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Autore: BlackMoon_    22/03/2015    2 recensioni
Ian e Mickey. Relazione complicata. E se una persona ad entrambi cara lo venisse a sapere? Come cambierebbe la loro relazione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ian tornò di corsa a casa. Spalancò la porta e subito salì le scale che conducevano alla propria camera. Steso sul letto di sopra c’era Lip che fumava una sigaretta; quando si accorse della presenza del fratello, si alzò e scattò giù dal letto.
«Senti Ian» si rivolse al fratello «Mi dispiace per quanto detto prima, non volevo davvero.». Ian che intanto lo guardava con un sorriso stampato in viso, iniziò a frugare nei cassetti in cerca di qualcosa di carino da indossare. «Tranquillo» gli rispose dandogli poca attenzione. Lip sembrò quasi offeso dalla poca considerazione nei suoi confronti, ma in fondo pensava che se la meritasse. Aveva infranto una promessa e i sensi di colpa lo stavano divorando. «Ian, davvero. Farò di tutto per farmi perdonare» gli mise una mano sul braccio, facendolo così voltare.
«Va bene. Ti perdono ad una condizione» riferì al fratello, incrociando le braccia e assumendo un’espressione da duro. Lip annuì.
«Prestami qualcosa di carino da mettere, non trovo niente di decente qui dentro» continuò, guardando verso il cassetto pieno di vestiti sparsi disordinatamente. Lip lo guardò sorpreso dalla sua richiesta e dalla sua spontanea allegria.
«Tutto qui?» chiese il fratello «cosa ti ha reso così felice?»
Ian gli sorrise e iniziò a frugare nei cassetti di Lip, poi si girò verso di lui e lo guardò «Mandy è un genio, cazzo» lo informò tutto pimpante, poi si rimise alla ricerca della maglietta perfetta.
«Ah» fece Lip, rimanendo di stucco «quindi tutto è andato bene.» si fermò per qualche secondo «quindi ho reso tutto questo possibile. Non sono anche io un genio?» chiese.
Ian finalmente trovò quel che cercava, afferrò una maglietta nera, sfilò la sua e indossò quella del fratello, poi gli si avvicinò.
«No. Tu sei uno stronzo.» gli disse seriamente, poi gli regalò un piccolo sorriso.
«Hey» lo riprese Lip «quella è la mia maglietta preferita» tentò di fermarlo mentre usciva dalla camera.
Ian non si voltò e continuò per la sua strada «Dovevi pensarci prima di infrangere la promessa» gli urlò dalle scale. Infondo quello era il minimo che dovesse sopportare. Però davvero, in cuor suo, sperava che se avesse fatto qualcosa con Mickey si sarebbe tolto prima la sua maglietta da dosso, l’ultima cosa che voleva era trovarsi il testosterone di un Milkovich sui suoi vestiti.
Ian si sedette sull’ultimo gradino della rampa di scale e iniziò a digitare il numero di Mandy. La chiamò, il telefono squillò tre volte prima che la ragazza rispondesse.
«Ian sei tu?» si affrettò a chiedere lei.
«Si sono io» rispose Ian.
«Per fortuna!» esclamò Mandy, sospirando con forza. «Prima avevo scambiato uno di quelle puttane russe de centro massaggi per te. Cercavano Terry in realtà, deve smettere di dare il mio numero alle persone, manco fossi una di loro.» si lamentò lei.
Ian rimase in silenzio qualche istante per assimilare interamente quando detto dall’amica, per poi rendersi conto che l’aveva davvero scambiato per una donna, e per giunta russa.
«Ah… bè grazie» non potè che dire. «Comunque qual è il tuo piano?» continuò, impaziente di conoscere le intenzioni dell’amica.
«Andare a mangiare fuori con il mio ragazzo» rispose lei con naturalezza . «Non ho ancora un piano, ma fidati di me Ian».
L’ansia lo stava letteralmente divorando e il non sapere cosa Mandy avesse in testa non alleviava le sue preoccupazioni, anzi lo mandavano ancor di più al manicomio.
«Comunque ottimo lavoro con l’erezione prima. Non è che forse un pochino ti piaccio?» riprese a parlare per colmare quel vuoto di silenzio che si era creato a causa sua.
Ian trattenne una risata «Mi dispiace Mandy, ma sono ancora gay. Semplicemente ho pensato che sarebbe stato eccitante e divertente vedere Mickey mangiarsi le mani perché  ho scopato con la sorella nel posto esatto in cui lo abbiamo fatto qualche giorno fa»
«Per l’amor di Dio, Ian. Che schifo!»  esclamò lei disgustata.
«Giuro che abbiamo pulito» si giustificò lui, non riuscendo a trattenere una risata.
«Non è per questo. Mi hai fatto immaginare mio fratello nudo.» rispose lei, prendendo poi parte alla sua risata.
«Bè, tu cerca di fare in modo che stasera io lo possa rivedere così» scherzò lui, dopodiché si salutarono e terminarono la telefonata.
Si issò in piedi e si diresse verso il salone. Erano ancora le 6.30 e l’appuntamento sarebbe stato dopo due ore. Scavò nei cuscini del divano per cercare, magari, qualche spicciolo per offrire da mangiare a chiunque fosse andato a cena con lui. Riuscì a racimolare 20 dollari e 50 centesimi, abbastanza per due pizze. Una volta rimesso a posto il divano, ci si sedette sopra, iniziò a guardarsi intorno nervosamente, poi scattò in piedi e iniziò a camminare per il salone; avanti e indietro, avanti e indietro. Poi guardò nuovamente l’orologio, erano passati solo pochi minuti. L’ansia lo stava divorando, non riusciva a stare fermo per qualche minuto. Si diede un’annusata e decise di fare una doccia. Iniziò a sfilarsi i vestiti mentre saliva le scale, e quando arrivò davanti la porta del bagno, aveva indosso solo un paio di boxer blu a quadri. La doccia fu rapida, come il suo rivestirsi. Scese di nuovo di sotto per controllare l’ora: erano le 7.15. I capelli rossastri erano ancora bagnati, subito si precipitò fuori dalla porta e iniziò a camminare senza una meta. Andò alla porta di Kev e Vi e bussò forte. Dopo qualche colpo, si presentò sulla soglia Kevin con in dosso solo un paio di boxer neri attillati, e lo fece entrare.
«Non è che per caso avresti dell’acqua di colonia?» chiese Ian adrenalinico.
Kev annuì e fece cenno di seguirlo nel bagno. «Hai un appuntamento?» chiese l’uomo.
Questa volta fu Ian ad annuire. «Con un  Milkovich?» chiese nuovamente.
«Già» rispose il ragazzino, annusando le varie flagranze che il suo vicino di casa gli passava.
«Mandy è proprio una bella ragazza. Però attento, il padre non è esattamente un bel tipo» lo mise in guardia Kev. «Hai trovato quel che cercavi?» si rivolse di nuovo a Ian,
«Penso che userò questa, sembra più da uomo.» annunciò lui, poi rovesciò la boccetta sulle sue mani e iniziò a spalmarsela addosso. Di una cosa era certo sul conto di Kevin, il suo testosterone funzionava una meraviglia. Chissà se usare la sua colonia sarebbe servito a qualcosa, intanto però odorava come un vero uomo. Pensò che a Mickey sarebbe piaciuta, gli dava un’aria da maschio e non dal solito frocetto che gli diceva di sembrare.
Uscì da quella casa e subito si riversò in strada, accese una sigaretta, rubata poco prima al fratello, e iniziò a riempire i polmoni di nicotina. Fumare gli calmava i nervi e lo faceva sentire più leggero. Aspettò fuori casa Milkovich per mezz’ora, dopodiché, arrivato l’orario prefissato, bussò alla porta.
Aprì Mickey con un’espressione colpita in viso «Ti sei tirato a lucido, eh Gallagher?» fece poggiandosi con il corpo contro lo stipite della porta a braccia incrociate. Dopo aver sostenuto il suo sguardo per qualche istante, si voltò e lanciò un urlo alla sorella «Mandy, il tuo frocetto è qui». Ian gli diede una spallata ed entro in casa, poi gli si avvicinò. «Pensavo fossi il TUO di frocetto» gli sussurrò lentamente, scandendo parola per parola. Mickey perse la pazienza, lo afferrò e lo fece sbattere contro il muro, facendo vibrare le pareti.
«Sentimi bene. Tu non andrai a letto con Mandy, è chiaro?» gli intimidò quasi ringhiando.
Ian alzò gli occhi al cielo, poi lo guardò intensamente. «Geloso Milkovich? Siamo pari, tu vai a letto con Angie ed io con Mandy. Penso sia equo non trovi?»
«Stai zitto, cazzo!» gli urlò contro, avvicinandosi al suo corpo. «Stai zitto una volta per tutte» disse più piano, non staccando lo sguardo ammaliato dalle labbra di Ian, continuamente inumidite dalla sua lingua. Si avvicinò lentamente e premette le sue labbra contro quelle morbide e calde di Ian e si abbandonò a quel bacio dolce al sapore di nicotina, birra e menta.




   
 
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