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Autore: Zebraviola    24/03/2015    6 recensioni
Da revisionare
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 23

Capitolo 23


Labbra soffici si posarono sulla fronte di Leslie in quella radiosa giornata di sole.
-Forza Puffetta, è ora di alzarsi! Non vorrai mica fare tardi proprio il giorno del tuo matrimonio vero?-
La ragazza sorrise ancora con gli occhi chiusi. Il giorno del suo matrimonio...
Quanto aveva sognato quel momento da piccola? Certo quando aveva dieci anni e fantasticava sull'avvenimento non aveva immaginato che accanto a lei sull'altare vi sarebbe stato un mago. E che mago!
Aveva sempre avuto un debole per gli uomini con i capelli rossi, ma in Ron era stato il suo sorriso sincero e gli occhi cristallini in cui poteva specchiare la sua anima a far breccia nel suo cuore.
Certo anche David aveva i capelli rossi, ma erano l'unica cosa che lo accomunava al suo fidanzato. Una smorfia le si dipinse in viso al pensiero del suo ex, quell'idiota stronzo di cui fortunatamente si era liberata. Ricordava benissimo il giorno in cui aveva capito che il suo fidanzato le nascondeva qualcosa, aveva trovato una strana pergamena con sopra degli ordini di oggetti che non aveva mai sentito nominare come Sensore Segreto o Spioscopio. All'inizio pensava fosse uno scherzo o comunque qualcosa di innocuo ma da quel giorno prestò attenzione ai movimenti che David faceva e fu così che scoprì che stava nascondendo qualcosa.
Ma solo il venerdì mattina seguente, quando lo vide tornare a casa pieno di piccole bruciature in faccia, si rese conto davvero che fosse implicato in qualcosa di grave.
Ricorda ancora la sua ansia nel voler chiamare un medico, spaventata da quelle piaghe rossastre che deturpavano il bel viso del giovane, mentre lui continuava a ripetere che non era nulla, che sarebbe passato entro poco.
E così fu.
Nemmeno mezz'ora dopo il viso era tornato niveo e liscio, lasciando basita e spaventata la ragazza che volle assolutamente spiegazioni. Scoprì così che era stato colpito da una Fattura Pungente da un cliente scontento e, anche se ignorava cosa fosse una Fattura Pungente, realizzò di essere fidanzata con un mascalzone.
David cercò di spiegarle cos'era successo, che lui non era un ladro o un delinquente ma che semplicemente procurava a gente “particolare” alcuni oggetti non facili da trovare (o non propriamente legali). La ragazza, sorda ad ogni spiegazione, si era chiusa in bagno tenendosi la testa tra le mani e chiedendosi chi fosse davvero l'uomo con cui conviveva da due anni.
Qualche giorno dopo un uomo con i capelli rossi e gli occhi azzurri bussò alla sua porta presentandosi come Ron Weasley, capo Auror e, anche se lei non sapeva cosa fosse un Auror, lo fece entrare con la sensazione che qualcosa stesse per cambiare nella sua vita.
Ed eccola lì, nove mesi dopo, a sistemarsi il vestito davanti allo specchio con un sorriso splendente in volto mentre sua madre le sistemava i biondi capelli in un raccolto fatto di trecce e candidi gigli.
-Puffetta sei bellissima...- le disse sua madre con la voce incrinata, incontrando lo sguardo della figlia nello specchio.
-Grazie mamma.- rispose lei, non provando più nemmeno ad opporsi al soprannome che si trascinava ormai dietro dall'infanzia.
Strinse la mano che la donna aveva posato sulla spalla della figlia e asciugò una lacrima solitaria e malinconica che le solcava il viso.
-Sono così felice per te, bambina mia. Ron ti ama davvero molto ed è un uomo straordinario.-
-Sì lo è.- rispose lei abbracciandola stretta felice; ancora poche ore e sarebbe diventata la moglie di quell'uomo straordinario.
E non vedeva l'ora.

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-Questi capelli non vogliono proprio collaborare!- Hermione posò sbuffando risentita la spazzola sulla specchiera in camera mentre Severus la guardava divertito disteso sul letto. La donna lo fulminò con lo sguardo sentendolo ridacchiare.
-Non è divertente! È facile per te, guardati: un completo nero e una spazzolata e sei perfetto. Ah perchè per noi donne non è altrettanto semplice?-
Severus ammirò la donna a pochi passi da lui, ne accarezzò con lo sguardo ogni curva fasciata in quel bellissimo vestito color ciclamino che le donava davvero molto e poi si soffermò su quella massa di riccioli che le incorniciava scompostamente il viso.
Si alzò dal materasso, continuando a sghignazzare e la abbracciò da dietro sornione.
-Perfetto eh?-
-Oh stai zitto e non gongolare!- sbuffò lei, lasciandosi tuttavia stringere da quelle braccia che tanto amava e lasciandosi sfuggire un sorriso sulle labbra.
-Ammetto di essere il primo ad ammettere che hai dei capelli impossibili e di rimanerci incastrato ogni tanto, ma non essere così severa con loro, ci sono piuttosto legato.-
La donna rise tra le sue braccia, si girò e gli stampò un veloce bacio sulle labbra.
-Va bene, cerchiamo di ammansirli allora, non voglio presentarmi al matrimonio di uno dei miei migliori amici con un cespuglio in testa.-
-Lungi da me permettere che la mia fidanzata venga scambiata per un arbusto.-
E con un veloce colpo di bacchetta, senza nemmeno aprir bocca, i capelli di Hermione si acconciarono miracolosamente in morbide onde.
Solo un pensiero attraversò la mente della giovane mentre l'uomo si appropriava della sua bocca per impiegare meglio il tempo rimasto: Prima o poi devo imparare questo incantesimo!

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Il giardino della Tana non era mai stato così bello. Gigli bianchi, i fiori preferiti di Leslie, adornavano ogni angolo e invadevano dolcemente l'aria con il loro profumo mentre un tappeto color verde acqua segnava il percorso dalla casa al gazebo sotto il quale era stato posto un arco cerimoniale. Era tutto perfetto e Ron sospirò felice.
C'era stato un tempo, anni e anni prima, in cui pensava seriamente che sarebbe stata Hermione la donna che avrebbe condotto all'altare. Adesso gli sembrava passata una vita intera e non riusciva ad immaginare al suo fianco qualcuno che non fosse Leslie.
Si sedette su una sedia in ultima fila mentre lasciava la sua mente viaggiare, ripercorrendo gli avvenimenti dell'ultimo decennio.
Ricordava con un sorriso tenue il periodo in cui Hermione era la donna, ragazza all'epoca, che illuminava le sue giornate; ne era seriamente innamorato, gli era stato vicino molto nel periodo successivo alla fine della guerra, quando il suo cuore aveva più bisogno di sanare l'immensa lacerazione provocata dalla morte del fratello. Aveva trovato conforto tra le sue dolci ma ferree braccia, pace sulle sue tenere labbra, serenità nel suo morbido corpo.
Avevano passato insieme due anni bellissimi ma più passava il tempo, più la ferita della guerra si cicatrizzava e più i due si rendevano conto che, forse, quello che avevano scambiato per amore aveva invece un altro volto.
Fu così con serenità che decisero di mettere fine alla loro storia; senza sminuire nemmeno per un secondo quello che avevano condiviso i due compresero che l'amore che li accomunava era di tipo fraterno e trovarono il loro posto nel mondo l'uno indipendente dall'altro.
Solo quando alcuni mesi prima lui e la sua squadra si trovarono ad indagare sul caso Colson e si trovò a collaborare con la fidanzata del sospettato capì che la decisione presa anni prima era stata davvero la scelta giusta.
Fin da subito Leslie aveva suscitato in lui sensazioni strane. La prima volta che gli aprì la porta rimase incantato dai riflessi del sole che giocavano tra i suoi capelli color del grano e dai suoi occhi verdi. Aveva già visto occhi di quel colore, in primis quelli del suo migliore amico, ma si ritrovò stranamente a pensare che non esistessero occhi più belli di quelli, così espressivi e intensi.
Ma la situazione non era delle più facili così dovette mettere tutte quelle sensazioni a sopire per concentrarsi sulla situazione delicata e cercare di spiegare alla spaventata ragazza la realtà del Mondo Magico.
Solo dopo che le indagini erano finite e i due erano diventati amici trovò il coraggio di invitare la ragazza fuori a cena.
E adesso era lì, seduto su una sedia di legno bianco ad aspettare di diventare il marito di una donna insperata.
Tirò fuori dalla tasca la pergamena che gli era arrivata la sera prima da parte di Hermione e la rilesse sollevato. Non si era mai sentito così leggero come in quel momento.

Caro Ron, sono finalmente riuscita a scoprire il significato dell'aura porpora di Ginny. Stai tranquillo, non è in pericolo! Rassicura Leslie e passa un'ultima sera da single tranquillo. Domani vi racconto tutto. Un abbraccio Hermione


-Ron! Vai a finire di prepararti che tra un'ora dovrebbero arrivare i primi ospiti!- la “soave” voce di sua madre lo risvegliò dal suo tepore.
Meglio che mi sbrighi, non vorrei che la generalessa Weasley scenda sul piede di guerra

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Sarah e Neville erano in un angolo del giardino a chiacchierare. Erano arrivati da qualche minuto e stavano aspettando che Ron si unisse a loro nell'attesa. I fantasmi dei dubbi della sera precedente aleggiavano ancora tra di loro ma decisero di non darci peso. Avrebbero dovuto solo pazientare un altro po' di tempo, aspettando che le acque si calmassero e che il dolore di Oliver si placasse; solo allora avevano deciso che si sarebbero esposti al pubblico ludibrio della società.
-Ehi Neville! Anche tu qui per le nozze del secolo?- una voce appartenente ad un ragazzo alto con i capelli rossi li riscosse dalla loro chiacchierata.
-Ehi George! Nemmeno fosse il primo dei tuoi fratelli che arriva all'altare. Non erano stato definite quelle di tua sorella le “nozze del secolo”?-
-Bè lei si è presa il Salvatore, ma per mio padre avere una babbana in famiglia è altrettanto strepitoso!-
Tutti e tre si ritrovarono a ridere sonoramente a quelle parole.
-Ho saputo che sei uno dei testimoni di Ron. L'altro è Harry giusto?-
George si trovò ad annuire accomodandosi accanto alla coppia sulla panchina sotto la vecchia quercia dove si erano riparati.
-Sì, mi sono un po' stupito quando me lo ha chiesto in effetti. Insomma, siamo tanti fratelli maschi, non pensavo chiedesse ad uno di noi, certo a meno che non ci scegliesse tutti e cinqu.... quattro.-
Neville notò che l'amico si era rattristato al ricordo del gemello e se ne dispiacque molto. Tra tutti George era quello che, per ovvi motivi, aveva fatto maggior fatica a superare la morte del fratello. Nonostante Ron lo avesse aiutato molto alla fine della guerra per tenere alta la sua memoria prendendo il suo posto al suo fianco ai “Tiri Vispi Weasley”, il giovane aveva impiegato anni per ritrovare la forza e l'allegria per mandare efficacemente avanti il loro sogno.
-Bè sarebbe occorsa una navata molto larga per farvici stare tutti no?- cercò di sdrammatizzare buttandola sul ridere.
Per fortuna l'escamotage riuscì e George si rasserenò.
-Va bene ragazzi, vi lascio e vado a vedere se lo sposo è pronto o se è svenuto prima del tempo.-
-Veniamo anche noi, dovrebbero arrivare gli altri da Hogwarts a momenti.-
Così il trio si destò da quell'angolo di pace ombrosa e si incamminò verso la casa dove fervevano gli ultimi preparativi.
Erano già le dieci quando Severus ed Hermione uscirono dal camino del salotto della Tana, allestito per l'occasione per accogliere gli invitati in arrivo dalle più disparate parti della Gran Bretagna.
Proprio in quel momento Harry e Ginny fecero il loro ingresso nella sala, irradiando sorrisi palesemente non frutto solo alla cerimonia imminente.
Lo sanno già. Hermione non pote far altro che ricambiare la felicità dipinta sui loro volti e si avvicinò a Ginny stringendola in un breve abbraccio di saluto.
Lei e Severus avevano deciso di comune accordo che non fosse il caso di intromettersi nella vita privata dei loro amici e di aspettare i loro tempi. Ma Hermione proprio non ce la faceva a tacere e decise di tirare una frecciatina alla sua amica di sempre.
-Ma come sei radiosa oggi, cara la mia signora Potter, hai davvero un'aria soddisfatta. Successo qualcosa?-
-Uhm, direi che il Signor Potter si è applicato molto ai suoi doveri coniugali questa notte e quindi ho ben ragione a ritenermi soddisfatta.- rispose lei con tono malizioso -Anche tu mi sembri bella e soddisfatta, in ogni caso.-
-Al nostro preside non servono i doveri coniugali per soddisfare una donna.- ribattè lei rivolgendo un occhiolino al compagno al suo fianco.
Le due donne scoppiarono a ridere mentre Severus ed Harry si lanciarono un’occhiata rassegnata accompagnando le compagne in giardino.
-Eh vecchio mio ce le dobbiamo tenere così, siamo solo cavalli da monta a quanto pare.-
-Potter non azzardarti mai più a chiamarmi “vecchio mio”, intesi?-
Una volta raggiunte le file di sedie dove vi sarebbe svolta la cerimonia una donna si avvicinò al quartetto.
-Professoressa McGrannit!- si trovò ad esclamare Hermione attirando l'attenzione di tutti e tre i suoi compagni sulla donna di fronte a loro.
-Buongiorno a tutti, Harry, Ginevra... Severus?!- il tono si tramutò istantaneamente in sorpreso non appena notò le mani intrecciate del Preside ed Hermione.
-Buongiorno a te Minerva. Per favore contieniti, questo tono stupito non è decoroso. E poi è tutta colpa tua se questa donna è entrata nella mia vita.- Minerva sghignazzò innanzi al tono di rimprovero che mal celava un divertimento e gratitudine.
-Ehi! Grazie eh? Meno male che sono proprio qui accanto a te!- si ritrovò a dire Hermione lasciando la sua mano e portando le mani sui fianchi guardandolo di traverso.
-Volevo dire merito suo!- si corresse Severus aprendosi nel primo sorriso da quando Minerva era apparso.
-Ah ecco, volevo ben dire!- Hermione scoppiò a ridere, trascinando anche gli altri.
-Bè, questa sì che è una sorpresa. Sono molto felice per voi, per entrambi. Ve lo meritate proprio.-
-Grazie Minerva. Adesso sarà meglio andare a sederci se non vogliamo perderci l'ingresso del signor Weasley.- concluse lui prima di scortare la sua compagna e gli altri ai loro posti.

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Molly si affacciò alla porta della stanza di Ron controllando che fosse tutto in ordine.
-Forza Ron, ormai è quasi ora, devi scendere.-
-Ok mamma, arrivo subito grazie.-
Ok Ron ce la puoi fare. Devi solo mettere un piede avanti all'altro fino al gazebo e sposare la donna dei tuoi sogni, che sarà mai...
L'uomo si fece coraggio con un sospiro e scese le scale fino a raggiungere sua madre che lo aspettava sulla porta che dava sul giardino con un sorriso.
Il cuore gli rimbombava in petto come una grancassa mentre, un passo dopo l'altro, avanzava sul tappeto con la madre al suo fianco, sorridendo a tutti i suoi amici e parenti che ricambiavano dalle sedie poste ai lati del corridoio. C'erano proprio tutti e lui si ritrovò ad essere grato ad ognuno di loro per essere lì accanto a lui.
Giunti innanzi all'arco cerimoniale Molly gli diede un bacio sulla guancia e sempre sorridendo si accomiatò, accomodandosi accanto il marito.
Pochi istanti dopo la voce della sorella di Leslie, Miriam, iniziò ad intonare l'Ave Maria di Schubert ed ecco che finalmente la sposa apparve dall'altra parte del gazebo.
Hermione trattenne il fiato alla sua vista, era veramente bellissima e irradiava luce e gioia come non mai; questa visione di gioia e la musica superba di Schubert fecero commuovere lei e buona parte delle donne presenti.
-È uno splendore, Ron è un uomo molto fortunato.- sussurrò al suo compagno che invece non aveva occhi che per lei in quel momento e che prontamente le strinse maggiormente la mano, ritrovandosi inspiegabilmente a pensare che Hermione sarebbe stata molto più bella e radiosa in abito da sposa. Intanto Leslie avanzava verso il fondo e, finalmente, dopo aver lasciato il padre si trovò faccia a faccia con Ron, pronta per affrontare gli ultimi istanti da donna nubile.

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Mentre alla Tana gli sposi erano impegnati a dire sì e gli invitati a battere le mani come se non ci fosse un domani, a parecchi chilometri di distanza, in un letto completamente intatto, Oliver guardava fisso il soffitto.
Non era riuscito a prendere sonno in nessun modo quella notte; le lacrime erano finite ore prima ed era rimasto solo un senso di vuoto nel petto.
Ripensò all'espressione di Sarah, addolorata ma anche stranamente colpevole; c'era qualcosa in quegli occhi che tradiva un disagio profondo. All'inizio pensava fosse dovuto al fatto che lasciare qualcuno non è mai piacevole ma più ci ripensava più la sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo gli trapanava la mente.
Dolce Sarah... per un breve momento aveva davvero creduto che potesse essere sua ma si era veramente illuso e questo non gli dava pace. Chiuse gli occhi stancamente, voleva solo dimenticare e lasciar perdere quel tarlo che gli stava dando fastidio.
A quell'ora dovevano essere già andati tutti al matrimonio, decise di alzarsi e di farsi portare una tazza di caffè per snebbiare un po' la mente.
In pochi istanti un elfo era innanzi a lui con una tazza fumante, chinato in un profondo inchino.
-Harty può fare altro per lei professor Baston?-
-No grazie, è tutto a posto. Sono andati via tutti giusto?- si informò per non correre il rischio di uscire in sala comune e incontrare qualcuno.
-Sì signore. Il preside e la professoressa Granger sono andati via da poco, il professor Paciock e la signorina Flare sono partiti già alle nove mentre gli altri insegnanti sono giù in Sala Grande.-
Dopo un breve congedo il giovane uscì e prese posto in una delle poltrone, ripensando alle ultime parole dell'elfo.
Era un po' stupito del fatto che Neville e Sarah fossero andati via così presto; forse il suo amico voleva parlarle e cercare di capire cosa fosse successo. Ripensò alla sera prima nella serra numero due, al viso contrito di Neville e alla sua espressione stranamente sollevata quando gli aveva esposto la teoria riguardante il fatto che Sarah pensasse ancora al suo fidanzato scomparso.
Fu un momento.
Una manciata di secondi e gli occhi si spalancarono attraversati da un lampo di dolorosa consapevolezza.
Bastardo traditore.
La tazza venne scaraventata per terra e quando un elfo apparve per vedere cosa fosse successo vide con la coda dell'occhio le fiamme verdi della Metropolvere lambire il corpo dell'uomo.

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Completamente ignari di quello che stava per accadere Sarah e Neville stavano congratulandosi con gli sposi e presero poi posto al tavolo assegnatogli, insieme ai coniugi Potter, ad Hermione e a Severus.
Un tintinnio provocato da un coltello sul bicchiere del fratello testimone dello sposo attirò l'attenzione di tutti.
-Benvenuti a tutti. So che Harry vi ha già deliziato con il suo splendido discorso pieno di ricordi ed episodi divertenti ma volevo dire due parole anche io.
Ron è il mio fratello minore e fin da quando era piccolo io e mio fratello gliene abbiamo combinate di tutti i colori. Alcuni di voi non hanno mai conosciuto Fred, io e lui eravamo due veri geni quando si trattava di combinare disastri, soprattutto a discapito del piccolo Ronnie.
Quando Fred se ne andò dieci anni fa durante la battaglia finale avevo seriamente creduto di morire anche io; ricordo che non avevo più voglia di fare nulla, di inventare nulla, e il mio, nostro, negozio mi dava un senso di oppressione tale da non riuscire ad entrarci senza voler spaccare tutto.
Per un mese il negozio rimase chiuso, io stesso mi ero rintanato in camera mia senza uscire mai, ma questo ragazzo non lo permise. Un giorno entrò in camera mia e mi fece una lavata di capo talmente poderosa da lasciarmi stupito. Mi disse che ero un idiota, che stavo mandando in culo a Salazar (mamma era un'imprecazione adatta, non fare quella faccia) tutto il lavoro che io e Fred avevamo costruito e che se fosse stato lì mi avrebbe preso in giro per l'eternità. Mi ha portato fuori e mi è stato accanto per mesi mentre il negozio rinasceva e io con lui.
Quindi grazie Ron, in quei momenti sei stato per me un fratello maggiore, invece che il nostro piccolo Ronnie.- fece una piccola pausa permettendo a sé stesso e buona parte degli invitati di asciugare qualche lacrima furtiva.
-Bè gente, perdonate il mio discorsetto, non doveva essere strappalacrime ma un semplice ringraziamento.
Per ultimo, visto che Harry ha tirato in ballo un sacco di aneddoti divertenti, volevo contribuire ricordando quella volta che in vista del Ballo del Ceppo Ron si è trovato a ballare con la nostra insegnante di trasfigurazione, e no, signori, non sto parlando di quella attuale.- finì con un occhiolino rivolto al tavolo dove Hermione e Minerva stavano ridendo al ricordo.
-E adesso balliamo! Professoressa vedrà che non siamo più una balbettante bambocciona banda di babbuini. Grazie a tutti!-
George mise giù la bacchetta tra gli applausi scroscianti e le risate, poi alzò gli occhi al cielo e si asciugò un'ultima lacrima solitaria.
-Hai visto Fred? Non gliel'ho fatto dimenticare...- sussurrò ricordando il momento citato prima, quando ad entrambi sembrava di poter vivere per sempre.
Mentre le danze avevano inizio Hermione si avvicinò agli sposi per porgere i suoi auguri.
-Ragazzi sono così contenta per voi. Leslie sei veramente bellissima!-
-Grazie Hermione, anche tu stai molto bene.- rispose un po' in imbarazzo la novella sposa lanciando all'altra un'occhiata perplessa e timorosa.
-Hermione... ti sono grata per l'aiuto che mi hai dato. Ieri sera mi hai tolto un enorme peso con la notizia che l'aura di Ginny non era pericolosa ma adesso, ti prego, dimmi cos'hai scoperto.-
Leslie si torceva le mani in segno di ansia ed Hermione non poté far altro che raccontarle tutto senza attendere un momento in più. Vide lo sguardo della donna passare dal timoroso all'esaltato nel giro di pochi secondi e si trovò stretta tra le sue braccia grate.
-Che bella notizia Hermione! Davvero! E questa Rachel Lacey come la posso contattare?-
-Chiedi a Ron di mandarle un gufo, potete venire a Hogwarts per incontrarla o fuori. Si è dimostrata molto disponibile ad aiutarti.-
-Grazie! Davvero!- Leslie la abbracciò nuovamente per poi scoppiare a piangere dal sollievo tra le braccia di suo marito.
-Oh miseriaccia, sarò di nuovo zio! Che sensazione bellissima!-
-Ma non dire nulla Ron, non finché Ginny ed Harry non decidono di diffondere la notizia. Tecnicamente nemmeno io dovrei sapere qualcosa, quindi acqua in bocca.-
-Stai tranquilla Hermione, saremo muti come pesci!- ridacchiò lui entusiasta.
-Bene dai vi lascio, andate a fare i vostri doveri di sposi, ci vediamo dopo!-
I due coniugi osservarono la donna tornare al suo tavolo; entrambi con il cuore più leggero si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.
-Visto? Te l'avevo detto che Hermione avrebbe risolto la situazione. Non c'è niente che quella donna non sappia fare.-
-Ehi, devo forse ritenermi gelosa?- lo punzecchiò lei tirandogli un pizzicotto lieve sul braccio.
-Ma figurati! Nessuna potrà mai essere come te!- sussurrò lui improvvisamente serio guardandola nel profondo degli occhi.
-Oh Ron...- la donna gli accarezzò una guancia con la mano destra in un tocco lieve ma deciso.
-Stavo pensando... vorrei fare un regalino ad Hermione per aver posto fine alla nostra angoscia e ho già in mente cosa potrebbe essere gradito. Dovresti fare un salto in quel negozio di oggettistica vicino a casa mia, “Lo scrigno di Chiara”.-
-Certo! Domattina ci facciamo un salto insieme prima di partire per la luna di miele, che ne dici?-
-Oh no, io intendevo adesso!-
-A..adesso? Ma il ricevimento?- chiese lui confuso.
-Farai in un lampo e nessuno si accorgerà. Ti spiego esattamente cosa devi chiedere alla signora.-
Mentre i due confabulavano in un angolo della sala, al tavolo di Hermione ferveva il buon umore. Harry si era perso in ricordi ed aneddoti riguardanti il Ballo del Ceppo che George aveva tirato in ballo nel suo discorso.
-Dovevate proprio vederlo. Povero Ron! Aveva un vestito tremendo...-
-Io invece ho avuto la fortuna di essere l'unica femmina della progenie Weasley e ho potuto avere un vestito... vero.- si ritrovò a sghignazzare Ginny.
-Bè anche io avevo una veste di tutto rispetto ma quella serata è stata un tale disastro che non avrebbe fatto la differenza se avessi messo quello di Ron.- mormorò Harry sconsolato.
-Povero il mio maritino- lo prese in giro lei -costretto ad accompagnare Calì perché la sua bella preferiva un aitante Tassorosso!-
-E dai, per quanti secoli vorrai ancora tirare in ballo Cho? Chissà se lei non avesse preferito Cedric a me magari in questo momento non saremmo qui insieme.- concluse lui con la voce leggermente incrinata al nome del suo vecchio antagonista in amore, tragicamente morto per mano di Voldemort. Ginny sorrise intenerita e si sporse per lasciargli un tenue bacio sulla guancia; sapeva quanto il ricordo del Tassorosso ancora facesse tremare la felicità del suo Harry e cercava di parlarne il meno possibile.
-Io invece quella sera ho ballato tantissimo con tua moglie e devo dire che ci siamo divertiti un mondo, vero Ginny?- si intromise Neville stemperando l'aria e facendo un occhiolino alla signora Potter che gli rispose di rimando.
-Oh sì! Ed è stato un ballerino prodigioso!-
-Sai ballare così bene?- volle sapere Sarah che non si era persa nemmeno un secondo della conversazione.
-Provare per credere!- detto questo Neville si alzò porgendo la mano alla sua dama in un chiaro invito a danzare.
-Molto bene, professor Paciock. Ti darò l'occasione di stupirmi!- rispose lei con una scintilla negli occhi prendendogli la mano e seguendolo sulla pista da ballo.
-Quei due starebbero davvero bene insieme.- esordì quasi tra sé e sé Ginny.
-Chi Sarah e Neville?- chiese Hermione.
-Sì. Non so come mai ma ero convinta che prima o poi si sarebbero messi insieme e quando lui ha lasciato la fidanzata ho davvero pensato che sarebbe successo. Ma poi lei ha scelto Oliver...-
-Mmm a proposito di Oliver, come mai non è venuto?- volle sapere Hermione.
-Un elfo mi è venuto a dire che non si sentiva bene.- rispose Severus.
-E Sarah non è rimasta con lui? Strano. Se fossi stato tu malato non avrei esitato a indossare le vesti di crocerossina.- fece la donna sfoderando il suo miglior sguardo malizioso in direzione del suo compagno.
-Croceche?- lei rise, levando via con un bacio lo sguardo stranito saettato sul viso del preside che stava per ribattere che non doveva farsi beffe di lui con i suoi modi di dire babbani quando fu interrotto da Ginny.
-Ehi! Si vede che Oliver sta meglio. Non è lui quello lì in fondo alla sala?-
Tutto il gruppo spostò lo sguardo in quella direzione in tempo per vedere l'uomo attraversare con passo deciso e scuro in volto la pista da ballo in direzione di Neville e Sarah che volteggiavano sorridendo ignari.
-Sei davvero un ballerino grandioso!- stava dicendo la donna.
-Ovvio! Io non dico mai bugie!-
-Oh io invece dico di sì!- esordì una voce tuonante alle spalle dell'uomo che ghiacciò sul posto.
Neville fece giusto in tempo a voltarsi con il terrore negli occhi che Oliver gli si lanciò contro, sferrandogli un gancio destro in pieno viso.
-Sei uno stronzo! Pensavo fossi un amico e invece te la facevi con Sarah alle mie spalle!- gli urlò contro mentre una tremante Sarah in lacrime si faceva avanti.
-Oliver non prendertela con lui, non...-
-Taci Sarah! E tu... ti ho porto il mio cuore in mano e tu... tu...- Oliver sembrò aver perso la parola mentre l'impeto della furia si placava lasciando il posto solo ad un profondo sguardo tradito e addolorato.
-Tu non sei mai stata mia, ora me ne rendo conto. Mi hai illuso e mi hai gettato via alla prima occasione utile. E tu... ti credevo mio amico. Mi sono confidato con te! Tutti i miei timori, le mie angosce... e tu ne eri felice vero? Quanto avete riso alle mie spalle?- continuò la sua invettiva Oliver.
Neville era paralizzato ancora a terra, non cercava nemmeno di tamponare il sangue che aveva iniziato ad uscire dal naso, mentre il volto di Sarah era una maschera di lacrime.
-Mi... mi dispiace.- riuscì solo a sussurrare verso quello che era stato il suo fidanzato. Voleva dirgli tante cose, che non lo avevano preso in giro nemmeno una volta, non gli avevano riso alle spalle e che in un certo senso lei lo aveva amato, in un modo diverso, certo, ma lo aveva amato.
Ma nulla di questo le uscì dalle labbra, troppo paralizzata per connettere la bocca al cervello.
Oliver sospirò affranto un'ultima volta prima di girare sui tacchi e tornarsene da dov'era venuto. Mentre spariva nel camino, nella sala era calato il silenzio; gli occhi di tutti erano fissi sull'uomo ancora a terra e sulla donna che si era chinata con il volto solcato da lacrime ad asciugargli il sangue che continuava a colare.
Hermione fu la prima a riprendersi dallo choc e si alzò, prontamente seguita da Ginny ed Harry. Fecero alzare Neville e lo accompagnarono fuori dalla sala verso la cucina.
-Lo spettacolo è finito, tornate pure a farvi gli affari vostri!- sbottò Severus inacidito per poi dirigersi anche lui verso la stanza dove il gruppo si era riunito.
Non appena aprì la porta trovò Sarah ancora intenta a curare un Neville sotto choc che guardava fisso davanti a sé, come se non avesse ancora realizzato ciò che era accaduto.
-Posso sapere a cosa abbiamo appena assistito?- chiese in tono più burbero di quanto avesse voluto. Hermione lo fulminò con lo sguardo prima di rivolgersi lei stessa alla sua amica.
-Sarah? È vero quello che Oliver ha detto?-
La donna annuì tremante, mantenendo lo sguardo a terra.
-L'ho detto io che sarebbero stati bene insieme.- mormorò Ginny ricevendo un gomitata dal marito.
-Ginny ti sembra il caso?!-
Sarah, fortunatamente sorda a quei commenti, cercò di recuperare la calma.
-Sì è vero. O meglio, è vero che stiamo insieme, ma non volevamo certo prenderci gioco di lui.-
Neville si trovò ad assentire con il capo, tornando finalmente alla realtà.
-Sono costernato per quello che è successo. Voglio bene ad Oliver e capirò se non vorrà più parlarmi... nemmeno io vorrei se fossi al suo posto!-
Sarah gli accarezzo lo zigomo sinistro con la mano per poi collegare i loro sguardi.
-Non ci pensare Neville. Se ne farà una ragione e prima o poi ci perdonerà vedrai! Dobbiamo solo portare ancora un po' di pazienza.-
-Ma che bel siparietto...- si intromise Severus -Sentite, sono felice per voi, davvero. Tutti dovrebbero trovare la felicità e son contento che voi ci siate riusciti, ma Oliver prima di essere un vostro amico è anche un insegnante. Spero che questa situazione non lo porti a volersene andare.-
-Oh Severus smettila. Non è il problema peggiore in questo momento!- esclamò Hermione prendendolo per mano e trascinandolo fuori dalla cucina prima che potesse ribattere ulteriormente.
-Bè Neville, dai poteva andare peggio. Vedrete che Oliver con il tempo capirà. Intanto vediamo di fermare quel sangue, temo però che avrai un bell'occhio nero tra qualche ora. Picchia forte Oliver...- esordì Ginny avvicinandosi all'uomo e curandogli il naso con un colpo di bacchetta.
-Vedete il lato positivo, ora sarà tutto in salita!- esclamò Harry tirando su il morale della coppia.
-Va bene dai... vado a spiegare a Ron e Leslie quello che è successo. Sarah aiutalo a ripulirsi lo smoking e poi tornate di là. Vedrete che nessuno dirà nulla, tranquilli.-
Mentre i due coniugi Potter tornavano in sala Sarah posò un leggero bacio sulla fronte dell'uomo seduto davanti a lei che sorrise in rimando.
-Se non altro adesso non c'è più niente e nessuno che mi impedisce di definirti mia, giusto?-
Lei ridacchiò, recuperando un po' di serenità.
-Sono sempre stata tua.-

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Hermione e Severus, visto che i loro compagni di tavolo erano dispersi, decisero di fare due passi per ammazzare il tempo tra i primi e i secondi. L'uomo la guidò per il giardino fino ad una panchina sulla quale i due si accomodarono.
-Bè se non altro è stata una giornata piena di sorprese.- esclamò lei ridacchiando e posando il capo sulla spalla di lui.
-Mah! Io mi ero accorto che qualcosa stava bollendo in pentola in realtà. Certo non mi aspettavo che Baston piombasse qui in questo modo, ma quei due non sono stati propriamente discretissimi in questi giorni.-
-Ma smettila! Cosa avresti notato, sentiamo?- chiese lei borbottando. Non poteva accettare certo che il suo uomo avesse più spirito di osservazione di lei, insomma aveva ancora una reputazione da “strega migliore del suo secolo” da mantenere.
-Mmm da dove iniziare? Dagli sguardi continui che si lanciano durante i pasti? Dal fatto che ogni tanto spariscono contemporaneamente e nessuno riesce a trovarli? Ma potrebbe esser colpa anche dei rumori che una volta ho sentito provenire dall'appartamento del nostro professore di erbologia...- concluse maliziosamente.
-Severus!!! Non pensavo fossi diventato un voyeur.- ridacchiò lei accarezzando leggermente il petto di lui.
-Mica mi sono appostato fuori. Stavo venendo nei tuoi appartamenti quando ho sentito dei mugolii e delle risate. Da quel momento ho prestato attenzione ai movimenti di Neville e dopo gli sguardi ho fatto due più due.- si scusò lui scrollando il capo scatenando nuovamente le risate di Hermione che si strinse maggiormente a lui.
I due decisero di tornare al loro tavolo, presto raggiunti dalle altre due coppie.
Il ricevimento proseguì senza ulteriori intoppi. Ci furono brindisi, balli, risate e verso le sei Leslie e Ron tagliarono la mastodontica torta, frutto del lavoro certosino di Molly.
In pieno spirito babbano venne addirittura proposto il lancio del bouquet che finì dritto dritto nelle mani di una imbarazzata ed arrossita Hermione che non ebbe il coraggio di spiegarne a Severus il significato.
Ormai si era fatta sera e, dopo i fuochi d'artificio gentilmente offerti dalla Tiri Vispi Weasley, fu l'ora di consegnare le bomboniere e di ritornare alle proprie dimore.
Severus ed Hermione si avvicinarono agli sposi pronti a congedarsi e a tornare ad Hogwarts.
-Congratulazioni! È stata una cerimonia bellissima.- esordì lei.
-Grazie a voi... Ci siamo molto divertiti, mi dispiace solo per Sarah e Neville, spero che la cosa si risolva presto.- rispose Leslie abbracciandola mentre i due uomini si stringevano la mano.
-Hermione ho una cosa per te. Aprila pure quando sarai ad Hogwarts, non c'è fretta. È un pensiero per ringraziarti ancora di ciò che hai fatto per me.- Leslie le sorrise e le porse una scatolina marroncina avvolta da un fiocco argentato.
-Grazie mille ma non dovevate. Sono stata felicissima di avervi aiutato.- la ringraziò Hermione con le lacrime agli occhi; abbracciò un'altra volta i due coniugi e si diresse insieme agli altri verso il camino, pronta per tornare a casa.

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Harry e Ginny entrarono nei loro appartamenti stanchi ma felici; i bambini avevano chiesto di rimanere alla Tana quella sera, talmente stanchi ma elettrizzati da non voler tornare al castello.
La donna si diresse verso il letto togliendosi le scarpe dal tacco vertiginoso e iniziando a massaggiarsi i piedi.
-Non capisco perché tu insista a mettere quelle trappole infernali. Non penso che il gioco valga la candela, o sbaglio?- Harry, con tono scettico ma premuroso, le si sedette accanto.
La fece sdraiare e prese a massaggiarle lui stesso i piedi, sentendola emettere un sospiro di appagamento.
-Lo dici tu. Queste trappole infernali sono la cosa che ci slancia e ci rende irresistibili ai vostri occhi. Nel mio special caso mi permettono di essere alta come te almeno ogni tanto.-
Harry ridacchiò continuando il messaggio verso i polpacci contratti.
-Veramente, e penso di poter parlare anche a nome del resto del genere maschile, ti trovo più irresistibile senza quelle trappole, o ancora meglio senza nulla addosso.- sorrise sornione facendo salire ulteriormente le mani.
-Signor Potter, sta forse cercando di sedurmi? Guardi che io sono una donna sposata e molto fedele.-
-Farò un tentativo comunque.- concluse lui avventandosi sulle labbra sorridenti di lei.

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Un elfo bussò alla porta che Severus ed Hermione si erano appena chiusi alle spalle porgendo una pergamena che Oliver aveva lasciato prima di andarsene dal castello.
-Cos'è?- chiese Hermione affacciandosi oltre la spalla dell'uomo che si era seduto sul bordo del letto a leggere.
-Baston. Chiede un periodo di aspettativa per motivi personali. Penso che sia abbastanza evidente quali siano... Ma perché mi devono sempre complicare la vita questi Grifondoro da strapazzo?- sbuffò lui passandosi una mano nei capelli.
-Ehi sono anche io una Grifondoro!- obiettò lei.
-E infatti anche tu mi hai complicato la vita, anche se in senso positivo.- Severus si voltò verso la donna e la baciò prendendole a coppa il viso con le mani.
-Che giornatina... penso che quello che ci vuole adesso è un bel bagno caldo. Vieni con me?- chiese lui alzandosi dal materasso e sgranchendosi le braccia e la schiena.
-Vai avanti, ti raggiungo tra poco!-
Mentre il dolce suono dei rubinetti che riempivano la vasca le faceva da sottofondo, Hermione iniziò a svestirsi, avendo cura di riporre il vestito nell'armadio senza spiegazzarlo.
Mentre appendeva la sua mantella la scatolina che Leslie le aveva regalato cadde per terra e lei si chinò a raccoglierla.
Era veramente stupita che le avessero fatto un pensierino, non era proprio necessario.
Sorridente sciolse il fiocco argentato fino a liberare il coperchio della scatolina e riuscire ad aprirla.
Scostò la carta velina bianca ed ecco che apparire una collana posta sul velluto bianco.
Era una catena sottile argentata con un ciondolo a forma sferica e un angioletto con un mezzo cristallo color rosa pallido.
Tirò fuori la collana delicatamente sentendola tintinnare e notando un bigliettino in carta pergamenata nascosto tra la carta velina che racchiudeva una sola parola “Congratulazioni”.
Improvvisamente seppe cosa teneva fra le mani.
Chiama angeli lo chiamava sua mamma, ne aveva uno uguale e glielo aveva fatto vedere qualche volta quando era bambina.
E c'era un'occasione in particolare in cui regalare un chiama angeli, specialmente se accompagnato da un biglietto del genere.
Il suo dolce suono funge da tranquillante per i bambini e in genere lo si regala ad una donna in dolce attesa.
Hermione spalancò gli occhi mentre il significato di quel regalo la investì facendole girare la testa.
-Oh mio Dio...-




Angolino di Zebraviola

Buonasera! Scusate il ritardo ma dovevo sistemare il capitolo.
Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative! In realtà questo è un capitolo che dice tanto e nulla allo stesso tempo. Spero di aver dato onore al matrimonio di Ron e Leslie.
Avete anche visto il nostro Oliver che finalmente ha realizzato il misfatto e si è “vendicato”, spero di non essere stata troppo crudele nei suoi confronti.
Il capitolo si è chiuso con un colpo di scena! Che ne pensate?
Questo era l'ultimo capitolo vero e proprio di questa storia ma arriverà anche l'epilogo! Pensate che l'intera fanfiction è nata partendo proprio da una fanart che ho rivenuto su deviantart e all'inizio doveva essere completamente diversa!
Se qualcuno fosse interessato e curioso di come dovevano andare le cose me lo chieda pure :D
Per favore fatemi sapere cosa ne pensate, ci sono rimasta abbastanza male per le sole 4 recensioni ricevute :(
Questo che vedete in foto è un chiama angeli come l'ho pensato io (questo in particolare l'ho proprio realizzato io e lo vendo anche se qualcuno fosse interessato. Se cliccate l'immagine vi porta alla mia pagina FB di creazioni e bijoux ^^)


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Aspetto le vostre impressioni sul capitolo!!!
Baci a tutti
Chiara

   
 
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