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Autore: TonyCocchi    18/12/2008    3 recensioni
Salve a tutti! Dopo avervi fatto degustare la mia primissima fic di cui ora sono in attesa di commenti e impressioni, è il momento di postare anche la mia terza fanfiction! Stavolta muovo i miei passi nel campo dell'avventura, dell'azione andante e rocambolesca e del divertimento assicurato! Ispiratami da un amico, tratta dei primi incontri-scontri dei due sensei più in gamba e più simpatici di Konoha! Buona lettura, spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gai Maito, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che giornata quella per Gai! Era riuscito a battersi contro l’avversario che tanto aveva bramato, aveva verificato il suo credo di shinobi, era riuscito a dimostrare a tutti di essere un ninja fuori dall’ordinario ed ora era anche l’uomo del giorno festeggiato ed osannato da tutti! Un'unica nota dolente: era stato battuto. E quel che è peggio era che per tutta quella giornata sarebbe stato innalzato agli onori da tutti per un impresa che non aveva compiuto. La festa in suo onore durò decisamente a lungo, tra lunghe bevute e lunghissimi racconti. A Gai venne richiesto il resoconto della sfida per 25 volte, e ogni volta lui la raccontava in un modo diverso. Ma nessuna versione era troppo credibile…
Gai: “E allora l’ho guardato dritto negli occhi e l’ho colpito dietro la schiena con un calcio micidiale!”
Ebisu: “Come diavolo hai fatto a fare questo? Scusa, lo hai colpito dietro la schiena… GUARDANDOLO NEGLI OCCHI?!”
Gai: “Eh eh! Si, sono stato così veloce che mi sono trovato sia davanti che dietro di lui nello stesso momento! Ma lasciatemi continuare per favore: a un certo punto mi sono trovato alle strette, io davanti e lui dietro che mi seguiva come un ombra. Ma sono stato più veloce di lui e l’ho acchiappato in pochi attimi!”
Asuma: “Ma… non avevi detto che stavi fuggendo?”
Gai: “Dettagli! Null’altro che futili dettagli, eh eh! Dov’ero rimasto? Ah, si! Ad un certo punto era riuscito a bloccarmi, ma io mi sono liberato e l’ho colpito con un unico colpo ad entrambi i quattro arti!”
Kurenai: “…ENTRAMBI I 4 ARTI????”
“Precisamente!” urlò Gai sbattendo il pugno sul tavolo e sgolandosi un'altra birretta. “Allora, lui mi aveva messo contro una muta di cani rabbiosi e pieni di pulci, ma io ho evocato la mia fedele tartaruga che li ha divorati senza pietà!”
Genma: “La tartaruga? Ha divorato i cani?”
Gai: “Ehm… si! Dovresti vederla, è alta 10 metri e sputa fuoco dalla bocca! A quel punto è passato al contrattacco, e lì mi sono dovuto preoccupare, perché Kakashi ci sa fare sapete? Mi ha sferrato un pugno, ma io gli ho bloccato il braccio; mi ha sferrato un altro pugno, ma io gli ho bloccato il braccio; allora mi ha sferrato altri due pugni, e quelli li ho schivati per miracolo!”
Tsume: “Ma… se gli tenevi le braccia bloccate con cosa ti ha sferrato quei pugni?”
Gai: “Insomma! Dovresti saperlo che Kakashi è tanto rapido e abile che quando attacca sembra abbia 4 braccia! Ma fortunatamente io avevo ben 4 occhi da utilizzare contro di lui!”
Tutti: “4 OCCHI?!?!?!?!?!?”
Gai: “Non lo sapevate? Io ho gli occhi anche dietro la testa! Per questo non mi faccio mai sorprendere, nulla mi può cogliere di sorpresa! Ma adesso tutti zitti che vi racconto il momento cruciale! Allora, io e Kakashi ci stavamo fronteggiando, appesi in verticale all’acqua della cascata…”
Non poté continuare perché fu interrotto da un coro assordante di risate e gente che sbatteva i pugni sul tavolo.
Kure: “AH AH AH!”
Genma: “Ah ah! Questa non me la bevo!”
Asuma: “Vorresti dirci che tu e Kakashi eravate in piedi sull’acqua della cascata? Ma va là!”
Ebisu: “Chi crederebbe a una cosa tanto assurda? AH AH!”
Gai: “Guardate che è tutto vero.”
E immediatamente si alzò una baraonda di “Certo!” e di “Come no!”.
Gai (pensiero): “…… è l’unica cosa vera che ho raccontato e non mi credono...!”

Praticamente nessuno dei presenti seppe con certezza cosa effettivamente era successo, il che resto un segreto tra Gai e Kakashi.
Alla fine della festa era impossibile contare quante pose di ogni genere e quanti sorrisi smaglianti aveva utilizzato. Tuttavia per tutta la durata della festa si era vergognato di dover mentire così spudoratamente; in definitiva, quel momento fu anche peggiore di quando era stato sconfitto quella mattina. Quando finalmente, giunto il tramonto riuscì ad essere lasciato un po’ in pace, la sua coscienza gli impose di rimediare: c’era un certo lavoretto che lo aspettava…

Gai: “Quando l’ho detto non mi sembrava così complicato… Ma non mi importa! Io adoro le sfide difficili!”
Quella sera, sulla Montagna degli Hokage si poteva scorgere un piccolissimo puntino verde, che sbraitava e imprecava mentre con spazzoloni e secchi d’acqua si cimentava nell’impresa di pulire e lucidare i quattro Volti di Pietra.
Gai: “Maledizione! E chi lo sapeva che ci avrei messo tanto tempo? Sto qui da ore e sono solo a metà!... Grrr! Quanto odio le macchie che non vengono via! Sei tenace vedo, ma io lo sono più di te e ti eliminerò! Questa montagna dovrà brillare come uno specchio!”
Gai lavorava su dei palchetti agganciati alla cima e sospesi nel vuoto, su cui erano riposti tutti i migliori strumenti di pulizia.
Prese un cotton-fioc gigantesco e cominciò a pulire per bene le orecchie del Secondo Hokage: “Ma da quanto tempo non si lava, signor Secondo? Nientedimeno ha fatto i corvi nelle orecchie! Sciò, nidificate altrove!”
I corvi lo mandarono a quel paese e si trasferirono da tutt’altra parte.
Gai: “Ed ora la parte che odio di più!”
Gai afferrò una spugna ed entrò nella narice del Nidaime (Secondo) iniziando sfregare ovunque.
Gai: “Speriamo che non ci siano caccole a misura di montagna… E soprattutto speriamo di non finire… CAVOLO!”
Si era incastrato! Era anche verde: sarebbe stato facilmente confuso per una caccola! Tuttavia una cosa del genere avrebbe fatto male all’immagine del glorioso Nidaime e con tutte le sue forze riuscì a spingersi fuori.
Ka: “Ehilà!”
Si girò e vide Kakashi su un palchetto più in basso con l’immancabile libro tra le mani.
Gai: “Ciao Kakashi, come te la passi? (famosa posa)”
Ka: “Mi hanno mandato a vedere cosa fosse il casino che proveniva da qui a quest’ora di notte; non immaginavo affatto che fossi tu.”
Gai: “Casino? Ma quale casino? Sto rendendo un servizio alle nostre bellezze architettoniche: la sovrintendenza ai beni culturali dovrebbe darmi un premio, altro che casino.”
Ka: “Noi non ce l’abbiamo una sovrintendenza ai beni culturali…”
Gai: “Molto male! Significa che se non ci pensavo io i nostri grandi eroi del passato restavano zozzi per chissà quanto tempo ancora!” Si girò e con uno spazzolone tornò a ripulire la montagna.
Ka: “Ti sei divertito alla tua celebrazione?”
Gai: “è stato orribile! Tutti che si complimentavano, che davano pacche sulla schiena, e mi hanno chiesto di raccontare la sfida chissà quante volte!”
Ka: “E tu sei stato felice di accontentarli, dico bene?”
Gai: “…… SI! AH AH AH!” La parte in cui doveva raccontare era quella più divertente!
Ka: “Mi spiegheresti che stai facendo per favore?”
Gai: “Non si vede?”
Ka: “Ma perché lo stai facendo? Non nego che sia un bel gesto, ma non capisco.”
Gai senza interrompere il lavoro, e imprecando ogni tanto come una massaia che pulisce casa, soddisfò la sua curiosità: “Io Gai Maito mantengo sempre le promesse che faccio!... Cavolo! Un'altra macchia ostinata… e tempo fa io ho fatto una promessa.”
Ka: “Uh?”
Gai: “Dissi davanti a molti testimoni che ti avrei battuto e che se non ci fossi riuscito avrei ripulito da cima a fondo la Montagna degli Hokage fino a farla brillare. Ora, ufficialmente io ti ho sconfitto, ma ufficiosamente solo io e te sappiamo com’è andata realmente. So bene che hai mentito solamente per insegnare loro che è sempre possibile migliorarsi e che con il lavoro duro nulla è impossibile…”
Ka: “E aggiungi che l’ho fatto per salvarti la faccia. Se avessero saputo la verità ti avrebbero preso in giro da qui all’anno prossimo, forse anche oltre.”
Gai: “In ogni caso, nonostante sia stato un bel gesto, io ho il dovere morale di mantenere ciò che prometto! Anche a costo di non chiudere occhio tutta la notte, domani offrirò a Konoha la Montagna degli Hokage talmente lucida che li accecherà più del sole! È una promessa!” Sbrillio di dente e pollice verso…
Dicendo a tutti che Gai aveva vinto la sfida, Kakashi aveva mentito a fin di bene per tutti i suoi compagni jonin che, anche se giovani, si erano già fermati e non avevano più stimolo a migliorare. Facendo capire loro che il grande genio può essere raggiunto anche da un matto fissato come Gai, aveva dato loro una maggiore fiducia in se stessi che negli anni seguenti sarebbe servita loro per diventare tutti dei grandi jonin che nel momento del bisogno furono saldi protettori del Villaggio e della sua gente. Quel gesto aveva avuto essenzialmente questo scopo, ma c’era dell’altro. Anche Gai in quell’incontro era risultato vincitore, e più di lui: di certo una festa se la meritava, e poi se avesse detto la verità avrebbero portato lui in trionfo costringendolo a bere e a raccontare all’infinito il combattimento; una prospettiva molto poco allettante per lui che fu così ben contento di cedere il posto di vincitore all’amico.
Gai: “Ma secondo te un vero rivale farebbe ciò che hai fatto tu? Non capisci proprio nulla di “desiderio di sopraffazione” e di “acceso spirito di competizione tra avversari”! Che razza di mio acerrimo rivale saresti?”
Ka: “Uno che ti sopporta nonostante tutte le baggianate che combini. Anche questa è una baggianata: che bisogno c’era di promettere una cosa del genere?”
Gai: “Un giorno, caro Kakashi, ti spiegherò il significato delle mie regole auto-imposte!... Ma come si permettono gli uccelli di fare i loro bisogni sui volti di persone tanto illustri? Tsk!... Beh, ora se vuoi scusarmi Kakashi, ho del lavoro da sbrigare!”
Kakashi si voltò, ma si fermò subito. Tornò a girarsi per osservare Gai che sudava sette camice mentre passava la lucidatrice sulle guance di pietra. Gai notò che l’altro era ancora lì.
Gai: “Puoi andare! Non ti preoccupare, è un ottimo allenamento alla mia tempra che mi aiuterà a sopportare meglio la fatica, su vai!”
Ka: “Sai che ti dico? Mi sa che mi alleno con te.” Balzò quindi sul palchetto su cui si trovava facendolo ondeggiare pericolosamente.
Ka: “Ti do un mano; per quello che ti ho fatto costringendoti ad essere il festeggiato del giorno te lo devo.”
Gai: “… Bah, ce la faccio benissimo da solo, non mi serve il tuo aiuto! E poi ho detto che dovevo farcela da solo!”
Ka: “E allora facciamo che lo farò perché anch’io tengo alla memoria dei nostri Hokage, d’accordo?”
Gai: “Grrr! Mi hai fregato di nuovo. E va bene: prendi questa spugna: sono rimasti solo i volti del Terzo e del Qua………”
Ka: “Uh? Che ti prende adesso?”
Gai cominciò a ridere e ad urlare come un ebete. Poi spiccò un salto!
Ka: “Scemo! Così cadiamo!” Gai gli si avvicinò e gli allungo il dito contro il naso.
Gai: “Io, Gai Maito, ti sfido!”
Ka: “Oh, no!”
Gai: “Mi è venuta un idea grandiosa: ci sfideremo a chi pulisce prima il proprio volto dei due rimasti!”
Ka: “Perché riesci a vedere una sfida ovunque?”
Gai: “Perché ho fretta di pareggiare i conti! Non tollero che tu sia in vantaggio su di me! Avanti, sfida!”
Ka: “Sigh!”
Gai: “Bravissimo! Allora, io mi prendo il Terzo e tu il Quarto, vince chi finisce prima! SI PARTEEEEEEEE!”
Ka: “Perché sono venuto qui?”

Quella mattina l’alba sorse ancora su Konoha e quando arrivò a splendere sui grandi volti di pietra, il bagliore della luce che batteva su di loro fu tale che molti abitanti rimasero abbagliati!
Ai piedi della montagna, là dove affondava le sue radici, i due che quella notte erano rimasti svegli per compiere quella grande impresa se ne stavano distrutti, stesi per terra, chi con una spugna in mano, chi con un secchio vuoto sulla testa…
Gai: “Ah ah ah! Ho vinto! (anf)(anf)” Urlò togliendosi di testa il secchio di ferro e buttandolo per aria con esultanza.
Ka: “(anf) Chi te lo ha detto? (anf) Dopotutto come facciamo ad esserne sicuri se nessuno ci ha visti e cronometrati?”
Gai: “Si, ma io sono arrivato prima qui a riposarmi quindi ho vinto!”
Ka: “Chi ti dice che anche dopo aver finito non mi sia trattenuto lì sopra ancora un po’?”
Gai: “Dettagli!” E alzò di nuovo le braccia al cielo.
Ka: “E va bene, come vuoi, hai vinto.” Disse facendo intendere che non gliene importava nulla.
Ka: “Però sei stato furbo: ti sei scelto il volto più facile.”
Gai: “CHE COSA?! COME OSI SMINUIRE IL MIO SUCCESSO?! Come sarebbe a dire “il volto più facile”?!”
Ka: “Ovvio, il Terzo ha meno capelli. Io ho dovuto perdere un mucchio di tempo per lo shampoo, tu invece no.”
Gai: “Beh… è vero… ma il Terzo ha le rughe! E non sai che ci vuole per pulire a fondo lì dentro, non sai quanto mi ci è voluto per togliere la sporcizia da lì! E poi il Quarto non ha la barba, io invece ho pulito e regolato anche quella! Come vedi il volto del Terzo è il più difficile, ma io ho vinto lo stesso: il mio è un doppio successo.”
Ka: “Se lo dici tu.” Fece nel solito tono indifferente.
Si fermarono un po’ di attimi a riposare in compagnia dell’altro e ad osservare il loro Villaggio che grazie a loro avrebbe dormito sonni tranquilli, sia allora che in futuro.
Gai: “(Yaaaawn!) Beh, mi sa che andrò a dormire: il sonno mantiene giovani, sai?”
Ka: “Vado anch’io. Se non dormo arriverò distrutto al mio impegno.”
Gai: “Uh?”

Un impegno inderogabile. Troppo impegnato con Gai, quella mattina Kakashi aveva mancato la sua visita mattiniera alla lapide dei caduti. Quel pomeriggio era nuovamente lì; ormai aveva perso il conto delle sue visite.
Ka: “Scusatemi, sono in ritardo…”
Quella volta fu davvero una cosa insolita: aveva ritardato alla vera ragione dei suoi ritardi. La causa? Se n’era completamente dimenticato. O meglio, all’inizio era così, ma quando se ne era ricordato era ancora impegnato nella sfida con Gai e non se l’era sentita di interrompere. Pensava che per lui venire in quel posto ogni giorno a salutare i suoi amici fosse qualcosa di sacro, di irrinunciabile, era fuori questione dimenticarsene e fare tardi. Ma in effetti Obito lo aveva fatto aspettare migliaia di volte, non poteva certo prendersela se per una volta era lui a farlo aspettare.
Altro che prendersela: probabilmente Obito sarebbe stato contento di scoprire che Kakashi aveva trovato qualcosa da fare durante la sua giornata di molto più divertente che far visita a una tomba. E più che al libro (che sarebbe stato contentissimo di leggere…) si sarebbe riferito a Gai…

Kakashi concluse la sua visita e si avviò verso casa. Ancora una volta si sentì annoiato e sperduto: niente missioni, niente impegni, niente da fare, e solo come un cane… no, i suoi cani ninja erano meno soli di lui. Era difficile tornare a quella routine dopo aver passato giornate tanto piene: sfide sciocche, assurdità varie, missioni impegnative, scherzi e rappresaglie crudeli, combattimenti appassionanti e un mucchio di risate. Ora era tutto come prima, e Kakashi sbuffava rassegnato a passare un’altra giornata come tante altre nella noia. Fortuna che aveva il suo libro: lo tirò fuori dalla tasca e cominciò a camminare per strada leggendolo; restando incantato da tanta bellezza riuscì per un po’ a dimenticarsi di tutto il resto… ma quando il libro sarebbe finito? Cosa allora?
Ka: “Uh uh uh! Questo capitolo era il migliore! Non sono alla fine, ma spero tanto che l’autore scriva un continuo! Uh uh! Che libro…”
Immediatamente si fermò… fece finta di continuare a leggere, come se nulla fosse. Aspettò che l’intruso che gli leggeva da dietro le spalle si avvicinasse ancora un po’ e poi richiuse di scatto il libro col suo naso dentro.
Gai: “OUCH!”
Ka: “Bene, bene, bene. Oggi abbiamo catturato un bell’esemplare di ficcanaso, e che naso!”
Gai: “Taci! Io non ho affatto il naso grosso è solo una leggenda metropolitana!!!” sbraitò l’altro smettendo di toccarsi il naso per puntargli il pugno contro.
Ka: “Beh, adesso ce l’hai.” Con il colpo appena preso si era gonfiato tutto.
Gai: “Grrrr! Ma perché non mi fai dare un occhiata a quel dannato libro?”
Kakashi, incurante della sua faccia incavolata nera rispose sereno: “Perché no.”
Gai: “MA DAAAAAAAAAAAAAIIII!” disse cercando di fare una faccina pietosa…
Ka: “Piantala: sei terrorizzante. Se lo vuoi perché non vai a comprarlo? Non costa molto.”
Gai: “Cosa?! Io… Tsk! Non mi interessa a tal punto da andare a comprarlo!”
In realtà si vergognava. Che figura avrebbe fatto il giovane Gai, il bravo ragazzo della Foglia ad andare a comprare un libro del genere? Non si poteva proprio azzardare!
Gai: “Bah, lasciamo stare! Ehi, ti stavo cercando sai!”
Ka: “Se è per un'altra sfida mi spiace, ma stavolta sarò irremovibile.”
Gai: “Eh eh, non preoccuparti, per oggi basta sfide.”
Ka: “Meno male. E allora cosa vuoi?”
Gai: “Beh, io e i ragazzi laggiù…”
Indicò Asuma e Genma.
volevamo andare un po’ a divertirci stasera: una serata tra amici sai com’è; si mangia, si beve, si gioca a carte. Ma in tre non possiamo…”
Ka: “Uh? Perché?”
Gai: “Ma è ovvio! Qualunque play-boy lo sa! Per andare in cerca di ragazze bisogna andare sempre in 4: se si è da soli la ragazza pensa che sei uno sfigato; se si è in due la ragazza pensa che siete due… mi hai capito no? Se si è in tre la ragazza pensa che siete due… e uno sfigatissimo. Se si è in quattro la ragazza non sa cosa pensare e ti viene dietro!”
Ka: “………” Ancora una volta le perle di saggezza di Gai lasciavano il povero Kakashi senza parole! Certo che Gai aveva una mente davvero geniale!... o davvero malata?
Ka: “Quindi vi serve il quarto per andare in cerca di ragazze?”
Gai: “Solo nell’occorrenza che ne troviamo… Eh eh, che ne dici di unirti a noi?”
Ka: “… Io?!”
Gai: “No, il tuo cane parlante. Certo che tu, a chi l’ho chiesto secondo te?”
Sulle prime Kakashi rimase senza parole. Forse perché era da parecchio che non gli capitava qualcosa del genere? Restò a rifletterci qualche momento…
Gai: “Beh… ovviamente se hai di meglio da fare non insisto. Dopotutto un po’ ti conosco e so che preferiresti startene un po’ da solo col tuo libretto, eh eh! Se non vuoi venire non fa niente.”
Ka: “Mhmm… mi sa che vengo.”
Gai: “SUL SERIO?! Ma allora non sei il musone noioso e fissato del dovere che credevo! Benone: sei dei nostri! Ah ah ah! È molto importante per dei colleghi trascorrere un po’ di tempo assieme fuori dal lavoro, non credi?”
Ka: “Beh, si, perché no?”
D’un tratto un lampo passò per gli occhi di Gai che si accesero…
Gai: “Ehi! Che ne dici di approfittarne per un'altra bella sfida? Quel 2 a 1 è già un 2 a 2 e potrei scavalcarti: che ne dici di una sfida a chi beve di più? DAIDAIDAI!”
Ka: “Assolutamente no.”
SDONG! (Gai gambe all’aria)
Gai: “PEEEEEEERCHèèèèèè???????” pianse mettendosi le mani nei capelli.
Ka: “Gai, oggi ti ho già concesso una sfida.”
Gai: “Era ieri!”
Ka: “No, la sfida a pulire i volti è stata lanciata dopo mezzanotte.”
Gai: “Ma no!”
Ka: “Gai ascoltami molto attentamente: NIENTE SFIDE, chiaro?” Non voleva proprio saperne.
Gai: “Uffa! E va bene!”
Sbottò e corse dagli altri: “Ehi, ragazzi! Ho rimediato un altro membro alla nostra combriccola!”
Kakashi posò il suo libro, si mise le mani in tasca e andò a raggiungerli.

E fu così che il ragazzo riuscì a superare quel momento molto difficile. Aveva perduto molti amici e persone care, ma aveva trovato Gai e a partire da lui ne trovò molte altre. Quel brutto periodo finì e Kakashi riprese a socializzare, a svagarsi, e a non abbattersi più troppo spesso. Fu un cambiamento quasi repentino per cui si doveva ringraziare il piano ordito dall’Hokage di metterlo in missione con quel matto di Gai. E nonostante la sua etichetta di “acerrimo rivale”, aveva ritrovato finalmente un amico più simile ad Obito capace di “smuoverlo” un po’… Dal canto suo Gai ci andava piano con la parola “amico”; dopotutto erano nemici e c’erano dei momenti in cui finiva col detestarlo con tutto se stesso. Si accontentava di definirlo “il miglior rivale che potesse avere”, e significava davvero molto!
Kakashi e Gai continuarono a sfidarsi per anni, innumerevoli volte… non proprio innumerevoli visto che Gai portava il conto… a volte vinceva l’uno e a volte vinceva l’altro: era chiaro che quella rivalità non sarebbe finita tanto presto…
Per fortuna!


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Kakashi e Gai: “FINE.”
E finalmente si levò il tanto atteso applauso finale, con tanto di fischi ed esultanze per i due narratori che si erano alternati durante il racconto.
Lee: “BRAVI! BRAVISSIMI! SOPRATTUTTO LEI GAI SENSEI! LEI è UN MITO! NE VOGLIAMO ANCORA! BIS! BIS!”
Neji: “No! Taci!” Non che non gli fosse piaciuta la storia, ma sentirla un'altra volta era davvero troppo, già non si capacitava di come aveva resistito la prima volta. La stessa cosa valeva per Sasuke e Shino, così tutti e tre si gettarono su di lui per impedire che ai due venisse qualche folle idea.
Naruto: “è stata una storia grandiosa! Non lo avrei mai detto!”
Shika: “Nella parte del combattimento non sono più riuscito a prendere sonno!”
Hinata: “U-una storia davvero bella, complimenti davvero!”
Sakura: “E dire che all’inizio ci eravamo spaventati!”
Ten Ten: “Diamine che successo: ci si potrebbe scrivere un libro o persino fare un film con questa storia!”
Gai: “E perché no? La pellicola mi adora, ah ah ah! Si, sarei davvero un grandissimo attore.”
TT: “… Perché non sto mai zitta?”
Kakashi: “Bene, adesso sapete tutti come sono andate le cose. Che avete da dire?”
Lee: “Che il Gai Sensei è sempre stato il migliore! Lei è un grande!”
Gai: “LEE!”
Lee: “SENSEI!” Abbraccio tra le lacrime nell’imbarazzo generale.
Neji: “Guarda che il Maestro Gai ha perso l’incontro.”
SDONG! (Gai cadde a terra in preda all’angoscia)
TT: “Dai, non essere troppo duro. Si è comportato comunque benissimo!”
Gai: “AH AH AH! È vero! Sono la Bestia Verde di Konoha dopotutto, ah ah ah!”
Ka: “Ma tu non eri caduto in depressione?”
Asuma: “E quindi voi due ci avete imbrogliato per tutto questo tempo: quella volta fu Kakashi a vincere, chissà perché qualcosa nel racconto di Gai non mi convinceva…”
Ka e Gai: “Ehm…”
Kurenai: “Non credevo che potessi fare una cosa del genere Kakashi.”
Ka: “Cosa? Mentire a fin di bene?”
Asuma: “Chiamalo come vuoi, ma Gai ha vissuto nella menzogna tutto questo tempo.”
Gai: “Ehi! Adesso non esageriamo: io alla fine l’ho anche battuto in un vero incontro!”
L’attenzione di tutti si rivolse immediatamente al jonin col caschetto.
Kiba: “Lo ha veramente battuto?”
Sasuke: “Ditemi un cosa: se vogliamo considerare solo gli scontri veri e non le stupidaggini… qual è il realtà il vostro punteggio?”
Gai: “……”
Gli spettatori si avvicinarono a lui per sentire meglio…
Gai: “… Diglielo tu Kakashi.”
Ka: “Dunque, su 101 scontri, se consideriamo solo le sfide “serie”…”
Tutti: “……”
Ka: “……”
Tutti: “……”
Ka: “……”
Tutti: “ALLORA?!?!?!?!?”

Ka: “Eh eh! Scusate, volevo tenervi un po’ sulle spine. Comunque contando solo le sfide vere il punteggio è di 4 a 3 per me.”
Lee: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
TT: “Non urlarmi nell’orecchio!”
Gai: “Ebbene si, lui mi ha battuto una volta in più.”
Sakura: “Non si disperi, per battere 3 volte il Maestro Kakashi lei è davvero forte!”
Gai: “MA CERTO CHE LO SONO! AH AH AH!”
Tutti: “ °__°” ”

Sakura: “Una bella storia, vero ragazzi?”
Naruto: “Eccome! Mi sono divertito da matti, e poi quando c’erano le scene di lotta… Uh, che bello!”
Sasuke: “… Si, niente male.”
Naru: “Come sarebbe “niente male”? è stato molto meglio di un film! Non avrei mai detto che il maestro Super-Sopracciglione potesse essere tanto bravo!”
Sasu: “Comunque secondo me il migliore è stato Kakashi. Lo ha battuto, no?”
Naru: “Ma il Maestro Gai ha combattuto con tutte le sue forze e senza mai arrendersi è stato un grande!”
Sasu: “Si, ma Kakashi ha fatto molte belle figure durante tutta la storia. E a differenza di Gai non è mai risultato ridicolo.”
Naru: “Il Maestro Gai non è ridicolo è solo un po’ eccentrico!”
Sasu: “Eccentrico o no, io credo che Kakashi sia molto migliore di lui.”
Naru: “Il Maestro Kakashi è fortissimo, ma nella storia è stato Gai il migliore!”
Sasu: “Ma per favore!”
Naru: “Il Maestro Gai!”
Sasu: “Kakashi!”
Naru: “Il Maestro Gai!”
Sasu: “Basta, non me ne tiene di discutere con te, Testa Quadra. È come dici tu, contento?”
Naru: “Grrrr! Tanto ho ragione io!”
Sasu: “Uh, scusa che hai detto? Non ti ho sentito?”
Naru: “Grrrrrrrr!”
Saku: “Eh eh!”
Sasuke e Naruto smisero di scannarsi e la guardarono storto: “Che c’è da ridere?”
Saku: “Durante la storia ho sempre avuto l’impressione di una cosa, e adesso me ne state dando la prova. Voi due siete parecchio simili al Maestro Gai e al Maestro Kakashi! Siete rivali e pare che non vi sopportiate, ma in realtà vi volete bene, non è vero?” disse ridendo la ragazza.
I due provarono ad immaginare un Naruto vestito come Gai e un Sasuke vestito come Kakashi che si affrontavano a braccio di ferro…
Naru e Sasu: “AAAAAAAAAAARGH!”
Caddero a terra in preda al panico, cercando di allontanare quella disgustosa fantasia il più possibile!
Naru: “NON OSARE MAI PIù DIRE COSE DEL GENERE!”
Sasu: “COME HAI POTUTO ACCOSTARCI A QUEI DUE?! MA SEI PAZZA?!”
Saku: “^__^” Intanto lei era sicura di aver fatto centro…

Gai: “Vedi Lee? Solo con un rivale si può arrivare a certi livelli! Io ne ho avuto uno davvero in gamba e cercando di essere più in gamba di lui sono diventato il grandissimo ninja che sono adesso! Un giorno forse troverai anche tu un rivale degno di te.”
Lee adocchiò subito Neji…
Lee: “Ehi, Neji! Che ne dici se io e te ci sfidassimo a…”
Neji: “SCORDATELO! MI RIFIUTO!”
Kiba: “Tsk, per fortuna che io non ho di questi problemi. Modestamente io non ho rivali, eh eh!”
Shino: “Perché sai che sarebbero tutti migliori di te, dico bene?”
Kiba: “COSA?! MI è SEMBRATO DI SENTIRTI DIRE QUALCOSA… POTRESTI RIPETERE???”
Shino: “……”
Kiba pareva volesse fargli fare la fine del gatto, fortunatamente Hinata ci mise una pezza…
Hinata: “T-t-ti sei sbagliato Kiba! L-lo sai che Shino non parla mai, eh eh! Non ha detto nulla te lo assicuro…”

Gai: “Comunque Kakashi, da questa storia che abbiamo appena raccontato mi è tornata in mente una certa cosa…”
Ka: “Ti prego, fa che non sia…”
Gai: “Tu mi hai battuto “seriamente” una volta in più! Non ci sto, voglio affrontarti di nuovo!”
Ka: “Ti prego Gai, non adesso… non ce ne siamo accorti, ma si è fatto tardi, sarà per un'altra volta.”
Gai: “Ma io non ce la faccio ad aspettare! Dobbiamo batterci, a tutti i costi!”
Ka: “Senti Gai, siamo stanchi, abbiamo la gola secca per aver parlato troppo, abbiamo pure bevuto un infinità di birre tra una pausa e l’altra nel racconto… Scommetto che ora sei mezzo ubriaco.”
Gai: “Appunto: MEZZO ubriaco. Sono ancora abbastanza lucido da lanciarti una sfida.”
Ka: “Ti prego Gai, lasciamo stare. E poi oggi la sfida te l’ho già concessa, non mi va!”
Gai: “Me l’avrai pure concessa, ma ti ricordi com’è finita?”
TT: “Pareggio, Kakashi-Sensei!”
Naru: “Giusto! Non possiamo considerarla valida a tutti gli effetti!”
Asuma: “Avanti Kakashi, accontentalo.”
Kurenai: “Dopotutto è l’anniversario della vostra prima sfida: ci dev’essere un vincitore in questa giornata.”
Ka: “Ma io…”

Tutto inutile! I presenti iniziarono ad urlare ripetutamente “Kakashi! Kakashi!”; dopodiché lo alzarono a forza dallo sgabello del bar e cominciarono a scuoterlo e a spintonarlo a battersi in tutti i modi.
Ka: “Sigh… E va bene.”
Si alzò un urlo di evviva nel cuore della notte e Kakashi venne portato davanti al rivale.
Gai: “Scelgo io la sfida, che ne dici?”
Ka: “Se a te sta bene…”
Si girò verso gli spettatori: “Me la pagherete per questo, non mi andava proprio un'altra sfida oggi.”
Naru: “Coraggio Maestro Kakashi!”
Saku: “Come ha detto la Maestra Kurenai ci deve essere un vincitore in questa particolare giornata!”
Sasu: “Su, dimostri al Maxi-sopracciglione chi è il migliore!”
Shikamaru: “Poverino, ha tutta la mia comprensione: lo stanno costringendo anche se non ne ha voglia.”
Ino: “Cielo e quanto sei una barba, sei come il giovane Maestro Kakashi: non fai nulla dal mattino alla sera. Perché non ti trovi anche tu un rivale e…”
Guardò un attimo Choji…
Choji: “… (chomp) Che c’è? (chomp)…”
Ino: “Lascia perdere, il destino vuole che tu non abbia un rivale.”
Neji: “Quella è una mia battuta.”
Gai: “Allora, da qui alla porta est ci sarà quasi un chilometro, perfetto! Vince chi arriva per primo, ci stai?”
Ka: “Ho altra scelta?”
Tutti: “No, non ce l’hai! ^____^”
Ka: “Sigh, e va bene…”
Kakashi e Gai si disposero sulla linea di partenza.
Naru: “Pronti, partenza, VIA!”

Gai: “CAAAAAAAAARICAAAAAAAAAA!”
Kakashi scosse la testa e partì.

L’intero pubblico che aveva ascoltato la loro storia restò invece lì a guardare quei due puntini velocissimi che sparivano nel groviglio di case del villaggio.
Gai: “Ah ah, vediamo se riesci a starmi dietro!”
Ka: “Risparmia il fiato e corri.”
A quel punto tutti scoppiarono in una sonora risata: “quei due… che coppia!”, lo pensavano tutti! Sorridenti li guardarono un altro po’ e poi tornarono tutti a casa.
Invece Kakashi e Gai, mentre tutti ormai dormivano, continuavano a correre, in un testa a testa mozzafiato.
Gai: “E bravo Kakashi, mi sta raggiungendo! Ma non è ancora abbastanza per me, eh eh!”
Ka: “Ah ah, ah, si? Aspetta e vedrai!”

L’importante non era la sfida in se, l’importante era divertirsi nel gareggiare. E nonostante c’erano dei momenti in cui proprio non si potevano soffrire, in cui si ignoravano, in cui si tenevano il broncio, durante le loro sfide avevano sempre il sorriso sulle labbra!



Ed eccoci qua. Alla fine sono arrivato alla fine ^_^. Come sempre è stato un autentico divertimento scrivere. Avevo questo progetto in mente sin dalla prima fic e non vedevo l’ora di realizzarlo! Realizzare una storia è sempre una cosa bellissima, perché a dispetto che sia piaciuta o no, hai creato qualcosa, con le tue sole forze e con la tua fantasia. Mi sta quasi venendo voglia di diventare scrittore da grande sapete? Il risultato delle sfide serie l’ho inventato, ma ho voluto dare un po’ di gloria ad entrambi, anche se devo ammettere che ho una certa preferenza per Gai! E comunque è vero, Kakashi e Gai sono, anche se poco, simili a Naruto e Sasuke (almeno nella mia fic), solo che la loro rivalità è molto più divertente e c’è molto meno odio, per questo la preferisco. Per la prima volta ho scritto di scene di lotta e sono riuscito bene: la lotta è difficile da descrivere, ma sono riuscito a fare in modo che tenesse incatenata l’attenzione del lettore. 

Voglio ringraziare tutti quelli che qui su EFP hanno letto questa mia storia e quelli che hanno rilasciato un commento!
Sono felicissimo di vedere che anche qui "riscuoto successo" XD
è sempre un piacere allietare qualcuno con le proprie storie ^__^

Del mio reperterio ne restano ancora due da trasportare qui su EFP, cosa che farò in breve... spero... sapete sono due fic lunghette: una VM18 dal titolo "Le prime volte..." ^_° e una fanfic scritta quest'estate e sull'estate che spero vi farà ridere un mondo! XD

A presto!



By NaruXHina ^_^

FINE

  
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