# 3
"Glielo
devi dire", bisbigliò
Sandra.
"Lo
so. Lo farò!", rispose
Michael con la voce ancora più bassa.
"Subito,
Mike. Vai di sopra e
diglielo subito!".
"Glielo
dirò, ma non sono sicuro che
questo sia il momento adatto...".
Nathan
si appoggiò alla parete e li
osservò bisticciare, divertito da quel siparietto.
"È
esattamente questo il momento
adatto!", insistette Sandra.
"Non
è un bene per lui. Sta cercando
di andare avanti e dirglielo ora sarebbe come fare un passo indietro",
ribattè prontamente suo marito.
La
coppia si fronteggiava sussurrando e
gesticolando tanto che Nathan non riuscì più a
trattenersi "Vi prego, non
fatevi problemi ad urlare e tirarvi i piatti se dovete!".
Sandra
e Michael si zittirono
immediatamente.
"Nate...ahahah...n-no
ma cosa
dici...", balbettò Mike "Cosa hai sentito?",
domandò poi
allarmato.
"Con
quel volume così basso? Solo se
avessi l'udito dei cani vi avrei potuto sentire", rise avvicinandosi a
loro.
"Vi
ho disturbati anche troppo, me ne
torno subito a casa", Nathan si tastò improvvisamente le
tasche
guardandosi attorno "Dove ho lasciato il mio telefono? Sarà
sicuramente
scarico...".
Lo
vide abbandonato ai piedi del divano e
si diresse a recuperarlo.
"No!",
urlò Mike con un braccio
proteso in avanti.
Nathan
e Sandra si voltarono verso di lui,
attoniti.
"Voglio
dire... non credo che
dovresti stare a casa da solo" caricare
il telefono e sentire i
messaggi che probabilmente Stana ti avrà lasciato nella
segreteria telefonica
"...Non ti farebbe bene...", Mike cercò di arrampicarsi
sugli specchi
meglio che poté.
Nathan
aggrottò la fronte
"Okay...", recuperò comunque il suo telefono e se lo mise in
tasca
"Cosa dovrei fare secondo te? Trasferirmi da voi?", chiese ironico.
Mike
si illuminò "Perchè no?!
Potrebbe farti bene!", e inoltre avrebbe potuto controllarlo a vista.
La
risatina nervosa di Sandra echeggiò
nella stanza "Tesoro, scordi che siamo in partenza?".
"Inoltre
la mia famiglia mi aspetta
in Canada", aggiunse Nathan.
Mike
si portò le mani sui fianchi.
Tutta
la famiglia di Nathan adorava Stana.
Lo avrebbero convinto nel giro di un’ora a chiamarla
facendoli ritornare
entrambi al punto di partenza.
"Oh,
andiamo, ci sono ancora parecchi
giorni prima di Natale. Ti prometto che sarai a Toronto in tempo per le
festività!", Michael sfoderò la sua miglior
espressione innocente ma Nate
era ancora titubante.
"Non
lo so Mike...", aveva
davvero voglia di staccare la spina e rivedere la sua famiglia "Dove
dovreste andare?", domandò.
"Ho
un servizio fotografico ad
Atlantic City. Una cosa veloce... tre o quattro giorni al massimo",
spiegò
Sandra.
Atlantic
City era una versione più
contenuta ed economica di Las Vegas, di conseguenza Michael era al
settimo
cielo.
La
sua faccia al solo sentirne il nome ne
era un chiaro esempio.
Emanava
raggi di pura gioia che sperava
tanto arrivassero sino a Nate.
Le
sue sopracciglia infatti si alzarono di
colpo "Atlantic City, hai detto?".
Obiettivo
raggiunto.
***
In
meno di un’ora Nate aveva già fatto i
bagagli e avvisato la famiglia della sua piccola deviazione.
Le
sue nipotine erano un pochino risentite
con lui ma promise loro un piccolo souvenir e una dose extra di coccole
e
divertimento.
“Problemi?”,
in aereo, Michael approfittò
del posto vuoto accanto a Nate per raggiungerlo.
“Tutto
a posto”, lo rassicurò “Jeff ti
saluta”.
Mike
sorrise benevolo ma non era quello
che voleva sapere.
Si
schiarì leggermente la voce “Hai fatto
in tempo a ricaricare il telefono?”, domandò
fingendo disinteresse.
“Non
completamente ma abbastanza per
resistere fino all’hotel”.
Mike
lo scrutò in volto per capire se
Stana fosse riuscita a contattarlo “Ok”,
mugugnò, il volto di Nate sembrava
tranquillo e rilassato “Bene…”.
“Volevi
chiedermi qualcosa?”, Nathan capì
che l’amico aveva qualcosa in mente.
Mike
scosse la testa “No, no, non ci hanno
dato i posti vicini perciò volevo solo controllare se fosse
tutto a posto…”.
Nathan
sorrise “Mike, lo so che ieri sera
non ero in me, ma in questo esatto momento sto piuttosto bene,
perciò torna
accanto a tua moglie, ok? Non voglio rovinarvi il viaggio. Ho accettato
il
vostro gentile invito ma cercherò di starvi alla larga il
più possibile, va
bene?”, diede un’affettuosa gomitata al braccio di
Mike consapevole della sua
preoccupazione.
“Ehi
non ci rovini il viaggio, ok? Sei un
amico in crisi mistica amorosa ed è mio dovere distrarti e
non farti pensare a
‘tu
sai chi’ ”, Mike
virgolettò le ultime parole con le mani.
Nate
scosse la testa sorridendo “Stai
paragonando Stana a Voldemort?”.
“Io?
Nah, solo non credo che ricordartela
ogni cinque minuti sia d’aiuto. La rivedrai in ogni caso a
Gennaio quindi se
anche per qualche giorno non la nominiamo non mi sembra un grave
problema”,
esclamò con convinzione .
“Apprezzo
quello che fai Mike ma non nominarla
non cambia il fatto che io la ami....”, rispose ora molto
serio “...o che sia
incinta del suo fidanzato”.
Lo
stomaco di Mike fece una capriola.
Sandra
aveva ragione. Non dirgli la verità
sarebbe solo una tortura inutile.
Aprì
la bocca per vuotare il sacco ma Nate
lo anticipò.
“Però,
sai cosa? Staccare la spina è lo
scopo di questo viaggio, giusto? Quindi sì, ok. Non la
nominerò e non penserò a
lei in questi giorni!”, disse con improvvisa determinazione
“Voglio dire,
stiamo andando ad Atlantic City! Nemmeno avrò il tempo di
pensare a lei!”.
Mike
tornò a respirare, contento dello
spirito grintoso che l’amico aveva appena ritrovato. Era un
palese tentativo di
autoconvincimento, certo. Ma almeno non si stava ubriacando o piangendo
addosso
come la sera precedente.
Un
netto miglioramento!
Il
suo piccolo segreto poteva aspettare
ancora un giorno o due.
In
fondo che fretta c’era?
Dirglielo
ora comporterebbe solo nel
dirottamento dell’aereo da parte di un attore pazzo
d’amore che non vorrebbe
altro che correre a strisciare ai piedi di una donna ancora indecisa.
E
non sarebbe un bene per nessuno
dei due.
“Sono
d’accordissimo!”, rispose quindi,
orgoglioso del suo piano.
I
due sancirono l’intesa raggiunta
battendosi il pugno.
“Lo
sai che ti vibra il telefono da quando
ti sei seduto qui?”, domandò infine Nate
che fino a quel momento aveva
cercato di ignorare il fastidioso suono.
Mike
sorrise “Lo so, sono le nostre fans.
A proposito, sarebbe carino se rispondessi anche tu così non
intaseranno solo
il mio account!”.
Nate
aggrotto la fronte “Non mi collego da
qualche giorno, aspettavo di finire le riprese per avere più
tempo libero…”,
istintivamente prese il cellulare ed attivò la connessione
controllando di non
essere visto dalle hostess “Cosa intendi con 'le nostre fans'?”.
“A
quattro ragazze piace la nostra
amicizia e hanno deciso di chiamarci Trillion”,
spiegò Mike guardando la
raffica di notifiche comparire sul display del telefono di Nate.
“Trillion?
Mmm, carino, ma non capisco perchè il tuo nome debba stare
davanti”, scherzò
Nathan prendendo in giro l’amico.
Michael
roteò gli occhi, divertito “Perche
Filucco fa
schifo, Nate!”.
Ivi’s
Corner:
ihihihihihihih *fifififi* e chi saranno mai queste
quattro ragazze pazze??? Le trovate qui insieme a tutti i tweet di Mike
in
attesa che convinca anche Nate a rispondere xD ---> Trillion is the way
Tra l’altro, Atlantic City l’ha scelta proprio
Michael
Trucco!
Anyway, ho visto che siete divise tra chi pensa che
Mike si stia impicciando e dovrebbe lasciar risolvere a Nathan e Stana
le loro
questioni e c’è chi invece crede che Mike abbia
fatto bene ad allontanare Stana
per il bene dell’amico.
Mmmm avete ragione un pò
tutte e anche Mike se ne sta
rendendo conto.
Voleva davvero dirglielo in aereo
ma Nate l’ha
interrotto! eheheh
Ritenta, Mike! Sarai più
fortunato! :p
Cosa ne dite di Mike e Sandra? Io
li trovo adorabili
*-*
Ivi87