Quando finalmente si decise a sollevare la testa dal cuscino, ricordò perché quella domenica la sveglia era suonata così presto: in poco più di dodici ore si sarebbe trovata in Lapponia!
Si gettò sulle spalle un plaid rosa e rabbrividendo per il clima rigido scese le scale raggiungendo i suoi.
Maira e Frank erano già scesi da un pezzo e stavano rifinendo i bagagli. Avevano appena finito di telefonare all’azienda di “trasporti esteri” quando videro la figlia comparire sull’uscio!
-Cara! Ti sei alzata di buon ora oggi…-
-Si, beh… ho puntato la sveglia per non fare tardi- ammise Riley compiaciuta.
-Hai ultimato il tuo trolley?- chiese mamma Maira indicando il trolley rigido e lucido verdeacqua della figlia.
-Si mamma, devo soltanto vedere se ho dimenticato nulla in giro per la casa, visto che non ci torneremo mai più… Poi voglio scattare qualche foto per avere qualche ricordo!-
-che pensiero carino. Comunque per gli oggetti eventualmente dimenticati vedi solo a terra, dentro i mobili non c’è bisogno perché nel giro di un po’ ce li porteranno.- si intromise papà Frank.
-Bene, allora torno sopra. Chiamatemi quando posso vestirmi e scendere per l’ultima colazione della mia vita dove ho passato ben quattordici anni.- c’era una punta di rammarico nella sua voce e i suoi lo notarono. Una volta tornata nella sua camera, Riley, non eseguì niente di quello che meticolosamente aveva spiegato ai suoi: aveva già verificato tutto il giorno prima!
Si calò invece dalla finestra e raggiunse il cortile, dove le sue amiche l’aspettavano.
-Jeuny! Rosemary! Juliet! Queen! Mi mancherete tanto!- cominciò Riley.
-Anche tu ci mancherai tanto Rily!- risposero loro in coro. Poi si scambiarono regali, foto e ricordi, peluche e dolcetti, piansero insieme e si disperarono, e dopo che si furono date l’ultimo addio si sparpagliarono raggiungendo ognuna la propria casa.
Riley risalì nella sua stanza e dopo essersi lavata iniziò a vestirsi. Si spogliò e si rivestì mille volte prima di decidere come affrontare il grande freddo che avrebbe trovato e alla fine questa fu l’ultima decisione:
-Calzoni di lana, calzini, fuseaux, jeans, maglia di lana, maglietta a maniche corte, canottiera, maglietta a maniche lunghe e dolcevita. Maglione di lana, piumino e Montgomery- spiegò Riley ai suoi che la guardavano sconvolta.
Alla fine fu la madre a parlare:
-Cosa è? Uno scherzo?- Così Riley ebbe modo di prendersi la sua rivincita, sorrise:
-No, è la SNOW FASHON!*-
*= moda da neve.