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Autore: adventury_in_lovely    28/03/2015    1 recensioni
Riley è una normale ragazzina che vive nel New Jersey, la sua vita però sraa stravolta quando per il suo quattordicesimo compleanno si trasferirà in Lapponia. per una viziata ragazzina, la dura vita nella natura potrà risultare difficile all'inizio, ma ci si abitua... E se poi si incontra Babbo Natale? E se Babbo Natale dovesse avere un imprevisto e non riuscire a consegnare i regali?? Beh, Riley all'opera !
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riley aveva sonno. Mentre si dirigevano con la macchina verso la casa di riposo dove lasciare la vecchia prozia, Riley cercava di addormentarsi, ma con i battibecchi di Melly che faceva resistenza, era pressoché impossibile:
-Io non ci vado.-
-No zia, tu ci vai eccome.-
-Ma Maira! Io non voglio stare con quei vecchietti! Io sono una giovincella!-
-Cazzo prozia Melly! Basta!- i genitori si girarono di scatto verso la figlia guardandola sconvolti:
-RILEY!- esclamarono in coro.
-Ma come parli?! Che termini…- la rimproverò il padre.
-L’impertinenza di questi ragazzi! Sono così volgari. Questi giovani d’oggi…- s’intromise la scocciante prozia Melly. Riley mugugnò delle scuse mentre cercava di essere carina con i suoi per non essere punita a causa della parolaccia.
Quando finalmente lasciarono Melly alla casa di riposo Margherita Camomilla, la famigliola riprese il viaggio.
-Scusa mamma…-
-E “scusa papà” no?-
-Scusa papà.-
-Così va meglio.-
-Ma mi è scappato, mi stava cominciando a rompere i cogli… le scatole!-
-Che stavi dicendo Riley? Che fine ha fatto la buona educazione che ti abbiamo insegnato? Poi sei una ragazza! Detto da una ragazza suona più volgare.-
-Si mi dispiace. Scusatemi ma sono un po’ sotto stress per il viaggio…-
-Vabbè, per stavolta sei scusata.-
-Ma Frank!- esclamò Maira.
-Dai Mey, per stavolta lasciamola in pace, la sua vita è stata un po’… scombussolata.-
-E va bene. Ma alla prossima stai attenta signorina…- le disse la madre.
Quando videro il profilo dell’aeroporto stagliarsi in lontananza Riley ebbe un tuffo al cuore e un attacco di panico. Scoppiò il lacrime cominciò a tossire convulsamente guardandosi ansiosa intorno. I genitori fermarono la macchina:
-Ril che succede?-
-Ho paura mamma.-
-Paura di che tesoro?-
-Di tutto!- singhiozzò lei.
-Senti Fre, mi metto dietro con lei- Maira si rivolse al marito, poi scese dalla macchina e aprendo il portellone della parte posteriore si sedette accanto alla figlia. Frank fece ripartire la macchina mentre la moglie si mise la testa di Riley sulle gambe:
-Andrà tutto bene Ril, non aver paura.-
-Lo so mamma, è stato un attimo.-
-Ok, menomale… Oh guarda! Siamo arrivati.- il volo doveva essere alle cinque del pomeriggio, ma loro erano arrivati lì alle due e mezza perché con tutti i bagagli che un trasloco comportava, dovevano aver molto tempo per imbarcare tutto.
Mentre posteggiavano la macchina nel reparto veicoli da trasportare all’estero, Riley chiese alla madre:
-Mami, quante ore ci saranno di volo?-
-Tante tesoro, undici per la Lapponia e una in macchina per raggiungere la casa.-
-Wow-
-Guarda Maira! È là che dobbiamo andare!- esclamò Frank. La famiglia si diresse verso il check-in nel quale mostrarono i biglietti e imbarcarono ben dodici valigie. Poi si diressero nell’imbarco bagagli speciali, dove mandarono gli sci dei tre, le attrezzature da tiro con l’arco e altri oggetti grandi da spedire. Infine, con a tracolla in bagagli a mano Frank, Maira e Riley si diressero verso il gate dodici.
-Shhh… zitta Zoe…- Riley cercava di tranquillizzare la cagnolina che acquattata dentro la sua borsa tremava. Uno stuart le aveva comunicato che in teoria i cani dovevano essere imbarcati nella stiva ma che fino ad allora avevano sempre fatto qualche eccezione per i cuccioli. Tuttavia le aveva anche comunicato di fare attenzione comunque, per sicurezza, a non farla vedere. Dopo che Zoe smise di guaire finalmente la ragazzina poté rilassarsi un po’ e appoggiando le spalle sullo schienale della poltroncina, Riley cominciò a giocare a Circle, un gioco che aveva scoperto da poco, con il suo nuovo telefono.
-Alzati subito da terra Mia!- Riley si girò e vide una giovane donna tedesca che intimava alla piccola figlia di sollevarsi dal pavimento. Dall’altro lato della stanza vide un padre africano che rimproverava il figlio per aver dato uno schiaffo alla sorellina.
-Patrick! Come hai potuto farlo?-
-Kiko, posa i trucchi di mamma!- ecco una giapponesina di otto anni che stava giocando con il beauty della vanitosa madre. Riley si sentì un’asociale a non avere nessun rapporto con i suoi, e posò l’iphone 5s.
-VIAGGIATORI DEL VOLO PER LA LAPPONIA SONO ATTESI ALL’IMBARCO.- disse una voce meccanica dall’altoparlante. Riley si buttò a terra:
-Riley alzati da terra!- tutta la sala si girò a guardarla e la ragazzina scoppiò a ridere: forse quel viaggio non sarebbe stato così male!
 
 
(Alla sgridata della madre di Riley la giapponesina chiese alla madre:
-mamà, che cosa è? Uno scherzo?- la madre le rispose:
-No, è un’americana!-)
 
   
 
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