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Autore: Cacciatrice di Risate    25/03/2015    4 recensioni
Tutto scorre, panta rei.
Vi presento la mia prima storia. Non parlerà di sogni, principesse che sposano principi, ma di una storia del tutto realista.
Di come una storia del tutto realista può finire ad effetto. Di come un solo cielo si trova sopra un solo destino.
(Dal capitolo 18 compare Grace, per conoscere la sua storia leggere "ODI ET AMO")
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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3. Festa
 
Ed è giunto il giorno della festa. 28 settembre. Tutto sembra filare liscio fin quando, prima di partire, non trovo l’altra scarpetta.
Evelyn mi aspetta in salotto mentre parla con mia madre.
Io le ascolto, andando a cercare la scarpa anche nei posti più improbabili, come il forno microonde, il frigo, dentro il cassetto dei fazzoletti, nell’armadio..
“Mi raccomando, non parlate con gli sconosciuti” dice mia madre alla mia migliore amica.
Me la immagino con una faccia stufa e quasi incomprensibile.
“Giusy, trovato la scarpa?” urla affacciandosi alle scale.
La guardo, scuotendo la testa. Viene su da me – forse è solo un motivo per liberarsi da mia madre – e mi aiuta, quando la vedo andare verso la scarpiera.
Giusto, la scarpiera!
“Eccola” e mi lancia la ballerina nera.
“Grazie” le dico, infilandomela.
 
Mi do un’ultima guardata allo specchio, prendo la borsa, infilo il cardigan e andiamo, ovviamente dopo aver sentito le raccomandazioni un’altra decina di volte.
“Non tornate dopo mezzanotte”
“Ma come? Sono le dieci, ci lasci là solo due ore?”
“Come Cenerentola, ragazze”
Sbuffiamo e usciamo, malcontente.
 
Il capannone dello zio di Noira non è molto lontano da casa mia, per questo abbiamo deciso di andarci a piedi.
Infatti, dopo neanche dieci minuti siamo arrivate. La festa è appena cominciata, e già la musica esce sparata.
E solo ora mi ricordo che alla festa c’è anche Luke.
“Come sto?” chiedo furtiva a Evelyn, prima di entrare.
“Sei stupenda, non farti problemi. Luke cadrà ai tuoi piedi”
“Lo spero” borbotto, entrando prima di lei.
E quello che vedo mi lascia a bocca aperta.
 
Ragazzi dai quattordici ai diciotto anni popolano il grande spazio usato per la festa. Ci sono due grandi tavoli con piatti colmi di cibo – questa cosa mi incuriosisce molto –, bevande e pacchi regalo.
Tiro fuori dalla mia borsa il regalo che ho comprato insieme ad Evelyn per Noira, e quando la vediamo la abbracciamo facendole gli auguri e dandole il pacchetto.
Sorride e lo mette sul tavolo, ringraziandoci e dicendo che non dovevamo disturbarci.
“Avete visto chi canta?” ci chiede dopo un po’, mentre passano anche le nostre compagne di classe e le saluto.
“No, chi?”
“Luke!”
Luke.
Luke.
Luke?
“Luke?” dico finalmente.
“Sì, ha una band, non lo sapevi?” mi chiede, quasi ridendo.
Scuoto la testa e mi accorgo solo ora di una voce che mi è molto familiare.
 
Prendo per la mano la mia migliore amica e andiamo quasi davanti al piccolo palco che è allestito in fondo al capannone.
Ebbene, Luke e altri ragazzi sono lì a fare musica.
“Bello, eh?”
“Bellissimo..” rispondo ad Evelyn, quando mi accorgo che ha fatto un complimento al ragazzo che piace a me.
“Ehi!” la tiro per il braccio.
“Scherzavo, volevo solo vedere la tua reazione!” esclama lei ridendo.
Ricambio il sorriso e mi perdo a guardare Luke, che è intendo a cantare Sugar dei Maroon 5. E’ bravissimo, e non lo dico solo perché sono innamorata di lui.
 
Dopo dieci minuti – era ora – si accorge che lo sto guardando.
Aspetta che finisca la canzone e poi dice al microfono di fare una pausa, e viene da me.
Sì, avete letto bene. Viene da me.
COSA? Sta vedendo da me? Luke?
Evelyn mi da una gomitata in pancia e io la guardo digrignando i denti.
 
“Giusy! Ciao!” mi saluta Luke, una volta davanti a me.
Probabilmente sono in silenzio da un bel po’, perché la mia migliore amica mi da un’altra gomitata.
“Ahia!” esclamo, facendo ridere il ragazzo che ho davanti.
E questo mi mette tremendamente in imbarazzo, e forse lui se ne accorge, perché cambia discorso.
“Sai cantare?” mi domanda.
“No, no, sono stonata! Molto stonata!” gli rispondo.
“Dai, non ci credo. Vieni a farmi da corista”
Corista. Io? Puahahaha.
Mi metto a ridere facendo cenno di no.
“Le ragazze fanno la fila per cantare con me, tu che vieni letteralmente invitata, rifiuti? Dai, vieni, forza!” mi prende per il polso e questo mi fa mancare un respiro.
 
Luke, il ragazzo che mi piace da quando sono arrivata al liceo, che è in quinta e io in prima, che è alto e io bassa, che è bello e io brutta, mi sta praticamente costringendo a cantare con lui e mi sento così felice che non so nemmeno oppormi, e in meno di un minuto sono davanti a un microfono.
 
“Cosa cantiamo?” mi chiede.
“Niente!” esclamo, forse un po’ troppo forte, infatti tutta la gente del capannone si zittisce e si gira verso il palco. “Ops..” mormoro.
Un ragazzo della band spegne i microfoni, e la gente torna per i fatti loro. Le luci abbaglianti non mi permettono molto bene di vedere dov’è finita Evelyn, ma scommetto che si sta godendo la scena.
“La sai Sing di Ed Sheeran?” domanda, sedendosi sul bordo del palco e facendomi cenno di fare lo stesso.
“Ovvio, Ed Sheeran è il mio cantante preferito, so a memoria tutte le sue canzoni!” gli dico entusiasta.
“Batti cinque” e allungo la mano verso la sua, scontrandola con uno schiocco. “Lo adoro anche io.. Allora cantiamo quella”
Si alza, dicendo al suo amico di accendere i microfoni, ma io lo fermo un millesimo di secondo prima, prendendogli un braccio.
E tutta questa sicurezza da dove l’ho presa? Nell’orto di mia nonna?
“Luke, no” ripeto “non canterò”
“Hai paura? Sei una ragazza timida!”
“NO! Tutto ma non mi puoi dire che sono timida! Io non ho paura di niente, ma non vorrei rovinare il compleanno a Noira con la mia voce orrenda”
Lui mi guarda storto.
“Non ci credo che canti così male”
“E invece è così”
“Beh, canti con me lo stesso, altrimenti.. lo soffri il solletico?” mi chiede, facendo il vago.
“Sì, un casino, soprattutto sulla pancia, perch..?”
Mi blocco.
Perché gliel’ho detto?
Ora sa il mio punto debole e potrà ricattarmi!
Luke scoppia a ridere e io pianto un piede a terra.
 
“Perfetto Giusy, se non canti ti riempirò di solletico. Sulla pancia” fa un sorriso malizioso e io gli mollo un pugno sulla spalla, ma non fa una minima piega.
Solo in questo momento mi chiedo come faccio ad essere così spigliata con lui, forse è solo il suo carattere che lascia trasportare. Se fosse per la sua bellezza sarei ancora fuori dal capannone.
“Va bene..” cedo.
 
Parte la musica, e anche Luke, quando è il momento, inizia con le prime righe della canzone.
“It’s late in the evening, glass on the side now”
Quando sente che dopo dieci secondi non canto, allunga il braccio e con la mano mi solletica la pancia, cosa che mi risveglia da questo strano stato di trance.
Quel piccolo solletico è un avvertimento. Mi ucciderà se non canto.
E così, mi butto.
“I’ve been sat with you” continuo con lui. La sua voce è sicura, la mia invece è più tremolante.
Luke alza la mano in alto per farmi capire che devo alzare la voce.
Lo faccio, e arriviamo al ritornello, mentre sento tutti i ragazzi avvicinarsi al palco e battere le mani.
Inizio ad agitarmi, non ho mai cantato in pubblico, io sono stonata, ma cosa sto facendo?
 
Quando la canzone finisce tutti fanno un grande applauso che mi costringe quasi a tapparmi le orecchie. Poi i ragazzi tornano a fare quello che stavano facendo prima e parte una musica scelta e mixata dal dj.
Mi siedo sul palco, con la tremarella alle mani.
Luke non fa in tempo a parlarmi che Evelyn corre da me saltellando.
“Brava! Bravissima” mi stritola facendo gridolini di gioia. “Hai cantato con Luke!” questo lo aggiunge più sottovoce e io mi aggiungo ai suoi saltelli.
Mi giro sentendo qualcuno che mi bussa sulla spalla. Mi ritrovo a faccia a faccia con Luke e sento il mio cuore che fa un balzo.
La mia migliore amica toglie il disturbo. La vorrei ammazzare. Potrei svenire e lei se ne va, che amica!
“Chi era che non sapeva cantare?” mi chiede ironico, scendendo dal palco e guardandomi negli occhi. “Non azzardarti a dirlo mai più. Certo, non sei brava come me, ma te la cavi” finge di vantarsi.
Rido.
“Beh, ma almeno il solletico non me lo farai, vero?” mi assicuro.
Lui annuisce, tornando alla sua postazione. “Io ho l’ordine di continuare a cantare, se dopo vuoi venir..”
“No, no, per questa sera sono a posto! La prossima volta piuttosto” lo interrompo, facendo respiri profondi.
Lui mi fa un occhiolino.
Sì, un occhiolino.
Un occhiolino.
Oh mio Dio, Luke mi ha ammiccato!
Lo saluto con la mano e torno dalle mie amiche.
Ma il cuore non ha ancora smesso di saltellare.




ANGOLO AUTRICE
So che ho aggiornato prestissimo, ma è perchè nei prossimi giorni ho tanto da studiare e ne ho approfittato. Ovviamente non è per mettervi fretta quindi recensite solo quando avete tempo :)
Questo capitolo è un po' più lungo di quelli precedenti, ma molto intenso e dolce, vi è piaciuto?
Vi lascio un po' di pubblicità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2562397&i=1
Il prossimo capitolo arriverà tra un bel po', alla prossima!
Cacciatrice di Risate

 
   
 
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