire Sirius li vide: «Da quando non sono incluso in queste uscite tra giovani?» disse con un ghigno sulla faccia.
«Da quando sei vecchio, Black!» rispose Hermione.
Tutti risero, di cuore. Sirius scosse la testa e tornò in cucina.
Il pub era poco lontano la casa.
Era moderno, con tavolini circolari e poltrone della stessa forma, gialle sgargianti.
Una volta seduti, una cameriera chiese ai ragazzi cosa desiderassero.
Hermione e Caty volevano un Cappuccino e, notando gli sguardi titubanti degli amici, proposero di prenderli per tutti.
«Non dirmi che siamo qui solo per un cappuccino, Harry.» disse Caty, rompendo il silenzio.
«No, in effetti no.» cominciò Harry. «Dobbiamo parlare dell’Esercito di Silente.»
L’atmosfera si fece pesante, il silenzio e il volto preoccupato di Harry, costrinsero tutti a stringersi più vicini.
«Ho saputo da una lettera di Dean, che la Umbridge sta interrogando tutti gli studenti perché prima delle feste ha notato movimenti sospetti. Così ora, inizia ad interrogare chi è nel castello, in seguito toccherà anche a noi. Dean ha già raccomandato a tutti di far finta di nulla e negare.»
«Questo era ovvio, no?» disse Ron.
«Non può certo torturare tutti per avere informazioni, quindi non saprà nulla.» aggiunse Ginny.
In quel momento arrivarono le tazze fumanti per i ragazzi.
Bevvero in silenzio. Qualcuno, poi, ebbe da ridire più sul gusto della bevanda che sulla notizia data da Harry.  «Non vi vedo preoccupati» affermò quest’ultimo.
«Perché dovremo? Tutti quelli nel gruppo hanno firmato, tutti conoscevano le regole fin dall’inizio. Certo, c’è qualcuno di più debole tra noi, ma questo non significa che confesserà!» concluse Hermione, dando voce ai pensieri di tutti.
Harry si tranquillizzò, notando che i suoi amici erano tutti così calmi.
Una  volta terminate le bevande, decisero di tornare a casa, quando Fred propose a Caty di andare a fare un giro per Londra.
I due si divisero dal gruppo, promettendo che avrebbero portato a cena qualche specialità Babbana consigliata da Caty.
Fred prese la mano della ragazza e passeggiarono per un po’, quando lui ruppe il silenzio: «Stavo pensando ad una cosa..».
Caty lo guardò preccupata.
«Niente di grave, tranquilla! Solo che da quando sei a casa, non abbiamo mai un po’ di privacy, qualche momento per noi..»
Era vero, anche Caty ci aveva pensato. Non ne aveva parlato con lui, perché in fin dei conti stavano tutti bene, lei era a suo agio e lui era con la sua famiglia.
«Sì, hai ragione!»
«Perciò magari potremo andare da qualche parte ogni tanto, per stare io e te, soli.» propose Fred.
Caty aveva già in mente qualcosa e, assicuratasi che non ci fosse nessuno nei paraggi, si smaterializzò con Fred.
Si trovarono  avvolti dall’oscurità. Erano in un luogo chiuso, Fred lo aveva intuito ma non riusciva proprio a immaginare dove si trovassero.
«Siamo a casa mia» sussurrò Caty, molto vicina al ragazzo.
Nel buoi della stanza, Fred le prese i fianchi e la avvicinò a lui. Con le sue labbra, sfiorò le sue guance fino ad arrivare alla bocca e lì si fermò, baciandola con passione.
Caty conosceva ogni angolo della sua casa e guidò Fred verso il divano, dove sarebbero stati quel pomeriggio, a fare l’amore per la prima volta.
  
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