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Autore: Ariki    24/03/2015    1 recensioni
Al momento ho un po' di difficoltà a continuare la storia quindi mi prenderò una pausa nella speranza di giorni migliori =)
Belle French, ragazza spensierata con grandi sogni nel cassetto, scende ad un compromesso per arrivare al suo obbiettivo: raccontando una piccola bugia.
La sua passione per la scrittura è così grande da farle cambiare identità e per giunta il sesso, ma un furbo editore, affascinato dalla sua penna, scoprirà mai l'inganno?
AU Rumbelle
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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3. Francis Bells  


Francis Bells era proprio un ragazzo interessante: i capelli scuri e gli occhi chiari.
Era un giovane scrittore di talento, l'unico grattacapo era che non lo si poteva incontrare in giro. Il suo più grande fardello era una malattia rarissima che lo faceva assomigliare ad un vampiro.
Se non fosse stato per la chioma bruna ogni donna lo avrebbe riconosciuto in Dorian Gray, anche se non aveva fatto patto con il diavolo o si abbandonasse nel desiderio più sfrenato era comunque affascinate o almeno era così che si diceva in giro: in realtà nessuno lo aveva mai visto.
Francis era avventuroso, curioso di ogni cosa e nelle sue storie attirava il lettore facendogli immaginare ogni scena, ogni paesaggio.
Sembrava essere il ragazzo perfetto peccato che in realtà non era che un frutto di fantasia: era stato creato e messo in scena da una furba ragazza con una passione immensa per la scrittura.
-Hai davvero fatto una cosa del genere?- domandò August dopo aver chiuso la porta della sua stanza, mentre Belle se ne stava vicino alla terrazza a guardare il cielo stellato
-Si finalmente è arrivata l'ora- disse Belle soddisfatta, facendo una giravolta su se stessa
Si sentiva come ubriaca invece, non aveva che bevuto che dell'acqua quella sera e semmai un succo di frutta.
-Spero solo che vada tutto bene....- borbottò il ragazzo, mentre si avvicinava a lei.
-Andrà tutto bene e semmai qualcuno avrà dei dubbi...-Belle si fermò a pensare: in realtà doveva giusto inventarsi un piano b.
-August tu mi aiuteresti?- gli chiese di punto in bianco guardandolo dritto negli occhi
-Io e come potrei mai fare? sono un povero invalido su una sedia rotelle che non può neanche uscire...- affermò abbassando il capo
Lei non aveva la minima idea di quanto avrebbe voluto esserle di qualche utilità: avrebbe scavalcato mari e monti per lei.
Sfortunatamente era troppo timido ed aveva poca fiducia in se stesso per dichiararsi: gli bastava starle accanto.
-August non dirlo neanche per sogno, tu sei l'unico che può aiutarmi, dovresti fare finta di essere lui, semmai qualcuno dovesse venire a casa nostra per scrivere un contratto- disse Belle seria
Lui non sapeva che senza il suo aiuto iniziale, lei non sarebbe mai arrivata a quel punto:  le aveva dato il coraggio, lui che come un fratello le aveva indicato la strada per realizzare il suo sogno più grande.
-Lo farò- disse lui, sempre poco convinto
-Ma solo in quel caso, non voglio farmi vedere in questo stato da altre persone-
-Sarà il nostro piccolo segreto- Belle gli sorrise complice, per poi dargli la buona notte.

Non poteva certo dirgli che aveva già presentato il primo elaborato...

Quella mattina Belle si era ripromessa di essere forte, non si sarebbe fatta rimettere i piedi in testa da quel nano che era scorbutico come Brontolo di Biancaneve.
Era uscita presto da casa senza aspettare che tutti si svegliassero per fare colazione e si era diretta, con fare deciso, alla casa editrice.
-Buon Giorno- disse come aveva fatto in precedenza
-Ancora tu ragazzina?!- aveva esclamato l'uomo con sdegno, che non represse affatto, infatti le fece notare che non era lei che voleva vedere.
-Prima che mi cacci mi lasci parlare: sono venuta con un manoscritto di mio cugino che sfortunatamente non può uscire di casa- gli disse Belle convinta
-Tuo cugino eh?- disse l'uomo la osservò da capo a piedi
-Pensi che sia così stupido a crederci- continuò lui tirando fuori una sigaretta.
-No affatto, ma le consiglio vivamente di leggere una prima riga e se non le piacerà non verrò più a disturbarla e poi è proprio come dice lei, non posso averlo scritto io - aveva dichiarato Belle, nascondendo la sua insoddisfazione e il negare di essere l'autrice
-Sei proprio testarda eh ragazzina? Va bene ma poi se non mi interessa dovrai smammare- le  disse lui, puntandole la sigaretta: era ormai sicuro di averla in pugno, non sarebbe più tornata e finalmente sarebbe ritornato ai suoi affari.
-Affare fatto- rispose Belle: avrebbe trionfato, se lo sentiva.
L'uomo, se così si poteva definire, prese il blocco ed aprì a caso.
Lesse le prime righe che si ritrovò davanti agli occhi ed a poco a poco venne ammaliato dalla trama e dalla sintassi.
Belle sorrise soddisfatta dopo aver osservato la faccia del suo interlocutore che cominciava a prendere gusto nella lettura, poi scaltra come una lepre lo fermò, tirandogli via il blocco.
-Allora come le sembra? Francis ha fatto un buon lavoro?- chiese anche se dentro di sé sapeva.
-Non c'è alcun dubbio che sia interessante e sono sicuro di qualcos'altro- disse l'uomo sorridendo sotto i baffi ma mostrando una leggera delusione.
-Cosa sir?- domandò Belle molto incuriosita dalle sue parole: aveva fatto centro.
-Che non può essere opera di una donna- le disse cominciando a ridere a crepapelle
Belle si era morsa il labbro ma non aveva proferito parola: mancava così poco, non poteva svelare l'inganno.
-Se non avessi trovato questi fogli probabilmente sarebbero rimasti nascosti nella sua valigia, sa mi cugino è tornato da poco a casa e l'unico suo passatempo è la scrittura- aveva dichiarato
Il nano era assai interessato ma non poteva addentrarsi in un impresa così sconsiderata, doveva provare se al pubblico avrebbe apprezzato come lui.
-Facciamo un accordo, pubblicherò una parte della storia nel quotidiano di domani e poi si vedrà- disse l'uomo prendendo parte del blocco di fogli
Belle era rimasta di sasso per qualche secondo fino a che la voce del suo interlocutore non l'aveva ridestata dai suoi pensieri.
-Siete proprio insistente miss, se state dicendo la verità e la storia avrà successo verrò a casa vostra per far firmare a vostro cugino un piccolo contratto, sapete per non far pubblicare da qualcun'altro, non possiamo permettercelo- le aveva risposto con fare professionale
Belle era tutta sorridente quando era tornata a casa e non vedeva l'ora di raccontare ad August ogni cosa.
Dopo qualche settimana Leroy o almeno era il nome dell'uomo l'aveva fatta chiamare per parlarle della storia: a quanto pare stava diventando famosa.
Quando tornò a casa quel giorno, Belle corse in camera di August sapendo che era sveglio, decise di fare una piccola merenda in sua compagnia come soleva fare quando era bambina.
-Ce l'ho fatta!- disse Belle entrando all'improvviso, reggendo un vassoio ricolmo di pasticcini
August sorrise nel vederla: non si spaventava più delle strambe entrate della cugina, era avvezzo oramai.
Belle gli sorrise mentre gli raccontava per filo e per segno la sua impresa mentre beveva il suo thè.
-Allora il tuo nome d'arte quale sarebbe?- le domandò prendendo un pasticcino, aspettando che gli rispondesse
Belle sorrise e gli rispose -Francis Bells-
-Domani verrà l'uomo di cui ti ho parlato per farti firmare il contratto!- Belle era in estasi, non riusciva crederci: il suo sogno era diventato realtà.







Robert Gold si svegliò di soprassalto: aveva fatto di nuovo le ore piccole e si era addormentato sulla scrivania.
Balzò velocemente sulla sedia creando una corrente d'aria che smosse una decina di fogli che svolazzarono in aria per qualche minuto prima di ricadere a terra.
Gold imprecó a voce alta, prima di ributtarsi sulla poltrona e riprendendosi la testa fra le mani.
Poco dopo la porta del suo ufficio si aprì: facendo comparire un uomo, mingherlino di media altezza e dai capelli rossicci.
Uno sguardo gentile che fece peggiorare l'umore.
-Buongiorno Sign. Gold, è arrivato presto-
-Sono arrivato presto perché forse non me ne sono andato, lei che dice Sign. Hopper- gli rispose irritato
-Mi scusi- disse Archibald posando una tazza fumante di thè.
-Sono davvero stufo di queste storie così banali- brontoló portandosi la tazzina alle labbra mentre l'altro raccoglieva i fogli che precedentemente caduti a terra.
-Non c'è bisogno che li raccogli, buttali nel cestino oppure quando arriverà la donna delle pulizie se ne occuperà lei-
Gold raccolse il giornale e lo sfogliò avidamente le pagine, fino ad arrivare all'angolo editoriale: un piccolo sorriso compare sulle sue labbra quando vide un nome e una storia che attendeva.
Francis Bells, giovane ragazzo di origine francese, si era trasferito a Londra ed aveva iniziato a scrivere storielle per il London Bridge giornale che da poco era diventato di voga, forse solo grazie a lui: erano racconti appassionanti  forse un po' troppo fantastici, ma riuscivano però ad attirare l'attenzione dell'editore.
-Harchibald- tuonò, poggiando il giornale.
-Si signore?- chiese titubante avvicinandosi al tavolo
-Trovami tutte le storie di questo giovane Bells e poi trovamelo e portalo da me, ho un progetto in mente- disse l'editore deciso
-Ma signore! Le sue storie sono state pubblicate solo sul giornale, dovrò andare a racattare le vecchie copie dalla spazzatura- si lamentò Harcibald
-Ed allora fallo!- disse Gold senza mostrare alcun senso rimorso
-Prepara un contratto, voglio che lavori per me-
-Si signore- rispose il segretario, che avvilito uscì dalla stanza
-Finalmente un cambio d'aria...- disse Gold fra se e sè appoggiandosi di nuovo alla sua poltrona.






Angolo dell'autrice: Finalmente Gold ha fatto il suo ingresso!
Spero che siate entusiaste anche voi come me visto che nella puntata di questa settimana non è successo granchè.
La prossima settimana porterà ad un incontro senza pari....mhuauau speriamo che vi piaccerà =)
A martedì prossimo!
  
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