(Jane)
Ero seduta sul divanetto,sempre nella mia stanza. Avevo provato a leggere per distrarmi,ma non riuscivo a togliere dalla mia mente l'immagine  del volto di Lucy.
Sentii una porta aprirsi:Aro,ovvio.
Si sedette accanto a me.
"Va un po' meglio?",chiese.
Come risposta buttai lontano il libro e mi avvicinai a lui,che mi strinse.
"Credo che sia un no",disse lui.
"Mi sento come se fossi tornata indietro nel tempo",dissi.
"Immagino",disse lui,iniziando ad accarezzarmi i capelli."Sai ho letto che parlare aiuta a stare meglio. Perchè non mi racconti cos'è successo quel giorno dal punto di vista?",chiese.
"Vorrebbe dire ricordare ogni cosa...",dissi.
"Esatto,ma può farti stare meglio. Non lo hai mai detto a nessuno e dopo un po' fa male tenersi tutto dentro",disse. Aveva ragione. Mi faceva malissimo e ogni tanto temevo di scoppiare.
Annuii e iniziai il racconto.
Due braccia forti mi tenevano e mi trascinavano. Mi legarono ad un palo,mentre dietro di me c'era Alec. Mi sentivo umiliata e anche impaurita. Alec toccò lievemente le mie dita.
"Domani sarà tutto finito",disse lui.
"Scusami... Scusami,ti ho trascinato nella mia situazione quando dovrei esserci solo io qui",dissi,mentre alcune lacrime iniziavano a rigarmi il viso.
"Non è colpa tua... Ti voglio bene",disse.
"Anch'io...",dissi e poi sentii il fuoco sulle caviglie.
Volevo urlare,ma il dolore era talmente forte che non ci riuscivo. Sentivo anche mio fratello lanciare piccoli versi,ma anche lui non urlava. Sentivo la gente gridare e ridere e ciò era come un colpo al cuore. Quelle stesse persone che avevano avuto compassione di noi alla morte dei nostri genitori ora ci stavano uccidendo. È vero era il fuoco che bruciava,ma era come se fossero loro a ucciderci.
Il fumo mi fece tossire più volte e la vista iniziava ad offuscarsi,mentre il mio corpo diventava sempre più debole. Con la vista annebbiata vidi una figura avvicinarsi,mentre le persone avevano inziato ad urlare dal panico. Sentii qualcosa di freddo sulle braccia,dopodichè qualcuno mi prese in braccio.
"Andrà tutto bene...",disse l'uomo misterioso.
"Mio fratello... Lui...",cercai di dire,ma continuavo a tossire.
"Sta bene. È salvo...",disse l'uomo.
"Sono contenta... Almeno lui potrà continuare a vivere...",dissi,chiudendo gli occhi.
"Ehi,apri gli occhi!",disse l'uomo.
La sua voce sembrava così lontana e così dolorosa. Non volevo aprire gli occhi,tanto sapevo che stavo per andarmene. Volevo smettere di soffrire.
Mi sentii posare a terra e sentii delle urla. La voce di chi urlava sembrava quella di Alec,ma non riuscivo ad essere concentrata.
"Dobbiamo fare in fretta,sta per morire",disse l'uomo.
"Pensi che il veleno faccia effetto prima che muoia?",chiese un altro uomo.
"Lo spero...",disse l'uomo.
Sentii delle labbra sul collo e poi un morso. Il fuoco si espandeva dentro di me e mi bruciava. Era molto più doloroso del fuoco di prima. Non so per quanto urlai,ma dopo un po' chiusi gli occhi. Li riaprii alcuni giorni dopo per non chiuderli mai più.
Quando finii il racconto mi sentii più libera,ma non riuscii a trattenere le lacrime.
"Quindi avevo ragione a dire che dovevo fare in fretta a trasformarti",disse lui.
Io annuii lentamente.
"Vedrai che si sistemerà tutto. Cercherò di far si che si fermi il meno possibile",disse lui.
"Grazie...",dissi,anzi bisbigliai.
Mi cullò tra le sue braccia per tutta la notte.

Note:la parte in corsivo è il racconto di ciò che è successo il giorno della sua trasformazione.
Baci AliceMiao