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Autore: mugsy    18/12/2008    3 recensioni
Giovanni è triste al pensiero di dover trascorrere l'ennesimo natale da solo, ma...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Suono questa leggera melodia
Adoro la sua dolce armonia


Il piano è da sempre il mio unico amico. L’unico che mi tiene compagnia nei giorni tristi, come oggi, per esempio. Oggi è il giorno più triste dell’anno, perché è natale, e come sempre, lo festeggerò da solo. Solo a impelagarmi nella mia vuota e triste malinconia e nel mio mal di vivere.
Ma perché sono venuto al mondo. Perché esisto, se per tutti sono solo un povero, inutile fallito che non sa cosa vuole dalla vita? Sarebbe stato meglio se non fossi mai nato. Io non servo a nessuno.

Lacrime cariche di tristezza caddero dagli occhi di Giovanni, mentre suonava.
La musica, in quei momenti, era l’unica sua amica. L’unica che poteva capirlo, consolarlo, apprezzarlo, e che non si sarebbe mai permessa di giudicarlo, ignorarlo, disprezzarlo. Tuttavia a lui non bastava. Lui voleva avere amici veri, in carne ed ossa, e non comprendeva il motivo per cui non ne avesse. In fondo, tranne la spigliatezza, la bellezza, il macchinone e le robe firmate, cosa aveva lui di così sbagliato? Perché non era apprezzato da nessuno?

Le sue mani continuavano a suonare lo strumento con la delicatezza e la leggerezza che da sempre lo contraddistinguevano. Il  suono che Giovanni tirava fuori da quel pianoforte era qualcosa di unico. Purtroppo, nessuno poteva apprezzarlo.

Nessuno tranne una ragazza che si era appostata dietro la porta della casa di Giovanni e stava ben attenta a non perdersi nemmeno una nota.

Accidenti, ma chi è che abita qui? Di certo è un musicista famoso. È impossibile che un dilettante sia così bravo. Non avevo mai sentito nulla del genere.

La ragazza, tuttavia, aveva fatto qualche rumore di troppo, perché Giovanni si accorse della sua presenza.
Chi è la? chiese.
Scusa, non volevo disturbarti, ma avevo sentito che qualcuno stava suonando e non ho saputo resistere. Caspita, sei bravissimo.
Dici sul serio?
Sicuro. Non avevo mai sentito una melodia così bella, così dolce e così soave. Caspita. Giovanni Allevi al tuo confronto è nulla.
Grazie mille.

La ragazza notò che Giovanni era solo.
Ma sei solo? Come mai? Non aspetti ospiti?
No, io di solito natale lo trascorro da solo. Non ho amici, purtroppo.
All’improvviso, il volto di lei divenne triste. Non poteva credere alle sue orecchie. Esisteva gente che a natale, la festa in cui si dovrebbe stare tutti insieme, era triste e malinconica. Era una cosa inaudita e inaccettabile.
D’accordo, vorrà dire che trascorrerai il natale da me.
Cosa?
Niente scuse. Prendere o prendere. E se non verrai, ti trascinerò a forza.
Giovanni non poteva crederci. Una sconosciuta aveva deciso di invitarlo a trascorrere il natale con lei. Lui voleva protestare, ma, prima di aprire bocca, fu letteralmente trascinato a forza nell’appartamento della ragazza.
I due iniziarono poi a preparare tutto quello che serviva per il cenone. La ragazza infatti aveva invitato degli amici a trascorrere con lei il natale, e aveva deciso di fare tutto lei.
Mi farà comodo un aiuto.
Giovanni era ancora incredulo, ma felice della strana situazione. Finalmente avrebbe potuto trascorrere un natale coi fiocchi.

In seguito, arrivarono gli invitati. Nonostante la sua timidezza, Giovanni, tra una birra, battute, scherzi, cibo in quantità industriale e partite a carte, riuscì a conquistare tutti.
E adesso, il mio amico, con l’ausilio del mio pianoforte, ci delizierà con la sua musica.
Cosa? Qui davanti a tutti?
Certo. Avanti, non fare il timido.
Ma io, veramente, non so…
Ma, sotto le insistenze di tutta la comitiva, non potè far altro che suonare.
Non so come ringraziarti… tra l’altro, non ti ho ancora chiesto come ti chiami.
Giulia, mi chiamo Giulia. Sono felice di averti conosciuto. Adesso, goditi il più bel natale della tua vita.

Detto questo, iniziò a suonare.
  
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