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Autore: MoiSelf    25/03/2015    0 recensioni
Edward, malinconico socio di una galleria d'arte, incontra Anna, una commessa di una gioielleria che è identica (tranne per il colore dei capelli) al suo unico vero amore, Isabella.
Un amore contrastato, proibito, che dura da secoli.
Chi è Edward?
Chi è Anna?
Chi è Isabella?
Cosa è successo in passato?
- Sono aperte le ipotesi! -
- Sono gradite le recensioni -
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- SANTO CIELO MA SEI IMPAZZITO? - urlò Emmett, trascinando Edward fuori dal veicolo.
Si trovavano in un'enorme strada in mezzo ad una foresta dove non passava mai, praticamente, anima viva.
- Voglio...morire.... - continuò lui, imperterrito.
- Lo sai che non puoi! -
- Si.. - disse mestamente.
- Ed hai distrutto una Volvo, maledetto stupido! -
- Posso ricomprarla, che diamine! Ma tu qui cosa ci fai? - a quel punto, Edward era già ritornato in se.
 - Ti ho visto uscire dalla gioielleria abbastanza turbato e ti ho seguito. -
- Non nominare la gioielleria! - esclamò, girandosi. Non appena vide la Volvo completamente distrutta emise un lamento e mise le mani sulla testa. - Sono un cretino! - urlò, infine, calciando con forza la portiera dell'auto.
- Finalmente sei tornato in te, fratello! Adesso dimmi cos'è successo.. - disse Emmett, prendendolo per un braccio e portandolo via.
- Anna ha la collana di Isabella. -
- Sarebbe quella che le hai regalato? -
- Già. -
- Che bel casino, Ed.. -
- Già. -
- Rispondi solo cosi adesso? -
- Em non ho voglia di parlare, ok? Sono secoli che la vedo nascere e morire..ma mai aveva avuto un qualcosa di lei! MAI! -
- Mh.. Ma adesso come farai a giustificare la macchina in quello stato? -
- Con questo grave problema che mi affligge osi chiedermi di un'insignificante macchina?! -
- Il tuo grave problema non è ancora arrivato: sai cosa significa questa macchina per te? Si chiederanno come hai fatto a sopravvivere ed ad uscirne illeso! Faranno sperimentazioni per vedere che super potere hai..e, cosa più grave, attirerai l'attenzione dei mass media..e questa Anna ti vedrebbe sotto una luce falsa..e non si fiderebbe più di te! -
- Caspita, sembra il finimondo. - commentò sarcastico lui.
- E smettila, Edward: non puoi morire..e non c'è un solo angolo di terra dove puoi nasconderti. Basta solo la targa dell'auto..senza pensare che sei già conosciuto dai giornalisti per il quadro! Santo cielo, ma dico ci pensi a quello che fai? A cosa diamine sono serviti tutti questi secoli di punizione? -
- Sono serviti a farmi rimanere da solo! -
- Non impari mai.. -
- VOGLIO MORIRE! -
- No, devi imparare! -

- Devi imparare, Edward, devi imparare.. -
- Non sono un bambino, Emmett.. -

- Non sono più quel bambino, Emmett! -
- Sei vittima dei tuoi stessi ricordi.. - commentò Emmett, guardando gli occhi velati del suo amico.

- Devi essere forte..devi dominare i tuoi sentimenti..sopprimerli..perchè ti è vietato avere una donna.. -
- Non so se ci riesco..lei è..non riuscirei a stare senza di lei.. -
- Ci riuscirai, quando finirai il tuo apprendistato sarai pronto per scegliere.. -

- Maledizione! L'amore dovrebbe essere una cosa stupenda..invece è solo dolore! - urlò Edward.
- Certo, certo. Non fare sciocchezze: rimani qui mentre faccio la telefonata che ti salverà dalla catastrofe! -


***


- Chi..sei? - chiese la bambina con voce flebile.
- Veglierò su di te, non preoccuparti. -
- So cosa ci fai qui..voglio sapere chi sei. -
- Studio qui. Diventerò un monaco, da grande! -
- Un monaco..? -
- Si! Dedicherò ogni mio istante alla preghiera ed alla meditazione! -
- Sembri felice.. -
- Lo sono, Isabella. -
- Mmm..non mi sembra giusto, però, che tu sappia il mio nome e io non sappia il tuo.. -
- Oh..mi chiamo Edward! - e, con un gesto galante, le prese la manina e la baciò.
- Quanti anni hai? - chiese lei, ritraendo la mano come se avesse preso la scossa e nascondendola sotto le coperte, al sicuro da quel calore che le aveva trasmesso il suo nuovo amico.
- Dodici. Non ti chiedo la tua età, ma se vuoi dirmelo.. -
- Oh, certo! Ho sei anni. Sai, Edward: mi sento tanto sola..qui mi visita solo il dottore..mio padre si è dimenticato di me? Mi ha abbandonata qui?-
- No, piccola..tuo padre ti ha portata qui per non farti morire..e poi non sei sola: ci sono io con te! -


***


- ...si, è stato un cervo che l'ha portato fuori strada..si..no, sta bene, vi dico..mooolto fortunato,si! Ok, grazie! - concluse Emmett che stava, a stento, trattenendo una risata.
- Hai finito di prendermi in giro? - sbottò Edward, mentre puntellava nervosamente il piede destro sul marciapiede.
- Non mi sono divertito mai cosi tanto, amico mio! Nemmeno quando eravamo studenti! - ed Emmett proruppe in una risata folle.
- Ma ti senti? Sembri un pazzo. -
- Sei il mio migliore amico, Ed..ma qui, l'unico pazzo sei tu.. - disse l'amico mentre gli piazzava una mano sulle spalle.
- Grazie tante. - rispose piccato Edward, sottraendosi all'abbraccio ed andando verso il catorcio che una volta era la Volvo per recuperare la sua borsa.
- Ma che fai? E' pericoloso! -
- Non posso morire. Taci. -

Edward recuperò in fretta i suoi effetti personali e poi raggiunse Emmett dall'altro lato della strada.
- Ti sei montato la testa con questa storia del "non posso morire"..! -
- Cosa vuoi, si può sapere? - disse Edward, mentre ricontrollava il display del cellulare che recava quattro chiamate tutte dello stesso numero.

Non lo conosceva..chi poteva essere?

- Aiutarti, Ed. -
- Ok. Allora taci per due minuti. Devo fare una chiamata. -
- Certamente. -

***

- Edward! Oh, cielo, mi scusi Signor Cullen! Io..sta bene? - nemmeno due squilli che il proprietario del numero sconosciuto aveva già risposto.
- Cosa..? Chi è..? - chiese Edward, perplesso.
- Sono Anna, Signor Cullen..perdoni la mia insistenza nell'aver chiamato: ero..preoccupata! -
- Anna?! - adesso era sconvolto.
- Lo so, Signor Cullen, conoscerà migliaia di ragazze con il mio stesso nome ma non mi prenda in giro! Sono la commessa della gioielleria ***! -
- Oh, ecco. Salve, Anna. Ma..come ha avuto il mio numero?! -
- Oh, beh..io..l'ho googlato! Oddio! Sto facendo la figura della pazza! -
- Non si preoccupi..ma a cosa devo ben quattro chiamate e la sua preoccupazione? -
- E me lo chiede?! Sembrava un cadavere..un disperato! E' fuggito via..e..ho avuto paura che potesse essere vittima di un incidente, in quello stato! -
- Ah, beh, l'incidente c'è stato. -
- OHMIODIO! E come sta? E' ferito? Oh, no..solo per colpa mia..! -
- Dato che è stata cosi gentile da chiamarmi potrebbe darmi un'informazione? -
- Certo, certo! Qualunque cosa ma lei mi dica se è fer.. -
- E' pronta la confezione? -
- Che..? -
- Devo passare a prendere la collana. E' tutto pronto? -
- Oh..si.. - e sembrò che si asciugasse una lacrima.
- Allora più tardi ne riparleremo. Buona giornata. - e chiuse la chiamata senza nemmeno farla replicare.

- Emmett! - tuonò Edward - Hai la macchina? -
- Si certo..è li in fondo. -
- Dammi le chiavi. -
- Vuoi sfasciare anche questa? -
- Potrei ricomprarla! ADESSO DAMMI LE CHIAVI! -
- Chi era al telefono? NO! Era lei??? Ti ha chiamato! - disse Emmett mentre realizzava.
Poi, mentre gli lanciò le chiavi gli chiese: - E che faccio con il rimorchio?
- Inventa qualche storia! Sei il migliore in questo campo! - rispose Edward con la voce distorta dal vento mentre correva verso la macchina dell'amico.
Ed Emmett, in quel momento, avrebbe giurato di aver visto un sorriso.


 
Nota Autrice

Ed eccoci al 4 capitolo!
Avevo detto che entro la settimana avrei pubblicato ed..eccolo qui!

Allora..piaciuto questo bel capitolo di transizione?
Questa Anna intraprendente che chiama il nostro amato miliardario perchè è "preoccupata"
ed il nostro Eddy che corre subito da lei..

Nel prossimo capitolo vedremo meglio chi è Anna..
complice una cenetta (romantica? chissà!), vino e quattro chiacchere (da amici? Boh!)

In attesa del nuovo capitolo (spero di non tardare troppo!) non siate timide e fatemi sapere cosa ne pensate
con una bella RECENSIONE :D


Vi abbraccio

Giuly :D
   
 
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