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Autore: listenyourheart    26/03/2015    0 recensioni
"Ero stato praticamente costretto a passare quei giorni insieme alla mia famiglia, non che non mi andasse di andare a trovare mia nonna, anzi; l'unica cosa era che sarei dovuto andare in giro con mia sorella Gemma in cerca del suo cantante preferito, Louis Tomlinson."
La storia è VOLONTARIAMENTE copiata dal film prodotto dalla Disney e trasmesso pochi anni fa su Disney Channel; ovvero “StarStruck – Colpita da una stella”, quindi ci terrei a precisare che questo non è affatto PLAGIO, ho consciamente preso spunto dalla storia e dagli accadimenti successi durante il film, non restando, però, del tutto fedele al film stesso, quindi tutti i diritti di questa storia appartengono alla Disney Channel Original Movie. Tengo a ribadire che quanto narrato in questo testo è opera di fantasia. Ogni riferimento a cosa, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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TERZO CAPITOLO - GOODBYE CALIFORNIA



Uscimmo fradici dal lago mettendoci distesi sull'erba al sole. La mia testa era poggiata sopra il petto di Louis, il quale massaggiava i miei capelli lasciandoci anche qualche bacio.

"Che belle giornata, eh?" Chiesi dal niente.

"Già..." Mi rispose prontamente il liscio - "Questo posto è fantastico, ci verrei sempre; nessuno riuscirebbe a trovarmi..."

"Perché dici così?" Gli chiesi girandomi e guardandolo negli occhi.

"Perché i paparazzi sono ovunque, mi seguono sempre. Non ho mai un minimo di privacy, mentre qui con te posso sere me stesso; non il Louis Tomlison quello famoso, con te posso essere ciò che sono realmente." Mi rispose sincero.

"Eh quanto ti piace?" Gli chiesi felice.

"Oh davvero tanto! Peccato che prima o poi bisogna tornare alla realtà, ed io non riesco più a capire chi mi stia accanto perché mi vuole bene e chi lo faccia solo perché vuole qualcosa da me." Rispose Louis con un sorriso amaro sul volto.

"Dai Lou, anche i tuoi genitori?" Chiesi, prendendogli la mano sinistra, iniziando a lasciarci dei piccoli cerchi col mio pollice destro.

"In questo periodo parlano solo del film, pensano sia un'ottima mossa per il business Louis Tomlinson."

"Quindi il film più il tour mondiale? Non sono un esperto, ma sembra eccessivo, no?"

"Non ho altra scelta." Mi rispose Louis, tirandosi su ed appoggiando la propria schiena al tronco di un albero lì vicino, dopodiché divaricò le gambe ed io mi posizionai lì in mezzo riprendendogli la mano e continuando cosa stavo facendo poco prima.

"Tutti hanno un'altra scelta Louis."

"Non io Haz. Devi capire che non voglio deludere nessuno, sopratutto i miei fans; è grazie a loro se ho ottenuto tutto quello che ho adesso ed è per questo che non dico mai di no, a niente..." Mi disse lui, mettendo la teta nell'incavo de mio collo.

"Forse non la capisco." Dissi io a mia volta, baciandogli la tempia.

"Cosa?"

"La tua vita Lou." Risposi voltandomi. Gli presi il viso fra le mani ed iniziai a baciarlo intensamente; fu Louis stavolta a far cessare il bacio.

"Adesso parlami di te." Mi ordinò lui, iniziando a massaggiarmi il fianco sinistro.

"Oh, ci vorrà tempo! E' una vita molto entusiasmante la mia." Risposi, prima che il liscio iniziasse a ridere sonoramente.

"Dai, su..." Mi spronò.

"Okay, okay... Allora, mi chiamo Harry Styles, ma tutti mi chiamano Hazza.

Ho diciassette anni, frequento l'high school, a settembre inizierò il quarto anno. Le mie materie preferite sono Inglese e Spagnolo, mentre quelle che odio sono matematica e scienze, come tutti insomma.." Dissi, prima di essere interrotto da Louis.

"Davvero? Io invece amavo matematica e scienze."

"Oh bene, ma adesso fammi continuare grazie." Sorrisi - "Ho due migliori amici, Niall e Liam, li conosco dalla prima elementare. Ascolto musica di vari tipi, al contrario di mia sorella, Gemma, la quale ascolta solo e soltanto Louis Tomlinson - Louis rise, pizzicandomi la guancia. - Oh, Gemma ha un anno in più di me ed è una delle più conosciute nella nostra scuola. Mia nonna abita ad Hollywood; ad anni alterni la veniamo a trovare e, dato che lo scorso anno e stata lei a venire da noi, quest'anno siamo venuti noi in California. Non avevo voglia di venire qui, sopratutto perché sapevo già in partenza che sarei dovuto andare a cercare con mia sorella il suo cantante preferito. Neanche per farlo apposta, però, Louis Tomlinson l'ho incontrato io, per due volte di seguito. E pensa un po'?! Adesso sono accovacciato su di lui, sentendomi finalmente bene con qualcuno." Conclusi, avendo come risposta un bacio molto intenso da parte di Louis.

"Dovremmo andare." Dissi guardandolo negli occhi.

"Già, andiamo." Mi rispose lui, prima di farmi alzare; dopodiché si alzò, mi prese per mano facendomi aderire al suo corpo.

Dopo quasi un'ora, riuscimmo ad arrivare alla spiaggia, ancora mano per la mano.

"Ce l'abbiamo fatta!" Urlai felice, facendo comparire le fossette sulle mie guance, puntando il mio dito in direzione della spiaggia.

"Sono stato molto bene oggi; eh, Haz? Sei bellissimo."

"Anch'io sono stato molto bene, eh grazie..." Dissi imbarazzato. Louis si chinò per baciarmi, quando sentimmo delle voci vicine e lui velocemente prese il cappello di mio nonno dalla propria tasca, posizionandoselo sulla testa, così da nascondere anche il viso.

"Lou? Ma cosa stai facendo?" Gli chiesi divertito.

Louis si girò verso di me, guardandomi negli occhi.

"Sai cosa succede adesso, no?" Mi chiese, guardandomi malinconico.

"Ehm, no?" Risposi.

"Ritorniamo alla nostra vita normale." Disse con una semplicità agghiacciante. Potevo sentire il mio cuore che continuava a battere sempre più veloce dall'agitazione.

"M-Ma p-perché s-s-scusa?" Chiesi, mandando a quel paese l'orgoglio, facendo scendere delle lacrime dai miei occhi.

"Perché sei, sei insomma, sei normale e voglio che tu lo rimanga."

"Oh certo! Due secondi fa ero bellissimo e adesso sono normale?" Chiesi, iniziando a camminare.

Fui contento di notare che Louis mi stesse seguendo.

"No Haz, amore, non ha capito! Io..."

Non riuscì a finire la frase poiché mi girai verso di lui, rispondendogli a tono.

"Amore? Davvero? Sta' zitto per piacere, che se fossi Eleanor Calder correresti dai paparazzi per farti vedere insieme a me!"

"Senti Harry, tu non capisci! I paparazzi ti perseguono finché non ottengono quello che vogliono, e quando ce l'hanno lo trasformano in qualcosa di orribile! Rovinano sempre tutto, Haz..." Rispose con le mani in mano.

"Questa volta non serviranno! Hai già rovinato tutto tu Louis." Dissi, dopodiché mi voltai iniziando a camminare velocemente.

"Haz! Haz!"

Mi girai e vidi Louis rincorrermi.

"Che c'è?" Chiesi con un barlume di speranza.

"Potresti darmi la macchia fotografica? Non vorrei che foto finissero in qualche giornale..." Mi chiese abbassando la testa.

Io iniziai a razzolare nella tasca della mia felpa, trovata la macchinetta la lanciai nella sabbia; Louis si abbassò velocemente iniziando a togliere la sabbia rimasta sull'apparecchio.

"Tranquillo; tanto neanche funzionerà più." Dissi freddo voltandomi; poco dopo mi ricordi che mi servivano i soldi per il taxi, ed io non avevo soldi, quindi...

"Ho bisogno dei soldi per il taxi." Dissi. Qualche secondo più tardi, dopo che Louis ebbe finito di cercare i soldi nelle proprie tasche interne, mi arrivarono nella mano sinistra quelli che a occhio e croce potevano essere minimo settecento dollari.

"Devo andare ad Hollywood, non alle Hawaii." Gli dissi freddo, sperando che si riprendesse almeno la metà dei soldi.

"Tanto devo ancora pagarti la notte trascorsa nella suite-garage di tua nonna, ricordi?" Disse accennando un sorriso sulle labbra. Lo guardai malissimo, non era proprio il caso di far battute.

"Haz - mi trattenne per un polso, così fui costretto a girarmi. - non voglio salutarti in questa maniera..."

"Lasciami Louis, lasciami e basta!" Conclusi avviandomi verso una cabina telefonica lì vicino; vi ci entrai e chiamai un taxi. Finita la chiamata mi accasciai a terra iniziando a singhiozzare, notando solamente dopo che intorno a Louis si erano accerchiate decine di adolescenti; uscii dalla cabina adirato, sbattendo forte la porta di essa.

A breve arrivò il taxi, salito su di esso - dopo aver dato le indicazioni di casa di mia nonna - mi perse nei miei pensieri, notando che i miei capelli erano ancora umidicci.

Arrivai a casa, dove mi aspettarono le mille domande da parte dei miei familiari, dalle quali riuscii a sfuggire rispondendo col dire che avevo trovato il miglior amico del cantante preferito di Gemma, e che quindi gli avevo chiesto se potesse far usare la macchina del cantante a mia sorella; così ero stata costretta a tornare con l'auto di mia nonna, che però pochi metri più in là di Malibù si era fermata nel nulla. Ci credettero tutti, quindi ottimo.

Mancava solo una maledettissima notte e sarei tornato finalmente a Kalamazoo, senza alcun stupido cantante famoso pronto a farmi perdere la testa in neanche tre giorni, per poi lasciarmi solo. Già, Louis era riuscito ad entrare nel mio cuore in così poco tempo che stentavo anch'io stesso a crederci. Lo sognai anche quella notte, sognai lui che mi chiedeva scusa e tornava da me, poi mi baciava intensamente, eravamo su una spiaggia, di notte. Dopodiché iniziammo a spogliarci a vicenda, fino a fare l'amore insieme. Mi svegliai di soprassalto, notando un rigonfiamento tra le mie gambe. Quella mattina saremmo dovuti partire, così facemmo e valige, salutammo mia nonna e Mark e ci recammo all'aeroporto.

Arrivammo in Michigan, e dopo essere tornato a casa ed aver riposto le mie cose, uscii con Niall, al quale non accennai minimamente quanto successo in California con Louis.

Tornando a casa notai dei grossi van neri posti vicini al mio giardino. Mi affrettai per vedere cosa stessero facendo in casa mia, quando capii, a malincuore, che erano i paparazzi. Bene, ci avevano scoperti, ottimo.

Corsi velocemente verso il portone mentre questi iniziarono ad inseguirmi, mi chiusi la porta alle spalle, trovandomi davanti i miei genitori con aria interrogativa. I miei occhi iniziarono ad essere colmi di lacrime, le quali mi scesero lentamente sulle guance arrossate. Oltrepassai i miei genitori per andre in salotto, non volevo rispondere a nessuna possibile domanda, non potevo...

"Haz, cosa è successo in California?" Chiese mia madre, mentre io mi ero già messo a sedere sul divano in pelle.

"Mamma non posso dirvelo... Ma va tutto bene, scusate..." Iniziai a farfugliare.

Mia sorella nel frattempo scese le scale velocemente, arrivando il salotto.

"Louis Tomlinson sta parlando di te in un'intervista esclusiva" Urlò accendendo la televisione e mettendosi di fianco a me.

<< Allora Louis, parlaci di Harry Styles... >> Apparse una mia foto sullo schermo, raffigurava me mentre uscivo dalla cabina telefonica.

<< Non è una faccia nuova, gli avrò fatto un autogrfo... >> Rispose Louis.

<< Dai Louis >> Lo spronò l'intervistatrice. << Sappiamo che è venuta dalla lontana Kalamazoo solo per incontrarti. >> 

<< Oh, mi dispiace non avergli dedicato più tempo. >> Mentì Louis.

<< Quindi tu affermi di NON conoscere questo ragazzo? >> Chiese la donna.

<< No, non so cosa dica lui, ma io non lo conosco.>> Continuò a mentire.

Mi alzai, recandomi in camera. Dopo ore passate li dentro da solo, mia sorella aprì la porta ed inziò ad urlare, come era suo solito fare.

"Devono andarsene! Mi bloccano e non posso uscire con l'auto, e devo andare a ritirare il vestito per il ballo di stasera!"

"Chiama Katia e dille di andare a ritirarlo e portartelo; la faremo passare dall'entrata sul retro."

"Fratellino, sei un genio." Disse baciandomi una guancia ed uscndo dalla mia stanza. 

Riguardai fuori dalla finestra e i paparazzi erano ancora lì.

Louis voleva che mentissi? Okay, l'avrei fatto.

Scesi le scale ed aprii il portone, a breve tutti i paparazzi arrivarono sulla soglia della porta, portando i loro microfoni sempre più vicino a me.

"Cosa ci dici di Louis Tomlinson?" Mi chiese una.

Io sospirai e risposi. "Non conosco Louis Tomlinson, e non sno andato in California per vedere lui. L'ho semplicemente incontrato sulla spiaggia chiedendogli in più un autografo. Ecco tutto, e adesso, ARRIVEDERCI!" Conclusi rientrando in casa notando che l'amica di Gemma era arrivata, così mi diressi in cucina per vedere il vestito di mia sorella.

"Sai Gem, abbiamo visto tutti il servizio; per quale motivo tuo fratello ha detto di essere stato con Louis? Ridicolo.... No?" Chiese Katie a mia sorella.

Io passai di fronte a loro correndo, per recarmi in giardino. Le lacrime volevano scendere pesantemente dai miei occhi, ma riuscii a trattenerle fino a quando non arrivai sul retro di casa mia. Lì mi accasciai a terra, prendendo le ginocchia per congiungerle al petto, singhiozzando ancora più forte. Di lì a poco arrivò mia sorella, la quale si chinò iniziando a massaggiarmi la schiena.

"Haz, rientra dentro, l'ho mandata via." Mi disse in un sussurro, spostando la propria mano dalla schiena ai capelli, massaggiando anch'essi lentamente; era una delle poche persone che era a conoscenza di quanto quel gesto mi rilassasse.
"Dai, vieni! Ti aiuto a prepararti per il ballo! Anche se non porterai nessuno devi essere comunque mozzafiato." Mi disse infine, facendomi alzare ed accompagnandomi nella mia camera.

"Okay Harreh!" - disse aprendo l'armadio - " Mh, fammi pensare... - continuò osservando l'armadio aperto, tenendo l'indice della mano destra sul mento - "Questa! Eh... Questi! Si! E infine.... Oh si, perfetto, questa!" Concluse, posando tutte gli indumenti sul letto: 
Una camicia bianca, una giacca nera e dei pantaloni del solito colore della giacca.
"Gem, devo andare al ballo, non ad un funerale!" Le dissi mettendomi a sedere sul bordo destro del letto.
"Vuoi stare zitto e prepararti? Manca meno di un'ora!" Mì urlò uscendo dalla camera.

Al ballo ci sarebbero stati anche Niall e Liam - magari mi diverto - pensai.
Mi devi una doccia veloce, dopodiché mi vestii. Okay, effettivamente quella camicia bianca mi stava abbastanza bene; odio (e odiavo) dirlo, ma Gemma ha sempre ragione.

Uscimmo di casa alle nove meno dieci e, arrivati a scuola con cinque minuti di anticipo, ringraziai mia sorella che, dopo avermi assicurato che stavo da Dio, mi ordinò di far finta di non conoscerla.
Entrai nella palestra dell'edificio, dove si sarebbe tenuta la festa; era allestita davvero molto bene. Subito dopo aver mosso un piede, sentii la maggior parte delle persone bisbigliare qualcosa sul mio conto osservandomi insistentemente. 
FANCULO LOUIS TOMLINSON.
Girovagai per la stanza in cerca dei miei due migliori amici, i quali continuarono a fare domande su cosa fosse realmente successo in quella settimana fuori casa; loro erano sicuro che io non avessi mentito, forse erano gli unici in quella sala.
Mi alzai per andare a prendere un drink, sentendo tutti gli occhi puntati - di nuovo - su di me. 

D'un tratto tutte le luci si spensero, così mi affrettai a posare i bicchieri sul tavolo, aspettando ansiosamente che le luci si riaccendessero; per fortuna, poco dopo, si riaccesero le luci solo sul palco ed io mi affrettai a riprendere i bicchieri di plastica di poco prima.

"Harry Styles, ho dimenticato di dirti un po' di cose in California..."
Non ci potevo credere, era la sua voce, la voce del mio Louis. Era sul palco e mi stava dedicando una sua nuova canzone, dato che non l'avevo mai sentita prima di allora.
Tutte le persone davanti a me si fecero da parte in modo da farmi avvicinare al liscio dagli occhi del colore del mare, il quale era sceso dal palco, continuando 
a cantare.

<< Said i'd never leave her cause hit hands fit like my tshirt,
Tongue tied over three words, cursed.
Running over thoughts that make my feet hurt,
Bodies intertwined with her lips. >>

Finì la prima strofa guardandomi dritto negli occhi, ancora qualche metro distante da me.

< Now he's feeling so low since he went solo
Hole in the middle of my heart like a polo
And it's no joke to me
So we can we do it all over again >

Sembrava più una domanda, e si, si, avrei ricominciato tutto da capo altre mille volte.

< If you're pretending from the start like this,
With a tight grip, then my kiss
Can mend your broken heart
I might miss everything you said to me
And I can lend you broken parts
That might fit like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again >

Volevo urlarglielo, volevo dirgli a squarciagola che avrei ricominciato tutto da capo.

< Can we take the same road two days in the same clothes
And I know just what she'll say if I make all this pain go
Can we stop this for a minute
You know, I can tell that your heart isn't in it or with it
Tell me with your mind, body and spirit
I can make your tears fall down like the showers that are British
Whether we're together or apart
We can both remove the masks and admit we regret it from the start > 

Si stava avvicinando sempre di più a me, eravamo a distanza di pochissimi passi.

< If you're pretending from the start like this,
With a tight grip, then my kiss
Can mend your broken heart
I might miss everything you said to me
And I can lend you broken parts
That might fit like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again >

Quella canzone era qualcosa di meraviglioso, e il pensiero che l'avesse scritta per me mi faceva venir voglia di correre immediatamente da lui.

< You'll never know how to make it on your own
And you'll never show weakness for letting go
I guess you're still hurt if this is over
But do you really want to be alone?
If you're pretending from the start like this,
With a tight grip, then my kiss
Can mend your broken heart
I might miss everything you said to me
And I can lend you broken parts
That might fit like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again
If you're pretending from the start like this,
With a tight grip, then my kiss
Can mend your broken heart
I might miss everything you said to me
And I can lend you broken parts
That might fit like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again >

Ero sbalordito, ormai eravamo l'uno accanto all'altro, e quella canzone era stata una delle più belle che avessi mai sentito in vita mia. 
Cristo, l'aveva dedicata a me....

Concluse l'ultima strofa prendendo la mia mano destra e guardandomi ancora una volta col suo sguardo che mi faceva letteralmente sciogliere.

"Potrai mai perdonarmi Haz?" Mi chiese parlando al microfono.
L'avrei perdonato, ovviamente, ma dovevo vendicarmi un minimo.
"Secondo te basta venire qui e cantarmi una canzone per risolvere tutto?" 
"S-Si? N-no n-no no, assolutamente no." Rispose incerto
"Qui pensano tutti che sia io il bugiardo." Dissi marcando quell' "io", dovevo farlo sentire in colpa un minimo.
Pochi istanti dopo apparvero due persone, una donna col microfono e l'altro con una videocamera che teneva sulla spalla. Louis si affrettò a prendere il microfono della donna con l'altra mano libera che aveva.

"Non é vero che non conosco Harry Styles" - Disse - "Conosco eccome Harry. Lui è un pessimo navigatore, un so-tutto-io ed è sempre sulla difensiva; ma dio solo sa cosa mi ha fatto questo ragazzo in soldi due giorni." Concluse abbassando il microfono, spostando lo guardo dalla telecamera a me.

"Ti prego Haz, dammi un'altra possibilità..." Mi chiese; così io risposi nel modo più naturale possibile:
mi sbilanciai, allacciando le mie braccia al suo collo, baciandolo intensamente.
Quando ci staccammo, tutti avevano ripreso a ballare, lasciandoci finalmente un po' di privacy.

Girandomi, però, notai mia sorella poco lontana da me, con addosso un sorrisetto nervoso sulle labbra.
"Oh giusto, Lou lei è mia sorella Gemma."
"Ehi, ciao Gemma." Ammiccò il liscio.
"Haz mi ha parlato di te, come va?" Le chiese.
Mia sorella non riuscì a rispondere poiché presa dal panico, così per evitare eventuali figuracce, le ordinai di andarsene, cosa che fortunatamente fece. 
Parti un ballo da discoteca e prima di iniziare a ballare Louis mi porse una scatola in cuoio nera. La aprii notando che dentro ci erano gli occhiali che tanto mi piacevano; mi sbilanciai per baciarlo nello stesso modo di poco prima.

"Che ne dici di ricominciare da capo Harry Styles?"
"Accetto con piacere Louis Tomlinson."
E mentre tutti continuavano a ballare in modo scatenato, io e Louis eravamo stretti l'uno nell'altro intenti a ballare un lento.

___________________________

Ciao bellissime😋
Ho finalmente aggiornato e spero che il capitolo vi piaccia.
Manca solo l'epilogo e poi questa storia é finita.
Fatemi sapere se vi è piaciuto😁

BUONANOTTE💘,
Adele.
  
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