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Autore: Clitemnestra    23/03/2015    2 recensioni
Marco Antonio avvertì il cuore palpitante della regina fremere sotto le lenzuola di lino candido.
Avrebbe dato qualunque cosa per possederla di nuovo, steso sulla stuoia regale.
Ma le sue gambe conserte gli vietavano l’accesso a quel mondo così divino e desiderabile.
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Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Titolo: Fiore di Loto 

Nick autore EFP: Giuggiola1105 
Nick autore forum: Anonimus1105 

Sentimento/Emozione: Lussuria 

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Nickname forum:  Anonimus 1105
nickname Efp:Giuggiola 1105
Titolo :Fiore di Loto
Rating:Arancione
Epoca : Fine della Repubblica Romana, Battaglia di Azio
Ambientazione geografica: Tarso, in Cilicia:  
Note dell’autrice : Il Fiore di Loto è un particolare fiore che cresce in Egitto. E' ricordato maggiormente per le sue proprietà curative, poichè funzionava come un potente analgesico. Viene citato nell'Odissea da Omero

Questa storia partecipa al contest "E Storia Sia!" indetto da 9dolina0

 

 

 


Che la ragion sommettono al talento
Dante Alighieri,Inferno V
                                

Marco Antonio avvertì il cuore palpitante della regina fremere sotto le lenzuola di lino candido.
Avrebbe dato qualunque cosa per possederla di nuovo, steso sulla stuoia regale.
Ma le sue gambe conserte gli vietavano l’accesso a quel mondo così divino e desiderabile.
-Mi stai fissando- mormorò ad un tratto la regina, socchiudendo gli occhi.
L’uomo scosse la testa –No, mia signora-.
La donna si tirò su, e il lenzuolo le scivolò dal corpo, rivelando i capezzoli turgidi.
Marco Antonio li guardò ammaliato e attonito finché la regina non se ne accorse e rise di piacere.
L’uomo avvampò e nascose il viso nella stuoia.
-Non devi vergognarti se brami il mio corpo- le parole della regina lo lasciarono interdetto.
Sollevò lo sguardo e incontrò il suo.
Era così intenso, così dolce.
L’uomo annuì –Sai che ti desidero-
Avvicinò le mani alla sua schiena inarcata, pronto a riprenderla, ma lei si spostò.
Scivolò via, strappando il lenzuolo dal corpo del generale.
 -Ma non posso vendermi come una prostituta  che bazzica le rive del Nilo, o una donna di taverna; sono una regina!- la donna si lisciò il lenzuolo sul seno.
Marco Antonio scosse la testa e si alzò.
Il suo corpo nudo e muscoloso, imperlato di sudore, risplendette alla luce del sole appena sorto.
Era un bell’uomo; forte e vigoroso; nel fiore degli anni.
-Non mi posso neanche più fidare di te, Antonio!- la voce della regina tradiva una nota di amarezza –Hai tradito la mia fiducia di regina e di donna-
L’uomo abbassò la testa; sapeva a cosa alludeva la regina e se ne vergognava.
Le aveva giurato amore e fedeltà, inebriato dall’odore del suo corpo che come un fiore di loto, lo mandava in estasi.
Ma quando era tornato in patria si era sposato con un'altra donna, costretto dalla mirabile posizione di lei.
La regina lo era venuta a sapere e non l’aveva perdonato.
-Hai ragione, amore mio- disse l’uomo con voce flebile –Ma che cosa vuoi da me ?-
Gli occhi della donna brillarono di una strana luce, le sue labbra si mossero repentinamente ma le parole si udirono forti e chiare –Il divorzio!-
L’uomo sbatté le palpebre, confuso e attonito
-Sai che non posso  … - sussurrò.
-E allora non mi avrai!- il tono della regina non ammetteva altre opzioni, e infatti si avvolse ancora più stretta nel lenzuolo.
-Ti prego – la implorò Marco Antonio.
Ma la regina scosse la testa, l’espressione indurita dal rifiuto –Non mi pregare, ingrato! Ti ho offerto il mio corpo per consolarti, ma  sono stata trattata come una puttana qualsiasi! Sono stufa del tuo atteggiamento e il mio comportamento non si addice a una donna della mia stirpe! – disse, poi si accarezzò i nastri d’oro tra i capelli corvini.
L’uomo si nascose il volto tra le mani.
Non sapeva cosa fare.
Voleva bene a sua moglie , nonostante fosse brutta e non brillasse d’ingegno ,le era affezionato, ma d’altra parte non poteva rinunciare alla regina.
Sollevò il viso.
-E sia!- disse –Chiederò il divorzio da Ottavia –
La donna sorrise di piacere.
-Ora però sarai mia!- Marco Antonio si lanciò in avanti per afferrarla.
Ma la donna si spostò e l’uomo afferrò il vuoto.
-No, non ancora!-
L’uomo la guardò infuriato –Ma hai detto … ?-
-Non mi basta!-il volto della donna si oscurò –Tornando in patria potrai comunque sposarti di nuovo-
-Io amerò per sempre te! –
-Lo dicono tutti gli uomini!- la regina fece un gesto della mano, come se scacciasse una mosca molesta –Non mi bastano le tue parole!-
Marco Antonio si limitò a scrollare il capo: non riusciva a capacitarsene. Amava quella donna da quattro anni e l’aveva desiderata con una forza che non sapeva di possedere.
Però era un soldato Romano: d’un tratto l’espressione frastornata si frantumò sul suo viso e nei suoi occhi apparve una luce determinata, fiera e decisa. Le mise le mani ai lati del viso e la fissò con intensità. –Ti sposerò -le disse - Chiederò il divorzio e poi ti sposerò!-
La regina sorrise ma sottrasse il volto dalla sua stretta.
-Voglio di più!-
L’uomo la guardò stupito
-Avrai l’amore dei Romani – le disse
Ma la regina scosse la testa –Ho già l’amore e il rispetto degli Egiziani, che sono di gran lunga migliori dell’amore dei Romani!-
Marco Antonio scosse la testa frastornato.
-Renderò l’Egitto la terra più nobile e ricca che ci sia mai stata. I posteri, guardando i papiri che i tuoi scribi avranno scritto, mormoreranno il nome Egitto con timore e adorazione! Tutti s’inchineranno alla potenza del regno che io e te costruiremo! Cleopatra e Marco Antonio i sovrani del regno più bello e florido che sia mai esistito!-
La donna sorrise, con dolce lentezza, lasciò scivolare il lenzuolo ai suoi piedi e la sua pelle ambrata risplendette.
-Sarò tua!-

  
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