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Autore: Giovy97    20/03/2015    1 recensioni
L'Agente Sullivan alle prese con un serial killer molto pericoloso. Un vero genio in questo campo che riesce quasi sempre a mettere a segno i suoi colpi. La svolta per l'Agente Sullivan arriva proprio con questo caso, servirà il gioco della mente e pensare come lui per riuscire ad anticipare i suoi colpi. Sarà una vera e propria battaglia all'ultimo colpo. Chi la spunterà?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All’improvviso, un secondo dopo che Frank e Julie uscirono dalla casa si sentì un enorme scoppio. - Stai bene Julie?- Disse Frank col fiato corto. - Ho una piccola contusione al braccio niente di grave- disse Julie fiatando.- Che cosa hai visto nella casa?- - C’era una scatola, con un timer e un microchip. Questo significa che il killer sapeva già che saremmo andati li; sapeva tutto della ragazza e di noi sin dall’inizio.- - E sempre un passo avanti a noi, chiamiamo i rinforzi- - E’ inutile tornare dentro; purtroppo l’esplosione ha creato molti danni e se anche tentassimo di investigar più a fondo credo che non otterremmo nessun risultato.- Pochi minuti dopo arrivarono le forze dell’ordine che chiesero informazioni ai due agenti di ciò che era successo. - Agente adesso noi andiamo ad indagare in modo approfondito sul caso, però ho trovato una bella cosa in quella casa, un indirizzo scritto su un foglio di carta: 119 Odis St. Andremo a controllare ma ora torneremo in centrale, abbiamo un testimone da interrogare. Le faremo sapere- Disse Frank. Se la mattina si era svegliato in un modo pensieroso adesso lo era ancora di più. Quel biglietto era abbastanza strano: “Sembrava fosse stato impeccabile ma evidentemente mi sbagliavo. Anche i killer più bravi posso sbagliare”. Frank sapeva benissimo che quel biglietto poteva avere due vie: quello che ci poteva condurre da lui o una strada sbagliata da non seguire. Era combattuto e in questi momenti pensava al suo passato… • Tutto cominciò tantissimo tempo fa… Era una giornata come tante. Frank aveva appena finito le lezioni; era al 5 anno del liceo Classico Lackand e stava per tornare a casa. Era molto felice della giornata che aveva avuto: aveva preso degli ottimi risultati nei test e non vedeva l’ora di andare a casa e poter raccontare tutta la sua gioia alla madre. Era molto legato a sua madre anche perché il padre, per rigorosi impegni di lavoro, era quasi sempre assente e la madre era sempre stata il braccio destro perfetto nella sua vita, ma purtroppo per lui non poteva mai immaginare quello che stava per succedere. Una volta arrivato nel quartiere di casa sua, si trovò in una situazione strana: notò una figura strana avviarsi verso casa sua, era agitato e preso dal panico si rifugiò nel cespuglio dei suoi vicini di casa: voleva aspettare che quel uomo uscisse ma ad un tratto sentì urla che provenivano da casa sua: • -Sono quattro mesi che non mi paghi adesso mi sono stufato.- • “Non mi paghi? Cosa mai deve dare mamma a questo signore e perché urla: questa situazione non mi piace affatto.” • -Ti prego, John, mi manca pochissimo: te li darò- • -No, ora basta- Replicò e Frank sentì un colpo di pistola. Preso dal panico, uscì dal cespuglio, prese la mazza da baseball che aveva in giardino, sfondò la porta ed entrò. L’uomo decise di scappare dal retro e Frank entrò in cucina e vide sua madre per terra: aveva preso un colpo di pistola vicino al cuore ma respirava ancora. Frank , corse in salone prese il telefono e chiamo l’ambulanza e in tutto questo corse in giardino per vedere chi aveva fatto tutto ciò ma era troppo tardi: era già lontano e non aveva possibilità di seguirlo. Tornò dentro e mentre aspettava l’ambulanza tamponò la ferita della madre. Ci vollero mesi e mesi ma Frank salvò la madre ma quell’esperienza lo segnò e da li decise di diventare un investigatore. Ci volle anche un po’ ma Frank con l’aiuto della polizia riuscì a catturare colui che aveva provato ad uccidere la madre. Arrivò in centrale insieme a Julie e dopo una mattinata abbastanza turbolenta decisero di staccare e andare in pausa. Julie tornò a casa anche per curarsi dopo la contusione rimediata precedentemente mentre Frank chiamò Jennifer: -Pronto,Frank tutto bene?- domandò pensierosa la ragazza; -Si si tutto bene, senti per farmi perdonare questi ultimi giorni che ne dici se pranziamo insieme?- -Certo, dove ci incontriamo?- -Al ristorante The Cove, ok?- -Certo. Ci vediamo tra 10 minuti - Arrivarono tutti e due insieme e come si videro i due si baciarono. Entrarono e si sedettero al tavolo e una volta seduti Frank disse: -Scusami se questi giorni ero distratto ma sai com’è il lavoro…- - Tranquillo Frank, ti capisco.. Ah ti devo dire due cose molto importanti: la prima è…- Jennifer venne interrotta dal cameriere che disse: - Benvenuti al nostro ristorante che cosa volete ordinare?- -Per me una bistecca con un contorno di verdura e da bere una coca-cola- disse Frank- -Benissimo e per lei signorina?- -Io prendo volentieri un Texas style barbecue brisket e una bottiglia d’acqua minerale- -Grazie, arriveranno il più possibile- -Scusa l’interruzione, stavi dicendo?- -La prima notizia è che il mio capo mi ha dato una promozione: tra qualche settimana sarò conduttrice del telegiornale di San Antonio- -Wow ma è fantastico sono fiero di te e l’altra notizia?- -Sono stata in ospedale oggi- -Perché che cosa è successo Jennifer?- - Frank tieniti forte… Ho fatto il test di gravidanza e sono incinta: volevo aspettare che chiudessi il caso per non darti troppi pensieri ma non ho resistito- Frank fece un salto di gioia: era al settimo cielo; -Mi hai dato una notizia fantastica: sono felicissimo- Si godettero il pranzo. Una volta finito pagarono e uscirono ma sentirono urla e spari in lontananza. Cosa succedeva? Frank era impaurito… doveva proteggere la compagna e il figlio in arrivo. -Jennifer,tu stai qui. Entra dentro e proteggiti insieme al bambino. Io andrò a vedere cosa succede.- Prese la sua pistola e andò verso le urla. -Oh no… Sono arrivato troppo tardi…- Ma dietro di lui,il killer ancora non aveva ancora finito… E,uno sparo …
   
 
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