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Autore: Midnight__    27/03/2015    0 recensioni
«Adesso mi aggiusti lo skate»
«O magari ti offro uno Starbucks»
«Ci stai provando con me, per caso?»
{. . .}
«E’ una pistola?»
[ Luke ha 23 anni! ]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stupido NB: La storia è di mia fantasia, non intendo rappresentare il carattere veritiero dei personaggi e ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
- Luke ha 23 anni -


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Second Part.


notte
nòt·te/
sostantivo femminile
1. 
L'intervallo di tempo fra il tramontare e il sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine del luogo e con la declinazione del sole (ca. 12 ore all'equatore, ca. 6 mesi ai poli); più com., il periodo di tempo tra la fine del crepuscolo e l'alba.



2. 
Con più diretta allusione alla nota più caratteristica e appariscente della notte, cioè l'oscurità: n. fitta, fonda; si fa n.; fummo sorpresi dalla n.
 estens.lett.
Oscurità, e quindi anche ‘cecità’ (la n. dell'ignoranza), o addirittura ‘morte’          (l'eterna n.); com., simbolo dell'indistinto per eccellenza e quindi anche del remoto."la n. dei tempi"



-Sono passate due settimane! Io me lo aspettavo un messaggio.- 

Blue invia il messaggio e sinceramente, un po’ delusa, aspetta una risposta che però, non tarda ad arrivare.

-Scusami Abbey! Ero impegnato con l’università! Domenica alle 13.30 da Starbucks, okay?-

Appena lo legge sorride come una bambina e oh… Domenica è domani!
Al messaggio non risponde e sinceramente, dopo essersi fatta le pare mentali su che ora avrebbe dovuto alzarsi, rilegge il messaggio.
“Ero impegnato con l’università!”… CON L’UNIVERSITA’.
Sinceramente Blue non ha pensato che il ragazzo potesse frequentare una scuola, soprattutto perché lei è appena uscita dalle superiori e non ha passato i test d’ammissione a Medicina.
Così –Fai l’università?- ha digitato velocemente, curiosa della risposta che a momenti avrebbe ricevuto.
-Sì? Sono al primo anno di specializzazione!-
Luke ride mentre risponde al messaggio della bionda tinta e si butta sul letto, lanciando il cellulare sulla scrivania.
Incuriosito però, il ragazzo si alza e recupera il telefono, decidendo di chiamare Abbey, in quanto la sua voglia di scrivere è pari a zero.
Il telefono fa tre, quattro squilli e finalmente al quinto risponde qualcuno.
«Luke!» urla la ragazza mentre è impegnata a battere il suo record personale di persone schiavate con lo skate sul marciapiede di 1st Avenue in soli 99 secondi.
«Ehi» risponde tranquillo il biondo, andando a sdraiarsi nuovamente sul letto accogliente, infondo aveva avuto un sabato piuttosto intenso.
«Sei fuori? Ma sono le undici di sera?» continua Luke, prima di mettere il vivavoce e andare a curiosare i messaggi su whatsapp.
«Di solito sto anche tutta la notte sulla strada» risponde con sincerità lei, prima di gridare: «centoquattordici!», ferma lo skate e se lo fa saltare in mano, entrando poi in un bar, senza ovviamente togliere l’altra mano dal cellulare che ha ancora la chiamata attiva.
«Tutta la notte?» mormora l’altro, mentre ridacchia leggendo i messaggi di Michael, il suo migliore amico.
“Una cogliona con lo Skateboard mi ha appena fatto cadere, Luke, ti rendi conto?” questo recita l’ultimo messaggio del ragazzo dai capelli rossi.
“Magari con i capelli biondi e rossi” scrive velocemente, e in realtà si è dimenticato di ascoltare la risposta della ragazza con cui sta parlando al telefono.
Ops?
«Mhhn, puoi ripetere?»
Blue sbuffa scocciata e inizia a ripetere quello che aveva detto solamente pochi secondi prima.
«Dicevo, sì, tutta la notte. Non c’è nulla di più bello che girare per le strade di notte, su uno skateboard. Cioè, di cose più belle ce ne sono, ma visto che non posso essere partecipe di quelle, mi accontento di sentirmi viva girando su uno stupido pezzo di legno.»
Luke sa che quello che la ragazza sta dicendo è vero, ma sa che manca un pezzo della storia.
Le crede, ma è come quando alle verifiche in classe ti chiedono “nome e cognome” e tu rispondi solo con il nome.
«Notte… Ma è scuro, potrebbe avvolgerti l’oscurità
Blue sentendo le parole di Luke trasalisce un attimo e senza pensarci due volte butta giù il bicchierino di vodka al limone che aveva ordinato due secondi prima.
«Sarà che forse mi piace poter gridare a tutti che a me l’oscurità non fa paura» dice tranquillamente mentre esce dal bar e risale sullo skate, iniziando a cercare una strada abbastanza vuota sulla quale fare un giro.
«Sì. Abbey, ma quanti anni hai?» chiede Luke ridacchiando al leggere il messaggio di Michael: “Sì! Mi perseguiti Luke? Oh lo so che sono attraente, ma dico davvero, mi dispiace, sei il mio migliore amico e non me la sento di frocizzare con te.”
Frocizzare, ma che cazzo, ecco i vocaboli di Michael Clifford.
“Oh Mike… Mi hai spezzato il cuore”.
«Luke! Luke, ma mi ascolti?» grida per la terza volta –forse la quarta- Blue.
«Scusami! Sì, allora, hai detto ventuno vero?» chiede il biondo arrossendo leggermente e sperando di aver azzeccato il numero.
«Ho detto diciannove, coglione.»
«Oh. Che piccolina che sei. Io ventitré» ridacchia Luke, prima di sbadigliare.
«Immagino ti aspetti una nottata lunga, ma io ho sonno, quindi buonanotte» continua, prima di sbadigliare una seconda volta.
«Vecchio. Come buonanotte? Io volevo raccontarti un sacco di cose tipo come prima ho fatto cadere un coglione con i capelli rossi, che ho quasi preso sotto un cane o che…» la ragazza continua a parlare e parlare, ma Luke è davvero stanco e chiude la chiamata sorridendo.
Scrive gli ultimi due messaggi a Michael in cui gli dici solo che anche lui è andato addosso a quella ragazza e che adesso ha il suo numero e che ci stava proprio parlando al telefono.
Michael non fa nemmeno in tempo a rispondere che Luke ha già spento il cellulare.

Blue continua a girare per le strade mentre ascolta un po’ di sana musica dei Black Veil Brides, in particolare, in questo momento, sta ascoltando “in the end”, è sempre stata una delle sue canzoni preferite.
“Alla fine, mentre svaniamo nella notte, chi racconterà la storia della tua vita?
E chi ricorderà il tuo ultimo addio? Perché questa è la fine e non ho paura, non ho paura di morire.”
Per lei non è ancora cambiato nulla, assolutamente nulla.
Per lei sono tutti giorni come altri.
E le sue ancore di salvezza sono sempre quattro: skate, cellulare e cuffiette sono sempre le prime tre.

Luke invece sente che qualcosa sta per cambiare, e forse è solo l’agitazione per l’esame della settimana prossima, ma non ne è sicuro.
Luke non ha ancore di salvezza, anzi, sì, ne ha due: chitarra e Michael Clifford.






Ehi, sono Mart. L'autrice della storia, vi prego di leggere qui sotto!

Fa cagare e ne sono consapevole, ma ringrazio comunque quelle bellissime persone che l'hanno letta<3.
Solo, spero possa piacervi e continuo appena ho qualche vidualizzazione e magari quale recensione.

(Tanti baci dal mio tigrotto che non so se visualizzate -» 🐯)

xx.

Lasciatemi una vostra opinione, per me è importante... Vi prego!









   
 
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