Capitolo 9 – Gara
“Renesmee Carlie Cullen.
Te lo chiedo per favore, ascoltami!”
“Neanche per idea. Muoviti, tra poco inizia quella schifosissima gara”
So che Nessie non sta
bene, lo vedo. Vedo un’ombra di dolore nei suoi occhi, e noto che sta per mettersi
a piangere.
E per questo voglio parlarle.
“Nessie, ascoltami solo
per qualche secondo, ti prego”
“Ho
detto di no, sta zitta!”
“Okay… ma ascolta, sta a sentire solo questo, per favore: se devi prendertela con
qualcuno, sappi che lui non c’entra”
“Sì, sì…”
“Nessie…”
“Ti stai zitta? Per
favore!”
Cavolo. Voglio solo che
stia meglio… ma capisco che non mi voglia ascoltare.
“Okay…”
Sta per iniziare la gara.
E tento di concentrarmi solo su di essa. Come se fosse facile. Alla mia destra Renesmee mi guarda
come se volesse uccidermi, e leggo nel suo sguardo
anche lo sconcerto: evidentemente da me si sarebbe aspettata di tutto, ma non
quello. E da se stessa non si sarebbe aspettata di
poter odiare in questo modo un’amica.
Al suo fianco, Jacob.
Non oso guardarlo negli
occhi.
La gara inizia.
Non tento
neppure di vincere, non ne ho la forza.
Cerco solo di non cadere
dalla tavola da surf.
E riesco abbastanza bene nel mio obiettivo, per un
po’.
Poi sento qualcosa che mi
colpisce con forza.
Mi giro, mentre perdo l’equilibrio
e mi sento per un istante in preda al panico.
E ciò che vedo mi fa stare male.
Nessie Cullen è appena
andata contro di me con la tavola da surf, apposta, per farmi sbilanciare e
cadere.
Perché? Perché l’ho fatto? Sono
una stupida, e non posso sopportare che lei mi odi in
questo modo.
Non intendo rimettermi in
piedi sulla tavola: resto in acqua, immobile; non so per quanto ci resterò.
Voglio solo stare da sola e lasciare che le mie lacrime si mescolino all’acqua
del mare.
E’ sera e la spiaggia di
LaPush è silenziosa ed abbandonata.
Sono passate ore: forse mi
conviene uscire dall’acqua.
Ho perso del tempo a
convincere Seth, Sam, Emily, Leah, Embry e Quil, partecipanti alla gara, a lasciarmi perdere, e ad andarsene. Sono simpatici, avevo
sentito parlare di loro da… mi fa male soltanto
pensarne il nome.
E non voglio pensarlo. Eppure
non riesco a pensare ad altro.
Forse dovrei davvero
uscire da qui, rischio di ammalarmi e Susan sarà in
pensiero.
O forse no. Penserà che io
sia con.. la mia ex migliore amica.
Ora basta con queste
riflessioni. Ho deciso: esco da qui.
La spiaggia di sera è così
bella… silenziosa… solo gli animali passano sulla sabbia che, alla luce della
luna, sembra di colore argenteo… Se non facesse così
freddo, magari, sarebbe ancora meglio. ‘Oh, avanti,
Daph, muoviti, va’ a casa, o ti ammalerai’. Sciocco, ma ripetermi questo
pensiero non mi induce a tornarmene a casa.
Sento, in qualche modo,
che devo restare qui. E allora rimango, passeggio, osservo la sabbia e le onde
del mare… E mi perdo nelle mie riflessioni.
Se solo non avessi commesso un errore… Se solo Ness
non si fosse trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato… Se solo…
Un fruscio e una voce
interrompono i miei pensieri.
“Non te ne sei ancora
andata da qui?”
Ecco, dovrei darmi della
stupida per aver sperato che la voce appartenesse a Ness… o a Jake. E invece è uno dei partecipanti alla gara ad aver parlato,
non ricordo chi.
Mi giro. Seth, ecco chi.
“Ciao Seth”. Non ho molta
voglia di parlare.
“Che
ci fai ancora qua? E’ tardi!”
E se non mi andasse di dirtelo, Seth? Oh.. non dovrei pensare certe cose contro chi non mi ha fatto
nulla di male.
“Potrei farti la stessa
domanda” Esito un attimo. E prima che possa continuare
a parlare, lui mi risponde.
“Non avevo nulla da fare e
non sopportavo più Jacob”
“Cosa?
Che t’ha fatto?”
Mi sta guardando
sospettoso. Accidenti, e dire che non avevo voglia di
parlare di quell’argomento.
“Oh, a me nulla. Dice che Nessie non ne vuole più sapere di lui”
Cosa? Oh, cavolo, cavolo,
cavolo!
Mi mordo il labbro.
“Oggi è stata Ness a
colpirti, o ricordo male?”
“No… ricordi benissimo”
Perché lo sto dicendo? Forse perché ho bisogno di
sfogarmi, perché ho bisogno che qualcuno mi capisca.
“Che
è successo?”
Sembra seriamente
interessato.
“Nulla. Un litigio” E’ la
risposta migliore, credo.
“Vabbè, se avrai voglia di
parlarne in seguito, io sono disponibile”
“Okay………”
Mi alzo. Ora devo davvero
tornare a casa, cenare e tentare di dormire un po’.
Sto per andarmene dalla
spiaggia, improvvisamente e stranamente consapevole che per tutta la durata del
dialogo ho sentito un piacevole caldo, mentre ora sto
gelando.
“Grazie” mormoro.
“E
di che?” Non mi aspettavo che Seth mi rispondesse.
“Di avermi ascoltata…”
“Ma
figurati!”
Nota dell’autrice:
Scusate, scusate, scusate, ho aggiornato in ritardissimo!!!
Allora, dico già da adesso che per tutto il periodo natalizio non sarò presente
perché mancherà la connessione, ma sicuramente scriverò, perciò al ritorno dalle
vacanze aggiornerò molto, credo :D
Allora, ringrazio tutti coloro che hanno recensito! Grazie mille del sostegno!
E a presto!