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Autore: Selhin    17/12/2008    2 recensioni
( INCOMPIUTA non verrà mai continuata )...tra amici ci si può amare, ma anche odiare. Si litiga e può capitare che non ci si veda né ci si parli per anni, ma cosa accade nel frattempo? Cosa si prova quando finalmente ci si rivede? Questo è quello che succede a Matt e Mimi, e quello che accadrà si scoprirà solo in seguito...[MimixMatt]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai, TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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On the way to love

 

On the way to love

 

Capitolo 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Scesi dal traghetto che era quasi sera ormai, nonostante il sole fosse ancora alto e brillante. Mi presi la borsa da viaggio a tracolla, e la valigia nella mano destra. Guardavo le persone attorno a me, alla ricerca di qualcuno, senza trovarne. Strano, eppure avevo avvertito che sarei arrivata a quest’ora.

  - Ehiiiiii!!!!- una voce molto familiare mi urla alle spalle, ed io mi volto veloce. Ma so che non sarà lui, non è possibile.

  E’ rimasto in quel luogo e non lo vedrò mai più, se non nei miei ricordi. Mi è successa la stessa cosa prima di salire sul treno. Ho sentito una voce alle mie spalle, mi sono voltata già con le lacrime, convinta che fosse venuto alla stazione. Come nei film romantici, a chiedermi di non partire. Di restare accanto a lui, di fuggire insieme. Ma era solo uno stupido film del mio cervello, perché quando mi sono voltata ho visto solo un ragazzo che abbracciava la sua fidanzata. Mi hanno fatto tenerezza, ma mi hanno anche rattristata molto. Così delusa sono salita sul treno e ho cercato di non pensarci per tutto il viaggio. Cosa che naturalmente non mi è riuscita di fare. Chissà se mi ha pensata, o se sono stata solo un gioco estivo così tanto per passare il tempo. Di certo per me, lui non è stato questo, ed è ciò che conta. Forse è venuto alla stazione ma non siamo riusciti a trovarci, dopotutto non gli avevo detto l’orario del treno. Mah, è inutile rimuginarci sopra, tanto non lo vedrò mai più.

  Mi volto, spostandomi i capelli lunghi dalle spalle. Spesso ho pensato di tagliarli, ma adesso è tardi, e visto che devo tornare a casa sarà meglio lasciarli come sono. Come quando ero bambina, come l’ultima volta che mi hanno vista.

  Vedo corrermi incontro una persona a me famigliare, e non riesco a trattenere un grande sorriso. Inizio a correre a mia volta e quando siamo vicini ci stringiamo in un abbraccio carico di affetto. Ho gli occhi lucidi dall’emozione, e mi cade anche una piccola lacrima. Ci stacchiamo , guardandoci.

  - Finalmente sei tornata birichina. Ti pare il modo di sparire?-

Sorrido, asciugandomi gli occhi col dorso della mano - Mi spiace…sono fuggita, come al solito.-

Mi stringe di nuovo, e sento gli occhi bruciarmi. Ho voglia di piangere ancora.

  - Stai tranquilla…è normale, bastava solo che avvisassi. Ci siamo molto preoccupati.-

Guardo quegli occhi scuri con affetto - Oh, Leo. Mi sei mancato da morire.- gli butto le braccia al collo, stringendolo di nuovo.

  - Mi sei mancata anche tu, Mimi.-

 

 

 

  Adesso siamo in macchina diretti a casa mia. E’ venuto a prendermi da solo, mi sta dicendo, perché gli altri avevano degli impegni.

Leo è stato qui in Italia, il mio migliore amico. Anzi, non solo in Italia, ma l’unico che abbia mai avuto veramente, e lo sarà anche dopo la mia partenza. Ho anche creduto di amarlo per un certo periodo, ma questa è una cosa che preferisco non ricordare adesso.

  In realtà si chiamerebbe Leonardo, ma odia parecchio il suo nome e per questo non si fa mai chiamare per intero. Non vi racconto che scenate con i professori, i primi giorni al liceo.

Lo osservo mentre guida. Sono stata via solo una settimana ma mi sembrano mesi che non lo vedo. Mi da l’impressione di essere cresciuto ancora. E’ alto più di 1 metro e 80, ed io con il mio misero metro e 50 faccio ancora di più la figura della nanetta.

Ha capelli scuri mossi, che gli ondeggiano per l’aria del finestrino abbassato. Il classico tipo mediterraneo, esclusa l’altezza.

I suoi occhi incontrano i miei per un istante - Bè, cosa succede? Perché stai li zitta a fissarmi?-

Ma io faccio spallucce - Così, pensavo…-

  - A cosa?-

  - Fatti miei…- rispondo divertita.

  - Aaah…capisco, capisco…allora come si stava in sardegna?-

Torno a guardare fuori dal finestrino. Il cielo è chiaro, e il solito traffico di città ci tiene bloccati nelle varie code dei semafori.

  - Bene…ho pensato molto…- rispondo dopo un istante.

Lui si gira a guardarmi, ma evito il suo sguardo - Quindi sei ancora più decisa ad andare adesso?-

Annuisco, perché non saprei cos’altro aggiungere. Il semaforo torna verde e noi ci muoviamo sulla strada, sempre lentamente.

Restiamo così in silenzio, ascoltando solo la radio accesa che mi sembra riecheggiare nella mia testa. Ecco, chissà perché dopo un viaggio mi viene sempre mal di testa.

 

 

 

  Arriviamo a casa mia esattamente un’ora dopo.

Scendo dalla macchina, Leo mi aiuta con i bagagli, e insieme entriamo nel portone del condominio in cui vivo. Non c’è l’ascensore, quindi ci tocca fare ben cinque piani a piedi.

  - Ma non avevano il progetto di mettere l’ascensore qui?- mi domanda lui, dietro di me.

Io rido divertita - Tutte le volte che vieni qui da me, mi fai sempre questa domanda…non so più come dirtelo che è solo una tua vana speranza.-

  - Certo, certo…tanto ormai non te ne importa perché te ne vai…-

L’ha solo sussurrata questa frase, ma l’ho sentita forte come se l’avesse urlata. Non vuole che vada lo so, ma ormai ho deciso.

Arrivati dalla porta, cerco le chiavi nella borsa ed infine la apro.

Non so come descrivervi il mio stupore, nel vedere l’appartamento addobbato a festa. Nell’ingresso uno striscione bianco con scritto “ Bentornata e Arrivederci ” che riassumono esattamente tutto quanto.

Non riesco a parlare mentre i miei amici mi vengono incontro salutandomi, ed abbracciandomi. Chiedendomi com’è andato il viaggio, se sono stanca, se mi è piaciuta la sorpresa ed altre mie cose che non riesco a collegare. Mi salgono le lacrime agli occhi, e per evitare di scoppiare a piangere li chiudo e faccio dei respiri profondi.

  - Dai, su su…- mi sta dicendo Leo alle mie spalle -…non fare così. Volevamo solo farti una sorpresa.-

Io li riapro, e con un sorriso dico - E ci siete riusciti alla grande…grazie ragazzi!-

 

 

 

  Sono passate alcune ore dal mio arrivo a questa festa. Mi sto divertendo tantissimo, e forse sono anche un po’ brilla, ma non me ne importa perché questa è l’ultima festa che passo assieme a loro.

Mi mancheranno.

Non siamo un gruppo di venti persone…siamo solo in cinque, me compresa, però ne abbiamo passate tante in questi anni.

Mi alzo in piedi e faccio suonare il bicchiere con la forchetta della torta. Tutti si voltano a guardarmi.

  - Ehm…volevo solo dirvi un paio di cose…- mi schiarisco la gola -…innanzi tutto volevo ringraziare tutti per questa bella festa. Non la dimenticherò mai. Poi, un ringraziamento speciale va a Beth per la sua stupenda torta al cioccolato…la mia preferita…- mi avvicino a lei, e la vedo arrossire mentre la bacio sulle guance. Si scosta i capelli biondi sistemandoli dietro l’orecchio, e mi guarda sorridente con i suoi dolcissimi occhioni blu.

  - Figurati…era il minimo che potessi fare…- mi risponde sempre sorridendo.

Mi volto verso gli altri per continuare - Farei un ringraziamento a Jony…carissimo so che la musica è stata tutta opera tua…-

Tutti ridono mentre gli facciamo un piccolo applauso. Lui si porta una mano fra i capelli castani - Ah è stato un piacere baby…-

  - Grazie anche a Minny…tesoro so quanto ti sia costato organizzare tutto questo. Ma tu sei sempre stata la mente del gruppo, quindi il compito non poteva che spettare a te…- lei scuote la testa con vigore, facendo oscillare i capelli corti - Mi diverto a comandare, lo sai…- fa l’occhiolino e si risiede sul divano.

  - Infine…- aggiungo mentre mi dirigo verso il tavolo -…grazie a Leo, che sei riuscito a mentirmi così bene per tutto il viaggio. Se la sorpresa è riuscita è anche merito tuo.-

Lui mi guarda e sorride. Non dice nulla perché sa che non c’è altro d’aggiungere.

Mi verso un po’ di spumante nel bicchiere, e poi faccio lo stesso con i loro. Lo alzo e seguono i miei movimenti, imitandomi.

  - Allora facciamo un brindisi…alla nostra amicizia.-

  - Al tuo ritorno in Giappone.-

  - Ai cellulari e l’email perché ci terranno in contatto!-

  - Alle feste…e speriamo che non siano sempre d’addio.-

  - E alle torte di Beth!- aggiunge Jony alla fine.

Tutti scoppiamo a ridere.

  - Davvero ragazzi…- continuo -…non ho intenzione di lasciarvi tra le lacrime, ma sono davvero felice di aver passato questi anni con voi. Siete una delle cose più belle che mi siano mai capitate nella vita. Non vorrei separarmi da voi, ma spero che alla fine mi abbiate capita,e mi perdoniate. Non posso andarmene sapendo che tra di noi c’è del risentimento per questo. Non lo sopporterei…-

Leo m’interrompe abbracciandomi - Ehi basta…va tutto bene, sappiamo perché lo fai.-

E se non scoppio a piangere è un vero miracolo.

 

 

 

  Il giorno dopo preparo tutto il necessario per partire, e quello dopo ancora alle 8 del mattino sono già all’aeroporto.

Borsa a tracolla, fascia rosa tra i capelli e tutti i miei amici attorno a me.

E’ come un deja vu, perché mi ricorda un pezzo della mia vita che non ho mai dimenticato, e che forse avrei presto ripreso e aggiustato.

Li abbraccio tutti, in un saluto veloce, perché il nostro non è un addio. Tornerò presto a trovarli.

  - Tuo padre parte domani allora? - mi chiede Leo con il solito sorriso gentile sul viso.

Annuisco - Si, oggi era il suo ultimo giorno di lavoro…-

Mi abbraccia per l’ennesima volta, ma questa ha un sapore diverso. Amaro e triste.

  - Mi mancherai…- me lo sussurra all’orecchio e mi salgono le lacrime agli occhi. Lo stringo a mia volta, sentendo forte il suo profumo su di me, come a farne scorta.

  - Anche tu mi mancherai…-

Ci allontaniamo un po’, e improvvisamente sfiora le mie labbra con le sue. Un bacio dolce. Per quanto l’ho sognato, ho sperato che accadesse con lui. E proprio adesso, perché, mi fa questo?

Mi allontana e senza che io abbia il tempo di formulare una frase dal senso logico, sento la voce metallica annunciarmi il mio volo.

Li saluto un’ultima volta e m’incammino verso l’aereo che mi avrebbe riportato nella mia terra natale.

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

***************************************************

Ciao a tutti ragazzi di EFP!!!

Ecco il nuovo capitolo della fic sui digiprescelti, scusate il ritardo!!!!

D’ora in avanti i capitoli si susseguiranno attraverso gli occhi di Mimi e Matt alternati…questo era ovviamente il punto di vista di Mimi!

Fatemi sapere che ve ne pare, se la storia vi piace, o se avete consigli da darmi…anche critiche purché costruttive.

Ringrazio chi ha letto fino ad ora, ma ancora di più chi ha recensito.

Mijen, AikoSenoo, Sarugaki92 e vampirosolitario91 vi ringrazio tanto, scusate se non vi ringrazio ad uno ad uno ma sono un po’ assonnata!!!!

Inoltre grazie a chi ha aggiunto la storia tra i preferiti

 

1 - BebyChan [Contatta]
2 - Sarugaki92
[Contatta]
3 - sem0305
[Contatta]

 

Ora vado davvero…Buonanotte e aspetto le vostre recensioni!!!

 

Selhin

 

 

 

 

 

 

   
 
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