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Autore: willow11    21/03/2015    7 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.13Ormai era passato più di un mese da quando Santana era riuscita a scappare dalle grinfie di Bellatrix Lastrange e si era rifugiata nella stanza delle necessità assieme a mezzo castello.
Ma a differenza degli altri studenti, che andavano e venivano in base alle loro lezioni, lei e Quinn erano costrette a rimanere chiuse lì dentro fino a nuovo ordine.
Sebbene Sebastian e gli altri mangiamorte non avessero dato particolari problemi nell’ultimo periodo, la prudenza, tra le mura della nuova Hogwarts, non era mai troppa.
Per questo, le due ragazze, passavano le giornate sui libri, cercando un nesso tra tutto quello che era successo e quello che non stava succedendo.
In particolare Santana, che dopo aver visto Voldemort rubare la bacchetta di Silente, non si dava pace sul perché questo fosse accaduto.

Cosa aveva di tanto speciale quella bacchetta?


--

Il signore oscuro guardò a fondo il suo fedele servitore.
-Stanotte- riprese Piton –quando arriverà il ragazzo, la bacchetta non fallirà, ne sono sicuro… Risponde a voi, e a voi solo…-
-Davvero?- Sibilò l’essere.
-Mio signore…- tentò lui.
-La bacchetta, risponde veramente a me?- Chiese ancora l’essere girandoci attorno.
Severus continuò a fissare un punto dritto davanti a sé.
-Sei un uomo intelligente Severus… In chi è riposta la sua lealtà?-
Il preside tentennò e si mise le mani dietro al schiena –in voi, ovviamente-
-La bacchetta di Sambuco non può servirmi adeguatamente perché, io non sono il suo vero padrone…- continuò Voldemort –essa appartiene al mago che ha ucciso il suo ultimo proprietario…- disse avvicinandosi sempre più.
-Tu hai ucciso Silente Severus, finchè vivi la bacchetta di Sambuco non può essere veramente mia…-
Il volto di Piton era immobile e terrorizzato allo stesso tempo.
-Sei stato un servo molto bravo e fedele Severus, ma solo io, posso vivere, per l’eternità-

-San, Sannie, Sannie svegliati!-

L’ispanica sbarrò gli occhi.
Era sudata e completamente terrorizzata da quello che aveva appena visto.
Era stato tutto così confuso che aveva distinto giusto i due interlocutori ma senza capire dove fossero.

Santana, dopo aver regolarizzato il battito, sbatté le palpebre un paio di volte per mettere a fuoco Quinn che cercava di dirle qualcosa.

-Che è successo?-
-Non lo so, ero sveglia e ho visto che ti stavi agitando nel sonno e mi sono preoccupata- argomentò la bionda -o forse… non sono abituata a dormire nello stesso letto con te e… ti muovi un sacco ultimamente… è sempre stato così?-
Santana guardò il lettone, che ormai da tempo condivideva con la sua migliore amica, e sorrise leggermente divertita da quell’affermazione.

Era buffo, erano tutti preoccupati per la salute di Quinn, motivo per cui non era il caso che dormisse da sola, ma lei, non volendo ferire né Puck, né Rachel aveva scelto Santana.

-Dovresti chiedere a Hermione abbiamo dormito insieme tutta l’estate…- rispose la latina con un sorriso amaro.
-E dormirete insieme pure l’estate prossima- la rassicurò Quinn.
Santana abbassò lo sguardo preoccupata.

-Chiediamolo a lui, se scalcia vuol dire che sta bene- disse Quinn accarezzandosi il pancione.
-Questa cosa che per te sia già un “lui” la trovo molto maschilista Fabray…- replicò Santana mettendo una mano sul ventre dell’amica.
Quinn sbuffò divertita –che dici piccolino o piccolina… Credi che Hermione stia bene?-
Le due aspettarono per qualche secondo fino a quando non sentirono un movimento.
Quinn sorrise.
-Non vale è corrotto da te-
-Certo che è corrotto da me, sono sua madre…- rispose a tono la bionda.

Santana si staccò dal pancione appoggiandosi alla testiera del letto.

-Quindi cos’hai sognato?-
-Non lo so, non sono sicura che fosse un sogno…-
-Cioè?-

L’ispanica raccontò a Quinn del sogno ormai ricorrente della foresta e di quello che aveva appena fatto. Entrambi avevano troppe informazioni per essere dei sogni e basta. Inoltre quello su Piton dava delle risposte esaustive sul perché Voldemort avesse rubato la bacchetta di Silente.

-È strano che tu abbia fatto questo sogno proprio adesso... Sembra quasi che i tuoi poteri ti vogliano aiutare-
-Ma non può essere una premonizione Quinn… Silente ha detto chiaramente che io non sono una veggente-
-Silente può sbagliarsi… ma andiamo per gradi…- disse la bionda cercando di tranquillizzare la sua amica.

Santana fece un respiro profondo e annuì.

-Intanto sappiamo che tu-sai-chi ha rubato la bacchetta di sambuco-
Santana annuì ancora.
-Dove abbiamo già sentito parlare di questa bacchetta? Non mi sembra di averla mai studiata- rifletté la bionda.
-È quello che sto cercando di ricordare- aggiunse Santana –se riuscissimo a sapere di più su questa bacchetta forse…-
-Un libro sulle bacchette? Abbiamo dato esami del genere?- La interruppe Quinn che ci stava continuando a pensare.
Santana scosse la testa –La bacchetta di sambuco… l’ho già sentita nominare ma non è un ricordo di Hogwarts…- disse lasciandosi scivolare sotto le coperte.
Quinn la guardò facendo un grosso sbadiglio.
-Domani ci verrà in mente…-
-Già- rispose Santana continuando a pensare al sogno che aveva fatto.
-Non pensarci rilassati…- le sussurrò la bionda.

Santana annuì e chiuse gli occhi, forse Quinn aveva ragione.


--


-Devi solo concentrarti di più Roderick- disse Santana mentre mostrava al ragazzino paffutello del secondo anno come tenere la bacchetta durante un incantesimo di disarmo.

-la bacchetta vi ha scelto- continuò a spiegare Santana alla decina di maghi che stavano facendo “lezione” con lei –è un po’ come il prolungamento del vostro braccio, è parte di voi-
I ragazzi annuirono.

-va bene, per oggi abbiamo finito- disse infine l’ispanica con un sorriso.
Santana aspettò che tutti i ragazzi si allontanarono per avvicinarsi a Quinn e passarle la bacchetta.

-Grazie- disse solo.

Quinn afferrò la propria bacchetta di mogano e se la mise nella mantella.

-Perché non te ne fai recuperare una da Puck o da Dave…-

-Non ne voglio recuperare una… Voglio la mia-
-Da quanto ne so io la tua è sepolta in un lago di inferi- rise Quinn.
Santana rispose con una smorfia.

-Ok ok… Ma chiamala col suo nome… è la bacchetta di Brittany, portale un po’ di rispetto- aggiunse Quinn.
-Non posso credere di averla lasciata da quella pazza- disse affranta Santana.
La corvonero a quell’affermazione si morse un labbro.
La mora guardò interrogativa.
-Potevi morire San…-
-Lo so… Ma non è successo…-

Quinn non fece in tempo a replicare che l’arrivo di Puck con la cresta tutta spettinata le fece sobbalzare.
-Li hanno visti! Li hanno visti!-


--


-Che cosa?- Urlò l’ispanica dopo aver sentito il racconto di Puck.
-Te l’ho già detto due volte Lopez, hanno avvistato un drago volare sopra la Gringott…- scandì il ragazzo che adesso si stava riscaldando davanti il caminetto.

-Non quella parte Puck!- Lo ammonì Santana.
-Sopra il drago c’erano Harry Potter e i suoi due amici… Questo è quello che mi hanno riferito…-

Santana fece fatica a trattenere le lacrime per la commozione e si buttò tra le braccia del suo amico che, superato il primo momento di sorpresa, ricambiò la stretta guadagnandosi un sorriso divertito da parte di Quinn.

Dopo qualche secondo, Santana si staccò ancora incredula.
-È viva…- disse guardando i suoi amici come se si fosse appena liberata di un peso –Hermione è viva!- ripeté.
Ginny, che si era unita a loro sotto invito di Quinn, aveva gli occhi lucidi come Santana, se Hermione era viva, anche Harry e suo fratello Ron lo erano.

-Te l’avevo detto di stare tranquilla- la beffeggiò Quinn.
Santana non rispose ma si limitò a sorridere ancora emozionata.

-Come hai fatto a… voglio dire… Li hanno visti in tanti?- Chiese Ginny.
-Questo non lo so… Avendo lavorato con i draghi, mi mandano tutti i giorni una specie di bollettino su i draghi di tutto il mondo-

-Davvero?- Chiese Quinn sorpresa.

-Certo- rispose ovvio Puck –se c’è un drago in difficoltà e qualcuno di noi è vicino dev’essere il primo a correre-

-Ma che figata amico, sembra quasi di stare in “il drago, il mago e il ceppo ghignante”- Disse Sam, che da quando si era unito al gruppo di profughi non faceva altro che intromettersi nelle discussioni.
Puck sorrise all’amico e poi si voltò verso Quinn che lo stava guardando ammirata.

Santana improvvisamente si girò verso Sam –cosa hai detto scusa?-

-Che è una figata!-
-No, dopo-
-Il drago, il mago e il ceppo ghignante, la favola di Beda il Bardo-
-Beda il bardo…- ripeté Santana –Ecco dove abbiamo letto della bacchetta…- disse guardando Quinn.
-Di che bacchetta parli?- Chiese Puck.
-Silente ha lasciato a Hermione una copia di Beda il Bardo… Ci scommetto la mia scopa che le due cose sono connesse-

-Ci serve quel libro- disse Quinn.

Santana annuì e poi guardò Puck, Sam e Ginny che non avevano ben capito di cosa le due stessero parlando.


--


-Perché dovete sempre complicare le cose voi corvi?-

Il piccolo scoiattolo che se ne stava accucciato sulla mano del tasso, allungò il muso e gli diede un morso.

-Ahi… Ok ok anche serpeverde… Miseriaccia Santana mi hai fatto male!- Replicò Sam portandosi il dito alla bocca.

Santana intanto, che era stata trasfigurata da Quinn in quel piccolo animaletto zompettava divertita sulle spalle del ragazzo.

-Te la stai spassando eh?- Rise Puck guardando lo scoiattolo.

Santana per tutta risposta saltò sulla cresta del suo ex compagno di squadra.

-Quasi non si vede la differenza!- Lo beffeggiò Sam.

-Molto, molto, molto spiritoso Lopez… Adesso scendi però- l’intimò il ragazzo.

-E qui, le nostre strade si dividono- disse Ginny che li aveva accompagnati fino al corridoio del secondo piano –devo prendere delle cose in sala comune, ci vediamo dopo-
I due ragazzi annuirono.

-È carina la rossa…- disse Sam mentre Ginny si allontanava.
-Credo sia già impegnata amico- rispose Puck aprendo la porta della biblioteca.
Sam sbuffò deluso e cominciò a guardarsi intorno.
Non c’era un’anima viva.

Puck si allungò fino al lato opposto della sala.
-Qui nessuno!-
Sam allora annuì e tirò fuori la bacchetta -colloportus-
Al suono di quelle parole la porta si chiuse.
Santana scese dalla testa del ragazzo.

-Potrei lasciarti così volendo…- la beffeggiò Noah.
Lo scoiattolino sbuffò e accigliò le sopracciglia.

-Scherzavo… finitem incantatem- disse poi Puck puntandole addosso la bacchetta.

Un lampo giallo fuoriuscì dal piccolo pezzo di legno e l’ispanica riprese le sue sembianze.

-Ma di solito dopo le trasfigurazioni non si è nudi?- Chiese deluso Sam.

-Ti piacerebbe…- rispose Santana mentre si stava stiracchiando la schiena –per fortuna ho genio come migliore amica!-

-Avremmo potuto prenderti noi in libro, così Quinn non si sarebbe dovuta impegnare con quella magia- la rimproverò Puck.
-Te l’ha mai detto nessuno che sei diventato iperprotettivo…-
-Ha ragione…- aggiunse ridacchiando Sam.
Puck s’incupì appena.
-Avevo bisogno di uscire da quella stanza… E comunque sono in grado di distinguere un incantesimo complicato da una roba di ordinaria magia- lo rassicurò Santana.
-Se lo dici tu…- rispose Puck.

A quel punto Santana sorrise e cominciò a cercare il libro.

-Ah… e per la cronaca bocca di trota, Ginny Weasley è impegnata con Harry Potter… Dovresti smetterla di mettere gli occhi sulle ragazze di altri, o di altre- aggiunse Santana che adesso era già di fronte allo scaffale delle fiabe.

Sam per tutta risposta guardò l’amico, non era sicuro di aver capito bene a cosa si riferisse.

-Sto parlando di Brittany, Sam- intervenne l’ispanica che gli aveva letto nel pensiero.
-Brittany?- Chiese il ragazzo.
-Lasciala perdere, ha sempre pensato che tu ci provassi con Brittany- disse annoiato Puck.

-Con BrittBritt? Io?- Disse il ragazzo prima di scoppiare a ridere.
Santana si fermò per un attimo dalla sua ricerca e si girò a guardare il ragazzo abbastanza sconvolta.

-Come facevo a provarci? Brittany stravedeva per te, e io rispetto l’amore- rispose serio.

L’ispanica avvampò –tu lo sapevi?-

-Scherzi? Tutti lo sapevano, non ufficialmente, ovvio, ma era palese che ci fosse qualcosa tra di voi-

-Io l’ho sempre detto- s’intromise Puck.
-Brittany non me ne ha mai parlato… e quando voleva un consiglio mi faceva dei giri di parole così strani… Ma io sapevo che parlava di te…-

-Davvero non te l’ha mai detto?- Chiese Santana sorpresa.
-In realtà una volta le è scappato il tuo nome, era così presa dai racconti sul quidditch… che appena si è accorta di aver detto il tuo nome si è messa una mano davanti la bocca ed è diventata tutta rossa…-
Santana s’intenerì immaginandosi la sua Brittany in quella situazione.

-Li ho capito che voleva dirmelo ma per qualche motivo non poteva…- concluse Sam.

Al suono di quelle parole, l’ispanica deglutì a vuoto sentendosi in colpa, il motivo di quella scelta ovviamente era lei che non si era mai fidata di nessuno.

-Così le ho detto che non avevo ascoltato l’ultima frase perché mi ero perso in altri pensieri-
-E lei ti ha creduto?-

-Senza dubbio si è tranquillizzata… Penso mi abbia voluto credere…-

-Sono una brutta persona-
-No… Eri solo spaventata…-
Santana guardò il ragazzo con una nuova consapevolezza.
Aveva fatto un grosso errore di valutazione con lui.
Ma avrebbe recuperato.

Quella amicizia la doveva a Brittany, e forse anche un po’ a se stessa.

-Ragazzi l’ho trovato!- disse Puck con in mano il libro.


--


Distesa sul lettino della piccola infermeria ritagliata nella sala comune, Quinn stava distesa con il pancione scoperto.
Accanto a lei con la bacchetta appoggiata sopra il ventre, c’era Rachel che, con gli occhi chiusi e molto concentrata, stava ascoltando qualcosa.
Quinn non aveva smesso un attimo di guardarla.
Era veramente bella e come muoveva la bacchetta senza perdere mai il contatto con il suo corpo, non la muoveva nessuno.

Dopo qualche secondo l’infermiera smise di muovere la bacchetta e aprì gli occhi.
-Quindi?- Chiese subito Quinn leggendo un filo d’incertezza negli occhi della ragazza.
-Sta benissimo Quinn, ha tutto apposto e… Sono pure riuscita a vedere il sesso…-
La bionda sorrise emozionata.
-Vuoi saperlo?- Chiese l’infermiera.
Quinn scosse la testa –No… Io e Puck  vogliamo che sia una sorpresa- disse velocemente rendendosi solo alla fine di aver nominato il ragazzo.

La mora sorrise leggermente imbarazzata.

-Scusa…- disse subito Quinn abbassando la testa.
Rachel prese la camicia di Quinn e le coprì il pancione, poi si sedette accanto a lei.
La corvonero la guardò leggermente confusa da quel gesto.
-Quante volte l’abbiamo fatto questo discorso?-
-Ho perso il conto- rise Quinn per smorzare la tensione.

-So quello che significa Noah per te… senza contare che adesso c’è anche…- Rachel guardò la pancia della ragazza –non ho mai preteso di prendere il suo posto Quinn… E poi c’è Finn-
La bionda aveva smesso di ascoltarla.
-lo so che è un po’ bulgaro ma sta iniziando a piacermi… tanto… e…-

-Sono innamorata di te- disse la bionda tutto d’un fiato.

Rachel sbarrò gli occhi mentre il suo cuore aveva appena perso un battito.
-E so che può sembrare assurdo ma... Amo anche Puck… non so come sia potuto accadere ma… quando siete entrambi nella stessa stanza… Mi sembra d’impazzire- concluse con estrema sincerità.

Rachel deglutì a vuoto terribilmente confusa dalla situazione.

-E io? Cosa dovrei fare adesso?- Chiese alzandosi dal lettino e prendendo le distanze.
-Rach aspetta-

-Ragazzi guardate!- Urlò Neville facendo voltare tutti tra cui anche le ragazze.

Quinn e Rachel guardarono in direzione del passaggio segreto coperto da quadro.

Nel quadro comparve la figura di una ragazza dagli occhi spenti.
-Ariana?- Disse Neville avvicinandosi al quadro.


--


Santana, Puck e Sam con in mano il libro aperto delle fiabe di Beda il Bardo stavano leggendo velocemente l’inizio di tutte le storie.

-Eccola!- Esultò l’ispanica toccando con il dito un punto preciso della pagina a destra.
-Come fai ad essere già li?- Chiese Sam stupito.

Santana non rispose e lesse ad alta voce –Il maggiore chiese una bacchetta più potente al mondo, così la morte gliene fece una da un albero di sambuco che era nelle vicinanze…-

-non crederai che esista veramente Lopez- l’interruppe Mike spuntando praticamente dal nulla e seguito da Artie in carrozzella.

I tre ragazzi alzarono gli occhi dal libro.

Santana sentendo che qualcosa non andava s’irrigidì immediatamente.

-Bello ma che fine avevi fatto? È da un po’ di giorni che non ti si vede in giro…- disse contento Sam.
-Ho avuto da fare- rispose serio lui non smettendo per un attimo di fissare Santana.
-Santana sei guarita- constatò Artie.

L’ispanica annuì senza dire nulla, aveva sentito una ventata di frustrazione attraversarle lo stomaco proprio appena i due erano comparsi.

-Quindi dobbiamo avvisare il preside Piton che ricomincerai presto ad insegnare- continuò Artie.

-A cosa vi serve quel libro?- Chiese serio Mike.
-Noi stiamo cercando- cominciò Puck ma Santana lo interruppe mettendogli una mano davanti.
Poi fissò a lungo i due ragazzi davanti a lei.

-Forse posso capire cosa ha promesso ad Artie- disse Santana puntando contro i due ragazzi la bacchetta di Quinn–ma a te… Mike… Cosa ti ha promesso?-
Sam e Puck faticavano a capire.

L’asiatico allora prese in mano la sua bacchetta e la puntò contro la latina.

-Il potere delle conoscenza Santana… Solo la conoscenza… Tu sai bene cosa significhi- rispose lui tornando serio.
A quel punto Artie si alzò dalla carrozzella, scatenando lo stupore di Puck e Sam –rendici le cose facili Lopez… Sebastian ti sta aspettando-

-Temo che dovrà aspettare ancora un po’…- l’ispanica agitò la bacchetta facendo esplodere la libreria dietro i due ragazzi.

-Andiamo!- Urlò prendendo per mano Puck che a sua volta prese per mano Sam.


I tre uscirono velocemente dalla libreria e cominciarono a correre per il castello.
Dietro di loro Mike e Artie lanciavano incantesimi per fermarli.

-Che cosa gli è successo?- Urlò Sam nascosto dietro l’angolo.
-Sono diventati mangiamorte!- rispose Santana mentre si stava coprendo dietro una grossa statua a forma di cavaliere sita del secondo piano.
-Ne sei proprio sicura?- Urlò Puck che come lei stava nascosto dietro un’alta statua –stupeficium-

-Ragazzi dobbiamo correre! Al mio tre, uno, due…-

Santana uscì dal nascondiglio e agitò velocemente la bacchetta facendo comparire della nebbia.
-Andiamo- urlò la latina scappando verso il piano superiore seguita da Sam e Puck.



A pochi passi dal grande muro che custodiva la stanza delle necessità, il murò si tramutò in una grande porta.

-Veloce!- Urlò Santana che era quasi arrivata a destinazione.

Sam e Puck raggiunsero la porta e l’aprirono oltrepassandola.
Santana sentendo che i due neo mangiamorte erano tornati alle calcagne, non ci pensò due volte e oltrepassò la porta che scomparve subito dopo.



-Per un pelo!- disse Sam asciugandosi il sudore.
-Dov’è il libro?- Chiese Santana notando che Puck non aveva più il volume in mano.
-Mi deve essere scivolato… Scusa Sannie è che…-

-Non importa- rispose lei evidentemente delusa.

-Non ci posso credere… Mike?- Disse Puck evidentemente dispiaciuto.
-Potrebbe essere la maledizione imperio- disse Santana cercando di consolarlo.

-Che sta succedendo di la?- Chiese Sam vedendo che tutti i ragazzi si erano accalcati davanti il quadro del passaggio segreto.



Santana percependo anche lei l’euforia e la gioia di tutti i presenti, si avvicinò al passaggio segreto.

Per la prima volta dopo tanto tempo sentiva la speranza, come se gli abitanti di quella stanza avessero riconquistato fiducia in loro stessi e nel mondo magico.


Successe tutto in un attimo.
Un attimo decisamente insaspettato.


Non appena i suoi occhi si poggiarono su quelli nocciola della grifondoro, il tempo sembrò fermarsi.

Non le importava più dei mangiamorte, della bacchetta di sambuco o di Voldemort.


Hermione era li, era tornata.

Era sana e salva.

E sorrideva immobile aspettando che Santana, pietrificata quanto lei, facesse il primo passo.


Se Harry Potter era tornato, voleva dire solo una cosa: la battaglia finale era appena cominciata.

Ma adesso niente e nessuno le avrebbe mai più separate.





--
--




Il magnifico trio è tornato,
e le due ragazze sono di nuovo insieme...
io ero la prima ad aspettare questo momento... Ma credo anche voi non stavate più nella pelle...
E adesso?
Che succederà?
Ormai siamo agli sgoccioli...

Aspetto di sapere cosa ne pensate
A presto
Chiara
ps.non ho ancora visto glee... quindi niente spoiler! :/
  
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